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30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Le penne dei giovani di oggi
Le penne dei giovani di oggi
Da giovane dell'altroieri ho fatto tutte le elementari e le medie rosicchiando le bic. Non sono mai riuscito a finirne l'inchiostro: ne ho sempre finito prima il corpo.
Erano anche eccellenti cerbottane e se cadevano dal banco, di punta, al massimo poi scrivevano con qualche incertezza.
Non credo che nessuna stilografica avrebbe mai potuto regalarmi tanta libertà.
Però il maestro ebbe cura di insegnarci l'impugnatura corretta.
Se i giovani di oggi abbrancano le penne in modi inguardabili e impensabili è perché noi non abbiamo ritenuto importante tramandarne l'utilizzo corretto.
Non è colpa della bic né delle pennucce pubblicitarie.
Erano anche eccellenti cerbottane e se cadevano dal banco, di punta, al massimo poi scrivevano con qualche incertezza.
Non credo che nessuna stilografica avrebbe mai potuto regalarmi tanta libertà.
Però il maestro ebbe cura di insegnarci l'impugnatura corretta.
Se i giovani di oggi abbrancano le penne in modi inguardabili e impensabili è perché noi non abbiamo ritenuto importante tramandarne l'utilizzo corretto.
Non è colpa della bic né delle pennucce pubblicitarie.
- A Casirati
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Sorte comune. Estimatore di G.K. Chesterton, ci scherzo sopra, definendomi orgogliosamente "antemoderno"
Alberto Casirati
"Just my two pence, of course"
“La penna è un po’ come la cravatta: una sola non basta” (Umberto Legnani)
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- Koten90
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Purtroppo la carta da fotocopie scadente resta un problema per chiunque voglia cimentarsi. Anche il fatto che i temi siano rari, a mio avviso, è gravissimo. Sta venendo fuori una generazione che non sa usare la punteggiatura, ha difficoltà a esprimersi in ambiti formali e si esprime con frasi completamente sconnesse.
“Cioè tipo boh… cioè muoiooooo!!!”
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Alessio Pariani
L’ottimismo è il sale della vita, l’umorismo ne è lo zucchero.
FORZA RAGAZZI! [cit. maicol69]
C7H14S [cit. Chimicazza]
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Posto che le generalizzazioni vanno sempre ben soppesate, è dai tempi di Catone il Censore che ogni generazione si scandalizza per la perdita dei costumi e dei formalismi. I nonni si lamentavano, i genitori si lamentavano, ed adesso anche io mi lamento.
Mia nonna veniva rimproverata se mostrava le caviglie, mia madre diede scandalo col bichini, mia moglie litigò con i genitori a causa di una foto in topless... sinceramente io mi preoccupo più dei costumi che aspettano mia figlia piuttosto che della punteggiatura. Che è importante, per carità...
Marco
Io e le stilografiche: https://youtube.com/user/riktik73
Il mio blog dedicato alle stilografiche: https://fountainpendoodles.blogspot.com/
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- villager
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Marco
I cannot remember the books I've read any more than the meals I have eaten; even so, they have made me.
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Scusate la mia ignoranza ma non avendo figli non sono informato sulla scuola, ma i temi come compito in classe non si fanno più?
In italiano si limitano a studiare la letteratura?
Cesare Augusto
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Le penne dei giovani di oggi
Posso risponde solo per quello che conosco.Automedonte ha scritto: ↑lunedì 31 gennaio 2022, 14:42 In italiano si limitano a studiare la letteratura?
Zero temi alle elementari, nemmeno i cosiddetti "pensierini".
Un tema a quadrimestre in prima e seconda media (ma con la questione covid in mezzo).
Zero temi in questo primo quadrimestre, ma due analisi di libri dati da leggere. Tutto sommato a quell'età l'analisi di un libro è utile.
Nei primi due mesi hanno più volte dovuto scrivere per compito un breve testo di genere specifico. Non è come scrivere un tema, ma se il compito è fatto in autonomia e con attenzione è ugualmente utile.
Hanno anche fatto numerose ricerche.
Personalmente non ho mai trovato sensato il tema in classe senza la possibilità di consultare testi. Nessuno scrive un saggio, o anche una relazione, in questo modo.
Letteratura la fanno in modo intelligente, cioè stimolando la riflessione e il confronto, e non studiando solo i "tizio interpreta così e cosá" .
"È tutta colpa di Esme" [Bons]
Gli stolti hanno il privilegio di riuscire a ridere anche di fronte al dramma.
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Le penne dei giovani di oggi
Riflettevo ieri sera su questa cosa e, in generale, ci rifletto da qualche giorno.
