Columbus Extra G

Note storiche sulle penne stilografiche e sui loro produttori. Aneddoti e curiosità.
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piccardi
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Columbus Extra G

Messaggio da piccardi »

Visto che in un’altra recensione vi ho fatto un accenno, in questa recensione prenderò in esame un esempio di penna italiana il cui valore a mio avviso viene molto spesso sopravvalutato. E visto che si tratta di una recensione abbastanza particolare, approfitterò inoltre dell’occasione per analizzare una stilografica le cui condizioni di conservazione sono tutt’altro che perfette.

E’ normale infatti, quando si ha a che fare con penne antiche, trovarsi di fronte ad esemplari che portano su di sé i segni sia dell’età che di un uso poco accorto. Per questo credo che sia corretto prendere in considerazione con la dovuta rilevanza anche questi aspetti, che qualunque collezionista serio dovrà affrontare, dato che sono una caratteristica tipica dell’antico, che non è fatto solo di esemplari perfetti e perfettamente funzionanti.

La penna in questione è una Columbus, prodotta da una delle aziende italiane più antiche (la ditta è stata fondata dai fratelli Verga nel 1918 a Milano). Si tratta pertanto di una azienda storica, nata prima delle ben più famose Aurora ed Omas, la cui qualità di produzione però è quantomeno altalenante.

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La penne in esame è una Columbus Extra G (G sta per grande) una penna in celluloide sfaccettata con caricamento a levetta, prodotta a partire all’incirca dal 1935. La penna riprende, come gran parte della produzione italiana di quel periodo, lo stile della Doric della Eversharp, e doveva essere uno dei modelli di punta dell’azienda. Nel caso specifico si tratta di un modello “autarchico” con finiture cromate e pennino in acciaio.

La penna è in celluloide di un bellissimo colore blu/azzurro variegato, la qualità della costruzione però lascia alquanto a desiderare, ed è nettamente inferiore a quella sia dell’originale che di altre imitazioni: il materiale è molto sottile e dà una impressione generale di fragilità.

Sarò stato sfortunato, o sarò incappato in modelli prodotti in un periodo negativo dell’azienda, ma i pochi esemplari che possiedo di questa marca mi sembrano realizzati con finiture piuttosto grossolane e con una qualità generale più vicina alle produzioni di seconda o terza fascia americana, piuttosto che agli altissimi livelli di altri produttori.

La penna presenta inoltre alcuni difetti, il cappuccio è leggermente deformato, e non chiude bene sulla filettatura del corpo né calza correttamente sul fondo. La banda del cappuccio inoltre risulta danneggiata e sono evidenti i segni rimasti dopo il restauro. La clip è a freccia e non è chiaro se sia davvero originale o sia stata sostituita nel restauro o in precedenza (in genere queste penne montano una clip a rotellina).

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La penna è di dimensioni generose, e ben bilanciata, il pennino è un medio molto scorrevole che scrive benissimo, ed inoltre è dotato di una grande flessibilità che lo rende estremamente gradevole nella scrittura. L’essere realizzato in acciaio gli dà inoltre una maggiore resistenza agli sforzi e si riscono, come si può vedere nel test di scrittura riportato (Jentle Ink Sailor blu-nero su carta Pignastyl), ad ottenere grandi variazioni di tratto applicando un po’ di pressione.

La penna, nonostante le condizioni generali non eccellenti, risulta comunque tranquillamente utilizzabile e molto piacevole nella scrittura, anche se la presenza del restauro, le problematiche relative al posizionamento del cappuccio e la conseguente delicatezza dell’insieme non la rendono il candidato ideale per gli strapazzi dell’uso quotidiano.

Ma indipendentemente dalle condizioni non buone di questo esemplare è la qualità della produzione della Columbus, almeno di quella di questo periodo, che mi lascia assai perplesso, ancora di più considerando i prezzi tutt’altro che abbordabili che queste penne finiscono per avere. E se è comprensibile che la relativa rarità (dovuta comunque ad un limitato successo del marchio) ne aumenti le quotazioni, trovo assolutamente esagerati i livelli che si raggiungono.

