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30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Le Parker non sono le mie penne preferite, e Monterosso non l'ho mai sentita nominare
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Per me Conklin, rivenduta dopo averla aggiustata in proprio ed aver realizzato che proprio non funzionava comunque bene; Montblanc per uno stupido problema di baby-bottom e salti continui di tratto; Opus perché non è scattata la scintilla con il metodo di caricamento (tre ore a far “partire” il pennino… decisamente troppo).
Silvia
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peccato per la Montblanc che quando scrive lo sa fare proprio beneSilvia1974 ha scritto: ↑mercoledì 20 luglio 2022, 21:23 Per me Conklin, rivenduta dopo averla aggiustata in proprio ed aver realizzato che proprio non funzionava comunque bene; Montblanc per uno stupido problema di baby-bottom e salti continui di tratto; Opus perché non è scattata la scintilla con il metodo di caricamento (tre ore a far “partire” il pennino… decisamente troppo).
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Allora, sarò breve :Maruska ha scritto: ↑mercoledì 20 luglio 2022, 17:48cosa non ti è piaciuto di Montblanc?novainvicta ha scritto: ↑mercoledì 20 luglio 2022, 17:36 Non ricordo di aver avuto brutte esperienze con penne stilografiche tali da avere repulsione per una data marca o modello ma per quanto riguarda la seconda ipotesi, esperienze non degne di replica in senso lato, bè quì posso certamente segnalare Ranga, Noodler's e perchè no anche Montblanc senza timore di essere tacciato, per quest'ultima, di blasfemia.
secondo me tutte le penne stilografiche (forse escludendo alcune cinesi) sono sopravvalutate, la Montblanc lo è ancora di più. Con questo non intendo dire che non sia una buona penna, certamente non è quella magnificenza che viene descritta. E’ incensata da un’aureola che nasce dall’abbinamento del marchio a sinonimo di qualità e lusso. Forse si porta questo “peccato originale” dalla nascita dell’azienda dove l’unica, sempre secondo me, innovazione nel mondo della stilografica è stata l’intuizione, da parte di uno dei fondatori, dell’enorme valore commerciale che poteva avere il marchio con una idonea e avveduta strategia promozionale. Elemento questo maggiormente e sapientemente promosso in tempi moderni. In sintesi la “resina pregiata” (a mia conoscenza come tale c’è solo quella fossile baltica) altro non è che PMMA, polimero termoplastico, ne più ne meno come la nostra Duchessa Forum 2022 o addirittura come una Natami; potrà cambiare il sistema di lavorazione ma quella è. Ma l’attività promozionale tedesca è eccellente, non avulsa da certa prosopopea, questo lo riconosco, sarebbe in grado di vendere congelatori agli Inuit facendogli pure credere di essere necessari (Oddio forse, purtroppo, adesso si!) ed ecco, è solo un esempio, che ammanta di “pregio” una banale materia come il PMMA e……voilà le jeux son fe. E poi vuoi mettere un notaio o un avvocato che verga un atto con la sua bella Montblanc invece che con una comune Safari o Kakuno! Personalmente non spenderei mai tutti quei soldi per una Montblanc e quando c’ho una pulsione in tale senso basta che mi ricordo di una KOP, di una Custon Urushi o di una nostrana 88 big (ma ce ne sono ben altre) che mi passano subito i “bollenti spiriti”. Scusami, mi sono dilungato troppo: ho avuto sempre due grandi passioni, il motociclismo e le penne stilografiche ed in entrambi i campi con gli amici con cui condivido le emozioni sono frequenti le discussioni su alcuni marchi tedeschi che obiettivamente si appalesano tecnologicamente e qualitativamente a paradigmi di riferimento perché il mercato li premia ed invece sono pari e qualche volta inferiori ad altri.
P.S.: Per le stilografiche non ritengo di avere idiosincrasie verso il prodotto germanico; ho Lamy, Kaweco e Pelikan che apprezzo.
