Buongiorno a tutti del forum.
possiedo due inchiostri che mi sembrano molto simili, sono il Pelikan Brillant-Schwarz e il il Faber-Castle Schwarz, lascio le foto.
Mi chiedo: è possibile che siano lo stesso inchiostro e una delle due imprese lo venda all'altra che a sua volta lo rietichetti?
Mi sembrano così simili, mi chiedevo se in generale poi questa cosa accadesse anche al di fuori di queste due specifiche imprese.
Non so nello specifico, però quei calamai vengono usati da diversi produttori.
Sono anche quelli che puoi acquistare vuoti.
Del resto vale per molti altri prodotti: confezione simile e stesso luogo di produzione, ma ricetta differenziata (sto pensando ai cioccolati prodotti in un noto stabilimento del comasco... ).
"È tutta colpa di Esme" [Bons]
"Nove decimi del cervello non vengono usati, e come la maggior parte dei fatti noti, è falso."
[sir Terry Pratchett]
Non ho prove nello specifico caso, ma anche a me sono sembrati gli stessi inchiostri. A parte che il sospetto viene con le bottiglie identiche, stesso formato, con lo stesso marchio sul fondo. Ma ciò potrebbe voler dire poco. Il fatto è che alla prova concreta mi sono davvero sembrati identici. Ben altra cosa è il Graf Von Faber Castell, con bottiglia degna di un profumo e dal prezzo notevolmente superiore. Tra l'altro l'ultimo citato è anche resistente all'acqua.
vikingo60 ha scritto: ↑venerdì 11 febbraio 2022, 12:07
A parte che il sospetto viene con le bottiglie identiche, stesso formato, con lo stesso marchio sul fondo.
Stessa vetreria di produzione
Un calamaio personalizzato ha un'incidenza sul costo non indifferente, che per inchiostri di prima fascia non sarebbe supportabile.
"È tutta colpa di Esme" [Bons]
"Nove decimi del cervello non vengono usati, e come la maggior parte dei fatti noti, è falso."
[sir Terry Pratchett]
non mi sono insospettito per la bottiglia, la stessa la usano in tantissimi produttori o venditori,,, li ho proprio trovai simili nella sfumature e nell'aspetto, tra l'altro hanno un odore molto simile...
alessandro95 ha scritto: ↑venerdì 11 febbraio 2022, 15:50
non mi sono insospettito per la bottiglia, la stessa la usano in tantissimi produttori o venditori,,, li ho proprio trovai simili nella sfumature e nell'aspetto, tra l'altro hanno un odore molto simile...
Sono sicuramente prodotti nello stesso stabilimento. Fino a tutti gli anni 90 la Pelikan lo produceva in proprio ed era un ottimo inchiostro. Del resto non va dimenticato che la Pelikan nacque come fabbrica d'inchiostri. Poi nei primi anni 2000 l'inchiostro è peggiorato moltissimo per adeguarsi alle nuove normative europee antinquinamento. Temo che ormai la Pelikan stessa se lo faccia produrre da qualche ditta parallela; quel che è certo è tale ditta, di proprietà o meno di Pelikan, produce anche per altri costruttori di panne che non hanno stabilimenti propri o che non trovano conveniente produrli.
Ghiandaia ha scritto: ↑venerdì 11 febbraio 2022, 8:55
Gli inchiostri Akkerman sono Diamine, solo in una bottiglia tanto caruccia
però che tu sappia (dato che Akkerman non ne ho anche se spesso medito...) Akkerman si fa fare dei colori ad hoc oppure inbottiglia pari pari inchiostri Diamine esistenti?
Per dire, lo Shocking blue, si trova sotto altro nome da Diamine, oppure no? sarebbe diverso che vendere gli stessi inchiostri tali e quali.
Akkerman si fa fare i colori su indicazione. Come il marrone di sbrebrown: in un video diceva che basta mandargli il numero di pantone e quelli ti preparano un prototipo poi si aggiusta. Solo che devi acquistare -se non ricordo male dal video- circa 400 L di colore che ti arriva in flaconi enormi e poi tu devi decantare e preparare. Lui fa fare tutto ad Akkerman.
L'inchiostro Faber Castell è un inchiostro economico che entra direttamente in concorrenza con il Pelikan serie 4001 e con gli altri inchiostri economici come i Lamy. Ergo il calamaio e la scatola devono costare poco. Non mi sorprende che siano standard. Il che non è detto che siano prodotti dalla stessa azienda.
