Personalmente ha avuto il mio imprinting stilografico vedendo mia mamma quando ero piccolo che scriveva a lungo con una penna a pennino carenato (come molte di quelle del periodo in cui son nato) e quindi per me il pennino archetipo è rimasto quello piccolo che non si nota.
Chiaramente non disdegno quelli più grossi ma mi sento spesso in imbarazzo a tirare fuori una penna in pubblico con un pennino gigante che attrae l'attenzione. Per lo stesso motivo non amo le penne oversize e posto che pennino e penna devono essere compatibili la scelta va spesso a penne e pennini di dimensioni contenute (o giuste...a seconda del punto di vista )
novainvicta ha scritto: ↑giovedì 22 settembre 2022, 19:39
Con riferimento a quanto scritto da Linusmax ritengo che sia una analisi precisa e pressochè completa, condivisibile. Ho aggiunto l'avverbio solo per un motivo: si può raggiungere il massimo di compatibilità tra struttura della penna con la nostra antropometria, il nostro sistema di scrittura e compiacenza generale nell'uso ma senza una valida capacità di scrittura, secondo le nostre aspettative, da parte dello strumento ritengo che tutto decade. Cioè posso avere il massimo della penna stilografica, secondo le mie attese, ma questa scrive in maniera non soddisfacente ebbene, per quanto mi riguarda la userò veramente in modo sporadico. Addirittura secondo la mia opinione è più importante l'inversione dei termini. Per esempio ho una Parker 51 che non mi soddisfa appieno come compatibilità di struttura rispetto il mio modo di scrivere (ha un pennino talmente minuto che a volte faccio fatica a orientare in modo corretto la penna) ma scrive in una maniera pressochè perfetta secondo le mie attese che non posso fare a meno di usarla anche per lunghe sessioni di scrittura, con la massima piacevolezza.
Condivido pienamente questo aspetto, a me capita con la Aurora 88. E' una stilografica meravigliosa, confortevole, leggera, equilibrata, piacevole da usare e sembra non volersi mai fermare quando la utilizzo, ma incontro una difficoltà, accettabile e nettamente sorvolabile nell'orientare il pennino. Di certo non sarà mai la mia preferita, ma di certo è estremamente piacevole usarla e non posso fare a meno di compiacermi della sua presenza ogni volta che è tra le mie mani.
Giuseppe
La Maestra a scuola di mio figlio detesta le stilografiche. dice; "abbiamo fatto tanto per levarcele di torno" :-)
Aerd68 ha scritto: ↑venerdì 23 settembre 2022, 10:26
Meglio un grande pennino che un pennino grande, quindi per me l'importante è che mi dia soddisfazione quando scrivo.
L'occhio poi si adegua al resto.
Ottimo pensiero che riassume quello di molti
Alessio Pariani L’ottimismo è il sale della vita, l’umorismo ne è lo zucchero.
FORZA RAGAZZI! [cit. maicol69] C7H14S [cit. Chimicazza]
Aerd68 ha scritto: ↑venerdì 23 settembre 2022, 10:26
Meglio un grande pennino che un pennino grande, quindi per me l'importante è che mi dia soddisfazione quando scrivo.
L'occhio poi si adegua al resto.
Aerd68 ha scritto: ↑venerdì 23 settembre 2022, 10:26
Meglio un grande pennino che un pennino grande, quindi per me l'importante è che mi dia soddisfazione quando scrivo.
L'occhio poi si adegua al resto.
Io preferisco un pennino grande, sia per come scrive (a parità di gradazione, materiali, inchiostro e carta), sia per la gratificazione visiva che dà alla penna.
mikydo ha scritto: ↑sabato 24 settembre 2022, 15:37
Io preferisco un pennino grande, sia per come scrive (a parità di gradazione, materiali, inchiostro e carta), sia per la gratificazione visiva che dà alla penna.
eh sì l'occhio vuole la sua parte, ma vuoi mettere un bel pennino #5 o #6 scattante e controllabile come piace a me? Io ho scritto con il pennone della Montblanc 149, ma è un diesel per i miei gusti, va giusto bene per qualche riga e niente di più, con una M200 faccio i 200 chilometri orari e non mi basta mai
Maruska Regala la tua assenza a chi non dà valore alla tua presenza (Oscar Wilde)