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30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Che musica state ascoltando?
- sanpei
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Impossibile non citarlo, grande pezzo di cultura pop per un "Generation X" come me
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Non mi ha fatto mai particolarmente impazzire.
Però capisco che ci può stare.
Salutoni,
Fabio.
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è interessante anche perché in un certo senso i King Crimson, e in particolare l'album Lizard che citavo, che è il terzo dopo In the Court of the Crimson King e In the Wake of Poseidon, è l'album che ha influenzato le mie scelte musicali successive in maniera piuttosto strana e trasversale.dueeffe ha scritto: ↑domenica 3 luglio 2022, 17:46sansenri ha scritto: ↑domenica 3 luglio 2022, 2:22 Vero,
Il mio LP preferito forse è Lizard.
La musica rock è cambiata tanto dal prog, e di certo esistono cose diverse e altrettanto grandi nel rock americano, nel soul, nel country, etc.
Il prog ha bisogno di farci l’orecchio…
Quando ascolto the talking drum da Larks’ toungues in aspic, devo farlo tassativamente in cuffia se non voglio essere linciato dai miei figliuoli…
Io adoro i King Crimson.
Un giorno stavo guardando il film "i figli degli uomini" e....ad un certo punto:
Posto un piccolo estratto da Wikipedia solo per spiegarmi
"Lizard fu il secondo album, dopo In the Wake of Poseidon, che il gruppo incise con una line-up di transizione, che non ebbe il tempo di esibirsi dal vivo. È l'unico disco della band a vedere la presenza del batterista Andy McCulloch, nonché di Gordon Haskell nella doppia veste di bassista e cantante. Entrambi lasciarono il gruppo poco dopo aver ultimato le registrazioni dell'album.
McCulloch aveva precedentemente militato in una band di Bournemouth, The Shy Limbs, di cui aveva fatto parte anche Greg Lake, a sua volta poi entrato nei King Crimson; a questi ultimi poi il batterista fu di fatto raccomandato da Keith Emerson.
Haskell era un compagno di classe di Fripp alla Queen Elizabeth School di Wimborne, nel Dorset; con lui aveva suonato poi in una band locale chiamata The League of Gentlemen (sigla più tardi recuperata dallo stesso Fripp per l'omonimo progetto della fine degli anni settanta) e aveva eseguito le linee vocali del brano Cadence and Cascade nell'album In the Wake of Poseidon. Fripp lo persuase a partecipare al nuovo album, vincendo la sua iniziale riluttanza. L'ufficialità del ruolo di Haskell era destinata, anche per questo, a divenire oggetto di controversia fra i due per molti anni a seguire.
A un altro musicista di In The Wake Of Poseidon, il fiatista Mel Collins, fu offerto di entrare in pianta stabile; così come al nuovo arrivato McCulloch.
Il quartetto di base, più Pete Sinfield nella consueta veste di paroliere e co-produttore artistico, venne poi affiancato da ospiti come il noto pianista jazz Keith Tippett, anche lui già apparso su In The Wake Of Poseidon, il cantante degli Yes Jon Anderson e i fiatisti Robin Miller, Mark Charig e Nick Evans.
Il disco Lizard è forse l'album dei King Crimson più ricco di influenze jazz, direzione già in parte accennata nell'album precedente e qui più ampiamente sviluppata grazie al contributo strumentale di Tippett, Charig e Evans, nonché dello stesso McCulloch."
Ecco, questo è il punto, la mia passione per il Jazz nasce stranamente da Lizard, in un processo a ritroso che passa attraverso il jazz-rock, e poi il jazz moderno, e poi quello più classico fino alle origini del Dixieland...
In un certo senso i King Krimson hanno aperto la mia mente dal rock progressivo ad altre musiche meravigliose.
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seguendo il discorso che facevo prima, ho avuto una fase di passione per il jazz-rock (in quel momento in cui il jazz rock effettivamente nasceva e non si era ancora trasformato in un fenomeno commerciale e con poca ispirazione che è diventato dopo).
In quel periodo ricordo che con i compagni di liceo andavo a volte a sentire dei concerti, ma era praticamente impossibile trascinare uno qualunque di loro ad un concerto di jazz-rock. Loro volevano vedere gli artisti rock americani (che però da noi raramente venivano) mentre da noi qualcuno bravo a suonare serio jazz-rock, con influenze italiane interessanti, c'era.
I Napoli Centrale di James Senese, con un giovanissimo Pino Daniele che presentava il suo secondo disco (quello con na tazzulella 'e cafè) sono andato al (ora defunto) Cinema Cristallo a vederli rigorosamente da solo!
