Franklin Christoph 46
- francoiacc
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- Iscritto il: martedì 19 dicembre 2017, 23:29
- La mia penna preferita: OMAS Extra Paragon Arco Bronze
- Il mio inchiostro preferito: P.W. Akkerman #5 Shocking Blue
- Misura preferita del pennino: Stub
- Località: Capitale del Regno delle Due Sicilie
- Gender:
Franklin Christoph 46
Franklin Christoph è un marchi americano attivo nel mondo delle stilografiche dal 2001. Le penne di questo marchio sono caratterizzate da design minimali e moderni con un catalogo abbastanza ampio di modelli e pennini. Il loro modello di vendita si affida ad un rapporto diretto con il cliente tramite la loro pagina web e posta elettronica.
Personalmente sono stato attratto dalla grossa varietà di pennini offerti sia #5 che #6, entrambe sia in oro 14K che in acciaio. Oltre alle gradazioni standard offerte dai gruppi di scrittura JoWo, che vanno da EF fino a 1.4 cursive calligraphy, vengono offerte sei gradazioni personalizzate fatte da Nagahara e 3 realizzate in casa. E' stata proprio questa grossa varietà a spingermi all'acquisto di una loro penna facendomi propendere per una 46, una penna clipless dalle linee essenziali che trovo essere in piena filosofia F-C, . La semplicità della linea è notevole, un cilindro con le parti terminali di fusto e cappuccio a tronco di cono.
Anche il packaging è davvero essenziale, una semplice scatola di cartone in cui troviamo un borsello a zip in cui è contenuta la penna.
Appena presa in mano quel che colpisce è la leggerezza della penna. Ad essere del tutto sinceri, inizialmente non ho avuto la sensazione di avere tra le mani una penna realizzata per tornitura di una barra piena, sembrava quasi una penna economica stampata, poi però pian piano ho apprezzato la qualità del materiale e la solida costruzione. Eccone le misure:
Penna chiusa: 135 mm
Penna aperta: 125 mm
Penna aperta con cappuccio calzato: 169 mm
Diametro fusto: 13.8 mm
Diametro sezione: 10 mm -> 12.6 mm
Peso: 18.5gr
La penna è di una buona taglia media che reputo idonea un po' a tutte le mani, e direi di buona qualità costruttiva, direi comunque cosa non difficile da raggiungere vista l'estrema semplicità di questo modello.
Sul cappuccio senza clip troviamo inciso sulla base "Franklin Christoph 46" e sulla sommità il logo della casa, sono questi gli unici elementi decorativi della penna.
Il cappuccio si rimuove in circa 1,5 giri e può essere calzato sulla penna; benché non entri in profondità rimane ben saldo e non sbilancia la penna.
La sezione la trovo molto confortevole, cosa che insieme alla leggerezza della penna la rende perfetta per lunghe sessioni di scrittura. Inoltre trovo che la filettatura messa sulla base della sezione oltre che una ottima scelta funzionale sia anche perfettamente in sintonia con il design della penna aiutando a mantenere pulita la linea del fusto. Anche se minimo, sarebbe stato opportuno però rimuovere del tutto il gradino tra sezione e fusto, una scelta che decisamente faccio fatica a capire, ma magari c'è un limite tecnico che mi sfugge.
Il sistema di caricamento è a cartuccia/converter: semplice ed efficiente, peraltro compatibile con lo standard Pelikan, il converter in dotazione è uno Shmidt K5 brandizzato.
Il pennino montato dalla 46 e uno JoWo #6, con la penna ho ordinato due gruppi scrittura entrambe in acciaio, un 1.1 cc ed un Broad Cursive Italic (BCI) Nagahara. La curiostià era soprattutto per il Nagahara BCI. Il pennino è di base un Broad in acciaio JoWo e la lavorazione fatta dal nibmeister è subito evidente: l'iridio è rimosso, il taglio della punta viene accentuato e si nota inoltre una leggera incurvatura sulla parte superiore. Come mia abitudine ho subito caricato la penna senza alcun lavaggio preventivo, oltretutto con un inchiostro che non conoscevo affatto ovvero lo Shneider Ice Blue di cui ho ricevuto un campioncino da un amico del forum (che ringrazio molto!). La prima impressione è stata notevole, essendo un campioncino ho caricato direttamente il converter dalla fialetta e poi inserito nella penna, dopo pochi secondi il pennino ha iniziato a scrivere con un flusso molto ben regolato ed una scorrevolezza molto piacevole. Questo pennino non ha bisogno di essere portato sulla carta, è lui che porta la mano, resta sulla carta perfettamente e non perde un colpo, l'ho trovato fin da subito facile da usare. Nonostante il tratto di base sicuramente inferiore ad uno stub 1.1, mostra una variazione alquanto evidente. Benché abbia una naturale vocazione calligrafica trovo che sia un pennino perfettamente idoneo a seguirmi in ufficio per le mie note durante una riunione, anche su carte più scadenti grazie ad un tratto ed un flusso tutto sommato contenuto. Il solo difetto che riscontro è una notevole rigidità, ma questo è più che altro un mio personale gusto in quanto preferisco pennini più morbidi.
