La serie Extra 13x venne introdotta all'incirca '48, ennesima serie di penne in celluloide di elevata qualità prodotta in dodici diverse colorazioni ed in tre misure: grande (134), media (132) e piccola (130). La prima cosa che colpisce del design particolarmente raffinato di queste penne, è il suo cappuccio che in molti vedono ispirato a quello della Skyline, penna che in quegli anni riscuoteva un notevole successo. Personalmente al di la di una evidente somiglianza con la clip non ci vedo molto di simile e, nel complesso, trovo che il design della serie Extra 13x è più armonioso di quello della Skyline, un design che unisce perfettamente le linee più tradizionali della nostra produzioni ad una clip dalle linee decisamente più moderne. Le 12 diverse celluloidi poi spaziavano poi dai colori più sobri alle colorazioni più vivaci, così da accontentare davvero tutti i gusti.
Questa che vi mostro è una Columbus Extra 132 in celluloide Arco Marrone ritrovata in un mercatino un mesetto fa. La penna ha avuto solo bisogno di un nuovo sacchetto ed una leggera lucidata per tornare in pista. Premetto che non sono un maniaco della lucidatura, a meno di graffi profondi o danni che necessitano di una riparazione, di norma mi limito ad una passata con un panno e un po' di Sidol sulle parti metalliche per togliere tracce di ossidazione e ad una leggera passata di Iosso sul resto della penna. Evito di rimuovere le meritate cicatrici e segni del tempo, per me fanno parte della storia della penna e le rendono persino onore!
La principale caratteristica estetica di questa penna è il design a "gabbia" sul cappuccio, con una fascia in celluloide tra l'anello della clip e la struttura metallica su cui è incastonato il jewel sulla sommità del cappuccio. Lo stesso jewel lo troviamo poi anche sulla sommità del fusto. La clip davvero essenziale e moderna, sebbene come scrivevo ricalca le linee di quella della Skyline, a differenza di questa non è caricata a molla pur consentendo una certa flessibilità per l'inserimento nel taschino.
Le dimensioni della penna.
Lunghezza da chiusa: 128 mm
Lunghezza aperta: 115 mm
Lunghezza con cappuccio calzato: 152 mm
Diametro fusto: 12 mm
Diametro sezione: 9-10 mm
Peso: 18 gr
Nonostante le sue dimensioni siano da penna medio-piccola, con le sue proporzioni è usabile anche senza cappuccio calzato. Ma per chi come me ha le mani più grandi, la penna diviene decisamente più comoda calzando il cappuccio, peraltro non si sbilancia in maniera apprezzabile all'indietro e ne possiamo godere appieno la sua estetica.
Il sistema di caricamento è quello a levetta; particolarmente interessante è anche il disegno moderno della levetta, di forma lineare con una semplice paletta di forma squadrata, che ben si abbina alla clip
La sezione è corta, per quanto ben proporzionata al fusto, tuttavia io, viste le dimensioni extra large delle mie mani, finisco per impugnarla al di sopra della filettatura, che comunque non trovo fastidiosa quando finisce sotto le dita. Inutile dire che la sensazione al tatto dato dalla celluloide è estremamente piacevole, una sensazione di "setosità" e calore che la resina non dona.
Il pennino è l'originale Columbus di produzione italiana iniziata nei primi anni del 1930. Precedentemente, invece, i pennini venivano importati dalla Germania. Su questo pennino troviamo inciso Columbus in corsivo e il titolo dell'oro, 585, in un rombo. Molto raffinato anche il design del conduttore in ebanite, alla base del quale troviamo una fascia centrale tra le due file di alette, con un solco inciso, un po' a ricordare i conduttori SkySlope di Montblanc. Del resto, agli albori del marchio Columbus, la produzione ebbe una forte influenza dalla produzione tedesca, in particolare di Montblanc, a cui si ispirava per le sue prime safety pen.
Inutile dire che le performance di scrittura della penna sono di assoluta eccellenza, il pennino ha un feedback presente, si sente il fruscio della penna scorrere sulla carta, ma non è fastidioso e non gratta. Il flusso è generoso e riesce a sostenere le doti di flessibilità di questo pennino, senza tuttavia creare disastri sulla carta. In poche parole scrivere con questa penna è un piacere in senso assoluto, flette quando si chiede di farlo e il ritorno è pronto consentendo di ottenere con molta naturalezza la variazione di tratta che dona grazia alla calligrafia.
In definitiva, direi che è una penna che merita di essere in una collezione che si voglia definire tale, il problema è che una non basta... ora mi tocca cercare la sorella maggiore e quella minore
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