Phormula ha scritto: ↑mercoledì 9 febbraio 2022, 7:58
Esme ha scritto: ↑martedì 8 febbraio 2022, 20:29
Non credo proprio che questa nostra compulsione porti il mondo alla rovina...
Uno dei motivi per i quali la questione ambientale è di difficile soluzione è proprio questo, nessuno di noi (e mi ci metto anch'io, pur lavorando nel settore, quindi il mio non è un atto di accusa, ma una constatazione), dicevo nessuno di noi è convinto di essere quello che porta il mondo alla rovina, anzi è pronto ad indicare comportamenti di altri che, a suo dire, "fanno peggio".
Infatti, come dicevo nella parte successiva del commento, non posso che accettare queste tue valutazioni e sentirmi comunque parte del problema.
Lo specifico non per puntiglio, ma perché non potrei mai avere una reazione così ipocrita come la tua amica.
La realtà è complessa, se si cercano semplificazioni autoassolutorie non si arriva da nessuna parte.
E come giustamente fai notare, nemmeno cercando di scaricare le colpe su altri.
Quando ho fatto la maturità questi temi stavano iniziando ad essere dibattuti (c'erano le questioni "buco dell'ozono" e "foresta amazzonica", e c'era Sting...) e il tema scientifico dell'esame verteva proprio su questo.
Gli altri temi usciti erano una palla (aehm...
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), quindi mi sono buttata incoscientemente su questo.
Mi è venuto in mente di sostere una tesi kennediana, sostenendo che prima di lanciare richieste agli organi governativi, comunque necessarie, occorreva maturare una volontà di calibrare le proprie azioni personali, rendendosi conto che anche quelle erano parte del problema.
Mi sono ritrovata all'orale con i membri della commissione tutti con gli scudi alzati, tutti compatti nel dirmi che "sei giovane, non sai cosa dici" e che colpa e oneri erano solo ed esclusivamente degli stati.
Ora non sono più giovane, ma alla facciaccia loro continuo a pensare che siamo tutti parte del problema, e che dovremmo toglierci un po' la paglia dal didietro (passatemi l'espressione).