Mostra Scambio - Pen Show - di Firenze
17 maggio 2025 - Hotel AC Marriot, via Luciano Bausi, 5
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Ritorno alle montagne
- Koten90
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- Iscritto il: domenica 11 aprile 2021, 13:25
- La mia penna preferita: Una per ogni utilizzo
- Il mio inchiostro preferito: Noodler’s Eel X-Cactus
- Misura preferita del pennino: Flessibile
- Località: Busto Arsizio
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Ritorno alle montagne
Finalmente, dopo 8 mesi di astinenza causa neve, sono riuscito a tornare a fare una bella camminata in montagna.
In realtà, quest’astinenza non è stata totale come l’anno scorso, ma puntinata di tentativi di attacco alla neve con sci e pelli rivelatisi, purtroppo, troppo impegnativi (peso dell’attrezzatura supplementare, coincidenze astrali necessarie per trovare bel tempo durante il weekend, mancanza di neve fino a quote elevate, gambe non allenate per la discesa…).
Parlare di montagna, per me, significa avere come punto di riferimento la Val Formazza. Dopo averla avuta a noia per buona parte dell’infanzia e tutta l’adolescenza, ho deciso di scoprirla nella sua parte più alta una volta diventato grande. Sono ormai 5 anni che la giro in lungo e in largo arrivando ai suoi capi più estremi.
Come tutti gli anni, si rende necessario aspettare la metà/fine di Giugno per iniziare a salire sopra i 2000m senza doversi attrezzare per la neve. Quest’anno è arrivata come uno schiaffo una foto che ha mostrato prato fioriti in alta quota già alla fine di Maggio! La scarsità di neve dell’inverno passato è clamorosa!
Il mio itinerario di sabato 11/6 è partito, come sempre, dal Rifugio Bimse, alla fine della strada, proprio sotto la diga del Lago di Morasco a Riale - Formazza (1790mslm). Lascio l’auto alle 6.52 e, in pochi minuti, mi trovo ad attraversare il muraglione della diga per portarmi sul lato Nord del lago e dirigermi verso il Lago Sabbione Il lago può essere girato a piedi in un’ora circa restando quasi sempre in piano e rappresenta una passaggiata gettonatissima a chi ha poca gamba. Sul lato opposto del lago è presente un’ampia spiaggia (sassolini e ciottoli) poco frequentata per gli amanti del sole o anche solo per un picnic.
Nel giro di una ventina di minuti si attacca il sentiero che inizia a salire molto velocemente con pendenze dal 25 fino al 39%. Nel giro di un’ora si salgono 400m di roccia sul fianco di un canalone scavato dal Torrente Sabbione. C’è un sentiero molto più dolce che può essere usato alternativamente ma che, come ovvio, allunga di molto il giro. Arrivati al “Baitello Zum Stock” si arriva a un bivio: il sentiero principale attraversa il torrente e risale sul versante opposto sui resti di una frana; l’alternativa è seguire il corso del torrente e tenersi sul versante Nord (esposto a Sud). Visto che tira un forte vento e ci sono 8-9°C, preferisco stare al sole e seguo un misero torrentello ridicolo senza trovare quasi nessuna traccia della neve che si nasconde di solito nel fondovalle e tiene coperto, di solito, il letto del torrente fino a luglio inoltrato. Restare bassi permette di recuperare un po’ il fiato, ma costringe inevitabilmente a salire con più forza più avanti. Il sentiero sale dolcemente fino ad arrivare proprio alla base della diga del Lago Sabbione Il bello di scegliere il sentiero che sale all’ultimo è che i panorami restano nascosti fino all’ultimo momento, non si rivelano piano piano. Passando da questo, una volta risalito il versante che porta alla diga e messo piede sul muraglione della stessa, si rivela il panorama che più ho amato negli ultimi anni. Ogni volta che torno in questo posto non posso fare a meno che la bocca mi si allarghi in un sorriso. Solo scriverne ora mi sta commuovendo. Per le ultime 3 uscite mi sono messo in macchina alle 4 del mattino solo per arrivare a vedere questo posto.
In questa foto si vede, da sinistra, la catena di Ban che finisce al Passo del Vannino e alla Punta d’Arbola (la montagna di sfondo che chiude la valle con il suo ormai striminzito ghiacciaio). Colpisce come un cazzotto in faccia la gravissima siccità: il livello del lago l’anno scorso arrivava fino all’erba!
Attraversando la diga, si sale fino all’arrivo della funicolare che rifornisce i rifugi della zona e permette la manutenzione della diga, poco sopra ancora il rifugio Città di Somma Lombardo. Ho impiegato 3 ore per arrivare qui, orrendamente fuori forma, a 2520mslm (a ottobre ho fatto lo stesso percorso in 1h58min!). L’idea era quella di proseguire, salendo sulla catena di Ban e percorrendola fino alla base dell’Arbola, ma il vento è tanto forte da riuscire a spostarmi e decido di rientrare: i sentieri più in alto sono molto stretti e a strapiombo, non è proprio il caso di essere in balia delle raffiche, oltretutto in ombra per almeno un’ora. Per la discesa ho seguito l’altro sentiero. In un paio d’ore, lottando col vento fino a cadere spezzando uno dei bastoncini, sono tornato sul Lago di Morasco. È sempre bello e da qui si vede il passo di Nefelgiù che conduce alla vallata dall’altro lato della catena di Ban Totale: 5h26min, 750m di dislivello positivo, 12,75km percorsi a 2,9km/h di media. 3h59min con il cuore sopra i 131bpm. Ora sono ridotto come uno storpio, con le gambe legnose, ma è la prima uscita dell’anno e ormai ci sono abituato. Dalla prossima si deve tornare al ritmo dell’anno scorso!
