Bologna Pen Show - Mostra Scambio di Bologna
30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Omas 555s, 556s o 557s
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Omas 555s, 556s o 557s
Volevo chiedere a chi possedesse le tre penne in oggetto, rigorosamente anni '50, quali fossero le differenze di scrittura e di carattere fra le tre?
Io posseggo solo la piccola 555s ed è incantevole, volevo saper il parere sulle sorelle maggiori...
Fabrizio
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Fabrizio
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Omas 555s, 556s o 557s
Io possiedo la 556 S, ma credo che difficilmente se ne trovino 2 perfettamente uguali a livello di scrittura.
La uso parecchio quindi il mio pennino è abbastanza addestrato...
Morbidissimo, quasi un pennello, ma a riposo e senza pressione scrive come un extrafine, mai un salto, mai una falsa partenza, mai un binario, l'alimentatore è sublime e provvede al pennino una ottima quantità d'inchiostro, gratta come deve ma con la carta giusta non s'impunta mai.
La uso parecchio quindi il mio pennino è abbastanza addestrato...
Morbidissimo, quasi un pennello, ma a riposo e senza pressione scrive come un extrafine, mai un salto, mai una falsa partenza, mai un binario, l'alimentatore è sublime e provvede al pennino una ottima quantità d'inchiostro, gratta come deve ma con la carta giusta non s'impunta mai.
Tommaso
Omas 555s, 556s o 557s
Per la mia limitata esperienza ogni pennino di quegli anni è una storia a sé.
Parlando di Omas ho provato pennini sulla carta uguali ma in realtà parecchio diversi, non so dire se per via delle caratteristiche di costruzione o per l'utilizzo avuto negli anni precedenti, di sicuro la flessibilità varia da pennino a pennino.
In ogni caso sempre ottimi a livello di flusso e scorrevolezza.
Parlando di Omas ho provato pennini sulla carta uguali ma in realtà parecchio diversi, non so dire se per via delle caratteristiche di costruzione o per l'utilizzo avuto negli anni precedenti, di sicuro la flessibilità varia da pennino a pennino.
In ogni caso sempre ottimi a livello di flusso e scorrevolezza.
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Omas 555s, 556s o 557s
Mi è parso di capire che OMAS non fosse molto rigorosa nell'assemblaggio delle penne: montavano sulla penna il pennino che avevano disponibile, che fosse un Extra, un Extra Lucens, uno standard...
A vederli sono lo stesso pennino e, infatti, li ho sostituiti perché trovo più piacevole da usare la Milord.
A conferma di questo, ho appena acquistato da sanpei una Milord che ha pennino Omas Extra identico a quello che avevo sullo stiloforo "Omas Extra", ma il pennino della Milord è praticamente un Soft (tipo Pilot Justus F, forse più rigido, per intenderci), mentre l'altro è un Flex vero e proprio.Bokeh ha scritto: ↑mercoledì 8 febbraio 2023, 14:24 Per la mia limitata esperienza ogni pennino di quegli anni è una storia a sé.
Parlando di Omas ho provato pennini sulla carta uguali ma in realtà parecchio diversi, non so dire se per via delle caratteristiche di costruzione o per l'utilizzo avuto negli anni precedenti, di sicuro la flessibilità varia da pennino a pennino.
In ogni caso sempre ottimi a livello di flusso e scorrevolezza.
A vederli sono lo stesso pennino e, infatti, li ho sostituiti perché trovo più piacevole da usare la Milord.
Alessio Pariani
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Koten90 ha scritto: ↑mercoledì 8 febbraio 2023, 15:31 Mi è parso di capire che OMAS non fosse molto rigorosa nell'assemblaggio delle penne: montavano sulla penna il pennino che avevano disponibile, che fosse un Extra, un Extra Lucens, uno standard...
