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30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Stilografica vs Fineliner
Stilografica vs Fineliner
Mi permetto di evidenziare che tra "un gel (o un roller) e una biro" c'è una differenza abissale.Monet63 ha scritto: ↑lunedì 19 settembre 2022, 12:50 Mettendo da parte il disegno, nel cui ambito i fineliner sono superiori alla stilografica per questioni legate al tratto e all'inchiostro utilizzabile (ammesso che necessitino determinati aspetti legati a queste due peculiarità), una stilografica vince a mani basse. Le stilografiche hanno un fascino sconosciuto a qualsiasi altro sistema di scrittura, ma anche il problemas dell'inchiostro liquido, che suggerisce l'uso di carte adeguate per fruirne al meglio. Se devo "pagare" il piccolo dazio imposto dasll'uso di inchiostri liquidi, voglio tutti i vantaggi che la stilografica può darmi. Se non posso usare la stilografica, allora tanto vale usare un gel o una biro.
Per cui, fascino ed estetica a parte, un buon gel/roller è assai più vicino come scorrevolezza e reattività di scrittura alla stilografica di quanto lo sia la migliore delle biro in circolazione.
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Stilografica vs Fineliner
Certo che c'è differenza, non ho mai detto che siano uguali; ho detto che - riferendosi alla sola scrittura e non al disegno - se per qualche motivo non posso usare la stilografica preferisco un gel o una biro, e non un fineliner. Ampliando:StePen ha scritto: ↑martedì 20 settembre 2022, 11:31Mi permetto di evidenziare che tra "un gel (o un roller) e una biro" c'è una differenza abissale.Monet63 ha scritto: ↑lunedì 19 settembre 2022, 12:50 Mettendo da parte il disegno, nel cui ambito i fineliner sono superiori alla stilografica per questioni legate al tratto e all'inchiostro utilizzabile (ammesso che necessitino determinati aspetti legati a queste due peculiarità), una stilografica vince a mani basse. Le stilografiche hanno un fascino sconosciuto a qualsiasi altro sistema di scrittura, ma anche il problemas dell'inchiostro liquido, che suggerisce l'uso di carte adeguate per fruirne al meglio. Se devo "pagare" il piccolo dazio imposto dasll'uso di inchiostri liquidi, voglio tutti i vantaggi che la stilografica può darmi. Se non posso usare la stilografica, allora tanto vale usare un gel o una biro.
Per cui, fascino ed estetica a parte, un buon gel/roller è assai più vicino come scorrevolezza e reattività di scrittura alla stilografica di quanto lo sia la migliore delle biro in circolazione.
- Il roller non gel ha un inchiostro analogo a quello della stilografica (con gli stessi problemi, tipo lo spiumaggio e il trapassamento nella facciata opposta). Laddove si può usare il roller si può anche usare un fineliner o la stilografica, quindi scelgo la stilografica. Il roller, proprio come concetto, non lo considero, in nessun caso (scrittura o disegno che sia); il fineliner, sempre che non lo scelga perché mi gira così, mi è inutile perché in questo caso non mi necessita.
- Se ho una carta porosa e poco collata non posso usare la stilografica; in questo caso un inchiostro gel non troppo fluido (ok quello Pilot abbastanza viscoso, potenzialmente più problematico il Pentel Energel perché più fluido) può farmi scrivere su entrambe le facciate. Posso anche scegliere una comune biro, o un semigel come le eccellenti Jetstream UNI, se le condizioni lo suggeriscono, o se semplicemente mi gira così. I tre strumenti (biro, semigel, gel) sono ovviamente diversi, ma in quel caso soddisferanno la mia esigenza: scrivere su entrambe le facciate. Un fineliner mi costringerebbe al solo tratto fine e, se la carta è davvero molto permeabile, agli stessi problemi di trapassamento dell'inchiostro stilografico (è pur sempre un inchiostro liquido), quindi in un caso del genere lo escluderei.
