Ma le scatole delle penne sono belle (ok, conservo anche quella di cartone della Lamy Safari).
Beh questo non è proprio vero. Ci sono confezioni belle e confezioni brutte. Per esempio le nuove scatole arancione delle delta midsize sono di una bruttura unica (le penne invece sono molto belle). Ma la scatola sembra fatta per essere buttata appena prendi la penna in mano.
Credo che ormai le aziende abbiamo perso la tradizione di realizzare belle confezioni da non confondere con confezioni grosse. Ormai non si fanno più confezioni piccole eleganti ma solo scatole oversize per penne medio piccole. Il caso aurora in questo senso è emblematico. La Optima è una stilografica piccola ma viene venduta in una confezione relativamente gigante che sembra essere li solo per giustificare il prezzo della penna. Anche la Leonardo pecca di questo difetto per le sue edizioni speciali. Sono confezioni oversize che potrebbero perdere la metà del loro volume senza togliere niente alla qualità finale.
La confezione più bella che mi sia capitata sotto le mani per una penna non vintage e non limited edition è stata la confezione in legno rossiccio della Sheaffer per le stilografiche valor che venivano prodotte in Italia (o così si diceva anni fa). La confezione è poco più grande della stilografica, ma di una eleganza tale da non farti rimpiangere le più belle confezioni vintage. E infatti è una delle due confezioni che ha conservato negli anni.
Io le tengo tutte. Per me fanno parte della penna e quando compro una vintage sono più contenta se ha anche la scatola. Però alcune di cartone delle Lamy alla fine le ho buttate. Ne avevo troppe. Ho un rapporto conflittuale solo con le scatole delle Pelikan M151 con inchiostro. Decisamente grandi. Non oserei mai buttarle perché sono la peculiarità di quella edizione. Ma occupano molto e le sposto da una parte all’altra sperando prima o poi di dargli pace.
Vanno nel cassetto delle scatole,
che e' vicino al cassetto degli inchiostri,
che e' vicino al cassetto delle penne,
che e' vicino al cassetto delle carte pregiate.
Al momento credo di non averne buttata nessuna, ma fra poco saranno davvero troppe, il mobiletto temo sia pieno… dovrei darci un’occhiata
A quel punto inizierò a buttare quelle meno significanti, rientrando in un volume gestibile… oppure non riuscirò a buttarne nessuna
Le ho sempre conservate tutte. Trovo anche io facciano parte della storia della penna. Andrebbero conservate in bacheca anche loro, ma certamente non lo farà nessuno: occorrerebbe troppo spazio.
Non credo venderò mai una stilografica, ma mi conforta sapere che potrei proporla con la sua scatola originale
Ciao
Sergio
Io mi aggiungo a quelli che 'fa parte della stilografica'. Arrivano insieme a loro, le contengono, le conservano, le proteggono e possono tornare ad essere il loro rifugio sicuro nei momenti più o meno prolungati di inutilizzo... Come molti altri, non venderò mai una penna (e in parte me ne rammarico perchè è effettivamente un peccato non dare ad altri la possibilità di godere di uno strumento inutilizzato) e le meno frequentate sono a riposo nelle loro scatole.
Mi aggiungo ai conservatori; anni ed anni fa ho buttato la scatola di una Montblanc “Hommage à F. Chopin” e mi sono pentita successivamente, dunque ora tengo tutto. Non mi faccio problemi a rivendere le penne che per qualche motivo non uso, dunque mi piace poterle proporre comprensive di tutto, scatola in primis. Anche nel caso di pennine entry level, quando mi è capitato di regalarle, mi ha fatto piacere darle con la loro scatolina: il ricevente è stato contento
Silvia
If you have help, it becomes someone else’s garden
vedo che molti membri del forum sono collezionisti completisti per quanto riguarda le confezioni. Come si spiega allora il fatto che la stragrande maggioranza delle penne vintage sia venduta senza confezione e senza documentazione ? Forse i loro proprietari originali negli anni 20-70 del secolo scorso se ne fregavano altamente delle confezioni e tenevano solo le stilografiche?
Questo dimostrerebbe quanto sia cambiata la relazione Uomo - stilografica nel tempo.
La scatola della Parker Duofold International degli anni '80 in legno di ciliegio credo resti imbattuta per qualità e raffinatezza (peccato solo per l'interno in spugna sintetica destinato necessariamente a deteriorarsi)
Sulla scrivania oggi: Pelikan 120 - Kaweco Perkeo - Rotring ArtPen F - TWSBI VAC 700 - Pilot Elite ...una manciata di Preppy
Bisogna essere mancini per capire quanto il mondo sia fatto per i destrimani
Roland ha scritto: ↑venerdì 30 giugno 2023, 17:50 vedo che molti membri del forum sono collezionisti completisti per quanto riguarda le confezioni. Come si spiega allora il fatto che la stragrande maggioranza delle penne vintage sia venduta senza confezione e senza documentazione ? Forse i loro proprietari originali negli anni 20-70 del secolo scorso se ne fregavano altamente delle confezioni e tenevano solo le stilografiche?
Si, e allora?
Francamente mi sembra una constatazione scontata: quando le penne erano solo strumenti, non se ne conservavano le confezioni. Anche oggi difficilmente si conserva la confezione di un elettrodoestico.
E mi pare evidente anche, specie nel caso di chi frequenta un forum che ha come base la passione per le stilografiche, che l'approccio possa esser ben diverso.
Ma di nuovo, e allora?
Francamente non vedo nessuna ragione nel compiacimento di buttar le scatole perché "a me interessa solo la penna per scriverci" rispetto a chi le conserva.