Inoltre c'è una terza opzione che non è stata menzionata e cioè che ad essere in comune sia l'azienda che effettua il confezionamento. Il che avrebbe senso perché sulla stessa linea si possono riempire inchiostri diversi. Come si fa con le bevande, arriva il concentrato, si diluisce, si imbottiglia e si inscatola.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
drstins8n ha scritto: ↑venerdì 11 febbraio 2022, 19:39
Akkerman si fa fare i colori su indicazione. Come il marrone di sbrebrown: in un video diceva che basta mandargli il numero di pantone e quelli ti preparano un prototipo poi si aggiusta. Solo che devi acquistare -se non ricordo male dal video- circa 400 L di colore che ti arriva in flaconi enormi e poi tu devi decantare e preparare. Lui fa fare tutto ad Akkerman.
bene, questo vuol dire che abbiamo accesso a colori diversi, e che ci sia dietro la capacità tecnica di Diamine in fondo non mi dispiace.
Finirò per prenderlo lo shocking...
sansenri ha scritto: ↑venerdì 11 febbraio 2022, 19:33
però che tu sappia (dato che Akkerman non ne ho anche se spesso medito...) Akkerman si fa fare dei colori ad hoc oppure inbottiglia pari pari inchiostri Diamine esistenti?
Per dire, lo Shocking blue, si trova sotto altro nome da Diamine, oppure no? sarebbe diverso che vendere gli stessi inchiostri tali e quali.
Il ferrogallico di Akkerman dovrebbe essere il Diamine Registrar's pari pari, per gli altri ti hanno risposto dita più veloci
drstins8n ha scritto: ↑venerdì 11 febbraio 2022, 19:39
Akkerman si fa fare i colori su indicazione. Come il marrone di sbrebrown: in un video diceva che basta mandargli il numero di pantone e quelli ti preparano un prototipo poi si aggiusta. Solo che devi acquistare -se non ricordo male dal video- circa 400 L di colore che ti arriva in flaconi enormi e poi tu devi decantare e preparare. Lui fa fare tutto ad Akkerman.
Stai dicendo che esiste un "marrone sbresbrò"?
E si può acquistare?
Una cosa da * perdere assolutamente!
Phormula ha scritto: ↑venerdì 11 febbraio 2022, 20:29
L'inchiostro Faber Castell è un inchiostro economico che entra direttamente in concorrenza con il Pelikan serie 4001 e con gli altri inchiostri economici come i Lamy. Ergo il calamaio e la scatola devono costare poco. Non mi sorprende che siano standard. Il che non è detto che siano prodotti dalla stessa azienda.
Inoltre c'è una terza opzione che non è stata menzionata e cioè che ad essere in comune sia l'azienda che effettua il confezionamento. Il che avrebbe senso perché sulla stessa linea si possono riempire inchiostri diversi. Come si fa con le bevande, arriva il concentrato, si diluisce, si imbottiglia e si inscatola.
Credo comunque che questi inchiostri vadano usati con penne dal flusso generoso e di facile manutenzione, nel caso sorgessero problemi (praticamente certi).
drstins8n ha scritto: ↑venerdì 11 febbraio 2022, 19:39
Akkerman si fa fare i colori su indicazione. Come il marrone di sbrebrown: in un video diceva che basta mandargli il numero di pantone e quelli ti preparano un prototipo poi si aggiusta. Solo che devi acquistare -se non ricordo male dal video- circa 400 L di colore che ti arriva in flaconi enormi e poi tu devi decantare e preparare. Lui fa fare tutto ad Akkerman.
Stai dicendo che esiste un "marrone sbresbrò"?
E si può acquistare?
Una cosa da * perdere assolutamente!
* No, non ho dimenticato il "non".
Curisoamente, Bons, il Brown SBRE Brown é un marrone molto riuscito. Se qualcuno ricorda il bellissimo inchiostro Terracotta di Diamine (edizione per celebrare i non-so-quanti-anni) e lo ha usato, forse ricorderà che é appena (dico appena appena) un po' (dico solo un po'...) rosso. Quando lo usavo nella OMAS Arco, sembrava quasi (dico quasi) che fosse la penna a sciogliersi per lasciare la tinta sul foglio. Peró, appena un poco piú rosso. Pensavo: se solo fosse appena un poco meno rosso...
Poi il signor SBRE Brown s'é messo d'accordo con Akkerman e ha fatto fare il suo marrone (che é giusto, visto il suo cognome) dalla Diamine. Come il Terracotta, ma appena un po' meno rosso. Se non fosse che si puó sempre migliorare, tutto, direi che é perfetto. Quasi.