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Posso condividere per la Montblanc, ma il GS non si discutenovainvicta ha scritto: ↑mercoledì 20 luglio 2022, 21:50
Allora, sarò breve :
secondo me tutte le penne stilografiche (forse escludendo alcune cinesi) sono sopravvalutate, la Montblanc lo è ancora di più. Con questo non intendo dire che non sia una buona penna, certamente non è quella magnificenza che viene descritta. E’ incensata da un’aureola che nasce dall’abbinamento del marchio a sinonimo di qualità e lusso. Forse si porta questo “peccato originale” dalla nascita dell’azienda dove l’unica, sempre secondo me, innovazione nel mondo della stilografica è stata l’intuizione, da parte di uno dei fondatori, dell’enorme valore commerciale che poteva avere il marchio con una idonea e avveduta strategia promozionale. Elemento questo maggiormente e sapientemente promosso in tempi moderni. In sintesi la “resina pregiata” (a mia conoscenza come tale c’è solo quella fossile baltica) altro non è che PMMA, polimero termoplastico, ne più ne meno come la nostra Duchessa Forum 2022 o addirittura come una Natami; potrà cambiare il sistema di lavorazione ma quella è. Ma l’attività promozionale tedesca è eccellente, non avulsa da certa prosopopea, questo lo riconosco, sarebbe in grado di vendere congelatori agli Inuit facendogli pure credere di essere necessari (Oddio forse, purtroppo, adesso si!) ed ecco, è solo un esempio, che ammanta di “pregio” una banale materia come il PMMA e……voilà le jeux son fe. E poi vuoi mettere un notaio o un avvocato che verga un atto con la sua bella Montblanc invece che con una comune Safari o Kakuno! Personalmente non spenderei mai tutti quei soldi per una Montblanc e quando c’ho una pulsione in tale senso basta che mi ricordo di una KOP, di una Custon Urushi o di una nostrana 88 big (ma ce ne sono ben altre) che mi passano subito i “bollenti spiriti”. Scusami, mi sono dilungato troppo: ho avuto sempre due grandi passioni, il motociclismo e le penne stilografiche ed in entrambi i campi con gli amici con cui condivido le emozioni sono frequenti le discussioni su alcuni marchi tedeschi che obiettivamente si appalesano tecnologicamente e qualitativamente a paradigmi di riferimento perché il mercato li premia ed invece sono pari e qualche volta inferiori ad altri.
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LO sapevo che avrei scatenato l'ira dei "cilindri appesi"Automedonte ha scritto: ↑mercoledì 20 luglio 2022, 21:56 Posso condividere per la Montblanc, ma il GS non si discute
Dai che non ha importanza con quale "mezzo" piuttosto che uno riesca sempre ad emozionarsi
Ultima modifica di novainvicta il mercoledì 20 luglio 2022, 22:06, modificato 1 volta in totale.
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ti dirò e sarò breve veramente, non come te ho sempre snobbato le Montblanc, e mi sono dovuta ricredere da pochi mesi in qua, riguardo alla resina, niente da dire, ti do ragione, ma come scrivonooooooooooo mamma mia che pennini! Flusso, tratto, la perfezione o giù di lì...novainvicta ha scritto: ↑mercoledì 20 luglio 2022, 21:50Allora, sarò breve :
secondo me tutte le penne stilografiche (forse escludendo alcune cinesi) sono sopravvalutate, la Montblanc lo è ancora di più. Con questo non intendo dire che non sia una buona penna, certamente non è quella magnificenza che viene descritta. E’ incensata da un’aureola che nasce dall’abbinamento del marchio a sinonimo di qualità e lusso. Forse si porta questo “peccato originale” dalla nascita dell’azienda dove l’unica, sempre secondo me, innovazione nel mondo della stilografica è stata l’intuizione, da parte di uno dei fondatori, dell’enorme valore commerciale che poteva avere il marchio con una idonea e avveduta strategia promozionale. Elemento questo maggiormente e sapientemente promosso in tempi moderni. In sintesi la “resina pregiata” (a mia conoscenza come tale c’è solo quella fossile baltica) altro non è che PMMA, polimero termoplastico, ne più ne meno come la nostra Duchessa Forum 2022 o addirittura come una Natami; potrà cambiare il sistema di lavorazione ma quella è. Ma l’attività promozionale tedesca è eccellente, non avulsa da certa prosopopea, questo lo riconosco, sarebbe in grado di vendere congelatori agli Inuit facendogli pure credere di essere necessari (Oddio forse, purtroppo, adesso si!) ed ecco, è solo un esempio, che ammanta di “pregio” una banale materia come il PMMA e……voilà le jeux son fe. E poi vuoi mettere un notaio o un avvocato che verga un atto con la sua bella Montblanc invece che con una comune Safari o Kakuno! Personalmente non spenderei mai tutti quei soldi per una Montblanc e quando c’ho una pulsione in tale senso basta che mi ricordo di una KOP, di una Custon Urushi o di una nostrana 88 big (ma ce ne sono ben altre) che mi passano subito i “bollenti spiriti”. Scusami, mi sono dilungato troppo: ho avuto sempre due grandi passioni, il motociclismo e le penne stilografiche ed in entrambi i campi con gli amici con cui condivido le emozioni sono frequenti le discussioni su alcuni marchi tedeschi che obiettivamente si appalesano tecnologicamente e qualitativamente a paradigmi di riferimento perché il mercato li premia ed invece sono pari e qualche volta inferiori ad altri.
