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La Jinhao X159, come la vedo io

Le recensioni: impressioni d'uso e valutazioni direttamente dagli utenti
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JohnDT10
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Messaggio da JohnDT10 »

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Cex71
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Messaggio da Cex71 »

Caro Franco,
bella recensione come al solito. Io l’ho trovata interessante ed equilibrata, qualche volta leggere anche di penne super economiche e che scrivono più che decentemente va benissimo, e considerare che qualcuno che non possiede la 149 possa prendere la Jinhao x159 per farsi un’idea di come stia in mano, magari prima di un acquisto di certo costoso e per tanti “definitivo”, mi sembra un commento molto azzeccato.
Off topic:
So che non hai certo bisogno di qualcuno che “difenda” i tuoi interventi, ma sono comunque contento che molti dimostrino di apprezzarli.
Cesare
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fufluns
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La Jinhao X159, come la vedo io

Messaggio da fufluns »

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calli1958
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Messaggio da calli1958 »

Mi introduco sfacciatamente in questo argomento (di stilografiche ne so poco) perché la "recensione" di Fufluns, che ammiro per stile , gusto, scrittura e naturalmente.... fotografia, mi ha colpito per precisione, equilibrio e obiettività nel "trattare" l'impari confronto, nonché per i vari commenti che ha suscitato.
Vorrei innanzitutto dire la mia (ammesso che possa servire :mrgreen: ) sulla questione "copia". Mi trovo molto d'accordo con Fufluns (e con altri commenti) nel ritenerla più una "ispirazione" che una "copia" o addirittura "contraffazione", in fin dei conti ci sono una quantità di penne che tolta la colorazione, si somigliano molto, sia fra quelle blasonate che fra quelle di categorie inferiori; questo, credo, per il semplice motivo che l'oggetto ha delle limitazioni intrinseche (impugnabilità, peso, misure, ecc.) che non possono non essere considerate (a meno di non produrre stilografiche, o meglio assurdi oggetti, buone solo come fermacarte sopra scrivania (e già per questo ci vuole un bel coraggio!). Di conseguenza, se consideriamo la MB come progetto ben riuscito, chiunque progetti una stilografica dovrebbe pervenire grosso modo alle stesse conclusioni. Teniamo anche conto che la stilografica "da adulti" porta con sé un' IDEA di gusto e stile per lo strumento di scrittura (e, forse, per il modo di vivere). Ne ricavo che sono i particolari a fare la differenza, come ad esempio la livrea, l'anellino in più o in meno, la clip leggermente più tonda o squadrata o di lunghezza leggermente diversa, l'aspetto più o meno duraturo del materiale, il valore che attribuiamo al marchio, il prezzo (cioè il piacere di possedere un oggetto esclusivo), ecc. ecc., cioè tutti "elementi di contorno". In definitiva, o si tratta di vera contraffazione (marchio compreso) oppure non può che essere una "ispirata a...". Inoltre, come dice Ottorino, forse anche MB si è ispirata altre penne e queste ad altre ancora e così via.
Non prendo nemmeno in considerazione i vari commenti sui "cinesi copiatori" e "sfruttatori", non per difenderli ma solo per evidenziare che molti strumenti che usiamo vengono, per nostra scelta, prodotti in Cina e in altri paesi orientali (compresi articoli di lusso).
Ho definito "impari" il confronto perché, tolta la "somiglianza" della Jinhao X159 con la MB149, la prova di scrittura è fra due pennini completamente diversi; mi avrebbe maggiormente incuriosito, per la scrittura, il confronto con un pennino similmente rigido di una penna blasonata, per ottenere dalla mano sensibile di Fufluns le obiettive sensazioni a riguardo. Oltretutto mi par di capire che le stilografiche moderne abbiano per la maggio parte pennini piuttosto rigidi (solitamente di tipo F o M), quindi meglio raffrontabili. A riguardo, mi si ripropone sempre il solito interrogativo: che gusto c'è nell'usare uno strumento scrittorio (spesso molto costoso) che non ti permette variazioni di tratto? (ma qui forse sono fuori tema!).
Ho notato che pochi commenti sono stati incentrati sul come scrive la X159: è di poca importanza o è scontato per quel tipo di pennino? Fufluns, se non ho capito male, asserisce che scrive correttamente (ovviamente il pennino della sua Calligraphy è altra cosa), quindi ne deduco che la penna assolve alla sua funzione principale non diversamente da quelle di categoria superiore.
Il prezzo: il pennino in oro costa ovviamente molto di più di quello in acciaio, ma non so valutare quanto. Inoltre molte penne di fattura solo accettabile e con pennino in acciaio costano decine di volte più della Jinhao (ancora di più quelle blasonate, ma che scrivono allo stesso modo).
Quindi, d'accordo con Fufluns: la X159 non è molto adatta per fare un regalo, ma .... per scriverci sì!

