Bologna Pen Show - Mostra Scambio di Bologna
30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69

La scrittura che risponde a una voce interiore

Per fare due chiacchiere insieme su argomenti vari
Bons

La scrittura che risponde a una voce interiore

Messaggio da Bons »

gfrico2000 ha scritto: mercoledì 2 febbraio 2022, 1:59 Cari amici, proverò, e spero scusate gli errori di traduzione, a spiegare che l'articolo di riferimento è rivolto a persone in fase di sviluppo, giovani che non hanno ancora raggiunto l'adolescenza.
Con i miei 64 anni di vita ho attraversato tutti i periodi dell'era digitale, dalle prime calcolatrici programmabili come la TI59, ai primi personal computer che funzionavano con DOS e software come la Lotus 123, su schermi monocromatici verdi o ambra, ai più moderni sistemi di progettazione 3D assistita da computer.
Tuttavia, devo dire che non ho mai smesso di usare la stilografica per scrivere, o nel peggiore dei casi una penna a sfera o un roller...
Essendo che mi sono formato come ingegnere più di 40 anni fa, ho dedicato parte della mia vita (20 anni) all'insegnamento e alla formazione tecnica di adolescenti, studenti di istituti tecnici e universitari, e vorrei dare il mio umile contributo su come credo che la scrittura a mano influenzi lo sviluppo di una persona (non sto parlando di un adulto).
È importante notare che la grafia è legata alla comprensione della lettura, per cui diminuisce a causa dell'uso indiscriminato della tastiera...
A volte mi sento molto triste e impotente nel vedere che questi adolescenti, che hanno trascorso praticamente tutta la loro infanzia senza usare le mani per scrivere o disegnare, non possono esprimere i loro pensieri in forma scritta, hanno difficoltà a costruire una frase coerente, non hanno vocabolario, non capiscono cosa leggono, e quando intraprendono un compito da svolgere al computer, saltano a capofitto senza aver pianificato cosa faranno...
Davvero, a volte mi sento perso, perché è difficile spiegare un argomento, quando gli studenti non capiscono o non gestiscono la propria lingua...
(Google translation)

Dear friends, I am going to try, and I hope you will excuse the translation errors, to explain that the reference article is aimed at people in the developmental stage, young people who have not yet reached adolescence.
With my 64 years of life, I have passed through all the periods of the digital age, from the first programmable calculators such as the TI59, through the first personal computers that worked with DOS and software such as the Lotus 123, on green monochrome screens or amber, to the most modern computer-aided 3D design systems.
Still, I must say that I never stopped using the fountain pen to write, or in the worst case a ballpoint pen or roller...
Being that I was trained as an engineer more than 40 years ago, I have dedicated part of my life (20 years) to the teaching and technical training of adolescents, students of technical colleges and universities, and I would like to make my humble contribution on how I believe handwriting influences development of a person (I'm not talking about an adult).
It is important to note that handwriting is linked to reading comprehension, so that it decreases as a result of the indiscriminate use of the keyboard...
Sometimes I feel very sad and powerless to see that these adolescents, who have spent practically their entire childhood without using their hands to write or draw, cannot express their thoughts in written form, find it difficult to construct a coherent sentence, have no vocabulary, they do not understand what they read, and when they undertake a task to be done on the computer, they jump head first without having planned what they are going to do...
Really, sometimes I feel lost, because it is difficult to explain a topic, when the students do not understand or handle their own language...
Caro Gustavo,
siamo pressoché coetanei.

Mia madre ha insegnato lettere alle scuole medie per trentacinque anni e ha visto decadere la formazione dei giovani drasticamente nel corso della sua esperienza.
Ha sempre ricordato con rammarico e amarezza che i primi anni i bambini arrivavano dalle scuole elementari con una conoscenza approfondita della grammatica che le permetteva di iniziare subito ad insegnare il latino per ritrovarsi, poi, gli ultimi anni a dover dare le basi dell'italiano di cui i ragazzi erano del tutto privi.
Tutto questo prima che i computer fossero di uso comune e ben prima dell'arrivo di smartphone e tablet.

