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30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Esperimenti con stilografica e pennino flessibile
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non mi sembra male, a parte la z anche la L dovrebbe essere migliorata,complimenti
Che inchiostro e pennino hai usato?
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E' piuttosto normale, soprattutto agli inizi, "perdere la mano" dopo pochi giorni di mancato allenamento, quindi non ti scoraggiare e cerca, nei limiti del possibile, di avere più costanza (meglio poco tempo spesso che molto tempo raramente). Mi sono preso la libertà di analizzare il tuo scritto (spero non me ne vorrai) per segnalarti un paio di cose che ritengo fondamentali per il risultato dello scritto.Koten90 ha scritto: ↑martedì 29 giugno 2021, 21:21 ...paio di settimane di stop forzato sono tornato a scrivere esercitandomi con il corsivo inglese.
Sono piuttosto scocciato da quanto in fretta la mano abbia perso l’allenamento: dopo poche lettere comincia a essere indolenzita e a irrigidirsi causando imprecisioni davvero grossolane.
- mantenere l'inclinazione corretta: spesso perdi l'inclinazione (vedi nell'allegato la differenza fra le diagonali nere, inclinazione della tua falsariga, e le diagonali rosse, quelle che mi sembrano più evidentemente incoerenti); o non tieni sufficientemente girato verso sx il foglio oppure non ti concentri abbastanza nel mantenere l'inclinazione corretta (a volte varia più volte anche nella stessa parola).
- ti sati esercitando nelle minuscole ma quando utilizzi maiuscole cerca di pensare alle proporzioni più indicate: ti ho scritto in basso le tre maiuscole che hai usato non perché tu le faccia uguali ma solo per avere un'idea di massima delle proporzioni (oltretutto la carta non è adatta al pennino per cui non risultano nemmeno particolarmente ben fatte): il ricciolo di entrata della U rende meglio se è di dimensioni generose; l'occhiello in basso a sinistra della D rende meglio se è allungato verso sx, questo facilita anche la risalita a dx non troppo distante dall'asta principale, ll giro in alto a sx è opportuno che sia piuttosto ampio; anche nella L l'entrata ampia rende meglio e altrettanto l'occhiello allungato nin basso a sx.
Naturalmente queste sono mie preferenze soggettive, poi ognuno scrive come preferisce! Buona scrittura.
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Ma che scherzi?! Io metto qui le foto con l’ardente speranza che tu trovi la voglia e il tempo di aiutarmi come hai fatto fino adesso
Si, purtroppo me ne rendo anche conto dopo aver tracciato le linee storte! Sto cercando di farci maggiore attenzione e credo dipenda principalmente da due cose:calli1958 ha scritto: ↑venerdì 2 luglio 2021, 12:44 - mantenere l'inclinazione corretta: spesso perdi l'inclinazione (vedi nell'allegato la differenza fra le diagonali nere, inclinazione della tua falsariga, e le diagonali rosse, quelle che mi sembrano più evidentemente incoerenti); o non tieni sufficientemente girato verso sx il foglio oppure non ti concentri abbastanza nel mantenere l'inclinazione corretta (a volte varia più volte anche nella stessa parola).
1) scrivo troppo a lungo prima di riposizionare il foglio, finendo per trovarmi con la mano in posizioni improbe, il polso piegato e il tutto molto rigido
2) man mano che mi si stanca la mano, modifico la presa sulla penna tornando ad appoggiarmi sull’anulare e inclinando la penna con la punta non più parallela alla falsariga.
