Neapolis Pen Show - Mostra Scambio di Napoli
19-20 ottobre 2024 - Hotel Palazzo Alabardieri, via Alabardieri n. 9
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Vintage vs Modern
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Sono solo un paio di mesi che ho iniziato a usare le stilografiche e mi sono accorto di essere irrimediabilmente attratto dal "vintage". Questioni prettamente tecniche a parte le penne nuove, lucenti e brillanti non hanno il fascino di quell'oggetto consumato, a volte sbreccato che riutilizzi da anni, chiedendoti quali storie potrebbe raccontare, è impagabile il rituale immergendo il pennino nell'inchiostro ed annusando l'aria satura di chimico, il fondello che gira, lo stantuffo che scende, il colore che sale, lo stillicidio del pennino sulla carta, crochi che sbocciano dalla neve...
stringo un po' di storia in mano.
Qualcun altro preferisce le penne usate, come me, alle penne "vergini"?
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- Ottorino
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benvenuto nel club...
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
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- klapaucius
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Anch'io, sebbene mentalmente io associ le vintage alla levetta, non allo stantuffo (capita che quelle che ho siano quasi tutte a levetta).Andrea_R ha scritto:Sono solo un paio di mesi che ho iniziato a usare le stilografiche e mi sono accorto di essere irrimediabilmente attratto dal "vintage". Questioni prettamente tecniche a parte le penne nuove, lucenti e brillanti non hanno il fascino di quell'oggetto consumato, a volte sbreccato che riutilizzi da anni, chiedendoti quali storie potrebbe raccontare, è impagabile il rituale immergendo il pennino nell'inchiostro ed annusando l'aria satura di chimico, il fondello che gira, lo stantuffo che scende, il colore che sale, lo stillicidio del pennino sulla carta, crochi che sbocciano dalla neve...
stringo un po' di storia in mano.
Qualcun altro preferisce le penne usate, come me, alle penne "vergini"?
Comunque piu' che il fascino del consumato, dell'usato, su di me agisce il fascino di penne esteticamente piu' eleganti, piu' originali e in alcuni casi anche tecnicamente superiori (un pennino che scrive sia normalmente sia flesso e' tecnicamente superiore a un pennino rigido e basta).
Giuseppe
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Il mio giudizio sulle penne a levetta è sicuramente inficiato dalla mia inesperienza, ne ho solo una ma veramente piccola per me e così la trovo scomoda per l'uso quotidiano, un altro sistema di caricamento che mi affascina invece è il coin filler, ma che, almeno a breve, non avrò l'opportunità di sperimentareklapaucius ha scritto:Anch'io, sebbene mentalmente io associ le vintage alla levetta, non allo stantuffo (capita che quelle che ho siano quasi tutte a levetta).Andrea_R ha scritto:Sono solo un paio di mesi che ho iniziato a usare le stilografiche e mi sono accorto di essere irrimediabilmente attratto dal "vintage". Questioni prettamente tecniche a parte le penne nuove, lucenti e brillanti non hanno il fascino di quell'oggetto consumato, a volte sbreccato che riutilizzi da anni, chiedendoti quali storie potrebbe raccontare, è impagabile il rituale immergendo il pennino nell'inchiostro ed annusando l'aria satura di chimico, il fondello che gira, lo stantuffo che scende, il colore che sale, lo stillicidio del pennino sulla carta, crochi che sbocciano dalla neve...
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Qualcun altro preferisce le penne usate, come me, alle penne "vergini"?
Comunque piu' che il fascino del consumato, dell'usato, su di me agisce il fascino di penne esteticamente piu' eleganti, piu' originali e in alcuni casi anche tecnicamente superiori (un pennino che scrive sia normalmente sia flesso e' tecnicamente superiore a un pennino rigido e basta).
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Personalmente non vedo le vintage e le moderne in contrapposizione ; possono convivere egregiamente
stefano
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Anche da me vintage e moderne convivono allegramente.
Alfredo
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Anche io non vedo alcuna contrapposizione tra le antiche e le moderne.
Mi dispiace solo non aver avuto fortuna con le poche penne antiche che ho ereditato o acquistato.Tutte hanno mantenuto qualche difetto,pur avendoci speso somme relativamente importanti.
Mi dispiace solo non aver avuto fortuna con le poche penne antiche che ho ereditato o acquistato.Tutte hanno mantenuto qualche difetto,pur avendoci speso somme relativamente importanti.
Alessandro
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Sono stato frainteso nemmeno io ci vedo una contrapposizione piuttosto una "preferenza" come penna da tutti i giorni fra una Konrad che oltre ad avere un bellissimo design, un pennino invidiabile, carica a stantuffo e puzzare terribilmente preferisco ad esempio una Pelikan120 o una Reform, le une e le altre hanno i propri pro e contro, dipende dai gusti.
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Anch'io sono un grande estimatore di penne vissute (chiamarle "usate" mi sembra riduttivo), il periodo che preferisco è il ventennio 1960-1980: le penne più antiche non mi sembrano molto affidabili per un uso giornaliero e quelle più moderne a volte hanno pennini un pò troppo rigidi per i miei gusti. Ciò detto posseggo da poco tempo una Montblanc 22 e l'ho trovata subito bellissima e deliziosa da guardare e da usare, ringrazio il cielo che non sia tra le favorite di chi ama il marchio Montblanc e che si trovi a prezzi piuttosto buoni.
