Automedonte ha scritto: ↑giovedì 17 novembre 2022, 11:53
Premesso che il mondo è bello perchè è vario ed ognuno ha le sue preferenze, io non capisco per quale motivo ci si accanisca contro questo o quel sistema di caricamento, contro questo o quel pennino, contro questo o quel materiale.
Un conto è dire a me non piace o non mi serve e preferisco altro, diverso sparare a zero sulla base di considerazioni di carattere personale che non giustificano la stroncatura di una penne (il discorso vale anche per le tanto vituperate cinesi)
Personalmente sono contento che sul mercato esistano varie tipologie di penne, poi ognuno sceglierà quel che gli pare a seconda dai gusti e dalle necessità di ognuno.
A me esteticamente questa penna piace (il brillantino mi giunge voce che sarà eliminato nella versione definitiva) trovo il sistema di caricamento scomodissimo e quindi non so se la prenderò
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però a chi piace capisco che preferisca questo a quello di una vintage sulla quale non hai mai garanzia del funzionamento.
In molti campi (uno su tutti quello motociclistico) è di moda l'aspetto vintage e molti prodotti rievocano le forme di un tempo ma lo fanno con materiali e tecnologie moderne il che li rende maggiormente affidabili e soprattutto fornisce una garanzia che ovviamente non si ha su quelli vecchi e la reperibilità dei ricambi non sempre disponibili per le cose antiche.
Quindi viva la diversificazione in modo che ognuno possa avere la sua penna
Ancora una volta standing ovation ad Automedonte per la sua chiarezza e per il modo equilibrato con cui riesce a centrare quello che secondo me sta diventando un aspetto pesante del forum: l'accanimento, a cui poi segue lo sparare a zero. A volte leggo delle dichiarazioni programmatiche su questo o quel pennino - la moda del momento è contro l'uniformità degli JoWo - che sembrano prese di posizioni fini a se stesse, e che, soprattutto, non sono informative per chi legge, come non lo sono in generale le affermazioni emozionali.
Tornando alla penna, premetto che non è un modello che comprerei, e non per il brillantino o la levetta, ma perché dopo 4 anni di esperienza con le stilografiche (che non sono tanti) ho capito che per adesso a me piacciono quelle penne che arrivano a costare al massimo €300: buona resina, buona costruzione, scrittura impeccabile, ma tutto molto pratico. Le penne che uso di più sono la Pilot Justus 95, la Sailor 1911 Standard, Momento Magico pennino JoWo, ora Momento Zero Grande 2.0 pennino JoWo. Tuttavia, pur non essendo "my cup of tea", ovvero una penna che sceglierei per me, questa penna mi dice molto di Leonardo. Mettersi a studiare un caricamento che non è più in produzione (di massa, almeno) per riproporlo migliorato/perfezionato nei materiali e nella meccanica, mi dice che Leonardo è un'azienda che investe in sviluppo & ricerca e che quello che ha imparato studiando questo caricamento un giorno me lo ritroverò come miglioria su un prodotto della loro fascia non-lusso. Comprerei questa penna con il caricamento a levetta, fatta in un materiale meno prezioso (immagino questa sia cellulloide), ovvero in una resina che piace a me, senza brillantino, flat top o con cuspide, pennino JoWo customizzato Fude o CSI, in una fascia di prezzo compresa tra €250 e €300? Io si.
A me, come ho scritto nella mia recensione, sono piaciute molto le nuove resine usate per fare la Momento Zero Grande 2.0 e mi piace la linea della penna. Mi piacciono anche le resine e la linea della Tibaldi N60, nelle colorazioni Zazou Green e Zany Brown, ma Tibaldi fino ad ora non l'ho comprata. Se vado sul loro sito e sui loro account social, vedo un'azienda che sta investendo molto nella comunicazione. I pennini vanno da EF a B, niente customizzazioni, nessuna misura che mi interessi, ma il loro fotografo continua a proporre belle immagini di penne che uomini passano tra i loro capelli, che abbinano alle loro cravatte, mentre la donna è un po' ammiccante. Il sito ufficiale di Tibaldi presenta così la N. 60: "un passepartout dell'accessorio maschile... più un gioiello che una penna." La Perfecta, invece, sempre dal sito ufficiale conserva "una spietata eleganza androgina."
In pratica Tibaldi mi dice -udite udite, nel 2022 - che c'è la penna da maschio e la penna da... c'è la Tibaldi "da femmina"? Non lo so, nelle loro immagini sembra che la donna serva per porgere la penna all'uomo. Leonardo, invece, guarda una linea del secolo scorso, una tecnologia del secolo scorso e dice: noi l'abbiamo migliorata così. Io personalmente, osservo con maggiore interesse un'azienda che investe tempo e denaro per customizzare i pennini, per offrire diverse misure, oro e acciaio, che si focalizza sulla meccanica della penna e prova a rendere resistente un caricamento che aveva delle pecche. Funzionerà? Rimarrà una penna in celluloide col brillantino o farà innovazione? E se questa penna uscisse senza brillantino, in celluloide, con un pennino flessibile? Non è la mia penna ideale ma mi incuriosirebbe eccome, sicuramente più di un'altra azienda che pensa che la penna sia -che immagine polverosa e vetusta - un accessorio, da maschio. Ho fatto questo paragone perché, al di là di "mi piace/non mi piace" penso che le novità proposte vadano anche lette in termini di target e visione aziendale.