Hai ragione, sto cercando di introdurre le maiuscole quando si presentano ma, usandole molto poco ed essendomi poco esercitato, dovrei andare a recuperare un modello da seguire ogni volta perché non le ricordo molto bene. Mea culpa, tutta accidiacalli1958 ha scritto: ↑venerdì 2 luglio 2021, 12:44 - ti stai esercitando nelle minuscole ma quando utilizzi maiuscole cerca di pensare alle proporzioni più indicate: ti ho scritto in basso le tre maiuscole che hai usato non perché tu le faccia uguali ma solo per avere un'idea di massima delle proporzioni (oltretutto la carta non è adatta al pennino per cui non risultano nemmeno particolarmente ben fatte): il ricciolo di entrata della U rende meglio se è di dimensioni generose; l'occhiello in basso a sinistra della D rende meglio se è allungato verso sx, questo facilita anche la risalita a dx non troppo distante dall'asta principale, ll giro in alto a sx è opportuno che sia piuttosto ampio; anche nella L l'entrata ampia rende meglio e altrettanto l'occhiello allungato nin basso a sx.
Fatico invece a capire come migliorare gli occhielli di l, f, g, h, ecc. Ho trovato miglioramento riducendo la parte larga dei tratti discendenti (di solito girando verso il basso dopo l’occhiello ascendente, partivo subito con la pressione), ma fatico ad andare oltre. So che l’occhiello dovrebbe essere fattoin modo da contenere l’ovale, ma non capisco se dovrebbe essere più panciuto, snello o che altro...
Per quanto riguarda la spaziatura, sto andando molto a braccio. Preferisco non starci troppo attento ora (anche se mi rendo conto che in molti punti imbruttisco parecchio lo scritto così facendo) e cominciare a prendere più confidenza con le lettere. Poi ci penserò
Eh già, hai ragioneFranco1963 ha scritto: ↑venerdì 2 luglio 2021, 11:43 non mi sembra male, a parte la z anche la L dovrebbe essere migliorata,complimenti
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Alessio Pariani
L’ottimismo è il sale della vita, l’umorismo ne è lo zucchero.
FORZA RAGAZZI! [cit. maicol69]
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Buona scrittura!Koten90 ha scritto: ↑domenica 4 luglio 2021, 21:16
Si, purtroppo me ne rendo anche conto dopo aver tracciato le linee storte! Sto cercando di farci maggiore attenzione e credo dipenda principalmente da due cose:
1) scrivo troppo a lungo prima di riposizionare il foglio, finendo per trovarmi con la mano in posizioni improbe, il polso piegato e il tutto molto rigido
2) man mano che mi si stanca la mano, modifico la presa sulla penna tornando ad appoggiarmi sull’anulare e inclinando la penna con la punta non più parallela alla falsariga.
1) E' importante riposizionare il foglio ogni 4-5 centimetri di scrittura (o anche meno) proprio per mantenere la posizione di scrittura; inoltre alla scrittura dovrebbe partecipare il movimento di tutto il braccio (o almeno l'avambraccio) e se non riposizioni il foglio diventa scomodo e stancante; oltre a questo, le dita non dovrebbero servire ad altro che a tenere la penna, mentre la pressione dovrebbe essere data dal polso (unico movimento concesso al polso), tutto il resto dovrebbe essere di braccio. Ricorda che l'inclinazione di scrittura deve essere di fatto la "tua verticale", ottenuta girando opportunamente il foglio verso sx.
Hai ragione, sto cercando di introdurre le maiuscole quando si presentano ma, usandole molto poco ed essendomi poco esercitato, dovrei andare a recuperare un modello da seguire ogni volta perché non le ricordo molto bene. Mea culpa, tutta accidia
Fatico invece a capire come migliorare gli occhielli di l, f, g, h, ecc. Ho trovato miglioramento riducendo la parte larga dei tratti discendenti (di solito girando verso il basso dopo l’occhiello ascendente, partivo subito con la pressione), ma fatico ad andare oltre. So che l’occhiello dovrebbe essere fattoin modo da contenere l’ovale, ma non capisco se dovrebbe essere più panciuto, snello o che altro...
Per quanto riguarda la spaziatura, sto andando molto a braccio. Preferisco non starci troppo attento ora (anche se mi rendo conto che in molti punti imbruttisco parecchio lo scritto così facendo) e cominciare a prendere più confidenza con le lettere. Poi ci penserò
Finché non avrai memorizzato le forme, e utile tenere "a vista" una stampa del modello di maiuscole cui fai riferimento (ed eventualmente anche delle minuscole).
