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Si tratta della Sheaffer Stylist, un modello che venne commercializzato tra tra il 1966, appena dopo che l'azienda fu acquisita da una holding, e la fine degli ani 60. Un breve carriera, decisamente.
Non ho trovato molte informazioni su questa stilografica. Non era certo un modello di punta della casa, e la sua caratteristica principale era costituita dal pennino "double face", di forma simmetrica rispetto all'alimentatore posizionato centralmente, che permetteva di scrivere agevolmente in reverse. Che poi reverse non era vista la sostanziale simmetria del pennino, anche se pare che nei due versi lo spessore del tratto fosse differente.
All'epoca della sua prima commercializzazione la Stylist era anche caratterizzata da un nuovo logo inciso sulla clip, una "S" stilizzata che sostituiva lo storico "white dot" simbolo eterno della Sheaffer.
Queste innovazioni ebbero vita breve: dopo un paio d'anni il pennino double face fu sostituito dal più tradizionale Triumph modello corto, e il pallino bianco ricomparve al suo posto tradizionale.
In questa più classica configurazione il modello fu ancora prodotto per un breve periodo, prima di essere eliminato dal catalogo dell'azienda americana.
Insomma non si può dire che questa stilografica sia da annoverare tra i grandi successi della Sheaffer. Un "flop" probabilmente dovuto al design non proprio accattivante: una linea per nulla originale ad eccezione di quella strana clip molto staccata dal cappuccio, forse troppo in relazione al suo spessore.
Forse anche la qualità di scrittura del suo primo pennino, di cui ho letto giudizi discordanti cercando notizie sul web, non fu particolarmente apprezzata.
Nella figura qui sotto potete vedere i due modelli Stylist, quello originale ed il successivo più "regolare". Coerentemente con le abitudini di Sheaffer, almeno per i modelli di fascia medio bassa, furono prodotte numerose varianti con corpo in metallo o in plastica.
La mia stilografica dovrebbe risalire al 1968, é in metallo satinato con un pennino F tipo Triumph in oro 14 ct, dovrebbe quindi trattarsi di una variante un poco più altolocata rispetto alla media di questo modello.
Il caricamento é a cartuccia (tipo Sheaffer) o con una specie di converter a pulsante, non particolarmente pratico. Non so se l'esemplare in mio possesso sia difettoso o se sia una caratteristica generale di questo componente, ma il caricamento a pulsante accumula una quantità di inchiostro nettamente inferiore a quella contenuta in una cartuccia.
Ma non ho fatto molte prove di caricamento a pulsante, forse sono io che non ho abbastanza dimestichezza con questo sistema.
Il peso, circa 20g di cui 7g per il cappuccio, é nella media delle penne in metallo, come le dimensioni: circa 13,9 cm chiusa, con un diametro massimo approssimato di 11,5 mm.
Chi ha mani molto grandi potrebbe non apprezzare un diametro del fusto così ridotto, personalmente ho trovato peso e dimensioni adeguate al mio stile di scrittura.
Ma veniamo appunto alla scrittura, la cosa che di questa penna mi interessava di più. L'avevo infatti acquistata prima di tutto per provare il pennino e paragonarlo a quello dello stesso tipo e dello stesso materiale di una Pen.Co 53 Junior.
Come sapete l'azienda Italiana prese a modello il Triumph (il termine "copiare" lo riservo patriotticamente per i Cinesi...), tanto da subire un'azione legale da parte di Sheaffer.
Devo dire che la prima impressione sul pennino, come per la Pen.Co 53 Junior, é stata di una notevole rigidità, per nulla mitigata dal biondo metallo. Dopo qualche sessione di scrittura abbastanza prolungata, tuttavia, il mio giudizio é migliorato.
La scorrevolezza non é poi male, favorita da un flusso non troppo arido. Certo che non siamo di fronte a un flex... ma in fondo il piacere di scrittura non manca.
Il tratto é classificabile come F Europeo, e il confronto con la Pen.Co 53 Junior la vede prevalere nettamente, almeno per i miei gusti.
Allego qui sotto alcune foto Infine, una semplicissima prova di scrittura che permette un paragone con la Pen.co 53 Junior In definitiva, una stilografica che non seppe conquistare il pubblico, ma che personalmente non giudico poi così brutta esteticamente. Sarà che sono abituato alle stilo C-C (Cinesi - Ciofeche...)
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Comunque mi interesserebbe avere anche il vostro parere in merito.
Almeno nella versione che ho provato, con pennino tipo Triumph corto F 14 kt, non posso nemmeno criticare troppo la qualità di scrittura, anzi.
Insomma, sarò sicuramente di bocca buona, ma io promuovo anche questa penna sfortunata.
Alla prossima, ciao!
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