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30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Le penne più pazienti
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Concordo con chi scrive che il problema spesso è più nel converter che nella penna in sé.
Tra quelle che posseggo, la Twsbi eco medaglia d'oro assoluta: ne ho cinque, e anche se le lascio diverse settimane scrivono immediatamente e senza alcuna falsa partenza.
Ottima anche la Faber Castell Loom, mentre le Pilot Metropolitan fanno fatica anche dopo pochi giorni, per tacere della Lamy Al-Star, nonostante il converter proprietario.
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Beh, dai. Un tratto fine, con i rebbi giustamente serrati (giustamente per il tratto che gli compete) ha tutto il diritto di fare qualche piccolo capriccio se ha dei sedimenti che ostruiscono il taglio provocati da un lungo riposo.
Se basta una velocissima passata solo a bagnarlo, senza inondare l'alimentatore, secondo me è docile.
Le Pelikan moderne da questo punto di vista hanno un vantaggio in più: una portata di inchiostro che può lavar via i sedimenti senza grossi problemi.
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Gli stolti hanno il privilegio di riuscire a ridere anche di fronte al dramma.
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le mie Al Star sono ripartite senza capricci di sortaLuMazzmarill ha scritto: ↑mercoledì 19 aprile 2023, 16:33 Concordo con chi scrive che il problema spesso è più nel converter che nella penna in sé.
Tra quelle che posseggo, la Twsbi eco medaglia d'oro assoluta: ne ho cinque, e anche se le lascio diverse settimane scrivono immediatamente e senza alcuna falsa partenza.
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Ciao a tutti, mi aggancio a questo thread per farvi una domanda forse banale (sono nuovo nell'ambiente). O appena letto che la cosa può cambiare da penna a penna ma, in genere, quanto è lecito lasciare ferma una penna caricata senza incorrere in spiacevoli inconvenienti? Giorni, settimane, mesi? Mi faccio questa domanda perché mi chiedo come poter gestire una collezione di una decina di penne, usarle a rotazione tutte e dieci? Caricare solo due/tre penne per volta e poi, esaurito l'inchiostro, lavarle per passare alle successive? Ovviamente vorrei arrivare ad una piccola collezione con le idee chiare. Grazie.
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Su Pilot, Pelikan e TWSBI puoi andare tranquillo, i mesi non fanno paura alla penna. Non ne ho esperienza diretta, ma (per sentito direi) aggiungerei anche Leonardo, Platinum e Sailor.
Ovviamente alcuni inchiostri tendono a creare precipitato solido, quindi avrai problemi dopo qualche giorno indipendentemente dalla penna.
Ovviamente alcuni inchiostri tendono a creare precipitato solido, quindi avrai problemi dopo qualche giorno indipendentemente dalla penna.
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L’ottimismo è il sale della vita, l’umorismo ne è lo zucchero.
FORZA RAGAZZI! [cit. maicol69]
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Le penne da me elencate in grassetto all'inizio di questa conversazione sono ripartite dopo quaranta giorni circa di inattività. Le Sailor Sapporo che di solito ripartivano senza problemi (nonostante l'inchiostro pigmentato) dopo una o due settimane di pausa, dopo questo mese e mezzo hanno avuto bisogno di un bagnettoBarbabravo ha scritto: ↑giovedì 27 aprile 2023, 16:04 Ciao a tutti, mi aggancio a questo thread per farvi una domanda forse banale (sono nuovo nell'ambiente). O appena letto che la cosa può cambiare da penna a penna ma, in genere, quanto è lecito lasciare ferma una penna caricata senza incorrere in spiacevoli inconvenienti? Giorni, settimane, mesi? Mi faccio questa domanda perché mi chiedo come poter gestire una collezione di una decina di penne, usarle a rotazione tutte e dieci? Caricare solo due/tre penne per volta e poi, esaurito l'inchiostro, lavarle per passare alle successive? Ovviamente vorrei arrivare ad una piccola collezione con le idee chiare. Grazie.
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può essere, ho anche l'impressione che il fondo dell'alimentatore si inserisca a fondo nella bocca del pistone, presentando un ampia superficie di contatto con l'inchiostro, poi certo i canali fanno il resto. Se lo confronti con il peduncolo piccolissimo che si infila nel forellino del converter, così a naso comunque la differenza è parecchia.