In linea di principio ( e qui riprendo un pensiero non mio, non so se l'autore frequenti questi lidi, nel qual caso mi scusi per non averlo citato, sarò pronto a correggere), in passato era sicuramente più difficoltoso sostanziare i propri pensieri, proprio per i mezzi da adoperare.
Pensate nel tempo in cui non vi erano penne a serbatoio e si adoperava la sola intinzione, o anche il dover scrivere con una qualsivoglia penna non cancellabile: occorreva pesare bene l'atto, perché quanto scritto era divenuto da potenza, atto, esso rimaneva tale, a meno di un tratto che, comunque, non cancellava del tutto quanto scritto e costava ulteriore e maggior fatica di quanto fatta per scrivere; ne conseguiva quindi che si scriveva in modo accorto e accurato, ponderando il gesto prima di eseguirlo.
Ora col mezzo elettronico è tutto completamente diverso (e non sono da meno, dato che sto scrivendo adesso proprio con tale mezzo); ristrutturare la forma di una frase è questione di pochi istanti, e nulla resta del costrutto precedente. La cosa si amplifica ancor di più adoperando gli ausili alla scrittura come correttori o completamento automatico, lo sforzo dello scrivere è ridotto al lumicino.
Questo però va inquadrato in più amplio discorso che esula dall'argomento di questa discussione ed è la generale perdita di valore che si da alla forma e alla sostanza, tutto è parametrato al tempo, non occorre produrre meglio, occorre produrre di più, in quanto il singolo elemento prodotto è pagato meno. Questo non vale solo per gli oggetti, ma anche per gli atti e le prestazioni professionali, viene meno riconosciuta e valorizzata la capacità, che viene pagata meno, e quindi occorre aumentare i volumi per pareggiare il fatturato totale.
E tutto questo passa (e ripassa) anche per la scrittura a mano.
In linea di principio ( e qui riprendo un pensiero non mio, non so se l'autore frequenti questi lidi, nel qual caso mi scusi per non averlo citato, sarò pronto a correggere), in passato era sicuramente più difficoltoso sostanziare i propri pensieri, proprio per i mezzi da adoperare.
Pensate nel tempo in cui non vi erano penne a serbatoio e si adoperava la sola intinzione, o anche il dover scrivere con una qualsivoglia penna non cancellabile: occorreva pesare bene l'atto, perché quanto scritto era divenuto da potenza, atto, esso rimaneva tale, a meno di un tratto che, comunque, non cancellava del tutto quanto scritto e costava ulteriore e maggior fatica di quanto fatta per scrivere; ne conseguiva quindi che si scriveva in modo accorto e accurato, ponderando il gesto prima di eseguirlo.
Ora col mezzo elettronico è tutto completamente diverso (e non sono da meno, dato che sto scrivendo adesso proprio con tale mezzo); ristrutturare la forma di una frase è questione di pochi istanti, e nulla resta del costrutto precedente. La cosa si amplifica ancor di più adoperando gli ausili alla scrittura come correttori o completamento automatico, lo sforzo dello scrivere è ridotto al lumicino.
Questo però va inquadrato in più amplio discorso che esula dall'argomento di questa discussione ed è la generale perdita di valore che si da alla forma e alla sostanza, tutto è parametrato al tempo, non occorre produrre meglio, occorre produrre di più, in quanto il singolo elemento prodotto è pagato meno. Questo non vale solo per gli oggetti, ma anche per gli atti e le prestazioni professionali, viene meno riconosciuta e valorizzata la capacità, che viene pagata meno, e quindi occorre aumentare i volumi per pareggiare il fatturato totale.
E tutto questo passa (e ripassa) anche per la scrittura a mano.
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He he he...
E' vero, quando riuscivo a "finire" l'inchiostro di una penna a sfera (di solito la bic blu media) era un evento! La facevo anche vedere agli altri compagni di classe, per "certificare" l'avvenuto esaurimento. "Guarda, l'ho finita per davvero!"
E poi che schifezza l'uso come cerbottana, frequentissimo... personalmente ad uso cerbottana ne prendevo una "semi-nuova", altrimenti il fusto diventava troppo scassato per tale scopo
Detto questo alla qualità di scrittura ci si faceva caso, la mia maestra delle elementari ci stava attenta. Mia figlia invece impugna la penna tipo "scalpello" ed il risultato non è certo "calligrafia"...
Come tanti ragazzi (e persone in genere), se la cava molto meglio con le tastiere, reali o virtuali che siano...
