la domanda di Bosatzu1 non è sciocca, a mio parere, ma diciamo che l'apprensione è eccessiva.platax ha scritto: ↑martedì 9 agosto 2022, 16:07Ciao,Bosatzu1 ha scritto: ↑martedì 9 agosto 2022, 14:00 .....
Ok, consigli su quale inchiostro usare? Nei post seguenti a questo (es. di Automedonte) leggo che il sistema si satura di inchiostro, domanda: una volta saturato il sistema con un tipo di inchiostro o un colore è un problema cambiare la tipologia o il colore? (Succede per le teiere in terracotta porosa -Yixing- una volta condizionate: vanno poi usate per un solo tipo di tè, lo stesso con cui le si condiziona inizialmente, per non perderne l'aroma)
chiaramente lascio la risposta alle varie domande al progettista o a chiunque abbia una buona esperienza.
Sul quesito che ho riportato su, da “non esperto” inserisco il mio punto di vista sul discorso della saturazione dell’alimentatore.
Appena è arrivata la mia copia della Duchessa ho messo su il Parker Quink nero, che uso spesso e conosco bene. Forse però è un inchiostro un po’ troppo asciutto per le caratteristiche della penna, o forse sono stato io un po’ frettoloso, e non gli ho dato sufficiente tempo di saturare il gruppo scrittura, fatto sta che ho sciacquato tutto, fatto asciugare ed inserito un blu scuro della TWSBI, più fluido.
La penna rede molto bene e le sto dando il tempo di assestarsi, usandola comunque molto (quasi in esclusiva). Scrive benissimo!
Tra l'altro ho notato che con il passare dei giorni l'inchiostro fluisce leggermente più abbondante ed anche il colore su carta sembra un po' più saturo rispetto alle prime pagine scritte. Adesso il colore è uguale a quello che esce da una penna caricata con lo stesso inchiostro e pennino stessa ampiezza del tratto, mentre prima sembrava un po' più chiaro.
Su questa penna non farò “salti di inchiostro” passando da rossi a neri o roba del genere: indipendentemente dalle caratteristiche dell’alimentatore della Duchessa, in generale tendo a dedicare un inchiostro ad una penna, una volta trovata una combinazione che funziona bene, in modo da effettuare i “lavaggi” solo nel lungo periodo, se se ne presenta la necessità, oppure se intendo riporre la penna e non usarla per un po’ di tempo.
Ciao!
Vi sono parere discordi anche sul fatto che l'ebanite "assorba" l'inchiostro, il paragone con la terracotta è forse eccessivo, tuttavia mi pare che qualche tempo fa si discuteva proprio qui del fatto che vi sia una interazione dell'inchiostro almeno con la superficie dell'ebanite che ne rende il comportamento diverso dalla plastica (nell'alimentatore) al punto che alcuni produttori si sono messi a trattare la plastica per cercare di mimare il comportamento della ebanite.
Io la differenza la noto, come me so di altri.
Non è improbabile che un determinato inchiostro "condizioni" un alimentatore in ebanite, eppure, dato che non si tratta di un tè ricercato, con il richio di modificarne l'aroma, ritengo che un buon lavaggio dopo l'uso di un inchiostro sia più che sufficiente prima di usarne un'altro.
E' vero comunque, come diceva anche Ottorino, che usando un determinato inchiostro, ad un certo punto la penna raggiunge un suo equilibrio ideale.
Ogni volta che si cambia inchiostro, la si lava, etc. si perde quell'equilibrio, e si deve ricominciare da capo, mentre rabboccare con lo stesso è molto più efficiente!