Purtroppo le difficoltà di apprendimento dei giovani sono dovute alle nostre carenze nell'insegnamento e non all'utilizzo di determinati strumenti di scrittura.

Quel che noi possiamo fare, come educatori, è di dare il nostro meglio per aiutare i ragazzi nel loro percorso di crescita e apprendimento.

Ma ormai il danno, quello grosso, è stato fatto.
Avatar utente
platax
Pulsante di Fondo
Pulsante di Fondo
Messaggi: 342
Iscritto il: mercoledì 24 febbraio 2021, 21:09
Misura preferita del pennino: Stub
Gender:

La scrittura che risponde a una voce interiore

Messaggio da platax »

Angelo,
si, ho notato anche io questi passi indietro.
Sono stato uno degli ultimi a studiare latino alle scuole medie. Mia figlia, per dire, al liceo scientifico lo aveva, ufficialmente, ma era una finta... in pratica ha fatto poco e niente di questa materia.
Il mondo cambia, le esigenze pure, conseguentemente.
Più che il confronto con il passato, a me preoccupa il divario che spesso viene evidenziato nella preparazione tra studenti di diverse posizioni geografiche, ad esempio Italia rispetto altri paesi (sia in meglio che in peggio).
Credo che la cultura e la corretta formazione dei giovani sia una garanzia per assicurare un futuro migliore all'umanità, quindi faccio sempre il tifo per un avanzamento culturale globale.
Avatar utente
villager
Pulsante di Fondo
Pulsante di Fondo
Messaggi: 441
Iscritto il: venerdì 26 febbraio 2021, 20:54
La mia penna preferita: Parker 45
Il mio inchiostro preferito: Waterman Serenity Blue
Località: FR
Gender:

La scrittura che risponde a una voce interiore

Messaggio da villager »

platax ha scritto: giovedì 3 febbraio 2022, 8:18 Sono stato uno degli ultimi a studiare latino alle scuole medie. Mia figlia, per dire, al liceo scientifico lo aveva, ufficialmente, ma era una finta... in pratica ha fatto poco e niente di questa materia.
Il mondo cambia, le esigenze pure, conseguentemente.
E meno male! Fosse per me il latino sarebbe proprio abolito al liceo scientifico, per dare spazio a materie che formino maggiormente il pensiero critico e la logica. In un mondo dove le persone faticano per esempio a capire semplici nozioni di probabilità e statistica (lo vediamo tutti i giorni "grazie" alla pandemia) che senso ha ancora battere il chiodo su una formazione di tipo classico, lì dove gli insegnamenti scientifici dovrebbero farla da padrone? Diamo più spazio alla matematica, fisica, chimica e informatica, proprio perché il mondo cambia e conseguentemente deve cambiare il tipo di formazione che diamo ai giovani. Poi se uno vuole fare studi classici, ben venga, ma il liceo scientifico dovrebbe dare ben altre basi, secondo me.
Marco

I cannot remember the books I've read any more than the meals I have eaten; even so, they have made me.
Avatar utente
Koten90
Siringa Rovesciata
Siringa Rovesciata
Messaggi: 3585
Iscritto il: domenica 11 aprile 2021, 13:25
La mia penna preferita: Una per ogni utilizzo
Il mio inchiostro preferito: Noodler’s Eel X-Cactus
Misura preferita del pennino: Flessibile
Località: Busto Arsizio
Gender:
Contatta:

La scrittura che risponde a una voce interiore

Messaggio da Koten90 »

