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Omas e... Omas

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fufluns
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Messaggio da fufluns »

Una bella penna aiuta, perché rigirarsela tra le mani funziona come uno stimolo a scrivere. La Omas Ogiva, nelle sue varie reincarnazioni, é a mio avviso una penna molto bella. Da quando, subito dopo la seconda guerra mondiale, Omas iniziò a fare le sue Extra con forma ogivale, seguite dale 557-S, e infine dalle numerose penne che l'azienda di Bologna chiamò propriamente "Ogiva", fino alla famosa versione per il Museum of Modern Art di New York, trovo che la forma che Omas diede alle sue penne sia molto riuscita. Ogivale, ma non troppo appuntita agli estremi, e allo stesso tempo appuntita abbastanza da non sembrare il clone di una Meisterstück... La Omas Ogiva é una penna dal suo carattere unico.

Io ho avuto la fortuna di acquistare una delle Ogiva che Omas produsse poco prima di chiudere i battenti per sempre, nella sua bella celluloide Arco. Mi sono sempre chiesto perché Omas non l'abbia fatta prima, una penna così bella a vedersi, con le due greche sul cappuccio e sulla sezione. Quello stesso anno Omas sfoderò un'altra penna che trovo bellissima, la Ogiva Autunno, che siccome non l'ho mai avuta per le mani non ho ancora capito se sia fatta con la stessa celluloide della Extra "Saft" o con un verde/marrone/ocra diverso e unico. Ma la Autunno é per un altro tema, e soprattutto per chi abbia la fortuna di averla...

Io scrivo qui per dire che, per quanto bella, per quanto bellissima, una penna squisitamente bella non basta se il pennino non le tiene testa. Omas adottò, per la sua Ogiva Arco, un pennino che chiamava "Extra Flessibile", un nome che doveva fare onore agli storici pennini utilizzati dalla casa, gli "Extra" e gli "Extra Lucens" degli anni Trenta, Quaranta e Cinquanta, e nel frattempo alludere alla qualità propria del nuovo pennino, la sua flessibilità.

Voi sapete già come la penso quanto a flessibile ed elastico. L'"Extra flessibile" é un pennino flessibile, ma non elastico. Questo lo pone, per i miei gusti e le mie abitudini, tra i pennini "morbidi", che non trovo adatti alla calligrafia.

Marco Tagliani ha però scovato per me, e montato sulla mia Ogiva Arco, un Omas Extra davvero vintage, un extra-fine strepitoso, un pennino allo stesso tempo flessibile e deliziosamente elastico. Ora sì, la mia bella penna può fregiarsi non solamente di uno storico disegno e di un materiale veramente speciale, ma anche di un altrettanto bel pennino.

All'opera:


Scrivere a mano Omas Ogiva.jpg

La carta, grigio-fango, é quella che una cartiera artigianale francese aveva usato per avvolgere i quaderni che mi ha regalato un amica. Io l'ho stirata e lisciata, ed eccola qui... con l'inchiostro SBRE Brown di Akkerman.
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JohnDT10
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Messaggio da JohnDT10 »

Un piacevolissimo inizio di giornata con una Omas Arco ! Deliziosa !!
Con i soliti complimenti a fufluns :clap: :wave:
Renato.
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Ste003
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Messaggio da Ste003 »

Scrivi troppo bene. Omas o meno… non cambia!!
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linusmax
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Messaggio da linusmax »

Molto Bello. Ritengo che probabilmente il pennino viene da uno stiloforo Omas. Il migliore dei pennini mai prodotto da Omas.
Ne ho uno anche io e lo utilizzo con molto rispetto, in quanto neanche sugli extra-lucens ho un tipo di variabilità simile.
Personalmente ho notato che gli extra-lucens sono più morbidi e partono da un tratto appena più spesso.
Giuseppe
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Messaggio da Pensuser »

linusmax ha scritto: mercoledì 28 settembre 2022, 10:54 Il migliore dei pennini mai prodotto da Omas.
Ma OMAS ha prodotto anche pennini??? Quando???
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piccardi
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Messaggio da piccardi »

Pensuser ha scritto: mercoledì 28 settembre 2022, 11:04 Ma OMAS ha prodotto anche pennini??? Quando???
La questione è dibattuta. C'è chi sostiene categoricamente che non li abbia mai fatti. Chi anni fa (ma non è più purtroppo fra noi per poterlo ripetere) sosteneva di aver visto i macchinari.