- Se devo disegnare con sottili passaggi e grande modulazione di linee, imitando il carattere della matita, lo strumento migliore è la biro. In quel caso faranno al caso mio - insieme alle altre - anche penne che normalmente finirebbero nella pattumiera perché scrivono poco e molto sbiadito; infatti, usandole insieme alle altre, potrò ottenere passaggi tonali in genere concessimi solo utilizzando la matita.
- Se devo disegnare "al tratto", la biro diventa superflua e, anzi, può essermi di impiccio. A quel punto scelgo uno strumento che abbia un tratto netto e deciso, come una stilografica o un fineliner. Ma il fineliner, in questo caso, è solitamente migliore (per tutta una serie di motivi) nel momento in cui siano fondamentali resistenza alla luce e all'acqua. Potrebbero addirittura andar bene solo alcuni tipi di fineliner (esempio, quelli ricaribili con inchiostri acrilici per uso artistico e punte intercambiabili come alcuni Copic), ma generalmente si possono usare quelli comuni tipo Pigma Micron o - meglio - Uni-Pin.
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questa non è una risposta, ma un saggio sui tipi di strumenti di scrittura, magari un riassunto, ma pur sempre un saggioMonet63 ha scritto: ↑martedì 20 settembre 2022, 12:17Certo che c'è differenza, non ho mai detto che siano uguali; ho detto che - riferendosi alla sola scrittura e non al disegno - se per qualche motivo non posso usare la stilografica preferisco un gel o una biro, e non un fineliner. Ampliando:StePen ha scritto: ↑martedì 20 settembre 2022, 11:31
Mi permetto di evidenziare che tra "un gel (o un roller) e una biro" c'è una differenza abissale.
Per cui, fascino ed estetica a parte, un buon gel/roller è assai più vicino come scorrevolezza e reattività di scrittura alla stilografica di quanto lo sia la migliore delle biro in circolazione.
- Il roller non gel ha un inchiostro analogo a quello della stilografica (con gli stessi problemi, tipo lo spiumaggio e il trapassamento nella facciata opposta). Laddove si può usare il roller si può anche usare un fineliner o la stilografica, quindi scelgo la stilografica. Il roller, proprio come concetto, non lo considero, in nessun caso (scrittura o disegno che sia); il fineliner, sempre che non lo scelga perché mi gira così, mi è inutile perché in questo caso non mi necessita.
- Se ho una carta porosa e poco collata non posso usare la stilografica; in questo caso un inchiostro gel non troppo fluido (ok quello Pilot abbastanza viscoso, potenzialmente più problematico il Pentel Energel perché più fluido) può farmi scrivere su entrambe le facciate. Posso anche scegliere una comune biro, o un semigel come le eccellenti Jetstream UNI, se le condizioni lo suggeriscono, o se semplicemente mi gira così. I tre strumenti (biro, semigel, gel) sono ovviamente diversi, ma in quel caso soddisferanno la mia esigenza: scrivere su entrambe le facciate. Un fineliner mi costringerebbe al solo tratto fine e, se la carta è davvero molto permeabile, agli stessi problemi di trapassamento dell'inchiostro stilografico (è pur sempre un inchiostro liquido), quindi in un caso del genere lo escluderei.
- Se devo disegnare con sottili passaggi e grande modulazione di linee, imitando il carattere della matita, lo strumento migliore è la biro. In quel caso faranno al caso mio - insieme alle altre - anche penne che normalmente finirebbero nella pattumiera perché scrivono poco e molto sbiadito; infatti, usandole insieme alle altre, potrò ottenere passaggi tonali in genere concessimi solo utilizzando la matita.