P.S. non ho la X159 e raramente uso la stilografica. Credo che le stilografiche blasonate abbiano quasi sempre prezzi ingiustificabilmente eccessivi e non abbiano quasi mai il fascino e la scrittura delle stilografiche di un secolo addietro.
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Messaggio da Esme »

piccardi ha scritto: venerdì 19 agosto 2022, 14:20
Esme ha scritto: venerdì 19 agosto 2022, 0:59 Come vivono le maestranze Jinhao?
Viene posta attenzione alle problematiche di sicurezza e di rispetto ambientale?
Non ho la risposta e non so se qualcuno lo sappia per certo (dati, non "sono cinesi").
Aggiungerei che mi piacerebbe sapere le stesse cose anche riguardo le produzioni di prodotti occidentali
Forse nel mio precedente commento non era sufficientemente in evidenza, ma mi ponevo la stessa domanda.
Se poi si parla di prodotti a marchio occidentale prodotti in "delocalizzazione" (sempre meno in Cina) ancora di più. Non di rado le condizioni imposte dalle case madri portano i fornitori a tagliare su stipendio orario e sicurezza.

Il fatto è che non sono argomenti facili, chiudibili con dichiarazioni tranchant.
Trovo che sia giusto porsi domande e confrontarsi su questi argomenti anche su questo forum: non è che perché si parla di penne sia vietato analizzare una produzione in un'ottica più ampia, oltretutto attingendo alla molto diversificata esperienza degli iscritti.

Sarebbe peró interessante farlo solo con dati alla mano e senza inutili pregiudizi.

Sulla recensione iniziale mi ero già espressa, ma dopo alcuni commenti mi va di ripetermi: il confronto tra ispiratrice e ispirata è estremamente interessante. Fatto da Fufluns, con tutta la sua esperienza e dedizione per l'ispiratrice, acquista un ulteriore valore tecnico.
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Messaggio da fufluns »

Esme ha scritto: domenica 21 agosto 2022, 0:25 [...]
Il fatto è che non sono argomenti facili, chiudibili con dichiarazioni tranchant.
Trovo che sia giusto porsi domande e confrontarsi su questi argomenti anche su questo forum: non è che perché si parla di penne sia vietato analizzare una produzione in un'ottica più ampia, oltretutto attingendo alla molto diversificata esperienza degli iscritti.

Sarebbe peró interessante farlo solo con dati alla mano e senza inutili pregiudizi.
[...]
Le commento usando le parole che ho scritto recentemente a un amico di penna:

"Mi rendo conto che cercare di parlare di penne in modo avulso, come se non vivessimo in questo mondo, senza evocare tutto ciò che è intorno a noi - nel bene e nel male - è forse una pretesa impossibile. Ma questo è quello che rappresentano le penne per me, il mio hortus conclusus, dove ritrovarmi in pace con gli amici in uno spazio che la siepe separa dal mondo di fuori".

Ció che turba la pace del giardino, Esme, non é ampliare i temi, ma il chiasso. Sono i discorsi che si fan sempre quando una penna é cinese, ma nessuno fa notare che un'altra é tedesca (quanto é costata la riunificazione agli Europei?), oppure inglese (commenti socio-politici sulla Brexit?) o statunitense (l'Impero di tutti i Mali...) o indiana (che fare con tutta quella povertà?)...

Le penne ci fanno spesso credere che sia sufficiente avere qualcosa in comune per essere tutti una banda di amici, ma quando si svaria ci si accorge spesso che quella ragione non basta.
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Messaggio da levodi »

fufluns ha scritto: domenica 21 agosto 2022, 4:45
Le penne ci fanno spesso credere che sia sufficiente avere qualcosa in comune per essere tutti una banda di amici, ma quando si svaria ci si accorge spesso che quella ragione non basta.
basterebbe ricordarsi che il forum si chiama "fountainpen.it" e non digeopoliticasotuttoio.it elezioni.it o curvasud.it ecc e attenersi a questo e probabilmente il chiasso non ci sarebbe ma ci sarebbero delle discussioni, anche appassionate, su penne, inchiostri e carte.