In realtà, quest’astinenza non è stata totale come l’anno scorso, ma puntinata di tentativi di attacco alla neve con sci e pelli rivelatisi, purtroppo, troppo impegnativi (peso dell’attrezzatura supplementare, coincidenze astrali necessarie per trovare bel tempo durante il weekend, mancanza di neve fino a quote elevate, gambe non allenate per la discesa…).
Parlare di montagna, per me, significa avere come punto di riferimento la Val Formazza. Dopo averla avuta a noia per buona parte dell’infanzia e tutta l’adolescenza, ho deciso di scoprirla nella sua parte più alta una volta diventato grande. Sono ormai 5 anni che la giro in lungo e in largo arrivando ai suoi capi più estremi.
Come tutti gli anni, si rende necessario aspettare la metà/fine di Giugno per iniziare a salire sopra i 2000m senza doversi attrezzare per la neve. Quest’anno è arrivata come uno schiaffo una foto che ha mostrato prato fioriti in alta quota già alla fine di Maggio! La scarsità di neve dell’inverno passato è clamorosa!
Il mio itinerario di sabato 11/6 è partito, come sempre, dal Rifugio Bimse, alla fine della strada, proprio sotto la diga del Lago di Morasco a Riale - Formazza (1790mslm). Lascio l’auto alle 6.52 e, in pochi minuti, mi trovo ad attraversare il muraglione della diga per portarmi sul lato Nord del lago e dirigermi verso il Lago Sabbione Il lago può essere girato a piedi in un’ora circa restando quasi sempre in piano e rappresenta una passaggiata gettonatissima a chi ha poca gamba. Sul lato opposto del lago è presente un’ampia spiaggia (sassolini e ciottoli) poco frequentata per gli amanti del sole o anche solo per un picnic.
Nel giro di una ventina di minuti si attacca il sentiero che inizia a salire molto velocemente con pendenze dal 25 fino al 39%. Nel giro di un’ora si salgono 400m di roccia sul fianco di un canalone scavato dal Torrente Sabbione. C’è un sentiero molto più dolce che può essere usato alternativamente ma che, come ovvio, allunga di molto il giro. Arrivati al “Baitello Zum Stock” si arriva a un bivio: il sentiero principale attraversa il torrente e risale sul versante opposto sui resti di una frana; l’alternativa è seguire il corso del torrente e tenersi sul versante Nord (esposto a Sud). Visto che tira un forte vento e ci sono 8-9°C, preferisco stare al sole e seguo un misero torrentello ridicolo senza trovare quasi nessuna traccia della neve che si nasconde di solito nel fondovalle e tiene coperto, di solito, il letto del torrente fino a luglio inoltrato. Restare bassi permette di recuperare un po’ il fiato, ma costringe inevitabilmente a salire con più forza più avanti. Il sentiero sale dolcemente fino ad arrivare proprio alla base della diga del Lago Sabbione Il bello di scegliere il sentiero che sale all’ultimo è che i panorami restano nascosti fino all’ultimo momento, non si rivelano piano piano. Passando da questo, una volta risalito il versante che porta alla diga e messo piede sul muraglione della stessa, si rivela il panorama che più ho amato negli ultimi anni. Ogni volta che torno in questo posto non posso fare a meno che la bocca mi si allarghi in un sorriso. Solo scriverne ora mi sta commuovendo. Per le ultime 3 uscite mi sono messo in macchina alle 4 del mattino solo per arrivare a vedere questo posto.
In questa foto si vede, da sinistra, la catena di Ban che finisce al Passo del Vannino e alla Punta d’Arbola (la montagna di sfondo che chiude la valle con il suo ormai striminzito ghiacciaio). Colpisce come un cazzotto in faccia la gravissima siccità: il livello del lago l’anno scorso arrivava fino all’erba!
Attraversando la diga, si sale fino all’arrivo della funicolare che rifornisce i rifugi della zona e permette la manutenzione della diga, poco sopra ancora il rifugio Città di Somma Lombardo. Ho impiegato 3 ore per arrivare qui, orrendamente fuori forma, a 2520mslm (a ottobre ho fatto lo stesso percorso in 1h58min!). L’idea era quella di proseguire, salendo sulla catena di Ban e percorrendola fino alla base dell’Arbola, ma il vento è tanto forte da riuscire a spostarmi e decido di rientrare: i sentieri più in alto sono molto stretti e a strapiombo, non è proprio il caso di essere in balia delle raffiche, oltretutto in ombra per almeno un’ora. Per la discesa ho seguito l’altro sentiero. In un paio d’ore, lottando col vento fino a cadere spezzando uno dei bastoncini, sono tornato sul Lago di Morasco. È sempre bello e da qui si vede il passo di Nefelgiù che conduce alla vallata dall’altro lato della catena di Ban Totale: 5h26min, 750m di dislivello positivo, 12,75km percorsi a 2,9km/h di media. 3h59min con il cuore sopra i 131bpm. Ora sono ridotto come uno storpio, con le gambe legnose, ma è la prima uscita dell’anno e ormai ci sono abituato. Dalla prossima si deve tornare al ritmo dell’anno scorso!
Alessio Pariani
L’ottimismo è il sale della vita, l’umorismo ne è lo zucchero.
FORZA RAGAZZI! [cit. maicol69]
C7H14S [cit. Chimicazza]
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Ritorno alle montagne
Posti bellissimi
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Ritorno alle montagne
Bella gita Alessio, questo è stato un anno molto secco: la neve la troverai sui ghiacciai o meglio ciò che ne rimane
! Spero di poter riprendere anche io quest'anno!!
Luca

