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30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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L'annosa questione della cartuccia
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L'annosa questione della cartuccia
Mi sono imbattuta i questo articolo di Letizia Jacopini sulla "disputa" cartuccia vs tutte le altre:
https://www.tenpen.it/index.php/article ... t-despised
Ci sono interessanti spunti, anche se alla fine poi ognuno giudica secondo le proprie esigenze e gusti, e la solita questione su "chi ha prodotto per primo la cartuccia in plastica". (Spoiler: nell'articolo il primato è dato alla DP2. )
Ma c'è un'affermazione che mi lascia particolarmente perplessa.
Non so se la signora Jacopini sia iscritta al forum, sarebbe interessante parlarne direttamente con lei.
Comunque l'affermazione è la seguente:
<<Tecnicamente parlando, la principale differenza tra un riempitore a cartuccia e un riempitore a pistone/leva/bottone è l'alimentatore. Gli alimentatori tradizionali hanno due canali, per consentire all'inchiostro di fluire verso la punta del pennino e all'aria nella canna. Questo delicato equilibrio di scambio aria/inchiostro rappresenta la magia essenziale che fa scrivere una penna stilografica tradizionale.
I caricatori a cartuccia hanno alimentatori semplificati, con un solo canale, per condurre l'inchiostro alla punta del pennino. Non c'è bisogno di aria all'interno di una cartuccia.>>
Le cartucce vanno sottovuoto?
Sicuramente mi sfugge qualcosa, ma non capisco il perché di queste affermazioni, compreso il discorso doppio/singolo canale.
Tra l'altro, una a caso, la 88 Nizzoli non è mica a singolo canale?
https://www.tenpen.it/index.php/article ... t-despised
Ci sono interessanti spunti, anche se alla fine poi ognuno giudica secondo le proprie esigenze e gusti, e la solita questione su "chi ha prodotto per primo la cartuccia in plastica". (Spoiler: nell'articolo il primato è dato alla DP2. )
Ma c'è un'affermazione che mi lascia particolarmente perplessa.
Non so se la signora Jacopini sia iscritta al forum, sarebbe interessante parlarne direttamente con lei.
Comunque l'affermazione è la seguente:
<<Tecnicamente parlando, la principale differenza tra un riempitore a cartuccia e un riempitore a pistone/leva/bottone è l'alimentatore. Gli alimentatori tradizionali hanno due canali, per consentire all'inchiostro di fluire verso la punta del pennino e all'aria nella canna. Questo delicato equilibrio di scambio aria/inchiostro rappresenta la magia essenziale che fa scrivere una penna stilografica tradizionale.
I caricatori a cartuccia hanno alimentatori semplificati, con un solo canale, per condurre l'inchiostro alla punta del pennino. Non c'è bisogno di aria all'interno di una cartuccia.>>
Le cartucce vanno sottovuoto?
Sicuramente mi sfugge qualcosa, ma non capisco il perché di queste affermazioni, compreso il discorso doppio/singolo canale.
Tra l'altro, una a caso, la 88 Nizzoli non è mica a singolo canale?
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Beh, certo sembra un poco un controsenso...Una bottiglia (cartuccia) non si vuota se l'aria non prende il posto del liquido.
Molto probabilmente c'è qualcosa che mi sfugge a livello di dato tecnico o che non viene ben espresso nell'articolo della Jacopini. Data la sua provata esperienza sono sicuro che ci sarà una semplice motivazione a questa affermazione
Molto probabilmente c'è qualcosa che mi sfugge a livello di dato tecnico o che non viene ben espresso nell'articolo della Jacopini. Data la sua provata esperienza sono sicuro che ci sarà una semplice motivazione a questa affermazione
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Probabile sia un problema di traduzione, magari fatta da qualcun altro. L’alternativa è una lacuna nelle nozioni di fisica.
Marco
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L'annosa questione della cartuccia
Anche perchè alla fine la cartuccia non è nient'altro che un serbatoio sganciabile e (eventualmente) sostituibile o comunque ricaricabile.
Una eyedropper è una penna a cartucce dove il fusto della penna è una grossa "cartucciona".
In una penna con meccanismo a levetta il sacchetto di inchiostro è una cartuccia in lattice/silicone invece che in plastica rigida.
