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30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Koh-I-Noor Documentus Black
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Koh-I-Noor Documentus Black
Questo inchiostro lo avevo preso per usarlo in ambito lavorativo, in cui la resistenza a solventi (acqua su tutti) per me è fondamentale. La scelta è ricaduta su questo dopo aver avuto il Montblanc Permanet Black (certificato) e aver finito due SketchInk, Jule e Frieda della Rohrer&Klingner.
Il Montblanc non mi aveva soddisfatto per la sua scarsa resistenza allo sfregamento e alla facilità con cui la superficie patinata semilucida si muoveva dal foglio, nonostante fossero passate anche delle ore dalla scrittura. Gli altri due li ho trovati un po' ostici: durante la pulizia delle stilografiche (serve candeggina poco diluita per rimuoverli completamente dalle conduttore dell'alimentatore oppure usare una penna totalemtne smontabile), nelle ripartenze se la penna non veniva richiusa a dovere e il lunedì mattina dopo lo stop del weekend (deposito di particelle anche nel converter se tenuto orizzontale). Inoltre il Montblanc non sopportava la vista dell'evidenziatore, mentre gli altri due erano perfetti sotto quel punto di vista. Il Montblanc lo sentivo "viscido" durante la scrittura, gli altri due tendevano ad allargare lievemente il tratto (soprattutto il Jule).
Mi piace sperimentare, testare, valutare, sviscerare gli argomenti come il mio cervello suggerisce. Così ho cambiato prodotto totalmente, andando a scegliere un prodotto dal costo contenuto, ma ugualmente certificato come era il Montblanc Permanent Black.
Nelle scansioni ho messo le mie impressioni. Il testo è lungo, me ne rendo conto . Non ho mai smesso di scrivere (quindi la penna così inchiostrata regge benissimo a sessioni anche medio-lunghe di scrittura).
La tonalità non sono riuscita a renderla al meglio con lo scanner. Aggiungo delle foto fatte alla luce naturale non diretta in cui il colore è decisamente migliore e più veritiero. Più tardi inserisco anche la prova comparativa con altri inchiostri, così avete una panoramica migliore.
Per chi non avesse voglia di leggere la mia scrittura micragnosa, metto il riassunto:
- regge all'acqua tamponata, da non strofinare o la patina superiore (che viene via anche con lo sfregamento, esempio gomma da lapis) va in giro per il foglio;
- macchia la plastica dei converter e lascia uno sheen rosso nella plastica dell'alimentatore;
- pochissimi problemi nelle ripartenze, non ostruisce il condotto dell'alimentarore come ho visto nel caso degli SketchInk a causa di depositi pigmentati;
- resiste a numerosi solventi (vale il discorso fatto per l'acqua: non strofinate, ma tamponate);
- il colore non è nero, ma un petrolio/teal molto molto scuro. Potrebbe andare bene anche in ambiti lavorativi a mio parere, perchè nonostante tutto il colore è comunque fotocopiabile;
- dotato di piacevole ombreggiatura e di un meraviglioso sheen rosso;
- asciugatura piuttosto rapida, un po' meno nelle carte patinate e lisce (specie nei depositi). Con la carta giusta lo vedrei ok anche per i mancini;
- non spiuma e non trapassa la carta. Non l'ho testato nello scottex.
Buona lettura!
PS: credo che si capirà che adoro lo sheen dato da questo inchiostro. Confermo le altre recensioni in cui lo esaltavano! Io ho avuto il piacere di notarlo anche sulla cartaccia di origine ignota, porosa e assorbente, che passano al lavoro. Ho anche il blu della stessa linea, si comporta in modo similare, ma il colore (azzurro intenso con sheen fucsia) è davvero notevole e a me mette allegria.
Lo Sheen!!! Anche qua si vede bene, specie nei "..." Il povero converter dopo due mesi di contatto H24 con l'inchiostro il deposito/incrostazione sul pennino e sul bordo. Va via usando una spazzolina e rimuovendo meccanicamente il tutto. Tutto l'alimentatore è cangiante come nella foto. La patina simil madreperla non sono riuscita ad eliminarla.