Sicuramente se li faceva fare anche fuori. Il "solo" fuori ... necessiterebbe di qualche evidenza documentale in più.

Simone
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Messaggio da Pensuser »

piccardi ha scritto: mercoledì 28 settembre 2022, 13:09 Il "solo" fuori ... necessiterebbe di qualche evidenza documentale in più.

Simone
Non sostengo il "solo" fuori ma chiedo: abbiamo forse evidenze documentali di pennini prodotti "in casa"?
In mancanza direi che sappiamo che per decenni Omas ha usato pennini prodotti da altri (da Comit a Bock), forse ne ha prodotti in proprio ma non sappiamo né quali né quando. Mi sbaglio?
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fufluns
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Messaggio da fufluns »

Avrei voluto ritornare allo scritto iniziale, per cambiare quel “prodotti da Omas” in un “che Omas montava sulle sue penne”, ma il testo non è più editabile.

La questione è comunque, per me, irrilevante. I pennini marchiati “OMAS Extra” sono sempre fantastici, chiunque li abbia prodotti.
linusmax ha scritto: mercoledì 28 settembre 2022, 10:54 Molto Bello. Ritengo che probabilmente il pennino viene da uno stiloforo Omas. Il migliore dei pennini mai prodotto da Omas.
Ne ho uno anche io e lo utilizzo con molto rispetto, in quanto neanche sugli extra-lucens ho un tipo di variabilità simile.
Personalmente ho notato che gli extra-lucens sono più morbidi e partono da un tratto appena più spesso.
Non so se OMAS montasse sulle sue penne da stiloforo pennini di taglia differente o se facesse penne di dimensioni varie. Le penne da stiloforo che io ho visto di persona montavano invariabilmente un pennino identico, per dimensioni, a quello che io ho su una Milord in celluloide grigio perla.
Quello della mia Ogiva Arco è leggermente più grande, direi identico come taglia a quelli che sono montati sulle mie GentlemAn in celluloide, tanto nera come grigio perla.
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Messaggio da piccardi »

fufluns ha scritto: mercoledì 28 settembre 2022, 13:53 Avrei voluto ritornare allo scritto iniziale, per cambiare quel “prodotti da Omas” in un “che Omas montava sulle sue penne”, ma il testo non è più editabile.
Per questo se mi dici il passo che vuoi modificare e come (anche per MP) ci posso pensare io da amministratore.
fufluns ha scritto: mercoledì 28 settembre 2022, 13:53 La questione è comunque, per me, irrilevante. I pennini marchiati “OMAS Extra” sono sempre fantastici, chiunque li abbia prodotti.
Io resto dell'idea che la questione sia irrilevante in generale, la qualità di un pennino dovrebbe esser giudicata in base a come funziona ed in maniera intrinseca, non in base a chi l'ha prodotto. E continua a lasciarmi perplesso questa ricerca del "fatto in casa" come se farselo in casa, specie partendo da zero, fosse garanzia di fare un prodotto migliore di chi ha molta più esperienza e conoscenza avendoli prodotti per anni.