villager ha scritto: giovedì 3 febbraio 2022, 10:42 E meno male! Fosse per me il latino sarebbe proprio abolito al liceo scientifico, per dare spazio a materie che formino maggiormente il pensiero critico e la logica. In un mondo dove le persone faticano per esempio a capire semplici nozioni di probabilità e statistica (lo vediamo tutti i giorni "grazie" alla pandemia) che senso ha ancora battere il chiodo su una formazione di tipo classico, lì dove gli insegnamenti scientifici dovrebbero farla da padrone? Diamo più spazio alla matematica, fisica, chimica e informatica, proprio perché il mondo cambia e conseguentemente deve cambiare il tipo di formazione che diamo ai giovani. Poi se uno vuole fare studi classici, ben venga, ma il liceo scientifico dovrebbe dare ben altre basi, secondo me.
Sempre tu sia lodato!
Ho finito lo scientifico 13 anni fa ormai e da 18 anni mi chiedo perché ci fossero più ore di latino che di scienze e inglese messi insieme (che poi erano le stesse ore anche per storia e filosofia)! 3 ore di informatica in 5 anni (ed era il PNI: Piano Nazionale per l’Informatica). Disegno tecnico in 1ª e 2ª, poi storia dell’arte come se ce ne fosse interessato qualcosa.
In scienze lo stesso professore doveva spaziare dall’astrofisica alla biologia, alle scienze della Terra, all’anatomia.
CHE SCHIFO!
Alessio Pariani
L’ottimismo è il sale della vita, l’umorismo ne è lo zucchero.

FORZA RAGAZZI! [cit. maicol69]
C7H14S [cit. Chimicazza]
scilib01
Touchdown
Touchdown
Messaggi: 59
Iscritto il: giovedì 23 dicembre 2021, 14:14
Misura preferita del pennino: Fine
Località: Napoli
Gender:

La scrittura che risponde a una voce interiore

Messaggio da scilib01 »

villager ha scritto: giovedì 3 febbraio 2022, 10:42
platax ha scritto: giovedì 3 febbraio 2022, 8:18 Sono stato uno degli ultimi a studiare latino alle scuole medie. Mia figlia, per dire, al liceo scientifico lo aveva, ufficialmente, ma era una finta... in pratica ha fatto poco e niente di questa materia.
Il mondo cambia, le esigenze pure, conseguentemente.
E meno male! Fosse per me il latino sarebbe proprio abolito al liceo scientifico, per dare spazio a materie che formino maggiormente il pensiero critico e la logica. In un mondo dove le persone faticano per esempio a capire semplici nozioni di probabilità e statistica (lo vediamo tutti i giorni "grazie" alla pandemia) che senso ha ancora battere il chiodo su una formazione di tipo classico, lì dove gli insegnamenti scientifici dovrebbero farla da padrone? Diamo più spazio alla matematica, fisica, chimica e informatica, proprio perché il mondo cambia e conseguentemente deve cambiare il tipo di formazione che diamo ai giovani. Poi se uno vuole fare studi classici, ben venga, ma il liceo scientifico dovrebbe dare ben altre basi, secondo me.
Vi dirò, da diplomato allo scientifico quasi 20 anni or sono, continuato il percorso di studi in settori delle c.d. scienze applicate (ingegneria)... Sono di parere contrario.
Innanzi tutto lo studio di una lingua, quale che essa sia, richiede l'applicazione di logica e di schematizzazione, cosa di cui si è sempre più carenti.
Poi considero la conoscenza del latino (io ero una capra assoluta in latino, tutto questo pensiero è poi maturato a seguito, e mi pento fortemente di non averlo studiato a dovere al tempo) fondamentale per poter capire e costruire con maggior proprietà un discorso o una frase in italiano.
Quanto ad abbondare lo studio dell'inglese, è punto inutile se non si padroneggia in modo assoluto il concetto di linguaggio prima e la propria lingua poi, pena vedere tentativi maldestri di traduzioni di proverbi o modi di dire.
Per formare la logica non vedo assolutamente ad es la matematica in assoluto superiore al latino; comprendere una costruzione di una frase latina richiede applicazione di logica (accordo dei tempi, utilizzo dei casi, costrutti...); attenzione a non confondere la logica con esercizietti di sequenziamento numerico.
Quanto al pensiero critico... Qui le scienze sono, a mio modo di vedere, acritiche per definizione. A mio avviso il pensiero critico è il pensiero in seno al mondo umanistico, lo studio ad es di un autore, del suo pensiero e il raffronto con il suo tempo ed il nostro, con la sua visione e quella di un suo coevo, quello costruisce il pensiero critico, se sviluppato in modo libero e franco da preconcetti.