Il Montblanc non mi aveva soddisfatto per la sua scarsa resistenza allo sfregamento e alla facilità con cui la superficie patinata semilucida si muoveva dal foglio, nonostante fossero passate anche delle ore dalla scrittura. Gli altri due li ho trovati un po' ostici: durante la pulizia delle stilografiche (serve candeggina poco diluita per rimuoverli completamente dalle conduttore dell'alimentatore oppure usare una penna totalemtne smontabile), nelle ripartenze se la penna non veniva richiusa a dovere e il lunedì mattina dopo lo stop del weekend (deposito di particelle anche nel converter se tenuto orizzontale). Inoltre il Montblanc non sopportava la vista dell'evidenziatore, mentre gli altri due erano perfetti sotto quel punto di vista. Il Montblanc lo sentivo "viscido" durante la scrittura, gli altri due tendevano ad allargare lievemente il tratto (soprattutto il Jule).
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Nelle scansioni ho messo le mie impressioni. Il testo è lungo, me ne rendo conto . Non ho mai smesso di scrivere (quindi la penna così inchiostrata regge benissimo a sessioni anche medio-lunghe di scrittura).
La tonalità non sono riuscita a renderla al meglio con lo scanner. Aggiungo delle foto fatte alla luce naturale non diretta in cui il colore è decisamente migliore e più veritiero. Più tardi inserisco anche la prova comparativa con altri inchiostri, così avete una panoramica migliore.
Per chi non avesse voglia di leggere la mia scrittura micragnosa, metto il riassunto:
- regge all'acqua tamponata, da non strofinare o la patina superiore (che viene via anche con lo sfregamento, esempio gomma da lapis) va in giro per il foglio;
- macchia la plastica dei converter e lascia uno sheen rosso nella plastica dell'alimentatore;
- pochissimi problemi nelle ripartenze, non ostruisce il condotto dell'alimentarore come ho visto nel caso degli SketchInk a causa di depositi pigmentati;
- resiste a numerosi solventi (vale il discorso fatto per l'acqua: non strofinate, ma tamponate);
- il colore non è nero, ma un petrolio/teal molto molto scuro. Potrebbe andare bene anche in ambiti lavorativi a mio parere, perchè nonostante tutto il colore è comunque fotocopiabile;
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- asciugatura piuttosto rapida, un po' meno nelle carte patinate e lisce (specie nei depositi). Con la carta giusta lo vedrei ok anche per i mancini;
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Buona lettura!
PS: credo che si capirà che adoro lo sheen dato da questo inchiostro. Confermo le altre recensioni in cui lo esaltavano! Io ho avuto il piacere di notarlo anche sulla cartaccia di origine ignota, porosa e assorbente, che passano al lavoro. Ho anche il blu della stessa linea, si comporta in modo similare, ma il colore (azzurro intenso con sheen fucsia) è davvero notevole e a me mette allegria.
Lo Sheen!!! Anche qua si vede bene, specie nei "..." Il povero converter dopo due mesi di contatto H24 con l'inchiostro il deposito/incrostazione sul pennino e sul bordo. Va via usando una spazzolina e rimuovendo meccanicamente il tutto. Tutto l'alimentatore è cangiante come nella foto. La patina simil madreperla non sono riuscita ad eliminarla.
- Koten90
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Koh-I-Noor Documentus Black
Che cosa brutta!
O meglio, potrebbe anche piacere, ma perché chiamarlo black se è teal??
Per fortuna non l’ho mai comprato.
O meglio, potrebbe anche piacere, ma perché chiamarlo black se è teal??
Per fortuna non l’ho mai comprato.
Alessio Pariani
L’ottimismo è il sale della vita, l’umorismo ne è lo zucchero.
FORZA RAGAZZI! [cit. maicol69]
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- piccardi
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Koh-I-Noor Documentus Black
Se ricordo bene Koh-I-Noor produce inchiostri (economici) per stilografiche negli esotici colori ... rosso, verde, blu, nero. Cui si aggiungono i due documentus che sono solo di due colori, anch'essi molto esotici: blu e nero. Vista la varietà delle sfumature disponibili a catalogo (nessuna) direi che l'indicazione predilige la semplicità alla descrittività, e mi pare una scelta legittima...
