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Calligrafia nella scuola elementare degli anni 50

Stili, strumenti e iniziative per migliorare la propria scrittura.
stefmas
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Messaggio da stefmas »

io mi ricordo che sono passato a scrivere allo stampatello alle medie.. I miei professori si lamentavano sempre che non riuscivano a leggere nei miei temi, e io di punto in bianco decisi di scrivere in stampatello... Il risultato fu positivo, e ancora oggi scrivo in stampatello :D
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Messaggio da Irishtales »

Grazie Antonio :oops:
Non siate timidi; la sezione Calligrafia esiste soprattutto per fare esercizio insieme, quindi se e quando volete, inserite pure nelle sezioni apposite le vostre prove.
Siamo così fortunati ad avere questo spazio e un tempo illimitato per confrontarci e studiare insieme!
Felice sera a tutti ;)
"Scrittura e pittura sono le due estremità della stessa arte e la loro realizzazione è identica" - Aforisma di Shitao
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Messaggio da Irishtales »

Per Nuvola:
scrivi: “Ho una Lami safari con il pennini 1,5 e così, per divertimento, ho scritto le etichette per le conserve, funziona.”
Mi hai fatto tornare in mente il testo di una canzone di Vecchioni che per me è come un decalogo (“Voglio una donna”) in cui racconta la sua “donna con la gonna”. Leggo quello che scrivi e mi dico che non siamo una razza in via d'estinzione, allora! E iscriversi ad un corso di Calligrafia di Daniel Quinn con l'obiettivo di preparare le etichette per le conserve o i biglietti di auguri per amici e parenti, è la dimostrazione di quanto possa essere profondamente appagante per noi e per gli altri, essere Donna nel ventunesimo secolo. (Mia personalissima opinione) ;)

Per Stefmas:
Ho davanti agli occhi da ieri sera un libro che tutti noi italiani dovremmo avere in casa.
“Italico per Italiani” di Eric Hebborn (seguirà recensione, a breve). Anna Ronchi, presidente dell'Associazione Calligrafica Italiana, nella prefazione, scrive:
“Tuti noi comunque, volendo, abbiamo la possibilità di migliorare o riformare la nostra scrittura; e la cancelleresca (o italico che dir si voglia, termine preferito dagli anglosassoni) è il modello di grafia più utile allo scopo e quello che meglio si adatta all'uso, oltre che della penna d'oca adoperata dagli scriventi al tempo dell'Arrighi, anche della stilografica e di altri strumenti moderni di scrittura quali la biro e la penna a sfera.” Perchè allora umiliare la propria personalità che può trovare forma ed espressione grazie ad una educazione nuova, che nasce però dalle radici della nostra tradizione? Un'occasione - a mio avviso - da non perdere!
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scossa
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Messaggio da scossa »

Irishtales ha scritto:Ho davanti agli occhi da ieri sera un libro che tutti noi italiani dovremmo avere in casa.
“Italico per Italiani” di Eric Hebborn
Arrivato stamattina :)

Ma difficilmente riuscirò a dedicarmici prima del fine settimana.
Cordialità.

Marco
___
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Messaggio da Irishtales »

Cerca di resistere se non hai tempo, perchè è come una droga! Una volta aperto non lo si lascia più.
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Messaggio da Pupa »

Irishtales ha scritto: Al Liceo però avevamo l'aula di disegno con dei tavoli reclinabili e tecnigrafi bellissimi!
Mi hai fatto tornare in mente la più bella biblioteca che abbia mai visitato, la biblioteca Marucelliana di Firenze:
http://www.maru.firenze.sbn.it/storia.htm
Si, vero..
al liceo c'era l'aula da disegno con i tavoli tecnigrafi,
però spesso non ne usurfuivamo... :(
credo fosse un problema di accavallamenteo di ore, troppe classi avrebbero dovuto usarli negli
stessi orari...
questo per carenza di aule, e perchè in Italia c'è questa moda di mantenere unita una classe
anzichè disporre di aule personali per ogni professore
(si spostano gli alunni , mentre il professore ha la sua aula, con tutto il necessario per la sua materia..., personalizzata e attrezzata)

il risultato è che qui i professori migrano e non hanno con loro nè attrezzature nè la possibilità
di personalizzare la loro aula e il loro lavoro.
mancano anche di motivazioni così.
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Irishtales
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Messaggio da Irishtales »