Luca
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Ritorno alle montagne
Bellissimi paesaggi! In questi giorni di caldo una bella boccata di aria fresca e pulita 

BP
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Ritorno alle montagne
Hai fatto benissimo.
io l'ultima volta che sono andato ai monti ho fatto passeggiatina di 12 ore dal rifugio monte sibilla al lago di pilato (monte vettore) e ritorno.
Cresta-cresta.
Preferisco la Sibillia (come figura) a Pilato.
Narrano che Pilato si sia (sua sponte) gettato nel lago per espiare il suo "peccato".
Ci credo poco che il suo corpo sia "sepolto" nel lago.
Certamente, invece, c'è il chirocefalo del marchesoni.
https://www.acquariofiliaitalia.it/news ... esoni.html
salutoni,
Fabio.
io l'ultima volta che sono andato ai monti ho fatto passeggiatina di 12 ore dal rifugio monte sibilla al lago di pilato (monte vettore) e ritorno.
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Preferisco la Sibillia (come figura) a Pilato.
Narrano che Pilato si sia (sua sponte) gettato nel lago per espiare il suo "peccato".
Ci credo poco che il suo corpo sia "sepolto" nel lago.
Certamente, invece, c'è il chirocefalo del marchesoni.
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Ritorno alle montagne
La mia ultima invece, sempre passando per di qua, al Blinnenhorn (Corno Cieco) che è la vetta più alta della zona, completamente scoperta da ghiacciai. Si raggiunge arrivando al fondo del lago e risalendo i versanti a destra (Nord). Dal fondo del lago sono 4h di salita. Tour completato in 13h (23km e 1676m di dislivello) più 4h di auto per andata e ritorno da casa. Ma quest’anno qualche notte in rifugio la faccio!
Alessio Pariani
L’ottimismo è il sale della vita, l’umorismo ne è lo zucchero.
FORZA RAGAZZI! [cit. maicol69]
C7H14S [cit. Chimicazza]
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Bellissimi posti.
Sarà che sto praticamente sul mare, e l'estate mi angustia un pochino, anche se dicono che il turismo sia in netto calo, (col carburante a 2 euro cosa possiamo aspettarci?)
Le passeggiate in riva al mare le preferisco d'inverno.
salutoni,
Fabio.
Sarà che sto praticamente sul mare, e l'estate mi angustia un pochino, anche se dicono che il turismo sia in netto calo, (col carburante a 2 euro cosa possiamo aspettarci?)
Le passeggiate in riva al mare le preferisco d'inverno.
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- Automedonte
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Posti meravigliosi nei quali trascorre buona parte delle mie vacanze avendo una casa a Rivasco.
Ultimamente mi muovo più con la ebike che a piedi causa problemi alle ginocchia della moglie, però qualche soddisfazione me la tolgo ugualmente andando verso il passo San Giacomo ed il Maria Luisa ad esempio
Veduta del lago Morasco salendo al Maria Luisa Salita al rifugio
Lago Castel sopra al Maria Luisa
Ultimamente mi muovo più con la ebike che a piedi causa problemi alle ginocchia della moglie, però qualche soddisfazione me la tolgo ugualmente andando verso il passo San Giacomo ed il Maria Luisa ad esempio
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Cesare Augusto
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Ma dai! Che mondo piccolo!
Stavo valutando anche io la e-bike (ho reso l’attrezzatura da sci e Decathlon mi ha fatto un buono piuttosto corposo) ma poi ho pensato che, per il momento, conviene fare un po’ di dieta e vedere di spingersi a piedi sullo stretto. I sentieri adatti alle bici sono pochi e molti luoghi restano preclusi. Ovviamente è la scelta migliore per chi ha problemi alle ginocchia!
Per esempio, restando in zona, puoi arrivare al Passo San Giacomo, vedere i laghi Toggia e Castel, ma non riesci ad arrivare ai laghi Boden che sono poco più in là. Invece dovresti riuscire a girare dietro la montagna e arrivare e rispuntare fuori al Passo del Gries, riscendendo per l’Alpe Bettelmatt, che a piedi resta fattibile ma son 24km!
Stavo valutando anche io la e-bike (ho reso l’attrezzatura da sci e Decathlon mi ha fatto un buono piuttosto corposo) ma poi ho pensato che, per il momento, conviene fare un po’ di dieta e vedere di spingersi a piedi sullo stretto. I sentieri adatti alle bici sono pochi e molti luoghi restano preclusi. Ovviamente è la scelta migliore per chi ha problemi alle ginocchia!
Per esempio, restando in zona, puoi arrivare al Passo San Giacomo, vedere i laghi Toggia e Castel, ma non riesci ad arrivare ai laghi Boden che sono poco più in là. Invece dovresti riuscire a girare dietro la montagna e arrivare e rispuntare fuori al Passo del Gries, riscendendo per l’Alpe Bettelmatt, che a piedi resta fattibile ma son 24km!
Alessio Pariani
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queste foto mi mettono malinconia, preferisco le foto di mare, anche se in estate preferisco la temperatura montana, insomma non mi va bene niente 