Napoli Centrale, l'album del 1975 e Mattanza del 1976 sono due album ai quali sono affezionato (ascoltatevi il groove "napoletano" della lunghissima Sotto A' Suttana nel secondo dei due - nulla da invidiare ai migliori Perigeo)
https://www.youtube.com/watch?v=9Owi2wYnVU8
In quel periodo ricordo che con i compagni di liceo andavo a volte a sentire dei concerti, ma era praticamente impossibile trascinare uno qualunque di loro ad un concerto di jazz-rock. Loro volevano vedere gli artisti rock americani (che però da noi raramente venivano) mentre da noi qualcuno bravo a suonare serio jazz-rock, con influenze italiane interessanti, c'era.
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Napoli Centrale, l'album del 1975 e Mattanza del 1976 sono due album ai quali sono affezionato (ascoltatevi il groove "napoletano" della lunghissima Sotto A' Suttana nel secondo dei due - nulla da invidiare ai migliori Perigeo)
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va be' a che ci siamo, provate ad ascoltarvi anche questo 'A gente e' Bracciano dal primo disco (andate al minuto 1.40 se volete saltare l'intro un po' lunga)
e fate caso al lavoro "pazzesco" del batterista...
https://www.youtube.com/watch?v=Dgga7t6pawY
e fate caso al lavoro "pazzesco" del batterista...
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che bei ricordi stai suscitando! musicalmente parlando.sansenri ha scritto: ↑mercoledì 6 luglio 2022, 23:53 seguendo il discorso che facevo prima, ho avuto una fase di passione per il jazz-rock (in quel momento in cui il jazz rock effettivamente nasceva e non si era ancora trasformato in un fenomeno commerciale e con poca ispirazione che è diventato dopo).
In quel periodo ricordo che con i compagni di liceo andavo a volte a sentire dei concerti, ma era praticamente impossibile trascinare uno qualunque di loro ad un concerto di jazz-rock. Loro volevano vedere gli artisti rock americani (che però da noi raramente venivano) mentre da noi qualcuno bravo a suonare serio jazz-rock, con influenze italiane interessanti, c'era.
I Napoli Centrale di James Senese, con un giovanissimo Pino Daniele che presentava il suo secondo disco (quello con na tazzulella 'e cafè) sono andato al (ora defunto) Cinema Cristallo a vederli rigorosamente da solo!
Napoli Centrale, l'album del 1975 e Mattanza del 1976 sono due album ai quali sono affezionato (ascoltatevi il groove "napoletano" della lunghissima Sotto A' Suttana nel secondo dei due - nulla da invidiare ai migliori Perigeo)
https://www.youtube.com/watch?v=9Owi2wYnVU8
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vale anche per me, certamente perché era un periodo in cui la musica contava molto, sia probabilmente per la mia età, sia perchè la musica aveva influenze/risvolti nel politico/sociale parecchio più sentiti che adesso, sia perchè vi si coglieva un gran fermento, che adesso non vedo più (ma forse questo è per colpa dell'età raggiunta ora!)
Un'altra band Italiana che considero mitica in quell'ambito del jazz-rock, che poi con loro aveva davvero perso i connotati del "genere" perchè troppo diversa, avanti, e intrisa di contenuti (per lo più assenti nel jazz rock internazionale), era/sono gli Area.
Quando morì Demetrio Stratos nel 79 e poi ci fu il concerto all'arena di Milano in suo ricordo, a parte la qualità della musica altalenante (perché non tutti gli artisti intervenuti erano ugualmente all'altezza) quello che più ricordo però del concerto è che avevamo tutti un dannato groppo alla gola!
Un'altra band Italiana che considero mitica in quell'ambito del jazz-rock, che poi con loro aveva davvero perso i connotati del "genere" perchè troppo diversa, avanti, e intrisa di contenuti (per lo più assenti nel jazz rock internazionale), era/sono gli Area.
Quando morì Demetrio Stratos nel 79 e poi ci fu il concerto all'arena di Milano in suo ricordo, a parte la qualità della musica altalenante (perché non tutti gli artisti intervenuti erano ugualmente all'altezza) quello che più ricordo però del concerto è che avevamo tutti un dannato groppo alla gola!
Ultima modifica di sansenri il giovedì 7 luglio 2022, 21:06, modificato 1 volta in totale.
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ogni tanto mi capita di fare queste incursioni a ritroso su utube degli artisti amati in gioventù, ogni tanto con la soddifazione del "io c'ero"
a che son qui vi posto il link della canzone forse più famosa dei primi Area, dal mitico album Crac!
https://www.youtube.com/watch?v=I25uz8Tpfug
Demetrio era di origine greca, ma nato ad Alessandria d'Egitto, si era trasferito a Milano per studiare al Politecnico (già un bel crogiouolo di esperienze involontarie).
