
Certo, le care vecchie Omas continuano a farmi paura, come tutti gli oggetti costosi e non più in produzione. La Dama che sto usando in questi giorni, con un Extra Lucens che ora vola sulla carta, prima di funzionare bene mi ha fatto attendere un anno e mezzo, spendere di riparazioni e spedizioni per tornare ogni volta più rotta di prima. Quando sono finalmente riuscita a trovare un nuovo alimentatore e ho sostituito quello difettoso, mi sono ritrovata tra le mani con il terzo meraviglioso Extra Lucens. Sdoganato, dunque, l'uso del pennino flessibile, un mese e mezzo fa ho ordinato il mio secondo pennino di titanio di Leonardo, e ho scelto un fine per divertirmi anche con un flessibile moderno. Come scrivevo già in altro post
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Leonardo lavora la lamina del pennino originale Bock; l'iridio è stato molato, dato che non mi piacciono i pennini troppo tondi.
Come si può vedere dalla prova di scrittura, il risultato finale che ottengo con l'Extra Lucens e con il TI22 Leonardo a me sembra straordinariamente simile.
Il feedback che i due pennini restituiscono è pressoché il medesimo, la vera differenza sta nelle diverse caratteristiche dell'oro e del titanio. Con entrambi i pennini la variazione avviene in modo molto naturale in fase di scrittura: l'oro è più morbido, il titanio più elastico. Con l'oro è richiesta meno pressione, con il titanio fare più pressione è divertente perché l'elasticità del materiale e la forma a becco dei rebbi danno la sensazione di una molla che spinge in direzione uguale e contraria alla pressione della mano. Tutti e due i pennini tracciano una linea sottilissima sotto il loro peso. La scrittura in fase di pressione continua e sostenuta è identica. I due alimentatori in ebanite lavorano meravigliosamente.
Ho trovato un pennino che (per me) scrive come un Extra Lucens su una penna che mi piace di più, ancora in produzione, dall'ergonomia perfetta per la mia mano, e senza costi e tempi di attesa iniziali (in aggiunta al costo della penna!)