- Se devo disegnare "al tratto", la biro diventa superflua e, anzi, può essermi di impiccio. A quel punto scelgo uno strumento che abbia un tratto netto e deciso, come una stilografica o un fineliner. Ma il fineliner, in questo caso, è solitamente migliore (per tutta una serie di motivi) nel momento in cui siano fondamentali resistenza alla luce e all'acqua. Potrebbero addirittura andar bene solo alcuni tipi di fineliner (esempio, quelli ricaribili con inchiostri acrilici per uso artistico e punte intercambiabili come alcuni Copic), ma generalmente si possono usare quelli comuni tipo Pigma Micron o - meglio - Uni-Pin.
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Stilografica vs Fineliner
Io sto usando i Pilot Hi-Techpoint V5 e V7 con inchiostri stilografici.
In alcuni frangenti li trovo più comodi della stilografica, non tanto per la scrittura, ma perchè meno sensibili agli sballottamenti nella borsa e soprattutto meno preziosi in quelle occasioni lavorative in cui potrebbero volatilizzarsi.
Fino ad ora ho ricaricato le cartucce con la siringa, ma ho in mente di provare il converter.
Sui roller, concordo, hanno tutti gli svantaggi della stilografica senza averne i vantaggi.
Non amo molto nemmeno le biro con gli inchiostri ibridi, sono più fluide nel tratto ma tendono a sbavare.
Inoltre in entrambi i casi il refill dura pochissimo.
In alcuni frangenti li trovo più comodi della stilografica, non tanto per la scrittura, ma perchè meno sensibili agli sballottamenti nella borsa e soprattutto meno preziosi in quelle occasioni lavorative in cui potrebbero volatilizzarsi.
Fino ad ora ho ricaricato le cartucce con la siringa, ma ho in mente di provare il converter.
Sui roller, concordo, hanno tutti gli svantaggi della stilografica senza averne i vantaggi.
Non amo molto nemmeno le biro con gli inchiostri ibridi, sono più fluide nel tratto ma tendono a sbavare.
Inoltre in entrambi i casi il refill dura pochissimo.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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Mi aggancio a questa discussione con un'altra domanda che c'entra soli di striscio.Phormula ha scritto: ↑martedì 20 settembre 2022, 13:04 Io sto usando i Pilot Hi-Techpoint V5 e V7 con inchiostri stilografici.
In alcuni frangenti li trovo più comodi della stilografica, non tanto per la scrittura, ma perchè meno sensibili agli sballottamenti nella borsa e soprattutto meno preziosi in quelle occasioni lavorative in cui potrebbero volatilizzarsi.
Fino ad ora ho ricaricato le cartucce con la siringa, ma ho in mente di provare il converter.
Sui roller, concordo, hanno tutti gli svantaggi della stilografica senza averne i vantaggi.
Non amo molto nemmeno le biro con gli inchiostri ibridi, sono più fluide nel tratto ma tendono a sbavare.
Inoltre in entrambi i casi il refill dura pochissimo.
Anch'io ho provato ad usare il Pilot V5 con inchiostro stilografico, ma non ne ho trovato uno che avesse il flusso sufficiente a far funzionare bene la penna come (o quasi come) il suo inchiostro originale specifico.
Tu che inchiostri hai provato con il V5 e quali vanno meglio?
Grazie per le info.
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Stilografica vs Fineliner
Io sto usando il Pelikan Royal Blue e il Brillant Black (produzione recente). Il nero va addirittura meglio dell'originale, essenzialmente per una questione di costi, ma ho visto che vanno bene gli Herbin (perle noir e bleu nuit), gli Octopus (ultramarine e un mix di verde e nero che mi sono fatto). Ho intenzione di provare alcuni Diamine. Sulla 0.7 non ci sono particolari problemi, sulla 0.5 consiglio inchiostri saturi e abbastanza fluidi.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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Stilografica vs Fineliner
Io della MontBlanc ho provato l’artfineliner che monta la M, bellissimo e super fine! Una buona alternativa se volessi un tratto veramente da “rapidograph” e la platinum 3776 Ultra extra fine, è equivalente ad uno 0.1 e se lo usi in reverse ad una 0.05.