E così via...
Una eyedropper è una penna a cartucce dove il fusto della penna è una grossa "cartucciona".
In una penna con meccanismo a levetta il sacchetto di inchiostro è una cartuccia in lattice/silicone invece che in plastica rigida.
E così via...
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L'annosa questione della cartuccia
Avendo ancora montato l’obiettivo per foto macro vi ho fatto un paio di foto dell’alimentatore originale della Pilot 912 (a cartuccia converter).
Oltre al singolo canale che porta l’inchiostro, l’alimentatore ha un foro nella parte inferiore che comunica direttamente con l’interno della cartuccia.
Le due vie sono ben visibili sul lato cartuccia dell’alimentatore dove troviamo un taglio verticale (che segna l’inizio del canale di alimentazione) e un foro inferiore (che conduce allo “sfiato” sotto la punta). Il canale è pervio, ho provato a poggiare l’alimentatore sulla torcia e si vede luce dall’altra parte. Probabilmente non gocciola per un gioco di sezioni che interrompono la capillarità del canale, lasciando comunque risalire l’aria nella cartuccia.
Oltre al singolo canale che porta l’inchiostro, l’alimentatore ha un foro nella parte inferiore che comunica direttamente con l’interno della cartuccia.
Le due vie sono ben visibili sul lato cartuccia dell’alimentatore dove troviamo un taglio verticale (che segna l’inizio del canale di alimentazione) e un foro inferiore (che conduce allo “sfiato” sotto la punta). Il canale è pervio, ho provato a poggiare l’alimentatore sulla torcia e si vede luce dall’altra parte. Probabilmente non gocciola per un gioco di sezioni che interrompono la capillarità del canale, lasciando comunque risalire l’aria nella cartuccia.
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L’ottimismo è il sale della vita, l’umorismo ne è lo zucchero.
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L'annosa questione della cartuccia
Sì, infatti, sempre di serbatoio si tratta.mastrogigino ha scritto: ↑lunedì 28 marzo 2022, 22:18 Anche perchè alla fine la cartuccia non è nient'altro che un serbatoio sganciabile e (eventualmente) sostituibile o comunque ricaricabile.
Sono affermazioni strane.
Tra l'altro osservando le penne demonstrator, sia con alimentatore vecchio tipo che con alimentatore moderno, si vede come lo scambio aria/inchiostro funzioni in modo differente da quello ipotizzato.
Non è che nelle penne a doppio canale ci sia un canale per l'aria e uno per l'inchiostro, anche perchè in realtà è un unico canale con due scanalature secondarie sul fondo.
Lo scambio avviene come in una bottiglia rovesciata, cioè a singhiozzo, con l'alternarsi della vena continua di inchiostro a momenti di risalita di bolle d'aria.
Per non contare il fatto che, ad esempio, penne a cartuccia possono essere trasformate in eyedropper senza cambiare alimentatore.
Bella foto.
Al contrario di quanto affermato, a me pare che gli alimentatori moderni sono spesso più complessi di quelli di una volta, proprio perchè prevedono scambi aria/inchiostro e compensazione più sofisticati.
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Tutto corretto quello che avete detto: se non entra aria non esce inchiostro: fisica!
Senza perderci in lunghe disquisizioni, chi è interessato può trovare delle chiare spiegazioni (con tanto di formule!)
in questa pagina https://fountainpendesign.wordpress.com ... e-tension/
Se poi volete visitare tutto il sito di " Amadeus W Ingeneer" (si ringrazia l'Autore) ,
ci sono ricche spiegazioni su flussi, tensioni superficiali, feed e quant'altro.
Nello
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L'annosa questione della cartuccia
nello56 ha scritto: ↑martedì 29 marzo 2022, 9:07 Senza perderci in lunghe disquisizioni, chi è interessato può trovare delle chiare spiegazioni (con tanto di formule!)
in questa pagina https://fountainpendesign.wordpress.com ... e-tension/
Se poi volete visitare tutto il sito di " Amadeus W Ingeneer" (si ringrazia l'Autore) ,
ci sono ricche spiegazioni su flussi, tensioni superficiali, feed e quant'altro.