In generale è mia ferma convinzione che il mondo moderno sconti un decadimento della materia umana su cui si lavora. Faccio due esempi, uno per gli addetti ai lavori e uno un po' più generale: pensate ad es, nel settore dell'ingegneria civile, al confronto che ne verrebbe fuori tra lo spessore umano ad es di un Nervi con un attuale progettista di grido. Non c'è paragone che tenga, e la cosa non può che riflettersi nell'opera professionale. Esemplificando su personalità note ad un pubblico più vasto, pensate ad es ad un Feynman; stante la caratura Hors Catégorie della mente, sfido chiunque a trovare al giorno d'oggi una personalità così completa ed innovativa, e stiamo parlando di appena due generazioni or sono.
Avatar utente
platax
Pulsante di Fondo
Pulsante di Fondo
Messaggi: 342
Iscritto il: mercoledì 24 febbraio 2021, 21:09
Misura preferita del pennino: Stub
Gender:

La scrittura che risponde a una voce interiore

Messaggio da platax »

A proposito di Nervi, soprattutto per i romani, vi ricordate la ruota dello stabilimento balneare kursaal, poi modificata e ristrutturata alcuni anni fa?
Comunque ritengo che ogni epoca abbia le sue eccellenze (e le sue cose meno belle).
Allegati
ruota.jpg
Avatar utente
piccardi
Fp.it Admin
Fp.it Admin
Messaggi: 15639
Iscritto il: domenica 23 novembre 2008, 18:17
La mia penna preferita: Troppe...
Misura preferita del pennino: Extra Fine
FountainPen.it 500 Forum n.: 001
Arte Italiana FP.IT M: 001
Fp.it ℵ: 001
Fp.it 霊気: 001
Località: Firenze
Contatta:

La scrittura che risponde a una voce interiore

Messaggio da piccardi »

scilib01 ha scritto: venerdì 4 febbraio 2022, 7:19 Innanzi tutto lo studio di una lingua, quale che essa sia, richiede l'applicazione di logica e di schematizzazione, cosa di cui si è sempre più carenti.
Tendono a richiederlo anche lo studio di logica, analisi, geometria, topologia, teoria dei numeri, ecc. In genere in misura assai maggiore e con una necessità di capirne i fondamenti. Purtroppo invece di insegnarle come si deve le si riducono a conoscenze strumentali.
scilib01 ha scritto: venerdì 4 febbraio 2022, 7:19 Per formare la logica non vedo assolutamente ad es la matematica in assoluto superiore al latino; comprendere una costruzione di una frase latina richiede applicazione di logica (accordo dei tempi, utilizzo dei casi, costrutti...); attenzione a non confondere la logica con esercizietti di sequenziamento numerico.
Se per te matematica sono esercizietti di sequenziamento numerico e la logica è superiore nel latino (la logica è una branca della matematica per cui francamente ho delle difficoltà a vederla superiore in qualcosa che ci si rifà), beh... non c'è molto da dire. Se non forse che mi pare molto una concezione della matematica molto da ingegnere.

Dal punto di vista di un fisico che il latino ha dovuto subirlo al liceo (scientifico), ti posso dire che mi riusciva piuttosto bene, appunto perché è una lingua ben strutturata che si risolve con la logica imparate poche regole (per le parole basta avere un dizionario), per cui alla fine per me si riduceva ad un "esercizietto" di logica neanche troppo complicato. Ma se devo capire cosa è la logica, di certo non uso il latino.
scilib01 ha scritto: venerdì 4 febbraio 2022, 7:19 Quanto al pensiero critico... Qui le scienze sono, a mio modo di vedere, acritiche per definizione. A mio avviso il pensiero critico è il pensiero in seno al mondo umanistico, lo studio ad es di un autore, del suo pensiero e il raffronto con il suo tempo ed il nostro, con la sua visione e quella di un suo coevo, quello costruisce il pensiero critico, se sviluppato in modo libero e franco da preconcetti.
Con questo mi sembra di nuovo che si confermi una visione molto ingegneristica della matematica. Mi spiace ma non sono d'accordo: quello che descrivi mi pare più un esercizio di "retorica" che di critica (la potranno anche chiamare critica letteraria, ma non cambia la mia opinione).

