Io ho avuto la fortuna di acquistare una delle Ogiva che Omas produsse poco prima di chiudere i battenti per sempre, nella sua bella celluloide Arco. Mi sono sempre chiesto perché Omas non l'abbia fatta prima, una penna così bella a vedersi, con le due greche sul cappuccio e sulla sezione. Quello stesso anno Omas sfoderò un'altra penna che trovo bellissima, la Ogiva Autunno, che siccome non l'ho mai avuta per le mani non ho ancora capito se sia fatta con la stessa celluloide della Extra "Saft" o con un verde/marrone/ocra diverso e unico. Ma la Autunno é per un altro tema, e soprattutto per chi abbia la fortuna di averla...
Io scrivo qui per dire che, per quanto bella, per quanto bellissima, una penna squisitamente bella non basta se il pennino non le tiene testa. Omas adottò, per la sua Ogiva Arco, un pennino che chiamava "Extra Flessibile", un nome che doveva fare onore agli storici pennini utilizzati dalla casa, gli "Extra" e gli "Extra Lucens" degli anni Trenta, Quaranta e Cinquanta, e nel frattempo alludere alla qualità propria del nuovo pennino, la sua flessibilità.
Voi sapete già come la penso quanto a flessibile ed elastico. L'"Extra flessibile" é un pennino flessibile, ma non elastico. Questo lo pone, per i miei gusti e le mie abitudini, tra i pennini "morbidi", che non trovo adatti alla calligrafia.
Marco Tagliani ha però scovato per me, e montato sulla mia Ogiva Arco, un Omas Extra davvero vintage, un extra-fine strepitoso, un pennino allo stesso tempo flessibile e deliziosamente elastico. Ora sì, la mia bella penna può fregiarsi non solamente di uno storico disegno e di un materiale veramente speciale, ma anche di un altrettanto bel pennino.
All'opera:
La carta, grigio-fango, é quella che una cartiera artigianale francese aveva usato per avvolgere i quaderni che mi ha regalato un amica. Io l'ho stirata e lisciata, ed eccola qui... con l'inchiostro SBRE Brown di Akkerman.