Ne ho già parlato da qualche parte.
In breve: un tempo erano inchiostri in cui veniva indicato l'uso possibile con stilografica; tuttavia non erano adatti, perché il legante (necessario perché la parte cromatica si ottiene con pigmenti e non con coloranti) era una resina acrilica molto tenace.
In passato, approfittando di una lunga chiacchierata tecnica con uno dei boss di W&N, in vista di una possibile collaborazione con la casa, feci presente che l'indicare "for fountain pen" (presente indistintamente su tutti i 18 colori della gamma) era un qualcosa da verificare a fondo, per evitare problemi futuri.
Oggi mi risulta l'impiego di una resina acrilica ugualmente di qualità ma non indelebile, che ha reso possibile (anche ad altri produttori come Lefranc e Liquitex) la formulazione di nuove famiglie di colori acrilici, più simili concettualmente alla tempera (una cosa che prima non era attuabile). Ne consegue che il colore è riattivabile in acqua e quindi ad essa sensibile. Tuttavia io non metterei questi inchiostri in una stilografica e, se proprio volessi farlo, userei una penna cinese facilmente smontabile e sacrificabile. Va tenuto presente che, anche se viene citata la calligrafia, si tratta di inchiostri acrilici destinati alle belle arti, i cui pigmenti che li compongono appartengono tutti ai massimi gradi (6 - 7 - 8) della BWS, quindi LF A e AA della scala W&N, come auspicabile da quel genere di materiali.
Il produttore, sulle nuove boccette, mi risulta non citi più il possibile uso in stilografica, limitandosi a un più corretto "for brush & dip pens". La presentazione del prodotto sul proprio sito recita "For best results use with a brush or a dip pen.".
