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Parker Quink blu

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StiloMich
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Messaggio da StiloMich »

vito72 ha scritto: mercoledì 6 aprile 2022, 13:56 Parker e waterman di ultima generazione sono la stesso liquido in flaconi diversi.
Io di Waterman ho solo il Serenity Blue. Che è decente. Cioè, si legge abbastanza bene fino ad una Platinum Plaisir 0.3. Con una Pilot F, cominci a sentire la mancanza di un inchiostro più vivido, anche se su alcune carte, il Waterman Serenity Blue mi risulta quasi identico col Diamine Sapphire Blue.
Comunque, mi sto spostando verso inchiostri più scuri, visto che uso pennini sottili. Il Parker Blu per me è un mistero. Perfino in penne Parker F, fa pena. A meno che uno non voglia rovinarsi gli occhi o abbia la vista di un falco. Poi ho letto che il Parker Blue Black è uguale al Waterman Mysterious Blue. Il che vuol dire che non lo comprerò mai.
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Messaggio da mastrogigino »

vito72 ha scritto: mercoledì 6 aprile 2022, 13:56 Parker e waterman di ultima generazione sono la stesso liquido in flaconi diversi.
Boh, non so, è vero che quasi sicuramente la fabbrica che li produce è la medesima, peró ho provato sia il Parker Quink blue che il Waterman Serenity Blue (entrambi in cartucce) e mentre il Parker è decisamente scadente il Waterman è un buon blu medio abbastanza saturo e senza l'effetto "granuloso" , probabilmente la formulazione dei due liquidi non è proprio la medesima.
Per me il Parker si becca un bel 4 come voto, mentre il Serenity blue si assesta su un più onesto 6/7 .
Comunque come blu "ordinari" preferisco l'inossidabile Pelikan 4001 o il R&K royal blue, costano meno e mi sembrano generalmente migliori.
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mastrogigino ha scritto: mercoledì 6 aprile 2022, 14:22
Boh, non so, è vero che quasi sicuramente la fabbrica che li produce è la medesima, peró ho provato sia il Parker Quink blue che il Waterman Serenity Blue (entrambi in cartucce) e mentre il Parker è decisamente scadente il Waterman è un buon blu medio abbastanza saturo e senza l'effetto "granuloso" , probabilmente la formulazione dei due liquidi non è proprio la medesima.
Per me il Parker si becca un bel 4 come voto, mentre il Serenity blue si assesta su un più onesto 6/7 .
Comunque come blu "ordinari" preferisco l'inossidabile Pelikan 4001 o il R&K royal blue, costano meno e mi sembrano generalmente migliori.
Confermo, assolutamente. Il Serenity Blue NON è lo stesso del Parker Blue.
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Messaggio da Monet63 »

Bisogna fare attenzione in questo genere di confronti, perché i Parker Quink blue sono due: uno lavabile, l'altro non lavabile.
Li si distingue dall'etichetta e, sulle cartucce, dal colore della plastica del beccuccio di innesto:
- azzurro = lavabile
- blu pieno = non lavabile.

Hanno comportamenti diversi.
Il lavabile, su certe carte, schiarisce, è estremamente sensibile anche a minime dosi di acqua (anche solo una goccia, o un alimentatore non bene asciutto dopo il lavaggio), è sensibile agli sbiancanti ottici di molte carte, tende a schiarire molto col tempo.

Il non lavabile è un ottimo blu pieno e brillante; ovviamente non ha comportamenti da inchiostro lavabile (tipici del suo fratello).

Inserisco due foto, prese dal web. La differenza tra le due etichette è molto più evidente dal vivo, in foto si perde parecchio, ma non è possibile sbagliarsi.
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Messaggio da StiloMich »

Monet63 ha scritto: mercoledì 6 aprile 2022, 15:44 Bisogna fare attenzione in questo genere di confronti, perché i Parker Quink blue sono due: uno lavabile, l'altro non lavabile.
Li si distingue dall'etichetta e, sulle cartucce, dal colore della plastica del beccuccio di innesto:
- azzurro = lavabile
- blu pieno = non lavabile.

Hanno comportamenti diversi.
Il lavabile, su certe carte, schiarisce, è estremamente sensibile anche a minime dosi di acqua (anche solo una goccia, o un alimentatore non bene asciutto dopo il lavaggio), è sensibile agli sbiancanti ottici di molte carte, tende a schiarire molto col tempo.

Il non lavabile è un ottimo blu pieno e brillante; ovviamente non ha comportamenti da inchiostro lavabile (tipici del suo fratello).