Simone
Questo è un forum in italiano, per pietà evitiamo certi obbrobri linguistici:
viewtopic.php?f=19&t=3123
e per aiutare chi non trova un termine:
viewtopic.php?f=19&t=1758
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- Amberle80
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Dal mio personalissimo punto di vista, solo lo sheen vale la prova e il sacrificio di una prescelta. Avere sul luogo di lavoro quel luccichio, che spezza la monotonia e il "piattume" dell'ambiente, non ha prezzo. Ma vale per me che sono fissata con i colori e non riesco a buttare un inchiostro anche se non mi piace o mi soddisfa totalmente.
Di certo il prossimo nero indelebile/resistente all'acqua potrebbe essere di nuovo uno SketchInk (il Lotte) o un Noodler's (in prima fila c'è Heart of Darkness, giusto per il nome che mi ispira troppo). Giusto il tempo di arrivare a metà calamaio e questo black/teal finisce dritto dritto nel pennarello ricaricabile. Probabilmente qualche volta lo rimettorò di sicuro nella Parallel Pen, ma solo per il tempo di buttare giù qualche parola o fare qualche scarabocchio e poi venire tolto.
- vito72
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Koh-I-Noor Documentus Black
Per l'alimentatore colorato, a me era successa la stessa cosa con un sei boku ed ero riuscito anche io con lo spazzolino direttamente sull'alimentatore a togliere la colorazione identica alla tua, ma ci ho dovuto mettere impegno, ho usato solo sapone neutro.
- Amberle80
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Riproverò al momento della prossima pulizia profonda o quando deciderò di non usarlo più. Hai usato uno spazzolino da denti o una spazzola da unghie con le setole più rigide?vito72 ha scritto: ↑martedì 28 febbraio 2023, 17:43 Per l'alimentatore colorato, a me era successa la stessa cosa con un sei boku ed ero riuscito anche io con lo spazzolino direttamente sull'alimentatore a togliere la colorazione identica alla tua, ma ci ho dovuto mettere impegno, ho usato solo sapone neutro.
A parte la macchia, che a qualcuno potrebbe anche piacere, la stilografica sta continuando a scrivere imperterrita. Con i due R&K il deposito era così! Tanto che non scrivevano più se non le lavavo con la candeggina almeno ogni 2 ricariche oppure ogni 10 giorni circa.
- vito72
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Spazzolino da denti che mi sembra più delicato per le alette, e più manovrabile, più sapone più impegno. Io non ho mai lavato nessuna penna con la candeggina, forse ho provato solo una volta qualche demostrator con delle fastidiose alette interne in cui tendeva ad annidarsi l'inchiostro e a restare li ma comunque non era servita allo scopo, poi usai un bastoncino di bambù con della carta assorbente attaccata per pulire le fessure una per una.Amberle80 ha scritto: ↑martedì 28 febbraio 2023, 17:51Riproverò al momento della prossima pulizia profonda o quando deciderò di non usarlo più. Hai usato uno spazzolino da denti o una spazzola da unghie con le setole più rigide?vito72 ha scritto: ↑martedì 28 febbraio 2023, 17:43 Per l'alimentatore colorato, a me era successa la stessa cosa con un sei boku ed ero riuscito anche io con lo spazzolino direttamente sull'alimentatore a togliere la colorazione identica alla tua, ma ci ho dovuto mettere impegno, ho usato solo sapone neutro.
A parte la macchia, che a qualcuno potrebbe anche piacere, la stilografica sta continuando a scrivere imperterrita. Con i due R&K il deposito era così! Tanto che non scrivevano più se non le lavavo con la candeggina almeno ogni 2 ricariche oppure ogni 10 giorni circa.
