Bologna Pen Show - Mostra Scambio di Bologna
30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Chiacchiere in fumo: il circolo della pipa di fp.it
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+2, per quel che vale.
Con un distinguo: dagli Stati Uniti arrivano le tutoline con cui mi diverto molto.
Immagino che Angelo non le approvi: sono l’equivalente delle Cingiao per le pipe …
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Giovanni Paolo
Chiacchiere in fumo: il circolo della pipa di fp.it
Mannó, le pipe in mais appartengono alla nostra iconografia, al nostro immaginario: come sarebbe il nostro mondo con Popeye o McArthur senza la tutolina in bocca?
Le Gingiao Cagata Pazzesca™, invece non hanno né storia né immagine.
Ammetto di non aver mai fumato una pipa in schiuma del Missouri.
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…oggi, nel tardo pomeriggio, del Virginia con una “comoda” (per me) Peterson.
Adesso: fuori le vostre, dai….
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Non posso fare a meno di citare...
"Pipe and cigar smoke may be more harmful than once thought. While some believe pipes and cigars are healthier than cigarettes, a major known cause of chronic obstructive pulmonary disease (COPD), a new study directly links pipe and cigar smoking to decreased lung function." (American College of Physicians, 2010)
PS: Per inciso, io sono uno Pneumologo che fuma sigarette. Nessun bacchettonismo, quindi
"Pipe and cigar smoke may be more harmful than once thought. While some believe pipes and cigars are healthier than cigarettes, a major known cause of chronic obstructive pulmonary disease (COPD), a new study directly links pipe and cigar smoking to decreased lung function." (American College of Physicians, 2010)
PS: Per inciso, io sono uno Pneumologo che fuma sigarette. Nessun bacchettonismo, quindi
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Affatto d'accordo, e d'estate hanno un fumo gradevolmente "fresco" e "disimpegnato" (il virgolettato è d'obbligo)Bons ha scritto: Mannó, le pipe in mais appartengono alla nostra iconografia, al nostro immaginario: come sarebbe il nostro mondo con Popeye o McArthur senza la tutolina in bocca?
D'accordo in pieno anche quiBons ha scritto: Le Gingiao Cagata Pazzesca™, invece non hanno né storia né immagine.
Neanche io..... ma se è del Missouri (quindi acqua dolce), sarà più morbida rispetto alla schiuma di mare (salata)Bons ha scritto: Ammetto di non aver mai fumato una pipa in schiuma del Missouri.
Indovina un po'??? d'accordo anche qui ; senza nulla voler togliere alle Dunhill (ovviamente), le vecchie "Charatan's Make" (pre-65) per me hanno un fascino particolare (a trovarle......)Bons ha scritto: E che le Dunhill non siano le uniche pipe degne di nota è altrettanto risaputo.
Giorgio
la penna perfetta non esiste, quindi per essere felici bisogna avere tante penne (cit.)
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Le adoro. Io ne ho ben quattro, di cui una molto vecchia ancora in forma e una piccolissima per fumate brevi.
Io, dopo pranzo, una carica di Caporal ben pressato in una Savinelli Punto Oro 614Ks.
L’opera d’arte è sempre una confessione.
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Una coppia a tema, senza pretese…
Billiard rusticata e Crescent Filler, entrambe fatte a mano sul tornio da legno.
Un saluto a tutti, Marino.
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Il piacere delle fumate "fresche" lo provo con le mie pipe di terracotta e canna di marasca. Peccato che non si trovino più quelle tradizionali con cannello lungo e bocchino di canna (con il collarino di piombo a serrare l'innesto tra le due sezioni) ed ho perso anche l'ultima delle mie che avevo da ragazzo
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Gentilissimo,
io ho pipe di "infinite" provenienze, di moltissimi materiali diversi e di diversa fattura.
Quelle del Sud Africa, per esempio, son fatte di legni esotici locali (fino al leadwood, che non galleggia).
Johann Slabbert (pipe Jobert) era mio amico. Smise di far pipe quando il suo allievo si suicidò (Leon du Preez, anche di lui ho un paio di pipe).
Ho pipe della patagonia, di legni di alberi autoctoni.
Pipe italiane di ulivo, di maggiociondolo, pipe austriache di "morta", pipe in schiuma, calabash di caravazza (una zucca esotica) con fornello in schiuma e bocchino d'ambra, pipe tedesche in ceramica con coprifornello, pipe di terracotta ecc.
Pipe americane (es. Mark Tinsky), Giapponesi (Tsuge in primis) ecc. ecc. ecc.
Ho detto che le dunhill sono le uniche degne di nota, perchè hanno "shape" ben catalogati e "collaudati" dal tempo ed hanno il famoso oil cured.
Lo faceva anche l'amico Bill (Ashton Taylor), che aveva lavorato per Dunhill e quindi conosceva bene l'oil cured, e che però è venuto a mancare, e quel che è venuto dopo non è la stessa cosa.
Molti marchi inglesi sono spariti. Ho avuto la fortuna di comprare Charatan, così come BBB, Sasieni ecc.
Alcuni "simboli" sono sopravvissuti alle fabbriche, con prodotti realizzati però in Francia.