Inserisco due foto, prese dal web. La differenza tra le due etichette è molto più evidente dal vivo, in foto si perde parecchio, ma non è possibile sbagliarsi.
Caro Monet, pare che gli inchiostri Parker, soffano di variazioni fra lotti diversi. Ho letto cose simili sul Blue black. Tipo che qualche anno fa virava verso il verde/turchese, ma quello più recente è più blu. Il mio che è recenta vira verso il verde lo stesso.

Poi per quanto riguarda washable vs permanente, ho trovato questo su youtube: La controversia con la prova testa a testa fra i 2 Parker Blue:

https://www.youtube.com/watch?v=dueK5DdERiE

Il video conclude che la differenza, se presente, è minima e su questo concordano anche i commenti sopra e probabilmente la vera differenza è che il washable si pulisce più facilmente dagli abiti ed è più facilmente cancellabile.


Io dico: Ci sono talmente tanti inchiostri migliori. Perchè torturarsi col Parker...
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Messaggio da StiloMich »

Per una maggiore facilità, metto qui alcune schermate dal video sopra:

A me sembra il permanent sia un pelo più scuro, ma non è chissà quale differenza. Poi lui dice che forse nello swab, ha messo più inchiostro sul permanent, perchè nella prova di scrittura normale, la differenza è minore.

Immagine

Immagine

Anche come resistenza all' acqua, insomma, di permanente non c'è niente:

Immagine
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Messaggio da jackfountain »

DRJEKILL ha scritto: sabato 22 giugno 2019, 19:19 kaweko royal blu, molto bello e fluido.
lamy cancellabile, bello fluido.
ciao...
Bello bello il kaweco royal blu. :thumbup:
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StiloMich ha scritto: mercoledì 6 aprile 2022, 16:03 Caro Monet, pare che gli inchiostri Parker, soffano di variazioni fra lotti diversi. Ho letto cose simili sul Blue black. Tipo che qualche anno fa virava verso il verde/turchese, ma quello più recente è più blu. Il mio che è recenta vira verso il verde lo stesso.
Si, ma certamente confrontare due cose che nascono diverse non aiuta a farsi un'idea corretta. Se confronti due inchiostri diversi, il minimo che possa succedere è che siano diversi, e la colpa non è della variazione tra lotti diversi; che può anche esserci, intendiamoci, ma non la si supporta in quel modo.
Il vecchio blue-black Parker era identico al Waterman, sostanzialmente un teal uscito male, a mio avviso bruttino; hanno poi cambiato composizione. Non puoi sapere con certezza se il tuo è effettivamente recente, perché non sai quanto tempo è rimasto sullo scaffale del rivenditore. Oltretutto la differenza con quello vecchio è davvero considerevole, non può essere semplicemente frutto di tolleranze larghe. Insomma, non è un inchiostro che va a ruba, oggi sono disponibili fior di inchiostri di ben altra qualità, ci sta che molti Parker siano restati invenduti, sullo scaffale.
StiloMich ha scritto: mercoledì 6 aprile 2022, 16:03 Poi per quanto riguarda washable vs permanente, ho trovato questo su youtube: La controversia con la prova testa a testa fra i 2 Parker Blue:
https://www.youtube.com/watch?v=dueK5DdERiE
Il video conclude che la differenza, se presente, è minima e su questo concordano anche i commenti sopra e probabilmente la vera differenza è che il washable si pulisce più facilmente dagli abiti ed è più facilmente cancellabile.
In quel video viene usata Tomoe River, che è una carta molto particolare, pochissimo assorbente.
In quasi ventitre (23!) minuti di video non si fa il confronto più importante: la tenuta nel tempo su normale carta di quaderno (scrivi e dopo tre mesi vedi se ci sono differenze), ovvero l'accoppiata più logica e comune per un inchiostro di questo tipo. Messa in quel modo è evidente che le differenze sembrano assenti: cosa ci si aspettava in quel senso? Il colorante è lo stesso; ci sarà un agente solvente comune (glicole dietilenico?); potrebbe esserci, nel lavabile, una concentrazione inferiore di colorante. La vera differenza è che uno dei due è formulato in modo da essere "tolto" via più facilmente, e questo comporta conseguenze note, come tendenza a schiarire, sensibilità all'acqua estrema, cancellabilità con eradicatore dedicato: sta in pratica facendo il suo lavoro. Il blu normale (non lavabile) non viene via col cancellino; non schiarisce (o lo fa pochissimo) su un quaderno Pigna.
Infine, io sto parlando (come faccio sempre) esclusivamente per esperienza diretta: li posseggo entrambi, li ho usati entrambi, sono dello stesso periodo; sulla lunga distanza il lavabile - a parità di carta e penna - schiarisce di più, il non lavabile, invece, no. Considera anche che su un foglio di Tomoe River persino alcuni Noodler's (esempio, il 54th Massachussetts o il Bad Blue Heron) sembrano brillanti, mentre invece sono gessosi. Tuttavia l'utente tipo di un inchiostro lavabile (cioè uno studente) difficilmente lo userà su carte pregiate. Ciò che ho visto in quel video, a parte la scarsa accuratezza nel procedere (se in un test del genere non puoi garantire le stesse identiche quantità, allora a che serve?) che falsa i risultati, è la ricerca delle differenze sbagliate.

