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Che libro state leggendo?

Per fare due chiacchiere insieme su argomenti vari
rrfreak63
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Messaggio da rrfreak63 »

sto leggendo 'Riccardino' di Camilleri con Montalbano. In inglese. Catarella si esprime in simil inglese, per quello che ne capisco, nella traduzione per tenere botta al siculo-italico che usa Camilleri. Insomma, rimarrà l'unico Camilleri in inglese 😊
Se non si va, non si vede
Marco
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Messaggio da mcanta »

Per me è stato un trauma :-)

Noi (io e mia moglie) abbiamo letto tutto il ciclo ad alta voce… arrivati a Riccardino…. Mmmm
Non si scoprono nuove terre senza essere disposti a perdere di vista la costa per un lungo periodo.
(André Gide)

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Messaggio da Esme »

Non spoilerate, eh! 🙂
Volevo leggerlo questa estate sotto il faro di "Marinella", visto che l'estate scorsa non ci eravamo stati, ma poi ne ho messi in fila altri.
Quindi penso che aspetterò l'anno prossimo.
"È tutta colpa di Esme" [Bons]

Gli stolti hanno il privilegio di riuscire a ridere anche di fronte al dramma.
Pensuser
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novainvicta
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Messaggio da novainvicta »

Monet63 ha scritto: martedì 6 settembre 2022, 11:48 Arrivato ieri, non vedo l'ora di iniziarlo.
Stephen King
22.11.63
--------------------
Un appunto: potendo, meglio evitare queste edizioni, perché la rilegatura è molto debole e non sempre ben fatta: è il terzo libro che si apre come una cozza.
:wave:
Se vuoi, al termine, un commento su questo romanzo di cui mi riservo a breve (un paio di libri iniziati da terminare) la lettura. Grazie
„Il Buddha, il Divino, dimora nel circuito di un calcolatore o negli ingranaggi del cambio di una moto con lo stesso agio che in cima a una montagna o nei petali di un fiore.“

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Messaggio da Monet63 »

novainvicta ha scritto: venerdì 16 settembre 2022, 18:36
Monet63 ha scritto: martedì 6 settembre 2022, 11:48 Arrivato ieri, non vedo l'ora di iniziarlo.
Stephen King
22.11.63
--------------------
Un appunto: potendo, meglio evitare queste edizioni, perché la rilegatura è molto debole e non sempre ben fatta: è il terzo libro che si apre come una cozza.
:wave:
Se vuoi, al termine, un commento su questo romanzo di cui mi riservo a breve (un paio di libri iniziati da terminare) la lettura. Grazie
Volentieri!
L’opera d’arte è sempre una confessione.
Umberto Saba
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Messaggio da sussak »

Appena iniziato, è ben scritto e documentato
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Umberto

Se la democrazia declina è perché la lasciamo declinare. Benedetto Croce
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Phormula
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Messaggio da Phormula »

Ho appena finito di (ri)leggere "Qualcosa la fuori" di Bruno Arpaia.
Nel senso che l'ho letto tutto d'un fiato e una volta finito l'ho riletto daccapo.
Non mi era mai successo.

La prima volta l'ho letto per quel che è, ovvero un romanzo ambientato a fine secolo, in un mondo devastato dai cambiamenti climatici.
La seconda volta invece l'ho letto da scienziato, cercando di separare la fantasia del racconto dalla realtà di quello che sta succedendo, in un mondo in cui tutti dicono che si deve fare qualcosa per arginare il riscaldamento globale, ma nella realtà nessuno vuole fare rinunce e tutti sperano che i sacrifici li facciano gli altri.

Una lettura che consiglio.

Pianure screpolate, argini di fango secco, fiumi aridi, polvere giallastra, case e capannoni abbandonati: in un’Europa prossima ventura, devastata dai mutamenti climatici, decine di migliaia di «migranti ambientali» sono in marcia per raggiungere la Scandinavia, diventata, insieme alle altre nazioni attorno al circolo polare artico, il territorio dal clima più mite e favorevole agli insediamenti umani. Livio Delmastro, anziano professore di neuroscienze, è uno di loro. Ha insegnato a Stanford, ha avuto una magnifica compagna, è diventato padre, ma alla fine è stato costretto a tornare in un’Italia quasi desertificata, sferzata da profondi sconvolgimenti sociali e politici, dalla corruzione, dagli scontri etnici, dalla violenza per le strade. Lì, persi la moglie e il figlio, per sedici anni si è ritrovato solo in un mondo che si sta sfaldando, senza più voglia di vivere, ma anche senza il coraggio di farla finita. Poi, come migliaia di altri, ha pagato guide ed esploratori e ora, tra sete, fame e predoni, cammina in colonna attraverso terre sterili, valli riarse e città in rovina, in un continente stravolto e irriconoscibile… Un romanzo visionario e attualissimo, che ci fa vivere le estreme conseguenze del cambiamento climatico già in atto e realizza quel «ménage à trois» fra scienza, arte e filosofia che, come sosteneva Italo Calvino, costituisce la vocazione profonda della migliore letteratura italiana.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
Maruska
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Messaggio da Maruska »

Phormula ha scritto: giovedì 22 settembre 2022, 16:00 Ho appena finito di (ri)leggere "Qualcosa la fuori" di Bruno Arpaia.
Nel senso che l'ho letto tutto d'un fiato e una volta finito l'ho riletto daccapo.
Non mi era mai successo.