Volendo poi divagare c'è sempre la sezione Chiacchiere in libertà
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Messaggio da Esme »

fufluns ha scritto: domenica 21 agosto 2022, 4:45 Ma questo è quello che rappresentano le penne per me, il mio hortus conclusus, dove ritrovarmi in pace con gli amici in uno spazio che la siepe separa dal mondo di fuori".

Ció che turba la pace del giardino, Esme, non é ampliare i temi, ma il chiasso.
Capisco perfettamente.
Non siamo tutti uguali, ma in effetti mi ha stupito che certe valutazioni siano partite da una recensione così equilibrata, competente e da cui, come sempre, emerge così bene la passione che dovrebbe accomunarci.

Nei confronti delle penne cinesi evidentemente c'è un nervo scoperto, le cui motivazioni sono molteplici e radicate; il commento di Bons (a cui ho già chiesto precedentemente di piantarla un po' di aver ragione... 🙂) fornisce però una linea discriminante su cui riflettere.

E comunque adesso io un pensierino su questa penna lo sto facendo!
Non per me, per il figlio che ama l'allure Montblanc ma che le penne le usa a scuola. E in questo senso il confronto diventa tra la Jinhao e le copie spudoratamente trash, quelle con il pennino "iridium point germany" per intenderci.
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Messaggio da cinturino »

A questo punto sono ancora più curioso di ricevere la mia, confido per la settimana entrante. Da ciò che ho letto mi è sembrato di capire che scriva bene e che la qualità costruttiva non sia poi male. Vi farò sapere nell'ambito delle mie modeste competenze; magari potrei ritrovare la sorpresa (positiva) provata con la Dia 2 o con la Ahab .....
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Messaggio da Polemarco »

levodi ha scritto: domenica 21 agosto 2022, 8:28
fufluns ha scritto: domenica 21 agosto 2022, 4:45
Le penne ci fanno spesso credere che sia sufficiente avere qualcosa in comune per essere tutti una banda di amici, ma quando si svaria ci si accorge spesso che quella ragione non basta.
basterebbe ricordarsi che il forum si chiama "fountainpen.it" e non digeopoliticasotuttoio.it elezioni.it o curvasud.it ecc e attenersi a questo e probabilmente il chiasso non ci sarebbe ma ci sarebbero delle discussioni, anche appassionate, su penne, inchiostri e carte.

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È difficile interessarsi di una penna senza conoscerne il “contesto”. Qualche scelta ptogettuale o produttiva potrebbe rimanere nell’oscurita’.
Poi, come sempre, è questione di garbo.
A mio parere.
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Messaggio da edis »

Mi pongo la stessa domanda ogni volta che leggo recensioni di penne super economiche. Premetto che le mie penne meno costose sono Lamy Safari e ABC, la più costosa la Homo Sapiens. La domanda è: che sia fatta in Cina o in Germania, ma perché dovrei scrivere con una penna da €2/3 che imita una Montblanc ? Chiaro è che, se a quel prezzo scrivesse come una Montblanc o in modo vagamente simile, la comprerei senza farmi nessun problema su come si chiama il brand. Ma se è un omaggio a Montblanc, deve avvicinarsi vagamente al modo in cui scrive Montblanc, altrimenti è una penna pensata per fare credere a chi mi guarda da non troppo vicino o da lontano, che sto scrivendo con una 149. Quindi ora chiedo a Fufluns, a parte la sobrietà senza anellini a cui i produttori italiani che di anellini ne mettono troppi dovrebbero ispirarsu, quando ci scrivi, rispetto a Montblanc, che sensazioni ti dà questa penna? Dalla corposa recensione, si evince solo che scrive, e che l'alimentatore eroga inchiostro. A vedere le prove di scrittura pubblicate, sembra che tu con questa penna faccia fatica a scrivere, o che la penna fatichi a stare dietro alla tua mano. Ho ingrandito le immagini: secondo me hai sofferto a tirare fuori una bella scrittura da questo pennino, correggimi se mi sbaglio.

