Estremamente interessante, grazie per la condivisione
Bellissima penna, bellissima confezione e packaging, considerata l’epoca, recensione pregevole
Davvero una chicca
Milan Pen Show - Mostra Scambio di Milano
22 febbraio 2025 - Hotel Hilton, via Galvani 12
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DP2 Sport: una moderna traveller
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DP2 Sport: una moderna traveller
Tutto molto interessante e ben documentato, Francesco!
Grazie per il prezioso contributo.
Sul sistema di caricamento a cartuccia "in generale" vorrei sottolineare che il problema tecnico è nella sigillatura, per evitare che l'inchiostro fuoriesca liberamente dalla cartuccia nel corpo penna (oltre che nel conduttore). Le cartucce di vetro Waterman/JiF (Paris) lanciate nel 1936, primo vero progetto industriale su larga scala, erano trattenute in sede da una molla (sul fondo) e da una guaina (collarino) in caucciù che avvolgeva l'imboccatura della cartuccia di vetro (collarino a lungo andare deperibile, come ho finalmente capito dopo averne prese 7...
).
Con le cartucce in plastica degli anni Cinquanta, invece, la guarnizione sigillante si trasferì dalla penna alla cartuccia stessa, con il corpo (e quindi anche l'imboccatura) realizzato in plastica "morbida/avvolgente"...
Domanda: questa tua DP2 usa una cartuccia in un "blocco unico" oppure assemblato sull'imboccatura vi è un elemento in materiale diverso come guarnizione (come potrebbe sembrare da questa foto)? Perché questo ne farebbe un "ibrido" tra i due tipi di cartucce (tutto vetro e tutta plastica).
Giorgio
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Grazie per il prezioso contributo.
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Sul sistema di caricamento a cartuccia "in generale" vorrei sottolineare che il problema tecnico è nella sigillatura, per evitare che l'inchiostro fuoriesca liberamente dalla cartuccia nel corpo penna (oltre che nel conduttore). Le cartucce di vetro Waterman/JiF (Paris) lanciate nel 1936, primo vero progetto industriale su larga scala, erano trattenute in sede da una molla (sul fondo) e da una guaina (collarino) in caucciù che avvolgeva l'imboccatura della cartuccia di vetro (collarino a lungo andare deperibile, come ho finalmente capito dopo averne prese 7...
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Con le cartucce in plastica degli anni Cinquanta, invece, la guarnizione sigillante si trasferì dalla penna alla cartuccia stessa, con il corpo (e quindi anche l'imboccatura) realizzato in plastica "morbida/avvolgente"...
Domanda: questa tua DP2 usa una cartuccia in un "blocco unico" oppure assemblato sull'imboccatura vi è un elemento in materiale diverso come guarnizione (come potrebbe sembrare da questa foto)? Perché questo ne farebbe un "ibrido" tra i due tipi di cartucce (tutto vetro e tutta plastica).
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Giorgio
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Bellissima penna e bella presentazione.
Complimenti!!
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E' sempre un piacere condividere questi ritrovamenti... grazie mille
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Grazie mille, e si e' una bella penna (detto da chi non ama i pennini carenati!)
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Ciao Giorgio, grazie per i tuoi complimenti, sto cercando di imparare da i maestri del settore!Musicus ha scritto: ↑domenica 15 maggio 2022, 19:02 Tutto molto interessante e ben documentato, Francesco!![]()
Grazie per il prezioso contributo.![]()
Sul sistema di caricamento a cartuccia "in generale" vorrei sottolineare che il problema tecnico è nella sigillatura, per evitare che l'inchiostro fuoriesca liberamente dalla cartuccia nel corpo penna (oltre che nel conduttore). Le cartucce di vetro Waterman/JiF (Paris) lanciate nel 1936, primo vero progetto industriale su larga scala, erano trattenute in sede da una molla (sul fondo) e da una guaina (collarino) in caucciù che avvolgeva l'imboccatura della cartuccia di vetro (collarino a lungo andare deperibile, come ho finalmente capito dopo averne prese 7...).