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Ma grazie! Estremamente interessante, ci dedicherò del tempo per leggerlo con attenzione.
Ma ho capito bene? È l'inventore del primo alimentatore non in ebanite?
Edit: ma è il creatore della Safari?!
Perché continua a dire che è felicissimo che la SUA penna sia tra le più apprezzate, racconta in modo godibilissimo le vicende della sua creazione (anzi, ingegnerizzazione), ma non dice qual è!
Ultima modifica di Esme il martedì 29 marzo 2022, 10:09, modificato 1 volta in totale.
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non conoscevo il sito, interessantissimo.nello56 ha scritto: ↑martedì 29 marzo 2022, 9:07 in questa pagina https://fountainpendesign.wordpress.com ... e-tension/
Marco
Io e le stilografiche: https://youtube.com/user/riktik73
Il mio blog dedicato alle stilografiche: https://fountainpendoodles.blogspot.com/
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L'annosa questione della cartuccia
Mi auto rispondo: sì, è Wolfgang Fabian, il creatore della Safari e della All Star (tra le 250 altre cose che questo geniaccio ha fatto e fa).Esme ha scritto: ↑martedì 29 marzo 2022, 9:42 Ma ho capito bene? È l'inventore del primo alimentatore non in ebanite?
Edit: ma è il creatore della Safari?!
Perché continua a dire che è felicissimo che la SUA penna sia tra le più apprezzate, racconta in modo godibilissimo le vicende della sua creazione (anzi, ingegnerizzazione), ma non dice qual è!
Ma quindi il primo alimentatore in plastica (o almeno, il primo funzionante...) è quello della Safari? O è il primo utilizzato dalla Lamy?
Edit: mi ri-rispondo da sola.
Avevo letto troppo in fretta. Gli alimentatori in plastica a iniezione già c'erano (mi pareva strano), ma non lavoravano bene e contribuivano a gettare discredito sulle stilo in favore delle penne. Poi ha scoperto che cosa veramente faceva la differenza e... tadah! La Safari!
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A me non sembra lui W. Fabian , sul sito di Amadeus W. c'è una sua foto del 2014 , e mi sembrano due persone differenti. Boh...
Comunque gli alimentatori in plastica stampata non sempre sono così miserevoli in termini di prestazioni . Ho diverse stilo - di una stessa marca - con alimentatori in plastica, di cui due in materiale trasparente, che è un piacere vederli imbibirsi di inchiostro per la prima volta appena messa la cartuccia: in meno di 5 secondi si vede l'inchiostro raggiungere la punta del pennino , per poi subito scrivere . Senza stare a spremere la cartuccia , agitare la penna o fare altri riti strani. Penne da 25 euro, mica chissà che...
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Grazie, bellissima disquisizione e ottimo link che leggerò con attenzione.
Mi sembra strano che la signora Jacopini abbia commesso un errore così palese.
Luca
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"Poca osservazione e molto ragionamento conducono all'errore; molta osservazione e poco ragionamento conducono alla verità" - Alexis Carrel
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L'annosa questione della cartuccia
Lui stava parlando del 1979 e di alimentatori stampati a iniezione, senza successiva lavorazione meccanica.
Qui c'è tutta la spiegazione di come ha reso validi anche gli alimentatori stampati ad iniezione: https://fountainpendesign.wordpress.com ... treatment/
Immagino che simili processi siano stati messi a punto da altre case, (a fine articolo si cita la Parker, che ha introdotto i feed a iniezione nel 1978) e inoltre in quaranta anni ci sarà stato anche eventualmente un avanzamento tecnogico.
Oltretutto ha voluto sviluppare un sistema di produzione in cui si evitassero sostanze troppo pericolose per i lavoratori e per l'ambiente. Senza questi scrupoli il processo già all'epoca era più facile.
Sul fatto che non sia Fabian, ovviamente non ne ho la certezza, ma leggendo quello che scrive e considerando quanto può cambiare una fisionomia in dieci anni per una persona che va oltre i settant' anni, con in più l'aggiunta di barba, direi che è altamente probabile sia lui.
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Certamente @Esme , il mio era un discorso in generale sugli alimentatori in plastica.
Per Fabian, può essere.
Per Fabian, può essere.