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È pieno il mondo di Blue/Black su questa tinta senza che nessuno si scandalizzi. Per me un nero deve essere nero, poi…… a me, che non piace il blu, parrebbe doppia trombata.piccardi ha scritto: ↑martedì 28 febbraio 2023, 17:03 Se ricordo bene Koh-I-Noor produce inchiostri (economici) per stilografiche negli esotici colori ... rosso, verde, blu, nero. Cui si aggiungono i due documentus che sono solo di due colori: blu e nero. Vista la varieta delle sfumature disponibili (nessuna) direi che l'indicazione predilige la semplicità alla descrittività, e mi pare una scelta legittima...
Simone
Pensa che io uso Polar Black anche a casa (nero totale, piatto e opaco).Amberle80 ha scritto: ↑martedì 28 febbraio 2023, 17:06 Dal mio personalissimo punto di vista, solo lo sheen vale la prova e il sacrificio di una prescelta. Avere sul luogo di lavoro quel luccichio, che spezza la monotonia e il "piattume" dell'ambiente, non ha prezzo. Ma vale per me che sono fissata con i colori e non riesco a buttare un inchiostro anche se non mi piace o mi soddisfa totalmente.
Lo sheen di solito mi infastidisce perché, come in questo caso, è di un colore completamente opposto a quello dell’inchiostro. Se scelgo un inchiostro nero (o blu nero come questo) non capisco perché dovrebbe scrivere in rosso.
Se non ho capito male, Heart of Darkness è più che altro un grigio scuro (o comunque il meno convinto tra i neri Noodler’s). Ero tentato anche io dall’acquisto lo scorso weekend, ma alla fine ho preferito Eel black (lo hanno consegnato un’ora fa, tempo di provarlo e faccio sapere)
Alessio Pariani
L’ottimismo è il sale della vita, l’umorismo ne è lo zucchero.
FORZA RAGAZZI! [cit. maicol69]
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Koh-I-Noor Documentus Black
io ho il verde della serie dokumentus, ma alla fine lo uso poco in quanto spiuma e trapassa un cifrone (su moleskine...dovrei riprovarlo su altre cartacce)
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Ho terminato tempo fa un calamaio di Koh-I-Noor Nero Document e notai anch'io le sfumature violacee soprattutto con pennino di grado "M" in su ma sinceramente non mi dispiacevano. Mi ci sono trovato bene ma siccome sul nero preferisco che sia più saturo possibile, della stessa marca ho preso ultimamente il Document Blu: anch'esso con sfumature ma della stessa tonalità, ottimo, fa scrivere qualsiasi penna. Con il nero sinceramente non ho notato grossi problemi di macchie o depositi sulla sezione scrivente ( l'avevo caricato anche su una Preppy trasparente) o meglio tali da poter essere tolti con un normale lavaggio di acqua e sapone, molto meno problematico di altri permanenti (uno su tutti il Montblanc Blu Permanent).
Per quanto riguarda il Noodler's Cuore di Tenebra, come già è stato detto, di profondo nero ha solo il nome, è un grigio scuro; molto meglio come nero quasi assoluto permanente e resistente il Polar Black (ma spiuma) o l' X-Feather che scrive quasi senza spiumare anche sullo scottex.
Per quanto riguarda il Noodler's Cuore di Tenebra, come già è stato detto, di profondo nero ha solo il nome, è un grigio scuro; molto meglio come nero quasi assoluto permanente e resistente il Polar Black (ma spiuma) o l' X-Feather che scrive quasi senza spiumare anche sullo scottex.
„Il Buddha, il Divino, dimora nel circuito di un calcolatore o negli ingranaggi del cambio di una moto con lo stesso agio che in cima a una montagna o nei petali di un fiore.“
Giuseppe
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Come anticipato metto la comparazione con altri colori. Da scanner i colori erano troppo falsati. Con il cellulare a luce solare non diretta, i colori sono simili. La carta è Rodhia puntinata (5 mm, usata una riga per colore).
@Koten90, ho letto che non è nerissimo, ma il nome attira come il miele le api... Sono quasi certa che il mio cervello compenserà il nero poco nero con l'autoconvincimento (ricorda che è nero, ricorda che è nero, ricorda che è nero, ricorda che è nero ).