Non tutti sanno forse che aveva suonato e cantato nei Ribelli alla fine degli anni 60.
L'altro aspetto molto particolare e che emerge in diversi brani degli Area è che Demetrio aveva studiato sperimentazioni vocali.
Era in grado di usare le corde vocali per emettere più suoni contemporaneamente...
da Wikipedia:
"Le analisi sulla voce di Stratos, sia quelle effettuate nel periodo 1976-78 quando fu presente a Padova (dove compì ricerche di etnomusicologia ed estensione vocale in collaborazione con il CNR di Padova ), sia le successive, hanno dimostrato che il musicista riusciva a produrre diplofonie, suoni bitonali e difonici (canto armonico, meccanismi vocali sovraglottici, fischio laringeo), abilità diverse tra loro che è raro trovare nella stessa persona."
a che son qui vi posto il link della canzone forse più famosa dei primi Area, dal mitico album Crac!
https://www.youtube.com/watch?v=I25uz8Tpfug
Demetrio era di origine greca, ma nato ad Alessandria d'Egitto, si era trasferito a Milano per studiare al Politecnico (già un bel crogiouolo di esperienze involontarie).
Non tutti sanno forse che aveva suonato e cantato nei Ribelli alla fine degli anni 60.
L'altro aspetto molto particolare e che emerge in diversi brani degli Area è che Demetrio aveva studiato sperimentazioni vocali.
Era in grado di usare le corde vocali per emettere più suoni contemporaneamente...
da Wikipedia:
"Le analisi sulla voce di Stratos, sia quelle effettuate nel periodo 1976-78 quando fu presente a Padova (dove compì ricerche di etnomusicologia ed estensione vocale in collaborazione con il CNR di Padova ), sia le successive, hanno dimostrato che il musicista riusciva a produrre diplofonie, suoni bitonali e difonici (canto armonico, meccanismi vocali sovraglottici, fischio laringeo), abilità diverse tra loro che è raro trovare nella stessa persona."
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interessante, ma eccessivamente sperimentale (ripetitivo e "noisy") per il gusto mio, non che non apprezzi Fripp o Eno, magari in altre cose.
Ascoltando mi vengono però immediatamente in mente i Talking Heads di Remain in Light, per il ritmo e le sonorità.
E infatti si scopre che Eno ha prodotto alcuni dei loro dischi ed in uno ha suonanto anche Robert Fripp!
Ascoltando mi vengono però immediatamente in mente i Talking Heads di Remain in Light, per il ritmo e le sonorità.
E infatti si scopre che Eno ha prodotto alcuni dei loro dischi ed in uno ha suonanto anche Robert Fripp!
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sansenri ha scritto: ↑giovedì 7 luglio 2022, 23:52 interessante, ma eccessivamente sperimentale (ripetitivo e "noisy") per il gusto mio, non che non apprezzi Fripp o Eno, magari in altre cose.
Ascoltando mi vengono però immediatamente in mente i Talking Heads di Remain in Light, per il ritmo e le sonorità.
E infatti si scopre che Eno ha prodotto alcuni dei loro dischi ed in uno ha suonanto anche Robert Fripp!
A me piace raccontare le cose, in modo romanzato.
(credo si sia capito).
i ricordi sono legati alle emozioni, del resto.
Ho frequentato molto il mondo della rirpoduzione audio (hi-fi è un termine che non voglio usare. Perchè è una stupidaggine).
Il mio amico Carlo Rossi, un tempo aveva un negozio a Porto San Giorgio. Era un negozio famoso in tutta Italia.
Tant'è che c'era gente che gli ordinava i giradischi, uno al mese, per vedere com'erano fatti.
Perchè non avevano negozi in certe regioni che potessero mostrarli (chiaramente non facciamo i nomi delle regioni, perchè non è giusto).
Parliamo di pink triangle, linn, rega, the well tempered table (lo volevo fortemente, ma non l'ho mai comprato. m'è rimasto "sulla gola") ecc. Quando in giro c'erano a malapena i pioneer, i technics i marantz, ed il massimo dell'esoterico era rappresentato da luxman, figuriamoci!
Carlo si faceva prendere la mano dalla passione, perciò un giorno ordinò dei sintonizzatori (delle radio) inglesi. Marchio Meridian.
Chiaramente in Italia non v'era (e non c'è tuttora) la cultura dell'ascolto della radio di qualità.
In England c'era la BBC. Da noi a malapena Radio 3.
