Esme ha scritto: ↑giovedì 6 ottobre 2022, 9:17
La mia originaria asserzione "se non scrive torna da dove è venuta" era una risposta tranchant scaturita dall'immenso fastidio di vedere trasformata una mia piccola riflessione, dichiaratamente a margine, in una caccia alle streghe, con le pressanti richieste di "esci i nomi"* e le pervicaci asserzioni "non puoi dire queste cose"*.
Un deragliamento totale e disastroso rispetto a una domanda fatta solo per curiosità epistemica, deragliamento che mi ha trascinato in un marasma di argomentazioni non pertinenti e di cui a un certo punto, complice l'innalzarsi della febbre, ho anche perso il filo.
* Prima che qualcuno fraintenda: sono virgolettati iperbolici, non citazioni testuali.
Ciao Esme, grazie per i virgolettati, se non li avessi messi non mi sarei nemmeno accorta dell'errore grammaticale, dato che vengo da una regione dove la regola è usare il verbo intransitivo con un costrutto transitivo - risalire la spesa, risalire la legna.
Io non ho fatto una caccia alle streghe, anzi potevi citarmi al posto che scrivere un generico "qualcuno", non mi vergogno delle domande che faccio per capire.
Provo a mettere in campo quelle due nozioni di epistemologia che mi sono portata dietro dopo la laurea in Filosofia per provare a spiegarti perché ho insistito. Secondo me la tua domanda fatta per "curiosità epistemica" non poteva condurre a nessuna conoscenza perché la domanda partiva da un assunto falso e da un assunto falso si procede per fallacie.
Avevo capito che stavi ripetendo qualcosa di letto sul forum e non qualcosa che ti fosse realmente capitato. A cosa serve ripetere le esperienze di altri come se fossero capitate a noi? A nulla, se non ad aumentare la percezione che quell'esperienza sia capitata un numero di volte maggiore. E con questo non voglio dire che le penne blasonate scrivano sempre, e lo dico sulla base della mia esperienza. Ho avuto problemi con:
- Pelikan M1000 - pennino malfunzionante
- Pelikan M800 - pennino malfunzionante
- Aurora 88 Big - pennino malfunzionante
Ho contattato l'assistenza Pelikan: ha risolto il problema. Ho contattato l'assistenza Aurora: tanta buona volontà ma i pennini italici non li sanno fare (ho video in cui ho ripreso come scrivevano i 5 pennini italici che mi hanno mandato ognuno in sostituzione dell'altro), l'assistenza Aurora non ha risolto il problema.
Per il mio modo di procedere, che può non essere condivisibile, il racconto di questa esperienza sul forum aiuta chi vuol scegliere un Italico e chi cerca informazioni sulle varie assistenze post vendita. Una discussione informativa fa questo, mentre "perché penne blasonate non scrivono come le scolastiche?" non è una domanda da cui si genera una discussione logica.
Anche in altro argomento, esprimi apprezzamento nullo verso le resine di Brooks, e parli di lui come dell'americano scemo che mischia colori a caso. Ho adesso qui affianco una delle resine di Brooks: Leonardo Black Cherry Koi. La qualità della resina è superiore alle altre resine che ho. Sailor, Pilot, Montblanc, Pelikan: dopo l'uso mettendo la penna in controluce, si vedono i normali segni d'uso, su questa resina di Brooks no, non so se sia la durezza, o il tipo di lucidatura, semplicemente la penna non mostra segni d'uso, è l'unica che mi è anche caduta, volando dal tavolo, rimbalzando sulla sedia fino ad atterrare violentemente sul pavimento. Questo è un dato oggettivo. Quanto all'estetica: a me piace. Sarà che ho sviluppato un naturale fiuto del bello nelle americanate negli anni del liceo in cui "sti" professori del Classico non facevano altro che metterci in guardia da "la chiusura della mente americana". Il mio colore preferito è il rosa, e il tappo della Cherry Koi è bianco e rosa. Dove è rosa è letteralmente tridimensionale, profondo, brilla in modo diverso a seconda del tipo luce. Il rosa si fa sempre più scuro lungo il corpo della penna, alternando venature cangianti, e qui mi fermo altrimenti ora che non arrivo al fondello chi legge si addormenta. Mi serve la venatura rosa per scrivere? No. La penna scrive? Benissimo. Che scriva bene e che piaccia credo siano i requisiti minimi per scegliere una stilografica.
Altra cosa e non meno gratificante è l'esperienza del restauro.
Purché sia esperienza, altrimenti davvero facciamo la caccia alle streghe blasonate.