In ogni caso la mia esperienza con quelli più recenti (fatti da Bock) è assente, le mie poche (purtroppo) Omas son tutte antiche. L'unico che provai, prestatomi al Pen Show di Bologna molti anni fa, quando era appena uscito, è proprio il flessibile non elastico cui accennavi, che non mi convinse gran ché. Mi era comunque stato indicato come di produzione interna, per quel che può valere l'indicazione di un semplice acquirente.
Pensuser ha scritto: mercoledì 28 settembre 2022, 13:25 Non sostengo il "solo" fuori ma chiedo: abbiamo forse evidenze documentali di pennini prodotti "in casa"?
No. Io ho solo un resoconto aneddotico (citato in precedenza).
Pensuser ha scritto: mercoledì 28 settembre 2022, 13:25 In mancanza direi che sappiamo che per decenni Omas ha usato pennini prodotti da altri (da Comit a Bock), forse ne ha prodotti in proprio ma non sappiamo né quali né quando. Mi sbaglio?
Di Bock lo "so" perché il rappresentante disse, quando lo sentii descrivere le novità alla Casa della Stilografica che passavano dalla produzione interna a Bock. Poi viene dato per scontato che sia stato così ma è comunque questione, mi pare, ma la memoria è fallace, cosa degli anni '90. Prima non eran prodotti da Bock, e la Omas nasce nel 1925.

Di Comit non saprei. Anche qui non conosco evidenze documentali (se ci sono sarei contentissimo di poter mettere riferimenti nel wiki).
E non ce l'ho neanche riguardo a Globus, ho solo visto dei punzoni, per cui anche questa è aneddotica (anche se l'aneddoto lo narro io). Ma qualcuno credo li abbia fotografati, per cui ci sta che un po' di evidenza non solo aneddotica possa saltar fuori.

Quel che mi han sempre detto (la cosa proviene da un responsabile di produzione di una arcinota ditta tedesca) è che anche chi li produceva internamente aveva comunque linee di approvvigionamento esterno per affrontare picchi di produzione o eventuali inceppi nei macchinari. E pure questa se vogliamo è aneddotica.

Dal punto di vista storico la questione è totalmente indeterminata.

Poi si sa che ai collezionisti piace fare le ipotesi e voli pindarici più vari (tipo l'Etiopia data agli ufficiali per la campagna di Etiopia) ... salvo poi essere smentiti dai fatti (manifesto con scritto in vendita nei migliori negozi).

Simone
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Messaggio da linusmax »

fufluns ha scritto: mercoledì 28 settembre 2022, 14:03
linusmax ha scritto: mercoledì 28 settembre 2022, 10:54 Molto Bello. Ritengo che probabilmente il pennino viene da uno stiloforo Omas. Il migliore dei pennini mai prodotto da Omas.
Ne ho uno anche io e lo utilizzo con molto rispetto, in quanto neanche sugli extra-lucens ho un tipo di variabilità simile.
Personalmente ho notato che gli extra-lucens sono più morbidi e partono da un tratto appena più spesso.
Non so se OMAS montasse sulle sue penne da stiloforo pennini di taglia differente o se facesse penne di dimensioni varie. Le penne da stiloforo che io ho visto di persona montavano invariabilmente un pennino identico, per dimensioni, a quello che io ho su una Milord in celluloide grigio perla.
Quello della mia Ogiva Arco è leggermente più grande, direi identico come taglia a quelli che sono montati sulle mie GentlemAn in celluloide, tanto nera come grigio perla.
La Omas produceva tre modelli di Stiloforo, uno piccolo, uno medio e uno grande. Ll più grande montava un pennino che andava bene in quasi tutte le penne Omas 5,6mm, io ne ho uno montato da me. La differenza del pennino dello Stiloforo sta nel tratto iniziale, molto molto fine e nel tipo di elasticità del pennino, appena più rigido. Se montato appena indietro assumeva anche un tratto da espanso superiore all'extra-lucens. Nel mio caso, così come è montato è appena più ristretto.
Giuseppe
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Messaggio da fufluns »

