Diciamo che dipende tantissimo dall’inchiostro.
L’ho provato (parlo di scrivere in Copperplate allargando il tratto al massimo consentito) con i Diamine Green Black, Kelly Green, Oxblood e Autumn Oak e tutti hanno il problema di non correre abbastanza lasciando il pennino scarico.
Il 4001 nero va discretamente, anche se lettere con tratti dritti e molto lunghi (il corpo principale della f che attraversa tutta la riga da cima a fondo per dire il peggiore) spesso lo devo recuperare in un secondo tempo.
Con i blu mi sono trovato meglio: sia il Diamine Eau du Nil (come tinta è il mio blu preferito), sia il R&K Verdigris (un turchese scuro e poco saturo) funzionano molto bene e senza dare problemi con l’alimentatore triplo.
Per togliermi ogni dubbio ho voluto provare anche con Iroshizuku Tsuki-Yo (sempre un blu con viraggio al verde): in questo caso si vede che l’inchiostro è studiato per fare il lavoro in coppia con quel pennino e l’alimentatore triplo scarica quasi troppo, lasciando tratti corposi e molto bagnati. Su carta patinata tipo Rhodia si forma proprio la goccia che ci mette qualche minuto ad asciugare.
Non ho fatto la prova con alimentatore originale ancora perché sto facendo delle partecipazioni di nozze per un’amica e tengo caricato il nero, ma appena libero la penna voglio provare.
Per ognuno degli inchiostri sopra citati, quoto Simone
piccardi ha scritto: ↑venerdì 4 febbraio 2022, 11:03
Per scrivere normalmente non ha nessun problema.