A conferma di questo, ho appena acquistato da sanpei una Milord che ha pennino Omas Extra identico a quello che avevo sullo stiloforo "Omas Extra", ma il pennino della Milord è praticamente un Soft (tipo Pilot Justus F, forse più rigido, per intenderci), mentre l'altro è un Flex vero e proprio.Bokeh ha scritto: ↑mercoledì 8 febbraio 2023, 14:24 Per la mia limitata esperienza ogni pennino di quegli anni è una storia a sé.
Parlando di Omas ho provato pennini sulla carta uguali ma in realtà parecchio diversi, non so dire se per via delle caratteristiche di costruzione o per l'utilizzo avuto negli anni precedenti, di sicuro la flessibilità varia da pennino a pennino.
In ogni caso sempre ottimi a livello di flusso e scorrevolezza.
A vederli sono lo stesso pennino e, infatti, li ho sostituiti perché trovo più piacevole da usare la Milord.
Ah quindi sei stato tu a soffiarmela da sotto il naso?
Non ho fatto in tempo a pensarci che è già comparsa la scritta venduta
Enrico
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Mi avete fatto venire la voglia di rispolverare la mia.
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Abituatici: era il mio 8° tentativo con una penna di sanpei
Alessio Pariani
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Vabbè ho capito, torno a comprare le mie moderne
Enrico
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Ciao Fabrizio, posseggo alcune Omas tra cui una 556 ed una 557 f, paragonare i pennini di penne con 70 - 80 primavere è poco difficile entrano in gioco un certo numero di variabili tra le quali la/le mani dei precedenti possessori, l'usura, stato di conservazione senza dimenticare l'aspetto sottolineato nei precedenti post che la concezione di standard industriali della Omas era....un pochetto artistico ed assemblava le penne con i componenti che aveva, d'altra parte negli anni 50 a chi acquistava una penna poco interessava che il pennino avesse la casetta od il cuoricino ma piuttosto che fosse affidabile e duratura. Ti consiglierei di recarti dal tuo spacciatore di fiducia oppure ad un pen show e di provarne alcune: secondo me ne vale la pena
Luca
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non è solo Omas, quando si entra nell'ambito del vintage, oltretutto volendo andare indietro agli anni 50, bisogna rendersi conto che si viene catapultati in un mondo molto diverso dall'attuale. A quei tempi, strumenti come i pennini, venivano prodotti in larga misura a mano, nel senso che seppure vi erano delle macchine a produrli, le finiture erano in larga misura manuali, e la riproducibilità del processo produttivo di per se non era accurata come adesso. Nella pratica reale, quasi ogni pennino era diverso dall'altro per caratteristiche, anche a parità di tratto, a volte poco, a volte anche tanto.
Per questo motivo, e senza dimenticare come diceva Pippo che dal momento di produzione ad oggi, per un pennino usato (e penna), molti altri fattori possono essere intervenuti, è praticamente impossibile ricondurre il carattere di scrittura ad uno specifico modello di stilografica/pennino. Non si va tanto lontano dal poter dire che ogni singola penna era diversa dall'altra in performance... pur mantenendo aspetto esteriore uguale.
Da questo punto di vista, pur considerando le potenzialità che una penna/pennino si comporti grossomodo come descritto da qualcuno che l'abbia provata, ci sono tre sole modalità per acquistare il vintage
1) vista e piaciuta (spesso per acquisto online), si spera che sia come desideriamo, ma lo scopriremo solo quando arriva (è rischioso, è vero, ma non ditemi che non vi siete mai presi l'azzardo...)
2) acquisto presso un venditore esperto, anche da remoto, in base a requisiti (eg. condizioni mint, pennino fine, con un certo grado di flex, etc.) l'esperto guida l'acquisto e in genere garantisce che se la penna non è di gradimento è possibile la restituzione
3) acquisto dal negoziante con prova in prima persona, metodo migliore, ma spesso più complesso da attuare per motivi di tempo e disponibilità, dove la prova di scrittura è quella che determina l'immediata verifica che le caratteristiche siano quelle desiderate.
