Traggo ispirazione da questo divertente intervento, che, peraltro, liquida Tolkien in modo impietoso
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per iniziare una nuova discussione. Qual è stato il libro che vi è piaciuto di meno o che, pur piacendovi, vi è risultato difficile da leggere, quasi una fatica erculea? Oppure il libro che avete abbandonato?
Troverei interessante parlare di questo, perché si è sempre disposti a parlare molto dei libri che ci sono piaciuti e che ci hanno stimolato, ma poco o niente sui libri che non hanno incontrato il nostro favore o i nostri gusti.
Inizio io.
Cerco sempre di finire i libri che inizio (abbandonarli lo considero un mezzo fallimento e quasi una mancanza di rispetto verso il libro e l'autore) e per me Infinite Jest di David Foster Wallace è stato un'agonia. Interessante e intrigante l'idea di fondo, ma il modo in cui era scritto, con milioni di note, verbose e piene di particolari maniacali su opere mai esistite (un po' alla Borges, come operazione, ma J.L.B. lo ha fatto decisamente meglio) e periodi lunghissimi, mi ha fatto abbandonare il libro svariate volte. Perdevo sempre il filo fra racconto e note... Sono riuscito a finirlo dopo anni (di "riprendi e ributtalo là"), ma solo perché me lo sono imposto e alla fine non mi è nemmeno piaciuto.
Era sì uno scherzo infinito, fatto al lettore.
Lo consiglierei solo a gente che detesto.
E voi? Avete un libro nell'armadio?
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