Tante volte si dice "chiedo per un amico" e non è mai così, ma stavolta si!
Una amica si trova davanti a questo "mistero" e vorrebbe capirci qualcosa anche per poter riuscire a fare bene quello che fa e che vende.
Mi dice che ha dei fogli di carta "fine art" dove se usa un inchiostro per stilografica, dopo poco (quando asciuga) il tratto letteralmente sparisce;
se usa dell'acquerello questo si fissa talmente sul foglio che diventa una gara riuscire a sfumarlo prima che si assorba del tutto perché appena si assorbe si fissa e non è più possibile sfumare. Lei dice "come fosse pennarello ad alcol".
Dice che la carta è 100% cotone, per stampa digitale, plotter.
Farò il passaparola se avete domande da farle perché non è il mio campo.
Mostra Scambio - Pen Show - di Firenze
17 maggio 2025 - Hotel AC Marriot, via Luciano Bausi, 5
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Un mistero da risolvere (carta fine art)
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Un mistero da risolvere (carta fine art)
Credo sia abbastanza normale che una carta da stampa assorba inchiostro e asciughi molto velocemente. Questo perché, se resta bagnato, le ruote di trascinamento del plotter trascinerebbero anche l’inchiostro, o comunque si sporcherebbero timbrando tutti i fogli successivi e lasciando una riga “buca” sulla prima stampa.
È il motivo per cui la “carta da fotocopie” spiuma con moltissimi inchiostri: deve assorbire velocemente in caso di stampante a getto d’inchiostro.
A livello estremi, è il principio di funzionamento della carta da cucina (Asciugoni, Scottex…).
La carta patinata subisce una lavorazione che “sigilla” i pori della carta e la rende più impermeabile e i liquidi fanno più fatica ad essere assorbiti.
È il motivo per cui la “carta da fotocopie” spiuma con moltissimi inchiostri: deve assorbire velocemente in caso di stampante a getto d’inchiostro.
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Alessio Pariani
L’ottimismo è il sale della vita, l’umorismo ne è lo zucchero.
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Un mistero da risolvere (carta fine art)
Per ora rispondo molto brevemente e alla rinfusa, perché sono di fretta, su alcuni punti da comprendere bene. Poi, eventualmente, si potrà approfondire.
Le carte fine-art sono carte estremamente eterogenee; l'unica caratteristica che può (e sottolineo, può) metterle in correlazione è la composizione con fibre di cotone (ma ce ne sono in altre fibre) e la stabilità (soprattutto per quanto riguarda l'ingiallimento).
Ciò che fa la differenza è la collatura, sia in massa che in superficie.
Tanto per fare alcuni esempi, una carta per stampa d'arte litografica (come la Fabriano Rosaspina, o la Fabriano Tiepolo) sarà pochissimo collata, perché la collatura interferirebbe con gli inchiostri usati per quella tecnica. Una carta "jolly" (esempio, Fabriano Unica) avrà una leggera collatura, tale da non interferire né se la si usa come carta da stampa, né se la si usa con altre tecniche (ecco perché si chiama "Unica": una sola carta per tutto). Ancora, una carta da acquerello avrà una sostanziosa collatura, in massa e in superficie perché il colore ad acquerello deve - sì - legare con la carta, ma non deve "affondare". Se affondasse, infatti, diventerebbe immediatamente non manipolabile (il problema riscontrato dalla tua amica), e il colore si spegnerebbe invece di restare brillante. Una buona carta da acquerello, quindi, deve avere una collatura adeguata, dove per "adeguata" intendo non eccessiva, né scarsa. Oggi, purtroppo, c'è questa moda idiota, da parte di molti produttori, di lesinare sulla collatura, per mettere in risalto la bellezza delle fibre. E', appunto, un'idiozia, perché abbiamo carte teoricamente fantastiche (come la Canson Heritage) complicate da usare perché dotate di collature sul filo della sufficienza.
La carta considerata, dalla maggioranza degli acquerellisti, la migliore al mondo è la Arches. La sua fama è meritata: collatura impeccabile ed estremamente robusta (non deperisce, cosa possibile con altre carte anche dopo pochi anni), costanza produttiva (il foglio che acquisti oggi è identico a quello acquistato 50 anni fa). Ovviamente ciò ha un costo, ma esistono molte carte, anche piuttosto economiche, che funzionano benissimo.
Per quanto riguarda le carte da stampa ink-jet, ti ha già risposto correttamente Koten90: sono progettate per ospitare micro-gocce, non pennellate di acquerello o tratti di penna.