- A Casirati
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Quanto è vero!scilib01 ha scritto: ↑lunedì 31 gennaio 2022, 15:27 .......
Questo però va inquadrato in più amplio discorso che esula dall'argomento di questa discussione ed è la generale perdita di valore che si da alla forma e alla sostanza, tutto è parametrato al tempo, non occorre produrre meglio, occorre produrre di più, in quanto il singolo elemento prodotto è pagato meno. Questo non vale solo per gli oggetti, ma anche per gli atti e le prestazioni professionali, viene meno riconosciuta e valorizzata la capacità, che viene pagata meno, e quindi occorre aumentare i volumi per pareggiare il fatturato totale.
.....
Alberto Casirati
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Durante le festività natalizie, potendolo avere con me, ho cercato di impostare l'impugnatura della matita/penna al mio nipotino di diciannove mesi: grande soddisfazione ha subito imparato a scarabocchiare in maniera "corretta" salvo a tratti ripassare in modalità vandalicaBons ha scritto: ↑lunedì 31 gennaio 2022, 13:07 Da giovane dell'altroieri ho fatto tutte le elementari e le medie rosicchiando le bic. Non sono mai riuscito a finirne l'inchiostro: ne ho sempre finito prima il corpo.
Erano anche eccellenti cerbottane e se cadevano dal banco, di punta, al massimo poi scrivevano con qualche incertezza.
Non credo che nessuna stilografica avrebbe mai potuto regalarmi tanta libertà.
Però il maestro ebbe cura di insegnarci l'impugnatura corretta.
Se i giovani di oggi abbrancano le penne in modi inguardabili e impensabili è perché noi non abbiamo ritenuto importante tramandarne l'utilizzo corretto.
Non è colpa della bic né delle pennucce pubblicitarie.
Le penne dei giovani di oggi
Ora per i mancini capisco le scelta della scuola di non intervenire, quello che non capisco è il mancato intervento per le prese ad artiglio, a scalpello etc.
- maylota
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Probabilmente perchè anche i genitori 30enni impugnano a artiglio e scalpello e poi andrebbero dalla Maestra arrabbiati a lamentarsi che impone cose assurde ai poveri bambini?
Venceremos.
Le penne dei giovani di oggi
Mia figlia ha cominciato presto e quindi impugnava la penna prendendola con pollice, indice e medio e posandola sull’anulare. Le ho spiegato più volte la giusta impugnatura ma non c’è stato nulla da fare.
Poi quando ha dovuto iniziare a scrivere sul serio (non parlo dei temini su Garbaldi ma di pagine e pagine) ha corretto l’impugnatura. Scrive ancora con le Bic.
Attendo speranzoso il prossimo passaggio.
Poi quando ha dovuto iniziare a scrivere sul serio (non parlo dei temini su Garbaldi ma di pagine e pagine) ha corretto l’impugnatura. Scrive ancora con le Bic.
Attendo speranzoso il prossimo passaggio.
- platax
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Polemarco, lo spero
Io mi sono dovuto arrendere dopo molti tentativi, la mia, di figlia, ormai all'università, impugna male e scrive con una cosa che chiamarla "calligrafia" è impensabile.
Lei mi dice "basta che si capisca cosa ho scritto": diciamo che la bella scrittura è un aspetto che non le interessa.
In fondo gli appunti cartacei, come scrivevo sopra, sono marginali, usa massimamente roba elettronica-
Comunque un aspetto interessante c'è: come penne utilizza quasi sempre le "muji" gel, perché gradisce l'aspetto minimale dell'oggetto ed il tratto sottile e preciso che le danno queste penne in scrittura. Ho notato che però le durano davvero poco, come sappiamo il gel esaurisce in fretta, nonostante non scriva molto (e, per evitare che si secchino, le chiuda dopo l'uso)...
Io mi sono dovuto arrendere dopo molti tentativi, la mia, di figlia, ormai all'università, impugna male e scrive con una cosa che chiamarla "calligrafia" è impensabile.
Lei mi dice "basta che si capisca cosa ho scritto": diciamo che la bella scrittura è un aspetto che non le interessa.
In fondo gli appunti cartacei, come scrivevo sopra, sono marginali, usa massimamente roba elettronica-
Comunque un aspetto interessante c'è: come penne utilizza quasi sempre le "muji" gel, perché gradisce l'aspetto minimale dell'oggetto ed il tratto sottile e preciso che le danno queste penne in scrittura. Ho notato che però le durano davvero poco, come sappiamo il gel esaurisce in fretta, nonostante non scriva molto (e, per evitare che si secchino, le chiuda dopo l'uso)...