Gli occhielli non sono male; va benissimo non partire subito in pressione sul tratto discendente dell'occhiello; per il resto è importante che sia tutti il più simili possibile, tenendo conto che quelli discendenti dovrebbero essere simili a quelli ascendenti ruotati di 180°. In generale non devono essere "panciuti", ma con la pratica troverai da solo la larghezza più consona alla scrittura.
Non esagerare con il pieno sull'asta della "p" (forse l'hai ripresa da una che ti avevo fatto tempo addietro esagerando il grosso per dimostrazione); l'asta della !p" deve essere "grossa" come quella della "d".
La spaziatura non è male, continua su questa strada; troverai da solo gli opportuni aggiustamenti per ottenere una scrittura armoniosa.
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Grazie mille per i suggerimenti!
Per quanto riguarda il “grosso” non è uno solo? Cioè, il tratto discendente non è grosso sempre uguale?
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Alessio Pariani
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Recupero questo vecchio post per aggiungere qualche esercizio fatto più o meno di recente.
Tutti e 3 i fogli sono stati scritti con la Osmia Promotion 434 e inchiostro Noodler’s Polar Black. Il primo con corpo lettera da 10mm e gli altri due da 8mm.
Sto ancora prendendo la mano con questo pennino vintage che tende ad essere meno scorrevole e più frenato di quello Falcon, ma anche più fine ed elegante nel risultato finale.
Sono tutti stati scritti come esercizi preparatori per la “bella copia”, senza pianificare come sarebbero state riempite le righe e disposte le parole. Le spaziature (e il ritmo) sono ballerine anche per quello.
Consigli sempre ben accetti
Tutti e 3 i fogli sono stati scritti con la Osmia Promotion 434 e inchiostro Noodler’s Polar Black. Il primo con corpo lettera da 10mm e gli altri due da 8mm.
Sto ancora prendendo la mano con questo pennino vintage che tende ad essere meno scorrevole e più frenato di quello Falcon, ma anche più fine ed elegante nel risultato finale.
Sono tutti stati scritti come esercizi preparatori per la “bella copia”, senza pianificare come sarebbero state riempite le righe e disposte le parole. Le spaziature (e il ritmo) sono ballerine anche per quello.
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Riporto un consiglio che mi é stato dato svariate volte: il nome dell'autore é meglio scriverlo più piccolo del testo principale, più staccato rispetto alla normale interlinea e se possibile anche con uno stile calligrafico completamente diverso (ad esempio se il testo é in corsivo inglese l'autore é scritto in onciale).
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Nell’arsenale c’è solo il corsivo inglese, quindi c’è poco da fare.
Più piccolo e più staccato mi sembra giusto.
Qui uso 8mm, come potrei fare? Prendo la falsa riga da 6mm o più piccolo ancora? Quanto spazio dovrei lasciare sotto al discendente?
Più piccolo e più staccato mi sembra giusto.
Qui uso 8mm, come potrei fare? Prendo la falsa riga da 6mm o più piccolo ancora? Quanto spazio dovrei lasciare sotto al discendente?
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Ho letto con interesse ed ho una domanda:
Qual’è l’inclinazione giusta per un pennino flessibile?
Non parlo di inclinazione rispetto al piano, ma rispetto alle linee verticali.
Se traccio una linea verticale dall’alto al basso, il fusto della penna che inclinazione dovrebbe avere rispetto a questa linea?
Mi viene da dire 0 gradi in modo da far aprire i rebbi al massimo ma la posizione non sarebbe affatto naturale (con la mano sotto alla lettera che scrivo).
Ho notato che se mi metto comodo ho un angolo di 45gradi rispetto la verticale, con la mano a destra e leggermente più sotto della lettera che scrivo, ma così il pennino flessibile perde metà dell’efficacia nelle linee verticali, no?