linusmax ha scritto: mercoledì 28 settembre 2022, 16:07 La Omas produceva tre modelli di Stiloforo, uno piccolo, uno medio e uno grande. Ll più grande montava un pennino che andava bene in quasi tutte le penne Omas 5,6mm, io ne ho uno montato da me. La differenza del pennino dello Stiloforo sta nel tratto iniziale, molto molto fine e nel tipo di elasticità del pennino, appena più rigido. Se montato appena indietro assumeva anche un tratto da espanso superiore all'extra-lucens. Nel mio caso, così come è montato è appena più ristretto.
Grazie, Giuseppe. Ogni giorno se ne impara una...
piccardi ha scritto: mercoledì 28 settembre 2022, 14:15 [...]
Io resto dell'idea che la questione sia irrilevante in generale, la qualità di un pennino dovrebbe esser giudicata in base a come funziona ed in maniera intrinseca, non in base a chi l'ha prodotto. E continua a lasciarmi perplesso questa ricerca del "fatto in casa" come se farselo in casa, specie partendo da zero, fosse garanzia di fare un prodotto migliore di chi ha molta più esperienza e conoscenza avendoli prodotti per anni.

In ogni caso la mia esperienza con quelli più recenti (fatti da Bock) è assente, le mie poche (purtroppo) Omas son tutte antiche. L'unico che provai, prestatomi al Pen Show di Bologna molti anni fa, quando era appena uscito, è proprio il flessibile non elastico cui accennavi, che non mi convinse gran ché. Mi era comunque stato indicato come di produzione interna, per quel che può valere l'indicazione di un semplice acquirente.

Simone
Io ho un certo numero di pennini Omas più recenti, non Extra né Extra Lucens. Non ho idea di chi abbia prodotto questi pennini moderno-contemporanei, ma sono tutti, per i miei gusti, eccezionalmente validi. Ho pennini extra-fini, fini, medi e larghi, e tutti scrivono con una leggerezza e duttilità che non ritrovo in altre marche di penne, seppur blasonate: un vero piacere per la mano.

Nessuno dei pennini Omas moderni in mio possesso, però, é flessibile. Alcuni sono leggermente elastici, e ciò conferisce loro quel leggero "rimbalzo" sulla mano che trovo molto piacevole. L'unico pennino moderno che Omas abbia proposto come un vero flessibile é, appunto, l' "Extra flessibile" del decennio scorso, un pennino che come te non ho trovato granché convincente. Mi pare di capire - ma non ne ho alcuna esperienza diretta - che lo stesso pennino, o uno molto simile, sia utilizzato oggi sulle penne di Scribo. Per un Omas che sia effettivamente flessibile é necessario rivolgersi al vintage. L'unico pennino contemporaneo che io conosca davvero paragonabile nell'uso – ma non uguale – ai vecchi Omas é il pennino Calligraphy della Montblanc 149.
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Messaggio da carlo »

linusmax ha scritto: mercoledì 28 settembre 2022, 16:07
fufluns ha scritto: mercoledì 28 settembre 2022, 14:03

Non so se OMAS montasse sulle sue penne da stiloforo pennini di taglia differente o se facesse penne di dimensioni varie. Le penne da stiloforo che io ho visto di persona montavano invariabilmente un pennino identico, per dimensioni, a quello che io ho su una Milord in celluloide grigio perla.
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La Omas produceva tre modelli di Stiloforo, uno piccolo, uno medio e uno grande. Ll più grande montava un pennino che andava bene in quasi tutte le penne Omas 5,6mm, io ne ho uno montato da me. La differenza del pennino dello Stiloforo sta nel tratto iniziale, molto molto fine e nel tipo di elasticità del pennino, appena più rigido. Se montato appena indietro assumeva anche un tratto da espanso superiore all'extra-lucens. Nel mio caso, così come è montato è appena più ristretto.
Oltre ai tre modelli di stiloforo prodotti da Omas , se non sbaglio, veniva prodotto anche il modello Signum che montava un pennino molto flessibile, grande come quello montato sul 557 T.
stiloforiOmas-02.jpg
Ecco anche un confronto tra il pennino dello stiloforo Signum con quello della 556/S :
20220928_201600.jpg
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Carlo
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Messaggio da ASTROLUX »

piccardi ha scritto: mercoledì 28 settembre 2022, 14:15

... la qualità di un pennino dovrebbe esser giudicata in base a come funziona ed in maniera intrinseca, non in base a chi l'ha prodotto. E continua a lasciarmi perplesso questa ricerca del "fatto in casa" come se farselo in casa, specie partendo da zero, fosse garanzia di fare un prodotto migliore di chi ha molta più esperienza e conoscenza avendoli prodotti per anni.