Pensa che noi eravamo tredici (si, 13) soltanto in classe. Interrogazioni tutti i giorni, nemmeno giovava marinare la scuola perchè vivendo in un piccolo centro, ci conoscevano tutti.
Due passi e ti sgamavano come nulla:"Non vai a scuola oggi?" Però che bei tempi. E siamo rimasti tutti legatissimi. Le amicizie nate sui banchi di scuola durante l'adolescenza sono spesso indissolubili.

Che pennini si usavano a scuola? Sono curiosa, mi piacerebbe vedere qualche foto...
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Messaggio da stefmas »

Irishtales ha scritto:Per Nuvola:
scrivi: “Ho una Lami safari con il pennini 1,5 e così, per divertimento, ho scritto le etichette per le conserve, funziona.”
Mi hai fatto tornare in mente il testo di una canzone di Vecchioni che per me è come un decalogo (“Voglio una donna”) in cui racconta la sua “donna con la gonna”. Leggo quello che scrivi e mi dico che non siamo una razza in via d'estinzione, allora! E iscriversi ad un corso di Calligrafia di Daniel Quinn con l'obiettivo di preparare le etichette per le conserve o i biglietti di auguri per amici e parenti, è la dimostrazione di quanto possa essere profondamente appagante per noi e per gli altri, essere Donna nel ventunesimo secolo. (Mia personalissima opinione) ;)

Per Stefmas:
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“Tuti noi comunque, volendo, abbiamo la possibilità di migliorare o riformare la nostra scrittura; e la cancelleresca (o italico che dir si voglia, termine preferito dagli anglosassoni) è il modello di grafia più utile allo scopo e quello che meglio si adatta all'uso, oltre che della penna d'oca adoperata dagli scriventi al tempo dell'Arrighi, anche della stilografica e di altri strumenti moderni di scrittura quali la biro e la penna a sfera.” Perchè allora umiliare la propria personalità che può trovare forma ed espressione grazie ad una educazione nuova, che nasce però dalle radici della nostra tradizione? Un'occasione - a mio avviso - da non perdere!
Con il tuo entusiasmo fai venire davvero voglia di cimentarsi in un corso di calligrafia :)

In questo periodo non ho proprio tempo, purtroppo... Fatico anche a scrivere con la stilo, se non a lavoro o per prendere appunti alle lezioni, ma lì il tempo non permette di concentrarsi sulla calligrafia, purtroppo... però mi sono ripromesso di dedicarmici quando avrò più tempo, vediamo se manterrò il buon proposito :D
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Messaggio da Irishtales »

Quando vorrai, ci troverai qui al solito posto ;)
E la sezione si sarà nel frattempo anche arricchita (in arrivo a breve altri test e recensioni libri).
Felice sera :)
D.
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Messaggio da stefmas »

Irishtales ha scritto:Quando vorrai, ci troverai qui al solito posto ;)
E la sezione si sarà nel frattempo anche arricchita (in arrivo a breve altri test e recensioni libri).
Felice sera :)
D.
nel frattempo continuo a seguirvi con invidia per i vostri risultati ^_^
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Messaggio da Pupa »

Irishtales ha scritto:
Che pennini si usavano a scuola? Sono curiosa, mi piacerebbe vedere qualche foto...
mia madre e mio padre erano poveri,
non hanno conservato nulla di quei tempi.
Non mi è arrivata neanche una cannuccia per sbaglio, sigh... :(

Però si trovano ancora tantissimi pennini , un pò meno cannucce, originali del tempo.

Ad esempio tutte le scatole di pennini che sta mostrando A Dabbene...