Il secondo gruppo scrittura è l'1.1 cursive calligraphy, in pratica uno stub JoWo perfettamente identico a quelli montati sulle penne Leonardo (oltretutto perfettamente intercambiabili con quest'ultimi). Non mi perdo in commenti su come scrive, dico solo che è il solito noioso e ben funzionante Stub di casa JoWo.
In definitiva direi che la F-C 46 è una penna ben fatta e sicuramente apprezzata da coloro che sono attratti da design semplici, efficienti e funzionali, oltretutto con un una vasta scelta di pennini. Per l'acquisto bisogna rivolgersi alla casa madre oltreoceano, e consiglio di contattarli direttamente via email specialmente se si è alla ricerca di un pennino custom. Trovo che i costi siano in linea con il prodotto, si tratta pur sempre di penne ricavate da tornitura di barra piena e materiali di buona qualità. Forse sono proprio i pennini custom che costicchiano un po', ma valgono ogni centesimo speso.
Personalmente sono stato attratto dalla grossa varietà di pennini offerti sia #5 che #6, entrambe sia in oro 14K che in acciaio. Oltre alle gradazioni standard offerte dai gruppi di scrittura JoWo, che vanno da EF fino a 1.4 cursive calligraphy, vengono offerte sei gradazioni personalizzate fatte da Nagahara e 3 realizzate in casa. E' stata proprio questa grossa varietà a spingermi all'acquisto di una loro penna facendomi propendere per una 46, una penna clipless dalle linee essenziali che trovo essere in piena filosofia F-C, . La semplicità della linea è notevole, un cilindro con le parti terminali di fusto e cappuccio a tronco di cono.
Anche il packaging è davvero essenziale, una semplice scatola di cartone in cui troviamo un borsello a zip in cui è contenuta la penna.
Appena presa in mano quel che colpisce è la leggerezza della penna. Ad essere del tutto sinceri, inizialmente non ho avuto la sensazione di avere tra le mani una penna realizzata per tornitura di una barra piena, sembrava quasi una penna economica stampata, poi però pian piano ho apprezzato la qualità del materiale e la solida costruzione. Eccone le misure:
Penna chiusa: 135 mm
Penna aperta: 125 mm
Penna aperta con cappuccio calzato: 169 mm
Diametro fusto: 13.8 mm
Diametro sezione: 10 mm -> 12.6 mm
Peso: 18.5gr
La penna è di una buona taglia media che reputo idonea un po' a tutte le mani, e direi di buona qualità costruttiva, direi comunque cosa non difficile da raggiungere vista l'estrema semplicità di questo modello.
Sul cappuccio senza clip troviamo inciso sulla base "Franklin Christoph 46" e sulla sommità il logo della casa, sono questi gli unici elementi decorativi della penna.
Il cappuccio si rimuove in circa 1,5 giri e può essere calzato sulla penna; benché non entri in profondità rimane ben saldo e non sbilancia la penna.
La sezione la trovo molto confortevole, cosa che insieme alla leggerezza della penna la rende perfetta per lunghe sessioni di scrittura. Inoltre trovo che la filettatura messa sulla base della sezione oltre che una ottima scelta funzionale sia anche perfettamente in sintonia con il design della penna aiutando a mantenere pulita la linea del fusto. Anche se minimo, sarebbe stato opportuno però rimuovere del tutto il gradino tra sezione e fusto, una scelta che decisamente faccio fatica a capire, ma magari c'è un limite tecnico che mi sfugge.
Il sistema di caricamento è a cartuccia/converter: semplice ed efficiente, peraltro compatibile con lo standard Pelikan, il converter in dotazione è uno Shmidt K5 brandizzato.
Il pennino montato dalla 46 e uno JoWo #6, con la penna ho ordinato due gruppi scrittura entrambe in acciaio, un 1.1 cc ed un Broad Cursive Italic (BCI) Nagahara. La curiostià era soprattutto per il Nagahara BCI. Il pennino è di base un Broad in acciaio JoWo e la lavorazione fatta dal nibmeister è subito evidente: l'iridio è rimosso, il taglio della punta viene accentuato e si nota inoltre una leggera incurvatura sulla parte superiore. Come mia abitudine ho subito caricato la penna senza alcun lavaggio preventivo, oltretutto con un inchiostro che non conoscevo affatto ovvero lo Shneider Ice Blue di cui ho ricevuto un campioncino da un amico del forum (che ringrazio molto!). La prima impressione è stata notevole, essendo un campioncino ho caricato direttamente il converter dalla fialetta e poi inserito nella penna, dopo pochi secondi il pennino ha iniziato a scrivere con un flusso molto ben regolato ed una scorrevolezza molto piacevole. Questo pennino non ha bisogno di essere portato sulla carta, è lui che porta la mano, resta sulla carta perfettamente e non perde un colpo, l'ho trovato fin da subito facile da usare. Nonostante il tratto di base sicuramente inferiore ad uno stub 1.1, mostra una variazione alquanto evidente. Benché abbia una naturale vocazione calligrafica trovo che sia un pennino perfettamente idoneo a seguirmi in ufficio per le mie note durante una riunione, anche su carte più scadenti grazie ad un tratto ed un flusso tutto sommato contenuto. Il solo difetto che riscontro è una notevole rigidità, ma questo è più che altro un mio personale gusto in quanto preferisco pennini più morbidi.