Maruska
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no laa discesa dal Gries in ebike non si fa, ci sono punti dove devi portarla a spalla puoi farla solo con la bici normale e se sei ben allenato.
Purtroppo è vero, molti posti restano preclusi ma si deve fare di necessità virtù

Cesare Augusto
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Bella salita anche se non proprio l'ultima:
Monterosa da rifugio Gnifetti a punta Gnifetti capanna Margherita.
Bella salita, peccato che il ghiacciaio si stia dividendo
Di seguito qualche OT per non intristire troppo Maruska
Ciao Ciao
Luca
Monterosa da rifugio Gnifetti a punta Gnifetti capanna Margherita.
Bella salita, peccato che il ghiacciaio si stia dividendo


Di seguito qualche OT per non intristire troppo Maruska

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grazie Pippo, meglio le ultime due foto 

Maruska
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Questo è l’obiettivo che mi sono dato per il 2022
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Che meraviglia ragazzi! Bravi!
Voi fate anche ferrate e scalate?
Forse devo andare alcuni giorni a Rovereto per un matrimonio..chissà se ci scappa una camminata
Ps: Come vi invidio, qua ho il mare e le montagne, ma non ho mai il tempo di andare

Voi fate anche ferrate e scalate?
Forse devo andare alcuni giorni a Rovereto per un matrimonio..chissà se ci scappa una camminata

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