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ti do ragione, anche se la mia Konrad scrive decisamente bene, ma sono penne delle quali si può fare volentieri a menojackfountain ha scritto: ↑mercoledì 20 luglio 2022, 22:08 Noodler's decisamente.
Esperienza niente affatto memorabile.
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Non ho alcuna avversione nei confronti di nessun marchio, se qualcuno fa una penna che mi piace la compro. Tuttavia c'è un marchio da cui mi sono sentito tradito: Montegrappa. A parte rare eccezioni, ci ho dovuto sempre mettere o far mettere le mani sui pennini per farle scrivere a modo. Comunque il mese scorso ho preso una Extra in celluloide Blue irresistibilmente bella con un pennino stub (su cui dovrò far mettere le mani!)
Riguardo Montblanc trovo che le produzioni moderne sono delle buone penne, hanno comunque ottimi gruppi scrittura, vanno pagate solo il giusto. Poi ci sono le Montblanc di un tempo, quelle prodotte fino alla fine degli anni '50: tutta un'altra razza.
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Non ho avversione, ho avuto brutte esperienze e quindi ho detto MAI PIU'.francoiacc ha scritto: ↑mercoledì 20 luglio 2022, 22:40 Non ho alcuna avversione nei confronti di nessun marchio, se qualcuno fa una penna che mi piace la compro. Tuttavia c'è un marchio da cui mi sono sentito tradito: Montegrappa. A parte rare eccezioni, ci ho dovuto sempre mettere o far mettere le mani sui pennini per farle scrivere a modo. Comunque il mese scorso ho preso una Extra in celluloide Blue irresistibilmente bella con un pennino stub (su cui dovrò far mettere le mani!)
Riguardo Montblanc trovo che le produzioni moderne sono delle buone penne, hanno comunque ottimi gruppi scrittura, vanno pagate solo il giusto. Poi ci sono le Montblanc di un tempo, quelle prodotte fino alla fine degli anni '50: tutta un'altra razza.
Riguardo alle 'ex tue' due Montblanc sono super soddisfatta anche se sono più recenti degli anni '50
ah ecco... queste Montegrappa e Visconti dànno dei problemi a tanti a quanto leggo...
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Gentilisssima,
permettimi.
Una penna è un oggetto molto personale.
Come sai, io ne ho tante (e non è necessariamente un vanto, perchè alla fine ne basterebbe una).
Quindi "mai più" non esiste. un oggetto "storto" può capitare. in ogni luogo ed in ogni settore.
Perchè in natura nulla è ripetibile, Nemmeno un foglia di un albero (sono tutte diverse).
KAWECO? non saprei dirti.
VISCONTI? La stavi "cercando" anche tu. Diciamo che è un marchio che a me piace.
SAILOR? Parliamone! Quel pennino 21kt, beh! Se permetti...
(mi pare di averlo già scritto, ma una mia carissima amica, dopo che ha voluto provare una quarantina di mie penne, ha scelto il 21kt di Sailor. E se proprio te lo devo dire, a ragione)
Salutoni,
Fabio.