La prima volta l'ho letto per quel che è, ovvero un romanzo ambientato a fine secolo, in un mondo devastato dai cambiamenti climatici.
La seconda volta invece l'ho letto da scienziato, cercando di separare la fantasia del racconto dalla realtà di quello che sta succedendo, in un mondo in cui tutti dicono che si deve fare qualcosa per arginare il riscaldamento globale, ma nella realtà nessuno vuole fare rinunce e tutti sperano che i sacrifici li facciano gli altri.

Una lettura che consiglio.

Pianure screpolate, argini di fango secco, fiumi aridi, polvere giallastra, case e capannoni abbandonati: in un’Europa prossima ventura, devastata dai mutamenti climatici, decine di migliaia di «migranti ambientali» sono in marcia per raggiungere la Scandinavia, diventata, insieme alle altre nazioni attorno al circolo polare artico, il territorio dal clima più mite e favorevole agli insediamenti umani. Livio Delmastro, anziano professore di neuroscienze, è uno di loro. Ha insegnato a Stanford, ha avuto una magnifica compagna, è diventato padre, ma alla fine è stato costretto a tornare in un’Italia quasi desertificata, sferzata da profondi sconvolgimenti sociali e politici, dalla corruzione, dagli scontri etnici, dalla violenza per le strade. Lì, persi la moglie e il figlio, per sedici anni si è ritrovato solo in un mondo che si sta sfaldando, senza più voglia di vivere, ma anche senza il coraggio di farla finita. Poi, come migliaia di altri, ha pagato guide ed esploratori e ora, tra sete, fame e predoni, cammina in colonna attraverso terre sterili, valli riarse e città in rovina, in un continente stravolto e irriconoscibile… Un romanzo visionario e attualissimo, che ci fa vivere le estreme conseguenze del cambiamento climatico già in atto e realizza quel «ménage à trois» fra scienza, arte e filosofia che, come sosteneva Italo Calvino, costituisce la vocazione profonda della migliore letteratura italiana.
Ciao Phormula, mi è venuta l'ansia solo a leggere quelle poche righe :cry:
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Messaggio da balthazar »

Phormula ha scritto: giovedì 22 settembre 2022, 16:00 Ho appena finito di (ri)leggere "Qualcosa la fuori" di Bruno Arpaia.
Nel senso che l'ho letto tutto d'un fiato e una volta finito l'ho riletto daccapo.
Non mi era mai successo.
Grazie del consiglio :D
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Messaggio da chmiglio »

Sto rileggendo tutto Henning Mankell, la serie di Wallander, perchè l'avevo letta non in ordine cronologico, Sono arrivata al terzo volume:
La leonessa bianca, scritto e pubblicato in Svezia nel 1993, in italiano pubblicato nel 2003
Maruska
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Messaggio da Maruska »

chmiglio ha scritto: venerdì 23 settembre 2022, 19:41 Sto rileggendo tutto Henning Mankell, la serie di Wallander, perchè l'avevo letta non in ordine cronologico, Sono arrivata al terzo volume:
La leonessa bianca, scritto e pubblicato in Svezia nel 1993, in italiano pubblicato nel 2003
non ho mai letto quella serie, se la rileggi suppongo che sia bella...
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Messaggio da chmiglio »

Maruska ha scritto: venerdì 23 settembre 2022, 19:48
chmiglio ha scritto: venerdì 23 settembre 2022, 19:41 Sto rileggendo tutto Henning Mankell, la serie di Wallander, perchè l'avevo letta non in ordine cronologico, Sono arrivata al terzo volume:
La leonessa bianca, scritto e pubblicato in Svezia nel 1993, in italiano pubblicato nel 2003
non ho mai letto quella serie, se la rileggi suppongo che sia bella...
Se ti piace il Nord Europa e come me avevi una idea un po' stereotipata (tutti belli, biondi, alti, efficienza in tutti i campi. etc etc) te la consiglio. Mankell ha scritto moltissimo, era molto impegnato socialmente e politicamente e ha passato gran parte della propria vita in Mozambico.
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