Voi come fate?
Qual’è l’inclinazione giusta per un pennino flessibile?
Non parlo di inclinazione rispetto al piano, ma rispetto alle linee verticali.
Se traccio una linea verticale dall’alto al basso, il fusto della penna che inclinazione dovrebbe avere rispetto a questa linea?
Mi viene da dire 0 gradi in modo da far aprire i rebbi al massimo ma la posizione non sarebbe affatto naturale (con la mano sotto alla lettera che scrivo).
Ho notato che se mi metto comodo ho un angolo di 45gradi rispetto la verticale, con la mano a destra e leggermente più sotto della lettera che scrivo, ma così il pennino flessibile perde metà dell’efficacia nelle linee verticali, no?
Voi come fate?
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Parti dal presupposto che polso, mano e dita dovrebbero formare un blocco unico che scivola sul foglio guidato da spalla e gomito, senza quindi pensare di poter cambiare inclinazione della penna in corso d'opera. L'inclinazione della mia penna rispetto al foglio è quella che mi viene naturale, a occhio sembra sotto i 45°ma più di 30°.
A 45°dovresti essere nella posizione migliore per divaricare il pennino, considerando la forza da applicare verso il basso mentre tiri il tratto verticale, arrivando idealmente a 0° appoggerebbe prima l'alimentatore del pennino
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L’angolo tra penna e foglio ok, la domanda invece era riguardo l’angolo tra fusto della penna e verticale del foglio.Koten90 ha scritto: ↑domenica 21 agosto 2022, 19:03 Parti dal presupposto che polso, mano e dita dovrebbero formare un blocco unico che scivola sul foglio guidato da spalla e gomito, senza quindi pensare di poter cambiare inclinazione della penna in corso d'opera. L'inclinazione della mia penna rispetto al foglio è quella che mi viene naturale, a occhio sembra sotto i 45°ma più di 30°.
A 45°dovresti essere nella posizione migliore per divaricare il pennino, considerando la forza da applicare verso il basso mentre tiri il tratto verticale, arrivando idealmente a 0° appoggerebbe prima l'alimentatore del pennino
Provo a formulare in modo diverso:
Se dovessi scrivere in corsivo inglese Il fusto della penna formerebbe un angolo di 54° rispetto alla verticale del foglio. Nelle linee verticali i rebbi si aprirebbero perfettamente. Questo impone però di tenere ruotato il foglio.
In una classica scrittura da tutti i giorni, come dovrei tenere un pennino flessibile per far comunque in modo che alla pressione rebbi si aprano correttamente?
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Ah ok. Avevo capito male.
Beh, nella scrittura quotidiana dipende da te. Vuoi scrivere inclinato? Ruota di più il foglio
Vuoi scrivere più dritto, raddrizzalo.
Volendo puoi anche ruotare la penna di 90º in mano (pennino che punta alla sinistra del foglio) per cambiare completamente la resa della variazione, che allargherà gli orizzontali invece dei verticali
Beh, nella scrittura quotidiana dipende da te. Vuoi scrivere inclinato? Ruota di più il foglio
Vuoi scrivere più dritto, raddrizzalo.
Volendo puoi anche ruotare la penna di 90º in mano (pennino che punta alla sinistra del foglio) per cambiare completamente la resa della variazione, che allargherà gli orizzontali invece dei verticali
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Pensavo di aprire un nuovo topic, ma è bello proseguire su questo per tenere traccia dei progressi. Essendo ancora nella fase di studio e preparazione, sta anche bene sotto la dicitura “esperimenti”, a maggior ragione con 2 penne che conosco ancora poco.
La nuova serie di Amazon “Gli Anelli del Potere” sta riportando in auge la magia degli elfi di Tolkien. Non mi interessano le polemiche fatte sul cast fintanto che gli attori recitano come si deve e riescono a regalarmi qualche emozione.