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A me non sembra lo stesso, però. Se usi una Ranga che nasce a converter, togli il converter e riempi il fusto di inchiostro, aumenti a mio parere leggermente il flusso e la prontezza a scrivere (ho provato) ma non drammaticamente, perché l'inchiostro deve comunque passare nel forellino del collare (nel peduncolo sul quale si aggancia il converter). Quando invece hai una Ranga che nasce eyedropper, hai un grosso alimentatore in ebanite (6 mm) inserito con il pennino a frizione in un foro da 6mm, dietro, c'è l'inchiostro. Poi, certo, dipende da come è conformato l'alimentatore, ma in genere la "prontezza a scrivere" è maggiore.novainvicta ha scritto: ↑mercoledì 19 aprile 2023, 16:31 Mi ero dimenticato: un'altra penna che mi ha meravigliato è la Noodler's Boston Safety, una volta riuscito a "calibrare" pennino e conduttore mai un'incertezza ne anomalie di tenuta nonostante fosse trattata senza troppi riguardi e portata ovunque ad eccezione che in aereo .
OT: devo togliermi la curiosità di usare le Ranga in eyedropper
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eppure proprio le Pelikan anche a tratto fine (esperienza su M200 molto frequente, le ho usate spesso viaggiando per la loro affidabilità) hanno dimostrato di non aver bisogno neanche della lavatina (brutta scena il tuffo del pennino nel bicchiere in riunione - una volta ho finto di aver bisogno del bagno... chi aveva bisogno era la penna - non Pelikan -! da allora ho sempre più penne in tasca per comunque evitare)Esme ha scritto: ↑mercoledì 19 aprile 2023, 17:02
Beh, dai. Un tratto fine, con i rebbi giustamente serrati (giustamente per il tratto che gli compete) ha tutto il diritto di fare qualche piccolo capriccio se ha dei sedimenti che ostruiscono il taglio provocati da un lungo riposo.
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Grazie, le tempistiche di "fermo" incominciano a essermi un po' più chiare. Ne terrò conto su quante penne tenere in rotazione.AinNithael ha scritto: ↑giovedì 27 aprile 2023, 20:59
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Adesso mi viene voglia di provarci...
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guarda caso proprio oggi recupero uno zainetto che avevo lasciato con dentro alcune cose del lavoro... ricordo perfettamente quando l'avevo usato, ossia alla fine di ottobre 2022.
Dentro, in un portapenne avevo dimenticato una Pelikan M30, carica. Da notare che lo zainetto era appeso per cui la penna era in posizione verticale, a naso in su.
La tiro fuori, la provo... scrive! senza bagnetto! caspita, è ferma da sei mesi...
Dentro, in un portapenne avevo dimenticato una Pelikan M30, carica. Da notare che lo zainetto era appeso per cui la penna era in posizione verticale, a naso in su.
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L'ho già scritto W PELIKAN?sansenri ha scritto: ↑venerdì 28 aprile 2023, 17:08 guarda caso proprio oggi recupero uno zainetto che avevo lasciato con dentro alcune cose del lavoro... ricordo perfettamente quando l'avevo usato, ossia alla fine di ottobre 2022.
Dentro, in un portapenne avevo dimenticato una Pelikan M30, carica. Da notare che lo zainetto era appeso per cui la penna era in posizione verticale, a naso in su.
La tiro fuori, la provo... scrive! senza bagnetto! caspita, è ferma da sei mesi...
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le mie Al Star sono ripartite senza capricci di sorta
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Nonostante un inchiostro piuttosto umido (il DIamine Graphite) e il converter proprietario perfettamente inserito, la mia mi ha fatto impazzire, tanto che son diversi mesi che è "in castigo".
Ma debbo assolutamente darle un'altra chance, magari scrivendoci di seguito per più giorni, chissà...
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Nonostante un inchiostro piuttosto umido (il DIamine Graphite) e il converter proprietario perfettamente inserito, la mia mi ha fatto impazzire, tanto che son diversi mesi che è "in castigo".
Ma debbo assolutamente darle un'altra chance, magari scrivendoci di seguito per più giorni, chissà...