Per questo motivo, e senza dimenticare come diceva Pippo che dal momento di produzione ad oggi, per un pennino usato (e penna), molti altri fattori possono essere intervenuti, è praticamente impossibile ricondurre il carattere di scrittura ad uno specifico modello di stilografica/pennino. Non si va tanto lontano dal poter dire che ogni singola penna era diversa dall'altra in performance... pur mantenendo aspetto esteriore uguale.
Da questo punto di vista, pur considerando le potenzialità che una penna/pennino si comporti grossomodo come descritto da qualcuno che l'abbia provata, ci sono tre sole modalità per acquistare il vintage
1) vista e piaciuta (spesso per acquisto online), si spera che sia come desideriamo, ma lo scopriremo solo quando arriva (è rischioso, è vero, ma non ditemi che non vi siete mai presi l'azzardo...)
2) acquisto presso un venditore esperto, anche da remoto, in base a requisiti (eg. condizioni mint, pennino fine, con un certo grado di flex, etc.) l'esperto guida l'acquisto e in genere garantisce che se la penna non è di gradimento è possibile la restituzione
3) acquisto dal negoziante con prova in prima persona, metodo migliore, ma spesso più complesso da attuare per motivi di tempo e disponibilità, dove la prova di scrittura è quella che determina l'immediata verifica che le caratteristiche siano quelle desiderate.
- francoiacc
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Koten90 ha scritto: ↑mercoledì 8 febbraio 2023, 15:31 Mi è parso di capire che OMAS non fosse molto rigorosa nell'assemblaggio delle penne: montavano sulla penna il pennino che avevano disponibile, che fosse un Extra, un Extra Lucens, uno standard...
A conferma di questo, ho appena acquistato da sanpei una Milord che ha pennino Omas Extra identico a quello che avevo sullo stiloforo "Omas Extra", ma il pennino della Milord è praticamente un Soft (tipo Pilot Justus F, forse più rigido, per intenderci), mentre l'altro è un Flex vero e proprio.Bokeh ha scritto: ↑mercoledì 8 febbraio 2023, 14:24 Per la mia limitata esperienza ogni pennino di quegli anni è una storia a sé.
Parlando di Omas ho provato pennini sulla carta uguali ma in realtà parecchio diversi, non so dire se per via delle caratteristiche di costruzione o per l'utilizzo avuto negli anni precedenti, di sicuro la flessibilità varia da pennino a pennino.
In ogni caso sempre ottimi a livello di flusso e scorrevolezza.
A vederli sono lo stesso pennino e, infatti, li ho sostituiti perché trovo più piacevole da usare la Milord.
Insomma questa cosa non la darei per certa, consideriamo che sono penne che hanno tanti anni sulle spalle e non è per nulla improbabile che vi siano state delle sostituzioni.
In linea di massima sulle faccettate della serie 55X/F i pennini erano degli Extra Lucens, tuttavia in molti casi vengono sostituiti con pennini extra quando si rovinano, prelevandoli soprattutto dalle penne da tavolo più a buon mercato.
Più di rado su penne della serie 55X/S, che sono normalmente equipaggiate di pennino Omas Extra, troviamo degli Extra Lucens.
Sia ben inteso, non nego che ci siano delle eccezioni, non sarei tuttavia sicurissimo del fatto che uscivano dalla fabbrica con un pennino diverso da quello che avrebbero dovuto avere.
Riguardo alle caratteristiche, per ogni misura venivano prodotti una miriade di pennini diversi, la sola differenza certa sono le dimensioni fisiche del pennino. Personalmente, poiché tendo ad impugnare la penna in basso, preferisco pennini di dimensioni maggiori che mi consentono di tenere la mano più distante dal foglio. Ciò mi da un controllo maggiore della penna. Poi se cerco un pennino con specifiche caratteristiche di flessibilità e scorrevolezza vado ad un Pen Show e provo le penne.
Cerco di darti una idea sulla misura delle tre penne e dei pennini.
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- Snorkel
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Omas 555s, 556s o 557s
Grazie, la 557 sembra gigantesca, probabilmente più grande anche dell'Aurora 88 Nizzoli...
Fabrizio
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