Io ne ho una piccolissima collezione, di pennini sfusi, dalla "Penna Sabauda" a "Pinocchio" a "Elettra"
mai usati perchè non ho l'inchiostro calligrafico per intinzione (e infatti mi chiedevo quale servisse...)

ad esempio ho questi:
http://www.museoscienza.it/webscuola/st ... ennini.htm
fa molto ridere la forma originale di molti pennini...
ho sia la "Torre Eiffel" che la mano con il dito indice alzato.... :mrgreen:

le cannucce scolastiche erano così:
Immagine

quelle per le scrivanie dei professionisti erano in elgno pregiato, o più spesso in argento,
ottone, ect...
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Messaggio da GianniMzch »

bades ha scritto:
G P M P ha scritto:Una domanda che forse c'entra poco: mi sapete dire fino a che anno sono stati usati i calamai a scuola? Perché ricordo con chiarezza che alle elementari avevo un banco "col buco", e non avevo idea a cosa servisse ... sono dell'82, ho fatto le elementari tra l'88 e il '93 - e quei banchi mi sembravano vecchissimi!!!
Temo che non si possa dare una data univoca.
La scuola in Italia vede convivere realtà molto diverse fra loro anche nella stessa città.città
Comunque per provare a dare una risposta so per certo che nel 1965 in alcune scuole di Milano ogni mattina si riempivano ancora i calamai...

Dalla mia esperienza personale, ho abitato in provincia di Ferrara fino al 1968 ed ho frequentato la prima e seconda elementare dove si usava ancora la cannuccia e inchiostro nel calamaio inserito nel banco. Nel 69 poi cambiando casa sono andato ad abitare in provincia di Milano dove si usava già da alcuni anni la penna Bic
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Messaggio da Irishtales »

Pupa, il tuo intervento mi fa tornare in mente una cosa che scriveva Claudio (Rampa) tempo fa, circa i pennini che ho io e che acquistai anni addietro insieme a due cannucce in legno. Quelli che ho io sono identici a quelli delle foto che hai inserito e quindi sono del tipo più comune, che si trovano ancora nei negozi o nelle bancarelle dei rigattieri e collezionisti, nei mercatini, etc. così come i pennini - anche io ne ho una ventina come quelli che hai descritto - che infatti Claudio diceva essere di qualità mediocre.
Gianni ci conferma invece che non c'è stata una data universale in tutto il paese per l'abbandono del calamaio, in Italia. Comunque tutto è avvenuto nell'arco degli anni Sessanta.
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Messaggio da courthand »

Ripesco questo argomento perchè, così, posso anche io cullarmi in un amarcord ...
Prima classe, anno 1959: dei primi due anni del cilo elementare ho ricordi confusi, eccetto uno: si scriveva con calamaio e pennino, i miei preferiti erano quelli a foglia. In terza cambiai penna (avvento della modernità, la bic) e insegnante: ricordo come fosse ora il Maestro Creati, ex Alpino che, fortunatamente, nonostante i trascorsi militari apprezzava nei suoi allievi la dote della fantasia e, a quei tempi, ne avevo veramente tanta.

Che calligrafia si insegnava nelle scuole della giovane repubblica? Per la mia esperienza quello che veniva chiamato il corsivo italiano, una specie di corsivo inglese "raddrizzato" (alla fine dell'800/inizi 900 ci fu una lunga querelle sui danni fisici che la scrittura inclinata avrebbe potuto provocare agli studenti) con elementi della Ronde francese. Che ne penso? Tutto il male possibile, proprio non mi piace adesso come non mi piaceva allora. Aveva comunque un pregio: quello di abituare a sforzarsi di scrivere bene!
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Messaggio da rebus »

Irishtales ha scritto:Ho davanti agli occhi da ieri sera un libro che tutti noi italiani dovremmo avere in casa.
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L'ho appena ordinato!

(Scusate se mi sono intromesso, il consiglio non era neanche per me, ma forse farà piacere sapere che qualcuno l'ha apprezzato ;) )

Grazie per l'interessantissima discussione (come sempre)... ho appena acquistato la mia prima stilografica e mi sono accorto... di non saper più scrivere! Urge rimedio :D
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