Simone
Questo è un forum in italiano, per pietà evitiamo certi obbrobri linguistici:
viewtopic.php?f=19&t=3123
e per aiutare chi non trova un termine:
viewtopic.php?f=19&t=1758
Avatar utente
villager
Pulsante di Fondo
Pulsante di Fondo
Messaggi: 441
Iscritto il: venerdì 26 febbraio 2021, 20:54
La mia penna preferita: Parker 45
Il mio inchiostro preferito: Waterman Serenity Blue
Località: FR
Gender:

La scrittura che risponde a una voce interiore

Messaggio da villager »

Koten90 ha scritto: giovedì 3 febbraio 2022, 22:32 Sempre tu sia lodato!
Ho finito lo scientifico 13 anni fa ormai e da 18 anni mi chiedo perché ci fossero più ore di latino che di scienze e inglese messi insieme (che poi erano le stesse ore anche per storia e filosofia)! 3 ore di informatica in 5 anni (ed era il PNI: Piano Nazionale per l’Informatica). Disegno tecnico in 1ª e 2ª, poi storia dell’arte come se ce ne fosse interessato qualcosa.
In scienze lo stesso professore doveva spaziare dall’astrofisica alla biologia, alle scienze della Terra, all’anatomia.
CHE SCHIFO!
Non a caso anche io ho finito lo scientifico poco più di una decina di anni fa e mi sono posto esattamente i tuoi stessi dubbi sul tipo di formazione fornita. Tra l'altro anche io ero nel PNI. Lezioni di informatica, escludendo una lezione di un'ora su programmazione Pascal (davvero? :lol:), non pervenute.
scilib01 ha scritto: venerdì 4 febbraio 2022, 7:19 Vi dirò, da diplomato allo scientifico quasi 20 anni or sono, continuato il percorso di studi in settori delle c.d. scienze applicate (ingegneria)... Sono di parere contrario.
Come ho detto anche io ho studiato in un liceo scientifico e come te ho poi continuato gli studi, anche io in ingegneria.
E proprio per questo posso affermare che le materie classiche allo scientifico sono eccessivamente prevalenti.
Personalmente avrei preferito avere basi più solide di matematica e fisica che non sapere come si costruisce una frase in latino, conoscenza che nella vita futura non mi è mai stata utile e mai lo sarà, se non come cultura generale.

Per il resto delle tue osservazioni, penso ti abbia già risposto perfettamente Piccardi, con cui concordo in pieno.

Comunque dire che le scienze sono acritiche è davvero un'assurdità, fattelo dire.
Se tutte le idee in ambito scientifico venissero prese per buone senza porsi nessuna domanda, a quest'ora saremmo ancora nelle caverne.
Ultima modifica di villager il venerdì 4 febbraio 2022, 12:24, modificato 1 volta in totale.
Marco

I cannot remember the books I've read any more than the meals I have eaten; even so, they have made me.
Avatar utente
Koten90
Siringa Rovesciata
Siringa Rovesciata
Messaggi: 3585
Iscritto il: domenica 11 aprile 2021, 13:25
La mia penna preferita: Una per ogni utilizzo
Il mio inchiostro preferito: Noodler’s Eel X-Cactus
Misura preferita del pennino: Flessibile
Località: Busto Arsizio
Gender:
Contatta:

La scrittura che risponde a una voce interiore

Messaggio da Koten90 »

villager ha scritto: venerdì 4 febbraio 2022, 11:34 Lezioni di informatica, escludendo una lezione di un'ora su programmazione Pascal (davvero? :lol:), non pervenute.
Eravamo nella stessa classe o tutto il mondo è paese?😅
Il programmino Pascal scritto prima sul quaderno per arrivare in aula informatica e semplicemente trascrivere lo facevate anche voi?
Alessio Pariani
L’ottimismo è il sale della vita, l’umorismo ne è lo zucchero.

