Giusto un paio di impressioni, senza tecnicismi o misure varie (per quello forse scriverò nella ‘retrospettiva’), partendo da una premessa: non ho mai amato trovo le penne nuove moderne (le ho rivendute tutte quasi subito tranne 2) e non amo per nulla i pennini vintage molli, flessibili… una sorta di ‘anima in pena’ alla ricerca della penna che non esiste…
Scrivo veloce, ho la mano leggera e non calco, quindi mi sono sempre trovato bene con pennini mediamente rigidi..
Ho preso la #52 per prima, sperando che non fosse troppo sottile e soprattutto che il pennino non fosse un odioso flessibile che mi impasta quello che scrivo…
Mi è andata bene, ma non solo bene, benissimo!!!
La penna è favolosa, me la trovo bene in mano e il pennino flette molto poco! Evviva! Ha quel ‘sgrat sgrat’ che mi piace ma nonostante ciò mai un impuntamento, mai trovato fastidioso come altri pennini flex d’antan…
Bella, è finita al 2’ posto delle mie preferite.
Classica colorazione ripple, senza clip, fa il suo con copper diamine.
Non pago di ciò mi sono detto: ‘perché non cerchi una penna che abbia quei millimetri in più e quel filino di rigidità nel pennino che preferisco?’ E così, mi sono imbattuto nella Waterman n7….
…ed ho fatto bene!
Esteticamente è messa peggio, devo recuperare un po’ di lucidità soprattutto sui neri virati al marroncino, però ha veramente quelle 2/3 cose che mancano, per me alla 52.
Il pennino è più grande, più rigido (green), e il corpo è leggermente più grosso e più lungo.
È diventata la 2’ preferita relegando la #52 alla medaglia di bronzo..
Allego 2 foto; grazie dei consigli che mi hanno portato a queste 2 penne, ma non datemene altri!
P.s. Nella 7, sul tappo, c’è un gatto o un alieno? (Che poi sono la stessa cosa secondo alcune teorie…)
P.p.s. Perdonate l’irriguardoso supporto con scritta delta, ma devo cercarne uno di marchi all’altezza…