I fineliner MontBlanc, come quelli della Fabercastel -ho una tamitio- a mio avviso hanno un difetto: non sono resistenti ne all’acqua ne all’alchool dei Pantone.Capisco che vuoi usarli solo per scrivere, ma con una stilografica non hai questo problema, ovviamente se usi un inchiostro giusto.
Sempre parlando di ibridi ci sono le Yookers pen, fineliner che funzionano con cartucce ad inchiostro calligrafico (https://www.yookers-shop.com). Se dovessi scegliere un fineliner duro e puro prenderei un copic in alluminio, a mio avviso il migliore.
I fineliner MontBlanc, come quelli della Fabercastel -ho una tamitio- a mio avviso hanno un difetto: non sono resistenti ne all’acqua ne all’alchool dei Pantone.Capisco che vuoi usarli solo per scrivere, ma con una stilografica non hai questo problema, ovviamente se usi un inchiostro giusto.
Sempre parlando di ibridi ci sono le Yookers pen, fineliner che funzionano con cartucce ad inchiostro calligrafico (https://www.yookers-shop.com). Se dovessi scegliere un fineliner duro e puro prenderei un copic in alluminio, a mio avviso il migliore.
Stilografica vs Fineliner
Mi piace aver "stimolato" questa ampia e puntuale disamina sui differenti strumenti di scrittura.Maruska ha scritto: ↑martedì 20 settembre 2022, 12:33questa non è una risposta, ma un saggio sui tipi di strumenti di scrittura, magari un riassunto, ma pur sempre un saggioMonet63 ha scritto: ↑martedì 20 settembre 2022, 12:17
Certo che c'è differenza, non ho mai detto che siano uguali; ho detto che - riferendosi alla sola scrittura e non al disegno - se per qualche motivo non posso usare la stilografica preferisco un gel o una biro, e non un fineliner. Ampliando:
- Il roller non gel ha un inchiostro analogo a quello della stilografica (con gli stessi problemi, tipo lo spiumaggio e il trapassamento nella facciata opposta). Laddove si può usare il roller si può anche usare un fineliner o la stilografica, quindi scelgo la stilografica. Il roller, proprio come concetto, non lo considero, in nessun caso (scrittura o disegno che sia); il fineliner, sempre che non lo scelga perché mi gira così, mi è inutile perché in questo caso non mi necessita.
- Se ho una carta porosa e poco collata non posso usare la stilografica; in questo caso un inchiostro gel non troppo fluido (ok quello Pilot abbastanza viscoso, potenzialmente più problematico il Pentel Energel perché più fluido) può farmi scrivere su entrambe le facciate. Posso anche scegliere una comune biro, o un semigel come le eccellenti Jetstream UNI, se le condizioni lo suggeriscono, o se semplicemente mi gira così. I tre strumenti (biro, semigel, gel) sono ovviamente diversi, ma in quel caso soddisferanno la mia esigenza: scrivere su entrambe le facciate. Un fineliner mi costringerebbe al solo tratto fine e, se la carta è davvero molto permeabile, agli stessi problemi di trapassamento dell'inchiostro stilografico (è pur sempre un inchiostro liquido), quindi in un caso del genere lo escluderei.
- Se devo disegnare con sottili passaggi e grande modulazione di linee, imitando il carattere della matita, lo strumento migliore è la biro. In quel caso faranno al caso mio - insieme alle altre - anche penne che normalmente finirebbero nella pattumiera perché scrivono poco e molto sbiadito; infatti, usandole insieme alle altre, potrò ottenere passaggi tonali in genere concessimi solo utilizzando la matita.
- Se devo disegnare "al tratto", la biro diventa superflua e, anzi, può essermi di impiccio. A quel punto scelgo uno strumento che abbia un tratto netto e deciso, come una stilografica o un fineliner. Ma il fineliner, in questo caso, è solitamente migliore (per tutta una serie di motivi) nel momento in cui siano fondamentali resistenza alla luce e all'acqua. Potrebbero addirittura andar bene solo alcuni tipi di fineliner (esempio, quelli ricaribili con inchiostri acrilici per uso artistico e punte intercambiabili come alcuni Copic), ma generalmente si possono usare quelli comuni tipo Pigma Micron o - meglio - Uni-Pin.