FORZA RAGAZZI! [cit. maicol69]
C7H14S [cit. Chimicazza]
scilib01
Touchdown
Touchdown
Messaggi: 59
Iscritto il: giovedì 23 dicembre 2021, 14:14
Misura preferita del pennino: Fine
Località: Napoli
Gender:

La scrittura che risponde a una voce interiore

Messaggio da scilib01 »

piccardi ha scritto: venerdì 4 febbraio 2022, 10:47 Tendono a richiederlo anche lo studio di logica, analisi, geometria, topologia, teoria dei numeri, ecc. In genere in misura assai maggiore e con una necessità di capirne i fondamenti. Purtroppo invece di insegnarle come si deve le si riducono a conoscenze strumentali.
Mai detto che le scienze matematiche non lo richiedano, non condividevo il fatto che si consideri lo studio di una lingua uno studio privo di necessità di logica.
Non a caso la logica nasce come ambito della filosofia prima che della matematica.
Sono però altresì convinto che una base di logica matematica andrebbe insegnata a prescindere, forse dalle scuole medie, al fine di evitare gli orrorri concettuali che troviamo ad es nella formulazione di leggi o nelle loro interpretazioni; carenti di costrutto solido le prime, necessarie di comprensione delle intenzioni le seconde.
piccardi ha scritto: venerdì 4 febbraio 2022, 10:47 Se per te matematica sono esercizietti di sequenziamento numerico e la logica è superiore nel latino (la logica è una branca della matematica per cui francamente ho delle difficoltà a vederla superiore in qualcosa che ci si rifà), beh... non c'è molto da dire. Se non forse che mi pare molto una concezione della matematica molto da ingegnere.
Forse sono stato molto infelice nell'espressione del mio pensiero e me ne dolgo...
Ho tenuto ad evidenziare che la logica è tutto fuorché esercizio di "trova il numero mancante", come magari è spesso confusa.
Ripropongo il passaggio evidenziando in grassetto la frase in questione:
scilib01 ha scritto: venerdì 4 febbraio 2022, 7:19 Per formare la logica [...]; attenzione a non confondere la logica con esercizietti di sequenziamento numerico.
piccardi ha scritto: venerdì 4 febbraio 2022, 10:47
Con questo mi sembra di nuovo che si confermi una visione molto ingegneristica della matematica. Mi spiace ma non sono d'accordo: quello che descrivi mi pare più un esercizio di "retorica" che di critica (la potranno anche chiamare critica letteraria, ma non cambia la mia opinione).

Simone
Qui mi piacerebbe approfondire il tema in modo sincero: credo forse esserci una differenza nella definizione di partenza del pensiero critico (e matematica e geometria ci insegnano proprio che una differenza in una definizione o in un assioma generano costrutti ben diversi tra loro).
Non considero pensiero critico la capacità di affrontare con logica ed intelligenza un problema, non fermandosi ad approcci classici o a strade già percorse. Considero pensiero critico (o più in generale critica) l'affrontare una tematica portando la propria visione e interpretazione della struttura del pensiero e del suo contesto. Vogliamo definirla per convenzione critica letteraria, mi sta benissimo - le convenzioni sono strumento di massima utilità per la veicolazione di concetti complessi in forma semplice (ed il formalismo matematico ne è un esempio massimo) - per me la critica letteraria è inapplicabile alla scienza in se in quanto le scienze hanno una base acritica ed immutabile di partenza che è il metodo scientifico su cui propriamente si basano.

Siamo forse andati un po' oltre il tema del discorso, spero non sia un problema data la sezione non propriamente tecnica del forum.
scilib01
Touchdown
Touchdown
Messaggi: 59
Iscritto il: giovedì 23 dicembre 2021, 14:14
Misura preferita del pennino: Fine
Località: Napoli
Gender:

