Non c'entra nulla con i modelli di penne menzionati ma un produttore giapponese ha immesso sul mercato delle urushi a prezzi, diciamolo, 'popolari'.
Ho comperato una True Ebonite l'anno scorso e quest'anno la urushi red. L'anno scorso zero tasse d'importazione, vediamo come butta quest'anno.
Mai avuto una Panda, una mia compagna di classe l'aveva. Io ho avuto per un po' una A112, fatto il militare a Rieti, sprofondata in una delle esondazioni del Seveso a Niguarda a Milano, ma solida e robusta e' riemersa dall acque come la Fenice. Passata a mio fratello che la usava per fare il pendolare sotto le armi nelle risiere tra Novare e Vercelli e' poi defunta prima che mi sposassi. Il bello della tecnologia 'analogica'
Marco
rrfreak63 ha scritto: ↑mercoledì 12 gennaio 2022, 16:57
Non c'entra nulla con i modelli di penne menzionati ma un produttore giapponese ha immesso sul mercato delle urushi a prezzi, diciamolo, 'popolari'.
Ho comperato una True Ebonite l'anno scorso e quest'anno la urushi red. L'anno scorso zero tasse d'importazione, vediamo come butta quest'anno.
Mai avuto una Panda, una mia compagna di classe l'aveva. Io ho avuto per un po' una A112, fatto il militare a Rieti, sprofondata in una delle esondazioni del Seveso a Niguarda a Milano, ma solida e robusta e' riemersa dall acque come la Fenice. Passata a mio fratello che la usava per fare il pendolare sotto le armi nelle risiere tra Novare e Vercelli e' poi defunta prima che mi sposassi. Il bello della tecnologia 'analogica'
Marco
Aahhhhh che ricordi. Mia sorella ne aveva una e gliela scroccavo ogni due per tre. Bel motore grintoso ma ricordo che beveva come un cammello di ritorno dal deserto
rrfreak63 ha scritto: ↑mercoledì 12 gennaio 2022, 16:57
Non c'entra nulla con i modelli di penne menzionati ma un produttore giapponese ha immesso sul mercato delle urushi a prezzi, diciamolo, 'popolari'.
Ho comperato una True Ebonite l'anno scorso e quest'anno la urushi red. L'anno scorso zero tasse d'importazione, vediamo come butta quest'anno.
Mai avuto una Panda, una mia compagna di classe l'aveva. Io ho avuto per un po' una A112, fatto il militare a Rieti, sprofondata in una delle esondazioni del Seveso a Niguarda a Milano, ma solida e robusta e' riemersa dall acque come la Fenice. Passata a mio fratello che la usava per fare il pendolare sotto le armi nelle risiere tra Novare e Vercelli e' poi defunta prima che mi sposassi. Il bello della tecnologia 'analogica'
Marco
Interessante l’urushi, non è che che puoi indicarmi il link magari in mp?
Grazie
cinturino ha scritto: ↑domenica 9 gennaio 2022, 20:31
ma poi ho cominciato a pensare che 700 euro per una stilo a converter forse sono troppi
Fregatene, una stilografica non è un sistema di caricamento.
Il pistone ha il suo fascino ma nessun vantaggio oggettivo rispetto a converter/cartuccia, eventualmente il contrario.
ma sai Bons che non condivido? A me non sembra una questione di fascino, l'impressione che ho nell'uso è che le penne a pistone abbiano un flusso diverso da quelle a converter (che io preferisco). Ovvio poi che ci saranno differenze tra penna a penna, non c'è quindi un confine netto, però mi sembra di percepirla la differenza.
Può darsi che sogni, o mi sia convinto, e comunque non ho minimamente intenzione di sminuire il converter o di fare il confronto di pregi e difetti, anzi ho molte penne a converter che uso con grande piacere.
Fregatene, una stilografica non è un sistema di caricamento.
Il pistone ha il suo fascino ma nessun vantaggio oggettivo rispetto a converter/cartuccia, eventualmente il contrario.
ma sai Bons che non condivido? A me non sembra una questione di fascino, l'impressione che ho nell'uso è che le penne a pistone abbiano un flusso diverso da quelle a converter (che io preferisco). Ovvio poi che ci saranno differenze tra penna a penna, non c'è quindi un confine netto, però mi sembra di percepirla la differenza.
Può darsi che sogni, o mi sia convinto, e comunque non ho minimamente intenzione di sminuire il converter o di fare il confronto di pregi e difetti, anzi ho molte penne a converter che uso con grande piacere.
Per verificare quanto affermi bisognerebbe provare la stessa identica penna con i due diversi tipi di caricamento, chessò: Pelikan M*** vs Pelikan P***.
Purtroppo un'altra delle mie fisime mi impedisce di acquistare le Pelikan P***.
Ciò non toglie che le tue sensazioni possano corrispondere al vero data la presenza o assenza del foracartucce con relative possibili conseguenze.
Quello a cui mi riferivo era la (quasi) sempre decantata superiorità del pistone per ricercatezza tecnica (manco fosse un Omega Seamaster manuale) e (falsamente) presunta maggiore capacità.
Prendo ad esempio le Aurora 88 Big - Optima - Talentum che hanno lo stesso gruppo pennino dotato di elemento per forare le cartucce. Le prime due hanno il caricamento a pistone e l'ultima funziona con le cartucce. A parità di gradazione, inchiostro e carta non noto differenze di comportamento nei pennini spostati sulle diverse penne. Sono dell'opinione che il cilindro in cui scorre il pistone, il convertitore e la cartuccia siano semplicemente dei serbatoi per contenere l'inchiostro. D'accordo sulla "complessità" meccanica del pistone ma azionare il pomello di uno stantuffo o il terminale di un convertitore l'effetto è lo stesso, riempire un serbatoio. Per me è fine a se stessa anche la discussione sul pistone-convertitore tipo quello della Leonardo, è solo una semplificazione del sistema di carica che dovrebbe comportare un minor costo di produzione.
Cordialmente
Riccardo
Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie (G.U.)
ricart ha scritto: ↑venerdì 14 gennaio 2022, 9:36
... D'accordo sulla "complessità" meccanica del pistone ma azionare il pomello di uno stantuffo o il terminale di un convertitore l'effetto è lo stesso, riempire un serbatoio. ...
Sono sempre stato affascinato dall'allure delle penne a stantuffo, poi ho iniziato ad usare penne a cartuccia e mi sono reso conto della loro praticità e dalla facilità di pulizia. Dei converter ne faccio anche a meno.
Ultimamente sto usando quasi esclusivamente penne (nobili e meno nobili) con la cartuccia.
Che poi, siringare le cartucce non è un'impresa ostica, spesso più pratica dell'armeggiare con pistoni e sezioni intrise di inchiostro.
Se, infine, si spende anche meno, ben venga!