Chiaramente vi è quanche altro (più che altro vi era, parlando per esempio di Stanwell o Peterson) perchè oggi mi dicono che le pipe non sono più prodotte in-house (bensì in Francia? In Italia? Lo so ma non lo dico).
In Italia c'è soprattutto Savinelli (sempre come fabbrica con "shape" collaudati).
Poi ovviamente vi sono altre cose, sempre con shape collaudati, e spesso sono pipe "machined" (p.es. certe pipe francesi).
Tutto il resto, ovvero la maggior parte dei pipemekers, è freehand. Con pezzi anche bellissimi (specie i danesi, che in questo campo sono di un altro pianeta), che però rappresentano più oggetti da vedere, che da fumare. Dato che il risultato è sempre "random" (forme sempre diverse, senza "collaudo" del tempo, con risultati poco prevedibili).
Per carità, specie qui nelle marche vi sono molti freehander storici, che vanno comunque elogiati ed incoraggiati.
In giro per l'Italia ve ne sono altrettanti.
Ho comprato pipe dalla Sardegna, sono andato a trovare, molto tempo addietro, pipemakers Lombardi, Toscani ecc.
A Cagli (PU) si teneva (non so se col covid è stata mantenuta la tradizione) grazie all'amico Bruto Sordini, un mercatino dove partecipavano molti freehander italiani.
A Bologna intervenivano anche i Danesi. A parte Teddy Knudsen (che è mio amico da una vita), vi conobbi, per esempio, Peter Heeschen (che pareva un folletto) e molti altri.
In definitiva, si può scegliere di fumare appagando l'occhio (e ci si rivolge ai frehanders).
Per un periodo, per esempio, per quel che concerne i freehanders italici, sono stato innamorato dei lavori di Castello, così come di quelli di Amorelli, di Radice e di molti altri.
Oppure si può andare sulla fumabilità certa e collaudata, sublimando l'idea della fumata perfetta (o quasi), rivolgendosi ai vari Dunhill e simili, e se si vuol essere per forza patrioti, ai vari Savinelli e simili.
Sempre tenendo conto che anche una billiard Dunhill (o una prince ecc.) può essere esteticamente appagante.
E comunque tenete sempre in mente la mia storica frase: "La pipa è billiard".
Salutoni,
Fabio.
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Il punto è che la fumabilità non dipende solo dallo shape, ma da una serie di altre variabili; la più importante è il ciocco di partenza, e sicuramente ha un suo impatto anche lo shape, ma ne esistono di insospettabili.dueeffe ha scritto: ↑giovedì 15 settembre 2022, 11:13 In definitiva, si può scegliere di fumare appagando l'occhio (e ci si rivolge ai frehanders).
Per un periodo, per esempio, per quel che concerne i freehanders italici, sono stato innamorato dei lavori di Castello, così come di quelli di Amorelli, di Radice e di molti altri.
Oppure si può andare sulla fumabilità certa e collaudata, sublimando l'idea della fumata perfetta (o quasi), rivolgendosi ai vari Dunhill e simili, e se si vuol essere per forza patrioti, ai vari Savinelli e simili.
Sempre tenendo conto che anche una billiard Dunhill (o una prince ecc.) può essere esteticamente appagante.
E comunque tenete sempre in mente la mia storica frase: "La pipa è billiard".
Salutoni,
Fabio.
La maggioranza delle pipe che posseggo e fumo sono Savinelli (hanno guadagnato la mia fiducia e stima sul campo, con quasi 40 anni di fatti): amo molte delle forme tipiche del marchio e solo in un paio di casi ho trovato pipe non all'altezza (ma non erano di alta fascia). Oltre alle Savinelli ho molte altre italiane e ovviamente anche estere. Il fatto è che io sono uno terra terra, non mi focalizzo mai sullo strumento in sé ma posso arrivare ad amarlo per quello che mi può dare, esattamente come una buona stilografica. Per me le pipe si dividono in sole tre tipologie: quelle che vanno bene, quelle mediocri e quelle cattive. Quelle cattive e le mediocri finiscono nella scatola delle cose inutili (insieme alle stilografiche cestinate), le altre in rastrelliera; tutto questo a prescindere da forme (ma prediligo le diritte o appena curve), marchio e nazionalità.
In quanto alle dunhill, personalmente concordo con Bons; tra l'altro ho visto Dunhill forate male, né più né meno come altri marchi.
In quanto alle billiard concordo con te e, per i miei gusti, ne trovo di incredibilmente appaganti a livello estetico (fatto sta che è la categoria più nutrita tra le mie): mi fa sempre sorridere il fatto che alcuni pensino che una pipa, per essere bella, debba essere per forza "strana".
L’opera d’arte è sempre una confessione.
Umberto Saba
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Rispondo qui, che è più appropriato.
Non so come abbia potuto dimenticare l'Antico...
Ce l'ho "in canna", alla prima occasione favorevole: non l'ho mai fumato ma il mio tabaccaio me ne ha parlato benissimo.Automedonte ha scritto: ↑martedì 27 settembre 2022, 18:03 Ottimi consigli ai quali aggiungerei un Ambasciator Italico Superiore da ammezzare
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Allora anche l’Originale che è uno dei pochi ancora fatto a mano.
Cesare Augusto