Ti racconto un aneddoto personale. Il primo giorno del IV Ginnasio, la buon'anima della nostra insegnante di Latino, Greco, Italiano, Storia e Geografia, ci assegnò un tema: "Io mi racconto così". Ci disse che non avremmo avuto né voto né giudizio e che ci sarebbe stato restituito, lo voleva solo come biglietto da visita per conoscere le persone con cui avrebbe trascorso i prossimi due anni. Quando ci restituì i temi, solo il mio aveva qualcosa di scritto in rosso sul retro... Erano le seguenti parole:

"Cara Maria Rita, sei pregata di scrivere in modo leggibile. È un atto di cortesia. Grazie. Edis" (Edis erano le sue iniziali, la sigla con cui si firmava.) Avevo 14 anni, e una grafia illegibile, di cui si lamentavano tutti gli insegnanti. Provai ad impegnarmi, ma a scrivere in corsivo proprio non riuscivo. Allora mi venne in mente una cosa: di cominciare ad esercitarmi con lo stampatello, quello che avevo imparato alle elementari. Non fu facile riprenderlo e arrivare a scriverlo con una dimestichezza tale da usarlo anche durante i compiti in classe. Avevo due stilografiche economiche, al tempo, una Monteverde demonstrator ed una Parker Vector, ma i loro pennini chiodo non mi erano di nessun aiuto, men che meno il flusso magro delle due penne. Di chiedere ai miei una stilografica buona non se ne parlava. Conoscevo le Montblanc perché il ragazzo con cui era allora fidanzata mia cugina (purtroppo nemmeno lui c'è più) ne aveva diverse e me le faceva usare. Io ero troppo squattrinata per permettermi una stilografica "buona", e ripiegai su delle Pilot: BPS-GP 0.7 il modello roller, e delle 0.5 gel che mi hanno accompagnato fino alla fine dell'università. Le BIC o biro economiche erano penne troppo faticose per il mio modo di scrivere, spesso la BIC mi si seccava durante le sessioni di scrittura.
Grazie allo stampatello, me la cavai e mi riuscì di farmi leggere. All' università preparai addirittura dei lucidi per le lezioni introduttive di Logica sulla struttura degli enunciati:
IMG20220821101351.jpg
Oggi, finalmente, posso permettermi le stilografiche che allora non potevo comprare, e grazie ai pennini stub, italici e obliqui, il mio stampatello si legge abbastanza bene. Le penne "costose" hanno un flusso generoso e continuo, che mi permette di scrivere comodamente e questo mi fa guadagnare in leggibilità. I pennini IB di Pelikan sono perfetti per il mio stampatello, anche se non utilizzabili su tutte le carte. Gli obliqui d'oro di Lamy che ho montato sulle Safari sono comodissimi perché assecondano il modo in cui impugno la penna, lo stesso dicasi della Montblanc OB 146 e della Pelikan M800 OB. Un discorso a parte merita Leonardo a cui ho potuto chiedere dei piccoli accorgimenti sui pennini Cursive Smooth Italic e Architect (entrambi in acciaio): l'Italico l'ho voluto un po' più tagliente, l'Architect con un tratto di base abbastanza largo, gli alimentatori in ABS con un flusso costante su lunghe sessioni, ma non troppo bagnato.

Considerato il mio passato dalla scrittura illegibile, le mie stilografiche per me hanno un valore inestimabile. Tornando ora alla tua recensione, ti dirò che io non sono ancora convinta che valga la pena di rivolgersi ad una penna economica come la Jinhao 159. Avrà anche pochi anellini, ma probabilmente quei pochi si "sgrugneranno" tra qualche tempo. Estetica a parte, io leggendo la tua recensione non ho capito perché dovrei scegliere di usare la Jinhao 159 se posso usare una Montblanc OB 146 nel mio caso, o una Safari con un meraviglioso Z55 OB o OM. Ai tempi della scuola lasciai nel cassetto la Parker Vector che probabilmente ha un pennino con gli stessi standard di qualità, e le preferii delle penne gel. Cosa dovrebbe spingermi oggi ad usare la Jinhao 159, a parte le poche indicazioni che ci hai dato sul pennino , cioè che dal pennino esce inchiostro? A parte che scrive, a te piacciono le sensazioni che ti dà questa penna?
Ultima modifica di edis il domenica 21 agosto 2022, 16:55, modificato 4 volte in totale.
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Messaggio da solstizio71 »