Le carte fine-art sono carte estremamente eterogenee; l'unica caratteristica che può (e sottolineo, può) metterle in correlazione è la composizione con fibre di cotone (ma ce ne sono in altre fibre) e la stabilità (soprattutto per quanto riguarda l'ingiallimento).
Ciò che fa la differenza è la collatura, sia in massa che in superficie.
Tanto per fare alcuni esempi, una carta per stampa d'arte litografica (come la Fabriano Rosaspina, o la Fabriano Tiepolo) sarà pochissimo collata, perché la collatura interferirebbe con gli inchiostri usati per quella tecnica. Una carta "jolly" (esempio, Fabriano Unica) avrà una leggera collatura, tale da non interferire né se la si usa come carta da stampa, né se la si usa con altre tecniche (ecco perché si chiama "Unica": una sola carta per tutto). Ancora, una carta da acquerello avrà una sostanziosa collatura, in massa e in superficie perché il colore ad acquerello deve - sì - legare con la carta, ma non deve "affondare". Se affondasse, infatti, diventerebbe immediatamente non manipolabile (il problema riscontrato dalla tua amica), e il colore si spegnerebbe invece di restare brillante. Una buona carta da acquerello, quindi, deve avere una collatura adeguata, dove per "adeguata" intendo non eccessiva, né scarsa. Oggi, purtroppo, c'è questa moda idiota, da parte di molti produttori, di lesinare sulla collatura, per mettere in risalto la bellezza delle fibre. E', appunto, un'idiozia, perché abbiamo carte teoricamente fantastiche (come la Canson Heritage) complicate da usare perché dotate di collature sul filo della sufficienza.
La carta considerata, dalla maggioranza degli acquerellisti, la migliore al mondo è la Arches. La sua fama è meritata: collatura impeccabile ed estremamente robusta (non deperisce, cosa possibile con altre carte anche dopo pochi anni), costanza produttiva (il foglio che acquisti oggi è identico a quello acquistato 50 anni fa). Ovviamente ciò ha un costo, ma esistono molte carte, anche piuttosto economiche, che funzionano benissimo.
Per quanto riguarda le carte da stampa ink-jet, ti ha già risposto correttamente Koten90: sono progettate per ospitare micro-gocce, non pennellate di acquerello o tratti di penna.

L’opera d’arte è sempre una confessione.
Umberto Saba
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Il fatto è che questa mia amica dice che il segno fatto con l'inchiostro sparisce! Dice proprio che dopo qualche ora non si vede più alcuna traccia di segno.Koten90 ha scritto: ↑venerdì 15 aprile 2022, 4:59 Credo sia abbastanza normale che una carta da stampa assorba inchiostro e asciughi molto velocemente.
La carta patinata subisce una lavorazione che “sigilla” i pori della carta e la rende più impermeabile e i liquidi fanno più fatica ad essere assorbiti.
Al contrario dell'acquarello che si fissa talmente che è impossibile da gestire
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Mi sembra ottimo materiale per un numero di illusionismoOrchidea40 ha scritto: ↑sabato 16 aprile 2022, 10:02
Il fatto è che questa mia amica dice che il segno fatto con l'inchiostro sparisce! Dice proprio che dopo qualche ora non si vede più alcuna traccia di segno.

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Immagino che se il tratto è molto scarno (un EF della Preppy) l’inchiostro viene assorbito tutto in profondità e in superficie non resta più nulla. È molto strano, ma immaginando che sia una carta molto spessa lo ritengo plausibileMonet63 ha scritto: ↑venerdì 15 aprile 2022, 12:44 una carta da acquerello avrà una sostanziosa collatura, in massa e in superficie perché il colore ad acquerello deve - sì - legare con la carta, ma non deve "affondare". Se affondasse, infatti, diventerebbe immediatamente non manipolabile (il problema riscontrato dalla tua amica), e il colore si spegnerebbe invece di restare brillante.
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