Vuoi trovare differenze?
Usa un eradicatore, e guarda di quanto si discostano tra loro.
Buttaci qualche goccia di ciascuno su due pezzi di stoffa, lascia asciugare mezza giornata e poi butta in lavatrice i due tessuti. Poi stendili e - una volta sciutti - guarda quanto sono diversi (ti anticipo che il lavabile scompare del tutto, il normale lascia un alone visibile, e quindi addio camicia bianca).
Scrivi su un quaderno scolastico con entrambi, metti via il quaderno e prova a rileggere dopo 6 mesi: il lavabile sarà visibilmente più chiaro.
Altro che goccina di acqua su Tomoe River... cosa pensava di trovare?
StiloMich ha scritto: mercoledì 6 aprile 2022, 16:03 Io dico: Ci sono talmente tanti inchiostri migliori. Perchè torturarsi col Parker...
E su questo non ci piove, è sacrosanto. Personalmente da tempo uso altro, e se voglio un lavabile uso il Pelikan 4001.
Io, però, rispondevo per sottolineare un errore di base nel confronto (molti non sanno che in realtà i blu sono due), che può falsarlo, non per contestare la qualità più o meno alta/bassa dei Parker Blue, inchiostri verso i quali sono sostanzialmente indifferente.
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Monet63 ha scritto: mercoledì 6 aprile 2022, 17:04 Si, ma certamente confrontare due cose che nascono diverse non aiuta a farsi un'idea corretta. Se confronti due inchiostri diversi, il minimo che possa succedere è che siano diversi, e la colpa non è della variazione tra lotti diversi; che può anche esserci, intendiamoci, ma non la si supporta in quel modo.
Il vecchio blue-black Parker era identico al Waterman, sostanzialmente un teal uscito male, a mio avviso bruttino; hanno poi cambiato composizione. Non puoi sapere con certezza se il tuo è effettivamente recente, perché non sai quanto tempo è rimasto sullo scaffale del rivenditore. Oltretutto la differenza con quello vecchio è davvero considerevole, non può essere semplicemente frutto di tolleranze larghe. Insomma, non è un inchiostro che va a ruba, oggi sono disponibili fior di inchiostri di ben altra qualità, ci sta che molti Parker siano restati invenduti, sullo scaffale.


In quel video viene usata Tomoe River, che è una carta molto particolare, pochissimo assorbente.
In quasi ventitre (23!) minuti di video non si fa il confronto più importante: la tenuta nel tempo su normale carta di quaderno (scrivi e dopo tre mesi vedi se ci sono differenze), ovvero l'accoppiata più logica e comune per un inchiostro di questo tipo. Messa in quel modo è evidente che le differenze sembrano assenti: cosa ci si aspettava in quel senso? Il colorante è lo stesso; ci sarà un agente solvente comune (glicole dietilenico?); potrebbe esserci, nel lavabile, una concentrazione inferiore di colorante. La vera differenza è che uno dei due è formulato in modo da essere "tolto" via più facilmente, e questo comporta conseguenze note, come tendenza a schiarire, sensibilità all'acqua estrema, cancellabilità con eradicatore dedicato: sta in pratica facendo il suo lavoro. Il blu normale (non lavabile) non viene via col cancellino; non schiarisce (o lo fa pochissimo) su un quaderno Pigna.
Infine, io sto parlando (come faccio sempre) esclusivamente per esperienza diretta: li posseggo entrambi, li ho usati entrambi, sono dello stesso periodo; sulla lunga distanza il lavabile - a parità di carta e penna - schiarisce di più, il non lavabile, invece, no. Considera anche che su un foglio di Tomoe River persino alcuni Noodler's (esempio, il 54th Massachussetts o il Bad Blue Heron) sembrano brillanti, mentre invece sono gessosi. Tuttavia l'utente tipo di un inchiostro lavabile (cioè uno studente) difficilmente lo userà su carte pregiate. Ciò che ho visto in quel video, a parte la scarsa accuratezza nel procedere (se in un test del genere non puoi garantire le stesse identiche quantità, allora a che serve?) che falsa i risultati, è la ricerca delle differenze sbagliate.