La scrittura che risponde a una voce interiore

Messaggio da scilib01 »

villager ha scritto: venerdì 4 febbraio 2022, 11:34 Comunque dire che le scienze sono acritiche è davvero un'assurdità, fattelo dire.
Se tutte le idee in ambito scientifico venissero prese per buone senza porsi nessuna domanda, a quest'ora saremmo ancora nelle caverne.
Ho forse mal spiegato il concetto di acritico applicato alle scienze, provo a farlo anche qui sperando in miglior fortuna:
Il porre in dubbio un concetto esistente non credo sia questione di critica, quanto di logica: se vedo un concetto debole, e quindi non lo prendo per buono, è perché ne vedo le carenze di logica che me lo fanno accettar tale.
Il mettere in discussione un'idea consolidata credo sia da fare non per atto di critica, ma per amore di logica.
Faccio un esempio: la dimostrazione della non esistenza dell'etere (inteso come mezzo di trasmissione delle radiazioni elettromagnetiche), ha richiesto un grande sforzo, legato al fatto che le evidenze portate a testimonianza della sua esistenza non collimavano con il ragionamento logico che le sosteneva. Non fu opera critica di Einstein nei confronti dei suoi predecessori, fu una naturale conseguenza di un costrutto logico più forte.
Avatar utente
Automedonte
Siringa Rovesciata
Siringa Rovesciata
Messaggi: 3946
Iscritto il: martedì 25 febbraio 2020, 16:33
La mia penna preferita: Aurora 88 big
Misura preferita del pennino: Fine
Località: Milano
Gender:

La scrittura che risponde a una voce interiore

Messaggio da Automedonte »

Io credo che, come al solito, la realtà stia nel mezzo.

Lo studio del latino è importante per le cose dette sopra da altri utenti e perchè per circa 2.000 anni fino ad oltre il 1600 la lingua delle persone colto era quella. La conoscenza della storia si può avere solo grazie alla conoscenza del Latino altrimenti tutti i testi antichi diventerebbero illeggibili, per chi andrà successivamente a studiare materie giuridiche dei rudimenti di Latino sono importantissimi ed in generale per qualsiasi materia filosofico/umanista. Per tali motivi penso che sia impensabile non studiare più Latino in assoluto.

Detto questo possiamo discutere in quali scuole farlo studiare ed in quale rapporto rispetto ad altre materie.

Il Latino si è sempre studiato nei licei dove, almeno in teoria, la formazione doveva essere più umanistica che scientifica (liceo scientifico compreso). Io mi sono diplomato nel lontano 1982 ed in quel periodo materie come scienze, fisica o addirittura Inglese non contavano nulla rispetto ala rilevanza che avevano Italiano, Latino e Matematica.

Oggi i tempi certamente sono cambiati ma la soluzione non credo sia quella di eliminare il Latino ma di creare dei corsi di studi per chi vuole avere una preparazione meno umanistica e più scientifica. Oggi so di scientifici che sono stati parecchio modificati rispetto a quelli di 30/40 anni fa ed hanno riproporzionato le ore dedicate alle varie materie ma se togliamo il latino cambiamogli anche nome e non chiamiamolo più Liceo :D
Cesare Augusto
Avatar utente
villager
Pulsante di Fondo
Pulsante di Fondo
Messaggi: 441
Iscritto il: venerdì 26 febbraio 2021, 20:54
La mia penna preferita: Parker 45
Il mio inchiostro preferito: Waterman Serenity Blue
Località: FR
Gender:

La scrittura che risponde a una voce interiore

Messaggio da villager »

Koten90 ha scritto: venerdì 4 febbraio 2022, 11:54 Eravamo nella stessa classe o tutto il mondo è paese?😅
Il programmino Pascal scritto prima sul quaderno per arrivare in aula informatica e semplicemente trascrivere lo facevate anche voi?
Magari fosse stato scritto prima sul quaderno, almeno ci sarebbe stato un minimo di analisi di quello che stavamo facendo :roll:
Automedonte ha scritto: venerdì 4 febbraio 2022, 12:47 Il Latino si è sempre studiato nei licei dove, almeno in teoria, la formazione doveva essere più umanistica che scientifica (liceo scientifico compreso).
Ma dov'è scritto che il liceo debba dare una formazione più umanistica che scientifica? Che io sappia il liceo dovrebbe dare una preparazione per affrontare gli studi di livello superiore, quindi non vedo come il latino possa in qualche modo darmi delle basi in ambito scientifico.
E comunque solo perché in passato una determinata cosa è sempre stata fatta in un certo modo non significa che sia il modo migliore per farla, a maggior ragione se parliamo di formazione.