Con le cartucce in plastica degli anni Cinquanta, invece, la guarnizione sigillante si trasferì dalla penna alla cartuccia stessa, con il corpo (e quindi anche l'imboccatura) realizzato in plastica "morbida/avvolgente"...
Domanda: questa tua DP2 usa una cartuccia in un "blocco unico" oppure assemblato sull'imboccatura vi è un elemento in materiale diverso come guarnizione (come potrebbe sembrare da questa foto)?
IMG_7941 imboccatura.JPG
Perché questo ne farebbe un "ibrido" tra i due tipi di cartucce (tutto vetro e tutta plastica).
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Giorgio
Riguardo le cartucce, non ho avuto il piacere di mettere le mani sulle prime cartucce in vetro, ma effettivamente come notavi qui abbiamo il primo caso di cartuccia con imbocco in gomma morbida, quello che hai evidenziato e' una parte solidale sulle cartucce e che ne garantisce la tenuta. Quel che ho trovato poco efficace pero' e' la sigillatura. Per quanto non abbia riscontrato alcuna perdita tutto l'inchiostro e' evaporato. E' pur vero che parliamo di un kit di una settantina di anni fa, ma ho recuperato boccette d'inchiostro dell'epoca ancora piene con l'inchiostro usabile.
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Torno su questo argomento, così interessante, per una domanda banale, chiedendo anticipatamente scusa qualora l'elemento mi sia sfuggito: di quale materiale è fatta la cartuccia?francoiacc ha scritto: ↑lunedì 16 maggio 2022, 9:07Ciao Giorgio, grazie per i tuoi complimenti, sto cercando di imparare da i maestri del settore!Musicus ha scritto: ↑domenica 15 maggio 2022, 19:02 Tutto molto interessante e ben documentato, Francesco!![]()
Grazie per il prezioso contributo.![]()
Sul sistema di caricamento a cartuccia "in generale" vorrei sottolineare che il problema tecnico è nella sigillatura, per evitare che l'inchiostro fuoriesca liberamente dalla cartuccia nel corpo penna (oltre che nel conduttore). Le cartucce di vetro Waterman/JiF (Paris) lanciate nel 1936, primo vero progetto industriale su larga scala, erano trattenute in sede da una molla (sul fondo) e da una guaina (collarino) in caucciù che avvolgeva l'imboccatura della cartuccia di vetro (collarino a lungo andare deperibile, come ho finalmente capito dopo averne prese 7...).
Con le cartucce in plastica degli anni Cinquanta, invece, la guarnizione sigillante si trasferì dalla penna alla cartuccia stessa, con il corpo (e quindi anche l'imboccatura) realizzato in plastica "morbida/avvolgente"...
Domanda: questa tua DP2 usa una cartuccia in un "blocco unico" oppure assemblato sull'imboccatura vi è un elemento in materiale diverso come guarnizione (come potrebbe sembrare da questa foto)?
IMG_7941 imboccatura.JPG
Perché questo ne farebbe un "ibrido" tra i due tipi di cartucce (tutto vetro e tutta plastica).
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Giorgio
Riguardo le cartucce, non ho avuto il piacere di mettere le mani sulle prime cartucce in vetro, ma effettivamente come notavi qui abbiamo il primo caso di cartuccia con imbocco in gomma morbida, quello che hai evidenziato e' una parte solidale sulle cartucce e che ne garantisce la tenuta. Quel che ho trovato poco efficace pero' e' la sigillatura. Per quanto non abbia riscontrato alcuna perdita tutto l'inchiostro e' evaporato. E' pur vero che parliamo di un kit di una settantina di anni fa, ma ho recuperato boccette d'inchiostro dell'epoca ancora piene con l'inchiostro usabile.![]()
dato che i brevetti risalgono al 1951, due anni prima dell'introduzione della cartuccia in polipropilene sviluppata da Aurora in collaborazione con il premio Nobel Natta, immagino che il materiale sia diverso. Il brevetto depositato nel Regno Unito parla di polistirene, acetato di cellulosa o politene...
Grazie in anticipo !
Alberto Casirati
"Just my two pence, of course"
“La penna è un po’ come la cravatta: una sola non basta” (Umberto Legnani)
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