Perciò queste tre radio Meridian, rimasero invendute.
Me ne propose una, a prezzo di costo.
La presi.
Mi diede il cartone ancora sigillato, e mi disse di aprirla con cautela, perchè dentro c'era ancora l'aria dell'Inghilterra. Che andava respirata prima che svanisse! (questo aneddoto vi può dare l'idea del personaggio)
La seconda radio Meridian andò a casa sua. La terza rimase sullo scaffale del negozio, a prendere la polvere (erano radio costose, del resto).
Perchè racconto questo?
La notte mi addormentavo ascoltando Radio 3 in cuffia (una Stax elettrostatica, pilotata da un amplificatore a valvole costruito da me appositamente per quella cuffia) per non disturbare i miei genitori (pel resto, non amo molto la cuffia,)
Radio 3 sussurrava, nella notte.
Una volta, misero un brano di Robert Fripp e Peter Gabriel, che io non conoscevo (parliamo di fine anni '90).
Mi mandò in visibilio. Di notte, col silenzio, tutto incantevole, tutto tanto soft...
Eccolo:
P.s. La radio Meridian è ferma da tanto tempo.
Sta qui, in questa stanza dove sto scrivendo, vicino a me, che mi guarda, da sopra un mobile.
Ma io non la guardo. Giro lo sguardo... (parafrasando Paolo Conte).
Salutoni,
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qualcun'altro con passioni per l'alta dedeltà c'è anche in questo forum a ben vedere.
A metà degli anni 70, quando è iniziato in modo più serio il mio interesse per la musica e la sua riproduzione, però soldi ne avevo davvero pochi (studente squattrinato, come si suol dire) e quindi mi dovevo accontentare di quello che potevo.
Il mio Pioneer SA5300 ciò nonostante suona ancora adesso (!) mentre altri componenti dei miei impianti si sono fritti prima...
La passione per la radio, di allora, però tutto sommato anch'io l'ho avuta, era l'era della nascita delle radio libere, e si ascoltavano cose che prima erano davvero impensabili. Qualcuna di quelle "più impegnate" si poteva anche ascoltare, soprattutto perchè alcune si prodigavano a trasmettere musica che altre, troppo presto diventate insopportabilmente "commerciali" nemmeno sapevano che esistesse.
Le nottate ad ascoltare il sinto in cuffia le ricordo anch'io e anche a registrare al volo su cassetta i pezzi più belli e sconosciuti per poi ricercarli su vinile.
Ho ancora davanti agli occhi il giallo paglierino e il rosso delle lancette dei "vu meter" del mio Aiwa a tre testine (bella macchina per allora).
A metà degli anni 70, quando è iniziato in modo più serio il mio interesse per la musica e la sua riproduzione, però soldi ne avevo davvero pochi (studente squattrinato, come si suol dire) e quindi mi dovevo accontentare di quello che potevo.
Il mio Pioneer SA5300 ciò nonostante suona ancora adesso (!) mentre altri componenti dei miei impianti si sono fritti prima...
La passione per la radio, di allora, però tutto sommato anch'io l'ho avuta, era l'era della nascita delle radio libere, e si ascoltavano cose che prima erano davvero impensabili. Qualcuna di quelle "più impegnate" si poteva anche ascoltare, soprattutto perchè alcune si prodigavano a trasmettere musica che altre, troppo presto diventate insopportabilmente "commerciali" nemmeno sapevano che esistesse.
Le nottate ad ascoltare il sinto in cuffia le ricordo anch'io e anche a registrare al volo su cassetta i pezzi più belli e sconosciuti per poi ricercarli su vinile.
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WOW!
Dovrebbe averlo ancora l'archeoclub di Monterubbiano.
Lo comprarono per sonorizzare gli ambienti, quando Sgarbi andava a rompere i "maroni" per aprire i musei (del fermano) di notte.
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Comunque, visto che la ho citata più volte anche negli altri 3D di questo forum:
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"Per vedere (di nascosto) l'effetto che fa."
Frase da me usata ed abusata, in questo forum.
Quindi dedichiamo il brano "al vento".
Un mio collega (adesso in pensione) diceva che questi prendevano "certe circhie" (in italiano corrente, le sbornie! Le sbronze!!!), per poi rivenderle in canzoni.
Ok. Vengo anch'io...no tu no...
Frase da me usata ed abusata, in questo forum.
Quindi dedichiamo il brano "al vento".
Un mio collega (adesso in pensione) diceva che questi prendevano "certe circhie" (in italiano corrente, le sbornie! Le sbronze!!!), per poi rivenderle in canzoni.
Ok. Vengo anch'io...no tu no...