alfredop ha scritto: ↑mercoledì 8 febbraio 2023, 23:33
1) chip nfc per ritrovarla velocemente.
Questo non sarebbe male! Ci vedo due soluzioni: clip in Uranio solo leggermente radioattivo e contatore Geiger sempre a portata di mano (ha un po’ quel fascino sovietico fine anni ‘80
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), oppure piccolo chip incluso nel cappuccio con basetta di ricarica a induzione (tipo spazzolino elettrico). Non risolve il problema se dimentichi in giro la penna aperta, ma quello è già un crimine di suo.
alfredop ha scritto: ↑mercoledì 8 febbraio 2023, 23:33
2) pennino estraibile a geometria variabile (variazione di tratto e flessibilità)
Per questo ti devi ricomprare una Justus
A parte gli scherzi, si potrebbe pensare di fare un kit calligrafia con stilografica e sezioni intercambiabili tipo quelli già presenti, ma con pennini da intinzione invece dei soliti 3 stub. Mi immagino la stessa facilità di cambio pennino che c’è su una TWSBI VAC dove il serbatoio resta pieno e cambi solo la sezione, ma con pennini tipo Zebra G, Brause Rose, Leonardt Principal EF, italici di varie misure… una bella collaborazione TWSBI-Brause non sarebbe male (nella speranza che poi rendano disponibili le sezioni di ogni misura anche per l’acquisto fuori kit)
alfredop ha scritto: ↑mercoledì 8 febbraio 2023, 23:33
3) memorizzazione real-time di quanto si scrive, con supporto (una sorta di mano robotica) che consenta di ripetere quanto scritto in passato
Esiste già per altri strumenti un anellino da infilare sul fusto (di solito veniva mostrato sulle matite, ma basta adattarne le dimensioni) che riconosce i movimenti fatti sul foglio e ripropone una replica esatta sul PC. Non è la stessa cosa, ma risparmi le migliaia di euro per la mano robotica semplicemente stampando le copie
alfredop ha scritto: ↑mercoledì 8 febbraio 2023, 23:33
4) caricamento ad azionamento automatico quando si immerge il pennino nell’inchiostro (una analisi chimica per evitare la carica con inchiostri inadatti)
5) pulizia automatica del serbatoio
Queste sono difficili, ma potrebbero andare di pari passo: immaginando un accesso secondario al serbatoio attraverso il fondo (tubicino/ago con valvola di non ritorno o tappino ermetico), mi immagino una stazione di lavaggio e ricarica da montare vicino a un lavandino con 3 posizioni tipo “spina“:
1) si innesta la penna nel primo slot e viene iniettata acqua (ovviamente penna verso il basso, bacinella di raccolta e paraspruzzi)
2) il 2º slot prevede asciugatura ad aria del serbatoio
3) caricamento con inchiostro tramite pompetta (e qui si possono prevedere 1-2-3-N slot per inchiostri diversi).
Una soluzione più universale potrebbe prevedere lavaggio e caricamento attraverso il gruppo scrittura, ma potrebbe essere addirittura più complicato per la gestione dell’entrata/uscita fluidi dallo stesso punto (se inietto acqua, l’aria deve uscire)