Ma in caso dell'altro male assoluto, la CHINA, il simpatico sgrassatore/smaterializzatore mi diventa un "ausilio per la pulizia" imprescindibile.
Recentemente ho riportato in vita una Ero e un tintenkuli, entrambi a pistone ed entrambi intasati da ettolitri di china stagionata, proprio grazie al malefico sgrassatore, pagando il limitato dazio di una macchia bianca sul fondello della Ero, per altro rimossa con la lucidatura.
Due giorni fa ho quindi usato la pozione per riuscire ad espiantare alimentatore e punta da un vecchio e incrostato Pelikan Graphos.
Ora, ESCLUSIVAMENTE a fini di scienza pratica applicata, e decisamente NON per distrazione, ho lasciata immersa anche una parte dell'ebanite del fusto per una quantità non meglio definita di ore notturne. È un'ebanite particolarmente invecchiata.
Questo è il risultato:
La parte più scura è quella rimasta accident... aehmm, scientemente a bagno. Risultava anche un po' rammollita e facilmente graffiabile.
Una volta espiantato con successo l'espiantabile ho dato una veloce e sommaria lucidatura per vedere l'effetto finale.
Attualmente ho rimesso a bagno il tutto, sempre al servizio della scienza.
Casualmente ho peró finito lo chanteclaire, quindi ho optato per un altro sgrassatore, anche lui con le sue brave avvertenze "attenzione! non usare su nessuna superficie! testatelo prima perché noi non lo abbiamo fatto!" e anche lui dimostratosi un abile negoziatore nel convincere la china a cambiare aria.
Il colore giallo ocra assunto dal bagnetto promette bene... vi terrò aggiornati!