Vuoi trovare differenze?
Usa un eradicatore, e guarda di quanto si discostano tra loro.
Buttaci qualche goccia di ciascuno su due pezzi di stoffa, lascia asciugare mezza giornata e poi butta in lavatrice i due tessuti. Poi stendili e - una volta sciutti - guarda quanto sono diversi (ti anticipo che il lavabile scompare del tutto, il normale lascia un alone visibile, e quindi addio camicia bianca).
Scrivi su un quaderno scolastico con entrambi, metti via il quaderno e prova a rileggere dopo 6 mesi: il lavabile sarà visibilmente più chiaro.
Altro che goccina di acqua su Tomoe River... cosa pensava di trovare?

Hai ragione, non sai mai quanto è vecchio l' inchiostro che acquisti. Però, di sicuro il mio è della "nuova confezione". Perchè ho trovato su internet la confezione di qualche anno fa e la mia non è quella. Poi certo, forse continuano a vendere anche lotti vecchi in confezioni nuove... Io l' ho comprato su Amazon, questo è l' unica speranza che sia nuovo, perchè penso Amazon ne venda molti. Ma poi, che ne so... A me non piace comunque.

Ho capito. Sì, io questo Tomoe River non lo conosco nemmeno. Mi aspetterei una differenza di saturazione più evidente, ma se poi la carta è particolare, non lo so. Tu che li usi sicuramente saprai meglio di me.
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Dammi retta: almeno una volta la Tomoe River va usata.
Non esiste niente al mondo di simile. Credimi, ti divertirai moltissimo.
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Monet63 ha scritto: mercoledì 6 aprile 2022, 17:19 Dammi retta: almeno una volta la Tomoe River va usata.
Non esiste niente al mondo di simile. Credimi, ti divertirai moltissimo.
Vabbè, se trovo qualcosa degno di una carta speciale, la cercherò. Anche se avevo letto qualcosa che era interrotta la produzione alcuni mesi fa? Però poi non è che mi sono interessato più di tanto. Mi ero imbattuto per caso alla notizia mentre cercavo recensioni d' inchiostri.
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C'è sempre qualcosa di degno per una carta speciale.
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Messaggio da StiloMich »

Monet63 ha scritto: mercoledì 6 aprile 2022, 17:34 C'è sempre qualcosa di degno per una carta speciale.
Bella frase, quasi poetica. Degna di un pittore impressionista. :D Beh, io penso che mi sono buttato alle stilografiche, come uno sfogo durante la quarantena "dura" di covid. Adesso che la situazione covid si è allentata, trovo che dedico anche meno tempo alla scrittura in generale. Però buono a sapersi, non si sa mai. Io vedevo su recensioni youtube menzionare questa "Tomoe River 52g" e pensavo "52g, ma cosa vuoi che sia"?! Non la prendevo affatto sul serio. Ma ora pare che sia carta seria.
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Messaggio da Spiller84 »

Monet63 ha scritto: mercoledì 6 aprile 2022, 17:04
StiloMich ha scritto: mercoledì 6 aprile 2022, 16:03
Si, ma certamente confrontare due cose che nascono diverse non aiuta a farsi un'idea corretta. Se confronti due inchiostri diversi, il minimo che possa succedere è che siano diversi, e la colpa non è della variazione tra lotti diversi; che può anche esserci, intendiamoci, ma non la si supporta in quel modo.
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Ho tagliato la citazione per questioni visuali ma... Quanto mi erano mancate queste discussioni inchiostrate. Bentornato Monet. E scusate per il fuori argomento
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Messaggio da GPstilo »

Ha ragione Monet63, il Parker Quink Blue-Black e il Waterman Mysterious Blue sono diversi.
Li posseggo entrambi, boccette relativamente nuove, e pur non preferendoli mi piace comunque sperimentare, e dicendo un'ovvietà termino ricordando che la resa degli inchiostri dipende tanto anche dalla carta e dalla penna: anche a me succede, talvolta, di non disdegnarli su alcune stilografiche.
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