@bcontrario, questo non passa. Ma la Moleskine non ce l'ho. Mi basta la carta del quaderno di laboratorio, sembra spugna da quanto assorbe e allarga i tratti; a casa di solito uso quaderni Favorit oppure gli Oxford che fungono egregiamente un po' con tutto.
Grazie @vito72 , proverò!@Koten90, ho letto che non è nerissimo, ma il nome attira come il miele le api... Sono quasi certa che il mio cervello compenserà il nero poco nero con l'autoconvincimento (ricorda che è nero, ricorda che è nero, ricorda che è nero, ricorda che è nero ).
@bcontrario, questo non passa. Ma la Moleskine non ce l'ho. Mi basta la carta del quaderno di laboratorio, sembra spugna da quanto assorbe e allarga i tratti; a casa di solito uso quaderni Favorit oppure gli Oxford che fungono egregiamente un po' con tutto.
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Il primo aircorp non è aircorp.. Il secondo si. La carta oxford è molto buona l'unica carta liscia per me utilizzabile.
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Già, ho notato anche io
Io sto abbandonando l’amata carta dei quaderni Favorit (che poi è Oxford) per carta Oxford Optik da raccoglitore ad anelli.
Sembra essere leggermente più ruvida e ha una rigatura più evidente (quella Favorit è imbattibile, di grigio chiarissimo che non disturba).
Confermo che è perfetta anche con Polar Black e pennino flessibile.
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Per il primo Aircop, mi sa che non ho sbattuto bene la bottiglia: anche solo aprirlo mi metteva soggezione con il livello a filo del bordo. Comprato due anni fa e non ancora usato, se non con il pennino da intinzione per prenderlo al volo e vedere il colore. Quando sarà il suo turno, ci farò caso. Grazie per la segnalazione, ragazzi! All'inizio neppure avevo idea di come poterli prendere e mettere su carta. Adesso, ho le idee mooooolto più chiare su come comparare gli inchiostri (stessa penna quando possibile, stessa carta, colore diverso) e come valutare il loro comportamento con pennini di dimensioni diverse/stilografiche più o meno abbondanti nel flusso. Faccio come per il sistema qualità al lavoro: procedo per approssimazioni successive
HOD o X-Feather: penso tirerò un dado da 20 per decidere. Quello che allarga il tratto.... mmmmm no, neppure su un EEEEEF giapponese: la carta al lavoro è tremenda e ancora sono a malapena a metà del quaderno di laboratorio.
Relativamente alla carta ho scoperto quella particolare rigatura della Oxford (righe e quadrettato insieme) che mi sta piacendo molto e che trovo versatilissima. Per le comparazioni preferisco usare i quadernetti A5 della Rodhia, ne ho ancora 2 a righe e un blocco puntinato sempre A5: mi dureranno una vita! Devo ancora studiare per capire quale carta preferisco, ad oggi in cima c'è la Oxford, il feedback ricevuto è favoloso. Al momento il solo punto fermo è la tipologia di stilografica (il pennino varia in base al bisogno).
HOD o X-Feather: penso tirerò un dado da 20 per decidere. Quello che allarga il tratto.... mmmmm no, neppure su un EEEEEF giapponese: la carta al lavoro è tremenda e ancora sono a malapena a metà del quaderno di laboratorio.
Relativamente alla carta ho scoperto quella particolare rigatura della Oxford (righe e quadrettato insieme) che mi sta piacendo molto e che trovo versatilissima. Per le comparazioni preferisco usare i quadernetti A5 della Rodhia, ne ho ancora 2 a righe e un blocco puntinato sempre A5: mi dureranno una vita! Devo ancora studiare per capire quale carta preferisco, ad oggi in cima c'è la Oxford, il feedback ricevuto è favoloso. Al momento il solo punto fermo è la tipologia di stilografica (il pennino varia in base al bisogno).
- vito72
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Per la carta io uso per comodità la Pigna monocromo, prossimamente vorrei ritornare a utilizzare la ecoqua che poi non è male, e quando la trovo la oxford, uso solo carta con righe, raramente bianca senza righe.
sarà quella a "quadrettoni"Relativamente alla carta ho scoperto quella particolare rigatura della Oxford (righe e quadrettato insieme)