da molti anni il mio autoregalo di Natale viene comprato molto prima (per evitare la frenesia dell'ultimo momento, e incavolature annesse).
Quest'anno è una Leonardo Masterpiece in ebanite pennino Fenice in
oro (toh!). Sta lì in attesa di essere impacchettato e apparire magicamente sotto l'albero (che gli svogliati figliuoli, ormai adulti non hanno la minima voglia di addobbare...).
Per tradizioni che derivano da un ramo tedesco di parentela acquisita (da uno zio materno che sposò una tedesca) i preparativi natalizi per molti anni a casa nostra (quando i figliuoli erano piccoli) iniziavano tassativamente il 6 gennaio (Sankt Nikolaus) e prevedevano addobbi e dolci, il calendario dell'avvento, e le tovagliette stampate "stile tirolese" (la mia preferita, da piccolo, perché la tradizione si tramanda da generazioni, è quella con il tabellone della tombola), candele e amenità varie.
Qui in quel del nord ad ogni modo non si va troppo lontano, a Milano l'albero per tradizione si fa nel ponte di Sant Ambroeus (7 Gennaio).
Malgrado l'età ormai adulta dei figli (due già fuori casa) si cerca di esserci tutti a Natale (Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi, recita il detto), e visto che a parte l'attrattiva di un buon pasto pasto in famiglia per stare un poco insieme, l'altra è scambiarci qualche regalo, si cerca di resistere alla brutta tentazione di evitare il pacchetto regalo, scambiandosi oggetti nudi e crudi, tal quali.
Spesso il regalo di Natale "principale", anche quello dei figli, è scelto con cura (da loro stessi!) ma poi per lasciare un minimo di parvenza di sorpresa, viene impacchettato da qualche altro familiare nella foggia più improbabile!
Ognuno si fa anche qualche autoregalo, e anch'esso viene impacchettato, per mantenere la sorpresa fino all'ultimo nei confronti degli altri...
(ovviamente i miei figli sono facilitati nell'indovinare "chissà che si è regalato quest'anno papà... toh, una penna!"