Mi domando, tra i fortunati, come hanno fatto ad acquistarla per un paio di dollari. Sulla baia e su Ali, spedizione inclusa si arriva a non meno di 6.5€
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Messaggio da Bons »

edis ha scritto: domenica 21 agosto 2022, 15:34 "Cara Maria Rita, sei pregata di scrivere in modo leggibile. È un atto di cortesia. Grazie. Edis" (Edis erano le sue iniziali, la sigla con cui si firmava.)
Carissima Rita, ti ringrazio per aver condiviso con noi questo tuo ricordo che deve esserti particolarmente caro e il ricordo di una persona che deve essere stata molto importante per te, visto che hai scelto come nickname la sua firma. 🤗
edis ha scritto: domenica 21 agosto 2022, 15:34 Cosa dovrebbe spingermi oggi ad usare la Jinhao 159, a parte le poche indicazioni che ci hai dato sul pennino , cioè che dal pennino esce inchiostro? A parte che scrive, a te piacciono le sensazioni che ti dà questa penna?
Credo che il succo della recensione sia tutto nelle ultime frasi:
fufluns ha scritto: mercoledì 17 agosto 2022, 21:04 Si può andare in boutique a comprare un vera 149, o farsi arrivare 300 penne quasi uguali che scrivono bene. La bellezza della libertà é poter scegliere. Io ho comprato un paio di X159 in più, da regalare: penne propedeutiche, ma non so bene a che cosa...
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Messaggio da edis »

Bons ha scritto: domenica 21 agosto 2022, 15:51 Carissima Rita, ti ringrazio per aver condiviso con noi questo tuo ricordo che deve esserti particolarmente caro e il ricordo di una persona che deve essere stata molto importante per te, visto che hai scelto come nickname la sua firma. 🤗
Grazie a te Bons! Sì, mi è molto caro il ricordo dell'insegnante da cui ho imparato la grammatica latina e quella greca. Il Liceo, dove si studia letteratura, mi è piaciuto meno dell'esercizio logico delle grammatiche, non a caso oggi lavoro per un'azienda che fa software :mrgreen:

La scelta del nickname nasce proprio da questo episodio, che mi arrivò come una doccia fredda dopo tante, precedenti secchiate per via della mia grafia. Conservo ancora il foglio protocollo con il tema e con la richiesta secca di scrivere bene. È anche per questo che le stilografiche oggi mi sono così care!

Bons ha scritto: domenica 21 agosto 2022, 15:51 Credo che il succo della recensione sia tutto nelle ultime frasi:
fufluns ha scritto: mercoledì 17 agosto 2022, 21:04 Si può andare in boutique a comprare un vera 149, o farsi arrivare 300 penne quasi uguali che scrivono bene. La bellezza della libertà é poter scegliere. Io ho comprato un paio di X159 in più, da regalare: penne propedeutiche, ma non so bene a che cosa...
E però non ho ancora capito... A parte il fatto che io una decina di queste penne le ordinerei per provare a imparare a lavorare sul pennino, quindi per avere qualcosa da rompere, io non penso che usando una penna come la Jinhao 159 o la Vector ci si renda conto di cosa sia una stilografica. Io me ne sono resa conto comprando, a distanza di un mese, una Pelikan M215 e una M800.
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edis ha scritto: domenica 21 agosto 2022, 15:34 Cosa dovrebbe spingermi oggi ad usare la Jinhao 159, a parte le poche indicazioni che ci hai dato sul pennino , cioè che dal pennino esce inchiostro? A parte che scrive, a te piacciono le sensazioni che ti dà questa penna?
Secondo me, ripeto secondo me, stiamo continuando ad andare fuori tema, nel senso che non credo che chi scrive una recensione lo faccia per spingere o meno a comperare una penne, altrimenti in gergo pubbilicitario si chiamerebbe marchetta e non recensione, credo che lo faccia per esprimere le sue impressioni avute usando la penna che recensisce. A lui piacciono le sensazioni che gli da la penna, mi sembra sia chiaro che abbia avuto sensazioni positive.
edis ha scritto: domenica 21 agosto 2022, 15:34 A vedere le prove di scrittura pubblicate, sembra che tu con questa penna faccia fatica a scrivere, o che la penna fatichi a stare dietro alla tua mano. Ho ingrandito le immagini: secondo me hai sofferto a tirare fuori una bella scrittura da questo pennino, correggimi se mi sbaglio.
questa è l'apoteosi, cioè stai dicendo quando dice che per lui scrive bene mente? riporto quello che ha scritto nella recensione
fufluns ha scritto: mercoledì 17 agosto 2022, 21:04 Il converter, in dotazione, si innesta con sicurezza e richiede una certa pressione per adattarsi all'erogatore del conduttore. Un lavoro ben fatto. La X159 scrive davvero come si deve. Dopo un giorno di riposo, s'é rimessa a scrivere, ancora senza esitazioni.
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