Per cui alla fine, a meno che non abbiate una passione specifica per questo tipo di penne o per la marca o per le particolari (ed oggettivamente affascinanti) colorazioni della celluloide, il mio consiglio spassionato è quello di puntare ad un originale (vale a dire una Doric) piuttosto che ad una imitazione italiana di qualità assai discutibile. Ed è quasi sicuro che spenderete meno, per una penna la cui qualità costruttiva risulterà nettamente superiore a quella di una Columbus.
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Re: Columbus Extra G

Messaggio da vikingo60 »

E tra l'altro la Columbus,presente ancora oggi sul mercato,si è ridotta anch'essa a produrre anonime penne a cartuccia/converter,come molte altre Case moderne.E' un vero peccato.Complimenti per la recensione ed i validi consigli.
Ciao
Alessandro
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piccardi
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Re: Columbus Extra G

Messaggio da piccardi »

Anzitutto grazie per l'apprezzamento.

Devo dire, guardando i modelli presentati sul loro sito (http://www.columbuspenne.it/Columbus/prodotti.html) che rispetto ad altri marchi storici non stanno proponendo delle pacchianerie terrificanti, si tratta di penne moderne di stile gradevole. Non mi interessano gran che, la cosa vale anche per marchi molto più noti...

Sul caricamento a cartuccia temo sia caratteristica quasi universale, sono pochissime le aziende che producono i loro modelli ordinari con caricamenti decenti (praticamente solo la Pelikan...). Il guaio è che molte producono con quel sistema anche i modelli di lusso (beh, in realtà non è neanche un guaio, basta evitare di comprarli...)

Simone
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Re: Columbus Extra G

Messaggio da vikingo60 »

In effetti l'unica Columbus prodotta di recente con caricamento a stantuffo è questa edizione limitata
Columbus Anniversario.jpg
Columbus Anniversario.jpg (38.06 KiB) Visto 2840 volte
Quelle prodotte fino al 1992 erano in celluloide,ma con sistema cartuccia/converter.Ho dato un'occhiata,nel sito ufficiale della Casa da te segnalato,ai modelli storici,che trovo molto belli e ho notato il fatto che alcuni esemplari prodotti tra il 1934 e il 1940 avevano la clip a freccia come la tua,che potrebbe quindi essere originale.Anche se premetto che ho scarsissima esperienza di antico e che certamente se hai dei dubbi sulla clip questi saranno sicuramente fondati.
Cordiali saluti
Alessandro
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Re: Columbus Extra G

Messaggio da piccardi »

Guarda che io di antico più che esperto sono un appassionato.

Ho una certa vocazione "enciclopedica" e tendo a raccogliere informazioni e vericarne la consistenza, per cui piano piano uno si fa anche un minimo di competenza storica. Ma non ho molte conoscenze direttesu marchi, ed in particolare per quanto riguarda la Columbus le fonti storiche sono poche, e le cose che trovi nella loro sezione storica contengono anche alcune imprecisioni (che mi han fatto notare altri più esperti di me).

Questo per dire semplicemente che il dubbio relativo nasce dal fatto che un modello identico le cui condizioni sono eccellenti (e non sembra proprio aver subito restauri) ha una clip diversa. Ma può semplicemente essere una variante di produzione, solo che non avendo dati precisi è difficile arrivare ad una conclusione.

Ciao
Simone
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Re: Columbus Extra G

Messaggio da Pupa »

Simone non si vede una cippa da quelle foto... :mrgreen: :lol: :lol:
Se potessi vedere la penna, oltre le tue considerazioni,
te ne sarei grata :mrgreen:
potevi mettere il link alle immagini ingrandite,
sono andata sul tuo blog ;)
http://www.penciclopedia.it/494/columbus-extra-g/
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Re: Columbus Extra G

Messaggio da Pupa »

ps. in effetti la clip non parrebbe essere del modello Extra G,
ma del modello Extra 98 degli stessi anni
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