Nel primo episodio compare l’elfo Arondir (quello interpretato dall’attore di colore che ha scatenato il putiferio sull’eccesso di integrazione) che, interrogato da un’umana con “esistono i guaritori tra la tua gente?”, dà una risposta che mi ha fatto venire la pelle d’oca per la profondità e la verità che contiene. La risposta è stata:
Certo che li abbiamo, ma li chiamiamo artefici. Molte ferite del nostro corpo si rimarginano spontaneamente, perciò il loro compito è, invece, rendere le verità nascoste opere di bellezza. La bellezza ha il grande potere di guarire l’anima.
Beh, la trovate anche nella mia firma, ma penso che questa frase meriti un quadretto in bella grafia, anche solo per avvalorare quanto enunciato. Sono solo le prime due prove buttate giù alla carlona per cominciare a vedere come gestire gli spazi, dove e come fiorire il testo, ecc.
Come detto, con le due penne sto ancora facendo conoscenza e mi sta piacendo.
Mentre la 149 è arrivata da poco ma già mi sta conquistando per la perfetta gestione del flusso di inchiostro e per il controllo che offre il pennino (scorrevole, ma mai scivoloso), ho trascurato per dei mesi una perla come la Tabo S che, per quanto piccola e meno comoda da tenere in mano (preferisco decisamente la 149 che è praticamente il doppio) offre un pennino davvero eccellente, ben flessibile e anch’esso mai scivoloso. Ho trovato molto comodo anche il fatto che possa essere caricata come una eyedropper nonostante sia una penna a pistone: la sezione intera si svita come in una penna a cartuccia esponendo il serbatoio e il pistone. Ho miscelato due inchiostri in un flaconcino per arrivare al Verde-Nero e non avevo modo di immergere il pennino; aperto il serbatoio e versato l’inchiostro direttamente all’interno.
La nuova serie di Amazon “Gli Anelli del Potere” sta riportando in auge la magia degli elfi di Tolkien. Non mi interessano le polemiche fatte sul cast fintanto che gli attori recitano come si deve e riescono a regalarmi qualche emozione.
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Certo che li abbiamo, ma li chiamiamo artefici. Molte ferite del nostro corpo si rimarginano spontaneamente, perciò il loro compito è, invece, rendere le verità nascoste opere di bellezza. La bellezza ha il grande potere di guarire l’anima.
Beh, la trovate anche nella mia firma, ma penso che questa frase meriti un quadretto in bella grafia, anche solo per avvalorare quanto enunciato. Sono solo le prime due prove buttate giù alla carlona per cominciare a vedere come gestire gli spazi, dove e come fiorire il testo, ecc.
Come detto, con le due penne sto ancora facendo conoscenza e mi sta piacendo.
Mentre la 149 è arrivata da poco ma già mi sta conquistando per la perfetta gestione del flusso di inchiostro e per il controllo che offre il pennino (scorrevole, ma mai scivoloso), ho trascurato per dei mesi una perla come la Tabo S che, per quanto piccola e meno comoda da tenere in mano (preferisco decisamente la 149 che è praticamente il doppio) offre un pennino davvero eccellente, ben flessibile e anch’esso mai scivoloso. Ho trovato molto comodo anche il fatto che possa essere caricata come una eyedropper nonostante sia una penna a pistone: la sezione intera si svita come in una penna a cartuccia esponendo il serbatoio e il pistone. Ho miscelato due inchiostri in un flaconcino per arrivare al Verde-Nero e non avevo modo di immergere il pennino; aperto il serbatoio e versato l’inchiostro direttamente all’interno.
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Una nuova produzione in occasione del quindicesimo anniversario (di fidanzamento da ragazzi, non di matrimonio).
Carta Arches patinata da acquerello 36x26cm (quella rosa), Diamine Macassar e Pilot 912 FA.
Non un’esecuzione perfetta, ma la migliore che son riuscito a produrre entro la data
Carta Arches patinata da acquerello 36x26cm (quella rosa), Diamine Macassar e Pilot 912 FA.
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Alessio Pariani
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