Grazie.
Stilografica vs Fineliner
V5 e V7 sono pur sempre dei roller eh, anche nella versione ricaricabile tramite apposite cartucce (oppure tramite eventuale converter).Phormula ha scritto: ↑martedì 20 settembre 2022, 13:04 Io sto usando i Pilot Hi-Techpoint V5 e V7 con inchiostri stilografici.
In alcuni frangenti li trovo più comodi della stilografica, non tanto per la scrittura, ma perchè meno sensibili agli sballottamenti nella borsa e soprattutto meno preziosi in quelle occasioni lavorative in cui potrebbero volatilizzarsi.
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Inchiostro liquido, punta ad ago.
Io inizialmente le avevo prese per usarle con il normografo.
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Non si capisce bene cosa è questa Pilot Hig-Teck Point RT V5 / V7 ! Sicuro che è un roller ? Ho visto che la producono anche bellina, retrattile e con punta ad ago e inchiostro liquido. Non si capisce se ricaricabile e cosa usa internamente.
Giuseppe
La Maestra a scuola di mio figlio detesta le stilografiche. dice; "abbiamo fatto tanto per levarcele di torno" :-)
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Ne abbiamo parlato qui.
Ne esistono due versioni, quella normale usa e getta e quella "green" che usa le cartucce dedicate, ma appunto che io ed altri ci siamo divertiti a convertire ad inchiostro stilografico.
viewtopic.php?f=15&t=26675
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Pilot v5 (e v7 e v10) Hitechpoint sono penne ad ago, ad inchiostro liquido base acqua.
Esistono sia in versione usa e getta che a cartucce ricaricabile.
Le cartucce sono lo stesso formato delle pilot namiki per le stilografiche e parallel pen, e sono pure ricaricabili a siringa.
L'inchiostro in dotazione NON è quello stilografico, ma uno specifico per questa penna.
La struttura del funzionamento non so se è veramente un roller ovvero con una sferetta, perchè ho dovuto smontarne un per pulirlo e dentro nell'ago ci ho trovato un sottilissimo filo d'acciaio.
A me sembrava quasi una riedizione dei vecchi "rapidograph", o magari un ibrido tra le due tecnologie.
Sicuramente puó bere anche inchiostro stilografico, ma non tutti vanno bene, più il diametro è ridotto V10->V7->V5 più deve essere fluido, vanno fatte delle "prove" per trovare quelli adatti.
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Mi sembra interessante come strumento di scrittura, dopotutto è un prodotto Pilot. Sicuramente meglio di una Jinhao.mastrogigino ha scritto: ↑mercoledì 21 settembre 2022, 12:44 Pilot v5 (e v7 e v10) Hitechpoint sono penne ad ago, ad inchiostro liquido base acqua.
Esistono sia in versione usa e getta che a cartucce ricaricabile.
Le cartucce sono lo stesso formato delle pilot namiki per le stilografiche e parallel pen, e sono pure ricaricabili a siringa.
L'inchiostro in dotazione NON è quello stilografico, ma uno specifico per questa penna.
La struttura del funzionamento non so se è veramente un roller ovvero con una sferetta, perchè ho dovuto smontarne un per pulirlo e dentro nell'ago ci ho trovato un sottilissimo filo d'acciaio.
A me sembrava quasi una riedizione dei vecchi "rapidograph", o magari un ibrido tra le due tecnologie.
Sicuramente puó bere anche inchiostro stilografico, ma non tutti vanno bene, più il diametro è ridotto V10->V7->V5 più deve essere fluido, vanno fatte delle "prove" per trovare quelli adatti.
Giuseppe
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