Simone
Nel mondo dell'orologeria, la "manifattura interna" del movimento, traccia un confine (eccezioni a parte) tra il prodotto commerciale e quello esclusivo, quindi di lusso. Spero che questa mania non si diffonda anche tra gli appassionati di stilografiche, che mi son parsi molto più giudiziosi in merito privilegiando, appunto la qualità di scrittura alla esclusività del prodotto.
Non posso che quotare il commento di Simone Piccardi, chiosando che se il pennino è autoprodotto, ma di qualità, ben venga. In caso contrario meglio affidarsi a produttori esterni, una penna che non scrive o scrive male è davvero un orpello inutile.
Fa più rumore un albero che cade che un'intera foresta che cresce.
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Messaggio da sansenri »

Tra le cose più spesso sentite riguardo i pennini Omas moderni c'è quella dell O maiuscola, secondo cui o minuscola = produzione "propria" mentre O maiuscola produzione Bock.
Non ho alcuna evidenza che ciò sia provato, lo riporto in quanto sentito ripetere molto spesso (e perchè potrebbe avere una sua logica di riconoscimento).
Per mia esperienza (ovviamente limitata) i pennini O maiuscola non sono mai flessibili, ma a volte morbidi.
Peraltro è anche vero (sempre per mia esperienza, quindi limitata) che tra i pennini o minuscola, soprattutto i 18k, ce ne sono diversi che sono rigidi.
Senza andare nei pennini Extra, tra i pennini o miniuscola (esperienza come sopra) quelli che più di frequente (ma non sempre) mostrano flessibilità sono 14k.
E' evidente che sia impossibile dettare una regola, capisco però chi abbia tentato di notare una frequenza di comportamento per trarne una qualche sorta di indirizzo...
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Messaggio da francoiacc »

Interessante però, si inizia da una meravigliosa penna e si finisce per parlare di pennini in house vs outsourced. Ho letto molti commenti contro i pennini prodotti da terzi affermando che non ha senso avere penne che scrivono tutte uguali e senza una propria personalità, di contro c'è chi preferisce una penna impersonale basta che scriva. Io sono di bocca buona e trovo che ci sono stati e ci sono marchi che hanno saputo donare un carattere distintivo anche a pennini prodotti da terzi. Per me OMAS è stato uno di questi. Non so se e chi faceva i pennini per OMAS quando si diceva che erano prodotti in casa, di sicuro ad un certo punto sono passati a Bock. Tuttavia nella mia piccola esperienza posso solo affermare che tutte le OMAS con cui ho scritto e scrivo si riconoscono. Vintage o moderne che siano hanno dei gruppi scrittura che potrei riconoscere anche con la penna camuffata. Sono morbidi, generosi e setosi con il giusto feedback che fa sentire la penna scorrere ma non da la pelle d'oca. Sono impeccabili, non tradiscono e vanno avanti fino all'ultima goccia di inchiostro.
Questi ultimi esemplari recuperati dal fallimento di OMAS poi hanno la fortuna di essere messi a punto da Marco Taiani o da Tom Westerich, e sono dei veri gioielli non solo per la loro bellezza. Complimenti Franco, è una penna strepitosa sotto ogni aspetto. :clap:

P.S. Mi istighi a tirare fuori la sorellina! :mrgreen:
"E' sempre meglio vivere di rimorsi che di rimpianti"
Francesco
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