Ripeto, non sono contrario allo studio di latino o greco in assoluto, sono contrario al loro insegnamento al liceo scientifico.
Marco

I cannot remember the books I've read any more than the meals I have eaten; even so, they have made me.
Avatar utente
piccardi
Fp.it Admin
Fp.it Admin
Messaggi: 15639
Iscritto il: domenica 23 novembre 2008, 18:17
La mia penna preferita: Troppe...
Misura preferita del pennino: Extra Fine
FountainPen.it 500 Forum n.: 001
Arte Italiana FP.IT M: 001
Fp.it ℵ: 001
Fp.it 霊気: 001
Località: Firenze
Contatta:

La scrittura che risponde a una voce interiore

Messaggio da piccardi »

scilib01 ha scritto: venerdì 4 febbraio 2022, 11:56 Mai detto che le scienze matematiche non lo richiedano, non condividevo il fatto che si consideri lo studio di una lingua uno studio privo di necessità di logica.
Ed io non ho mai detto che lo studio di una lingua sia privo di logica. Contesto però nella maniera più assoluta che lo studio del latino sia un possibile sostituto dello studio della logica (spacciato alle volte pure come migliore della logica matematica) per chi sceglie una formazione scientifica.

Semplicemente non lo è, e sarebbe l'ora di piantarla a usare questa come giustificazione per il suo studio, ci sono ottime ragioni per continuare a studiarlo (per comprensione storica, culturale, ecc.) senza stare ad inventarsi questa che non sta in piedi.

E trovo anche molto fastidioso che in Italia ci sia questo pregiudizio per cui la vera cultura è solo quella umanistica e che quella scientifica è alla fine solo conoscenza strumentale. Tutte le volte che mi ricordo dei 5 postulati di Peano non posso che apprezzare la meraviglia di quella che per me resta una delle vette più alte, anche dal punto di estetico, raggiunte dalla mente umana.
scilib01 ha scritto: venerdì 4 febbraio 2022, 11:56 Non considero pensiero critico la capacità di affrontare con logica ed intelligenza un problema, non fermandosi ad approcci classici o a strade già percorse.
Io si.
scilib01 ha scritto: venerdì 4 febbraio 2022, 11:56 Considero pensiero critico (o più in generale critica) l'affrontare una tematica portando la propria visione e interpretazione della struttura del pensiero e del suo contesto.
Per me questo è semplicemente pensiero.
scilib01 ha scritto: venerdì 4 febbraio 2022, 11:56 Siamo forse andati un po' oltre il tema del discorso, spero non sia un problema data la sezione non propriamente tecnica del forum.
Parecchio, i prossimi interventi per favore su chiacchiere in libertà.

Simone
Questo è un forum in italiano, per pietà evitiamo certi obbrobri linguistici:
viewtopic.php?f=19&t=3123
e per aiutare chi non trova un termine:
viewtopic.php?f=19&t=1758
Avatar utente
maylota
Siringa Rovesciata
Siringa Rovesciata
Messaggi: 3042
Iscritto il: venerdì 28 febbraio 2020, 12:01
La mia penna preferita: Quelle che scrivono bene
Il mio inchiostro preferito: Waterman Florida Blue
Misura preferita del pennino: Medio
Località: 45°28′01″N 09°11′24″E
Gender:

La scrittura che risponde a una voce interiore

Messaggio da maylota »

villager ha scritto: giovedì 3 febbraio 2022, 10:42 In un mondo dove le persone faticano per esempio a capire semplici nozioni di probabilità e statistica (lo vediamo tutti i giorni "grazie" alla pandemia) che senso ha ancora battere il chiodo su una formazione di tipo classico, lì dove gli insegnamenti scientifici dovrebbero farla da padrone?
Comprensibile. Ma in fondo, che per un punto esterno a una retta data passi una e una sola retta parallela a questa, non è altro che un postulato... E quindi un giusto mix di formazione classica insieme a quella tecnico/scientifica, non ci aiuterebbe forse a renderci persone più sagge ed equilibrate per affrontare l'esistenza? ;)
Venceremos.
Rispondi

Torna a “Chiacchiere in libertà”