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Ciao, finora non ho trovato una "vintage" che mi attiri, anzi. Mi piacciano invece decisamente le linee moderne o semimoderne (non so come considerate la Lamy 2000 o la 149). Ma è possibile che con il passare degli anni i gusti mutino (non so più chi, proprio in questo forum, raccontava di essersi convertito dalle penne nere alle colorate).
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Personalmente, preferisco le stilografiche nuove, perché ciò che apprezzo molto in questo tipo di penna è il fatto che non è superata, quale strumento di scrittura, neppure nell'età postmoderna. Almeno per chi ama scrivere a mano. In altri termini, è un oggetto talmente attuale da mantenere intatta la propria tradizione secolare. Inoltre, apprezzo la maggior affidabilità delle penne moderne, inevitabile dato lo sviluppo tecnologico.
Debbo anche dire che considero le stilografiche oggetti molto personali; desidero quindi che portino in loro le mie esperienze, il mio vissuto, il mio modo d'usarle. Infine, parlando di gusti, le mie preferite sono le stilografiche moderne ma con un certo grado di classicità, come la nostra FP500 oppure le Aurora Optima ed 88, la Delta Dolcevita, le Pelikan Souveraen...
Debbo anche dire che considero le stilografiche oggetti molto personali; desidero quindi che portino in loro le mie esperienze, il mio vissuto, il mio modo d'usarle. Infine, parlando di gusti, le mie preferite sono le stilografiche moderne ma con un certo grado di classicità, come la nostra FP500 oppure le Aurora Optima ed 88, la Delta Dolcevita, le Pelikan Souveraen...
Alberto Casirati
"Just my two pence, of course"
“La penna è un po’ come la cravatta: una sola non basta” (Umberto Legnani)
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Mi permetto di suggerirti di andare indietro di altri 20 anni 1940/1960. Potresti avere delle sorprese. Oltre diventano un po' più problematiche e son d'accordo con te.Rampa ha scritto:Anch'io sono un grande estimatore di penne vissute (chiamarle "usate" mi sembra riduttivo), il periodo che preferisco è il ventennio 1960-1980: le penne più antiche non mi sembrano molto affidabili per un uso giornaliero e quelle più moderne a volte hanno pennini un pò troppo rigidi per i miei gusti. Ciò detto posseggo da poco tempo una Montblanc 22 e l'ho trovata subito bellissima e deliziosa da guardare e da usare, ringrazio il cielo che non sia tra le favorite di chi ama il marchio Montblanc e che si trovi a prezzi piuttosto buoni.
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Vintage vs Modern
Ognuna delle mie penne sia vintage che moderna ha il suo carattere e un valido motivo per riempirla d'inchiostro, certo che dopo anni di penne moderne ho trovato quasi per sbaglio una Omas extra luce, l'ho fatta restaurare e da allora ho scoperto un altro mondo, sembra la naturale prosecuzione della mano.
Quando poi penso quante storie si porta con se quella stilo molto più anziana del sottoscritto.. Chapeau!
Quando poi penso quante storie si porta con se quella stilo molto più anziana del sottoscritto.. Chapeau!
Vintage vs Modern
Ero io AndreaAndrea1979 ha scritto:Ciao, finora non ho trovato una "vintage" che mi attiri, anzi. Mi piacciano invece decisamente le linee moderne o semimoderne (non so come considerate la Lamy 2000 o la 149). Ma è possibile che con il passare degli anni i gusti mutino (non so più chi, proprio in questo forum, raccontava di essersi convertito dalle penne nere alle colorate).
- GGiovanni
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Ciao a tutti,
Io ho principalmente penne moderne, tuttavia ho comprato un paio di vintage per poco prezzo e me ne sono innamorato. Le uso spesso senza problemi. In particolare ho trovato una ERO con pennino in oro che è molto robusta e uso quotidianamente (magari la recensirò). Mi sono posto solo un paio di limitazioni: inchiostri blu o neri dalla fama di poca aggressività e no viaggi in aereo.
Ovviamente le moderne le tratto con meno riguardi, ma non sto trovando particolari differenze di affidabilità (non stiamo parlando di penne molto antiche). Ora vorrei puntare una Parker 51 e magari pure una Duofold vintage, son sicuro che, se ben revisionate, possano essere usate tutti i giorni.
Penso che la convivenza di Vintage e Moderno sia possibile e divertente.
Ciao,
Giovanni
Io ho principalmente penne moderne, tuttavia ho comprato un paio di vintage per poco prezzo e me ne sono innamorato. Le uso spesso senza problemi. In particolare ho trovato una ERO con pennino in oro che è molto robusta e uso quotidianamente (magari la recensirò). Mi sono posto solo un paio di limitazioni: inchiostri blu o neri dalla fama di poca aggressività e no viaggi in aereo.
Ovviamente le moderne le tratto con meno riguardi, ma non sto trovando particolari differenze di affidabilità (non stiamo parlando di penne molto antiche). Ora vorrei puntare una Parker 51 e magari pure una Duofold vintage, son sicuro che, se ben revisionate, possano essere usate tutti i giorni.
Penso che la convivenza di Vintage e Moderno sia possibile e divertente.
Ciao,
Giovanni