Ho visto con curiositá l'uscita della Jinhao X159. Il modello sulla quale é disegnata é senza molta vergogna una Montblanc Meisterstück 149. Casualmente, la 149 é una delle mie penne preferite, una delle mie relativamente poche preferite. Dopo piú di quarant'anni di usarne varie, per me le 149 hanno una ergonomia perfetta.
I produttori cinesi hanno avuto il buon senso di non strafare nel copiare. Diciamo che, come dicono gli inglesi con riuscita espressione, si sono boldly inspired. Le misure delle due penne sono identiche, la forma esterna quasi identica (il cono di carica della 149 é leggermente più rastremato e ha una grazia che manca al cono della X159). Le due penne hanno quasi lo stesso peso, tanto da aperte come da chiuse. I disegnatori hanno evitato l'obbrobrio di una stellina falsa alla sommità del cappuccio, hanno progettato una clip originale (che non é nulla dell'altro mondo quanto a design, però é pulita e ha mandato a riposo l'orrendo scudetto dei precedenti fermagli della 159), hanno optato per un solo anello invece dei tre di Montblanc (sottile/grosso/sottile), e grazie al cielo si sono contenuti nel numero di anellini (solo uno, tra serbatoio e cono). La scritta sull'anello del cappuccio indica solamente "JINHAO X159", con un font righettato che s'ispira anch'esso - senza strafare - alle scritte di una Meisterstück.
Montblanc aveva fatto una prova con l'anello singolo sul cappuccio sulla sua "Year of the Golden Dragon", una penna stupenda, modellata sulla 139 (o sulla Hemingway, se preferite), tutta nera, con un solo anello, rovinata nell'estetica e nel prezzo da una clip con un dragoncello in oro massiccio, con tanto di vera perla nella bocca, dall'aria decisamente puerile. La clip (e il prezzo) me ne hanno tenuto lontano, ma quella Hemi tutta nera con un solo anello dorato é semplicemente stupenda.
Quanto al numero di anellini, vorrei che molti produttori - compresi alcuni di casa nostra - si ispirassero alla semplicitá della X159. Quando la penna é aperta, a parte l'anellino sul finale, non vi é nulla che ne interrompa la continuitá visuale. L'anellino tra serbatoio e sezione delle penne a converter/cartuccia é inutile, come dimostra la sottile ingegneria della X159, nella quale il serbatoio in plastica si avvita su una filettatura metallica interna, invisibile. Noto con disamore che negli ultimi anni, quando si vuol mettere la finestrella di controllo dell'inchiostro, gli anellini diventano addirittura due, tre con quello del fondello, a volte quattro con un'altra aggiunta sulla sezione... Ne vengono fuori penne barocche, ma senza l'estro seicentesco.
Ma torniamo alla Jinhao X159. Io l'ho trovata una buona penna. Il pennino numero 8 é leggermente più piccolo di quello di una 149, ed é ovviamente in acciaio (per una penna da due dollari...), con una incisione "moderata", almeno per gli standard cinesi. L'unica disponibile, per ora, é una punta fine. E' un pennino rigido, ma secondo me scrive bene. L'alimentatore di plastica é anch'esso boldly inspired a quello di una Montblanc 149 contemporanea, e come quello funziona perfettamente: erogazione abbondante, senza esitazioni. Il converter, in dotazione, si innesta con sicurezza e richiede una certa pressione per adattarsi all'erogatore del conduttore. Un lavoro ben fatto. La X159 scrive davvero come si deve. Dopo un giorno di riposo, s'é rimessa a scrivere, ancora senza esitazioni.
Il pennino ha un leggero feedback sulle carte un po' rugose che piacciono a me. Qui l'ho usato con un inchiostro del quale non posso che parlare bene, il Nero di Montegrappa. Sulla vergata Fabriano Ingres e sulla carta non del tutto liscia di un quaderno EcoQua, sempre di Fabriano, il flusso é generoso, ma mai eccessivo; la penna non spiuma e il trapassamento (sulla EcoQua) é appena visibile.
Ho provato a fare un paragone di scrittura con la Montblanc 149, ma devo avvisare che é un paragone ingiusto, perché la Jinhao 159X monta un pennino di serie, mentre quello che ho usato sulla 149 é un pennino davvero particolare e in edizione speciale, il flessibile Calligraphy.
Concludo questa non-rassegna dicendo che ho trovato la X159 una penna ben realizzata, negli elementi originali di disegno (pochi) e nella costruzione. La penna scrive bene ed é esteticamente piacevole, un omaggio alla Meisterstück 149 senza esserne una copia sfacciata.
Per tutti quelli che non han mai dato il passo verso la149, temendone le dimensioni, questa penna permette di provarne l'effetto per due dollari. A tutti gli altri certo ricorderà la relatività di tutte le cose. Si può andare in boutique a comprare un vera 149, o farsi arrivare 300 penne quasi uguali che scrivono bene. La bellezza della libertà é poter scegliere. Io ho comprato un paio di X159 in più, da regalare: penne propedeutiche, ma non so bene a che cosa...