Il secondo gruppo scrittura è l'1.1 cursive calligraphy, in pratica uno stub JoWo perfettamente identico a quelli montati sulle penne Leonardo (oltretutto perfettamente intercambiabili con quest'ultimi). Non mi perdo in commenti su come scrive, dico solo che è il solito noioso e ben funzionante Stub di casa JoWo.
In definitiva direi che la F-C 46 è una penna ben fatta e sicuramente apprezzata da coloro che sono attratti da design semplici, efficienti e funzionali, oltretutto con un una vasta scelta di pennini. Per l'acquisto bisogna rivolgersi alla casa madre oltreoceano, e consiglio di contattarli direttamente via email specialmente se si è alla ricerca di un pennino custom. Trovo che i costi siano in linea con il prodotto, si tratta pur sempre di penne ricavate da tornitura di barra piena e materiali di buona qualità. Forse sono proprio i pennini custom che costicchiano un po', ma valgono ogni centesimo speso.
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Bella recensione Francesco, ho solo una FC e convengo sul fatto che sono fatte bene e poi loro sono gentilissimi e veloci.
Non sapevo fossero perfettamente intercambiabili con i pennini jowo della Leonardo, ottima notizia.
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Cesare Augusto
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Complimenti per l’acquisto, molto bella la linea retrò. Hai importato la stilografica dagli Stati Uniti. I tempi di sdoganamento sono stati lunghi? E il ricarico doganale?
Ci sto fa cendo un pensierino insieme alla Edison Beaumont.
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Ciao Francesco, grazie per la recensione.
Le Franklin Christoph sono buone penne, molto ben fatte, e con una gamma di pennini che non mi risulta nessuna altra casa possa offrire.
Ne ho avute alcune, tutte ottime.
Per me, però, considerando anche che non vivo in Italia ma in Slovacchia, Paese UE ma probabilmente con una dogana molto pignola, ordinare le penne è stato, nelle tre o quattro volte in cui l'ho fatto, esperienza sfinente. Un mese di attesa dall'ordine, documenti da inviare in dogana per sbloccare la spedizione, formulari da riempire, fatture di acquisto da produrre, e infine sempre un bel salasso di oneri intorno al 20% minimo del valore effettivo dell'articolo. Forse ci riproverò in futuro, vedremo.
Diverso invece il discorso se si ordina un pennino di ricambio entro i 25 dollari, quello parte senza problemi e arriva con UPS o Fedex in due giorni..
Le Franklin Christoph sono buone penne, molto ben fatte, e con una gamma di pennini che non mi risulta nessuna altra casa possa offrire.
Ne ho avute alcune, tutte ottime.
Per me, però, considerando anche che non vivo in Italia ma in Slovacchia, Paese UE ma probabilmente con una dogana molto pignola, ordinare le penne è stato, nelle tre o quattro volte in cui l'ho fatto, esperienza sfinente. Un mese di attesa dall'ordine, documenti da inviare in dogana per sbloccare la spedizione, formulari da riempire, fatture di acquisto da produrre, e infine sempre un bel salasso di oneri intorno al 20% minimo del valore effettivo dell'articolo. Forse ci riproverò in futuro, vedremo.
Diverso invece il discorso se si ordina un pennino di ricambio entro i 25 dollari, quello parte senza problemi e arriva con UPS o Fedex in due giorni..
- maylota
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Franklin Christoph 46
Le F-C arrivano in due giorni con Fedex (gratis) e i normali costi di dogana (IVA e 10€ circa di pratica)
Le Edison si trovano anche in un paio di negozi in Europa, senza passare dalla dogana. (Solo le "production line", ma le "signature line" sono oggettivamente care a mio parere)
Bella recensione grazie!
F-C ritiene che la filettatura alla base sia importante per ridurre al minimo il volume d'aria all'interno del tappo e quindi garantire sempre partenze pronte.francoiacc ha scritto: ↑martedì 28 dicembre 2021, 12:59 Inoltre trovo che la filettatura messa sulla base della sezione oltre che una ottima scelta funzionale sia anche perfettamente in sintonia con il design della penna aiutando a mantenere pulita la linea del fusto.
La trovo un'idea carina, forse si sono ispirati alla Vera del forum?

Venceremos.
- francoiacc
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Grazie!Automedonte ha scritto: ↑martedì 28 dicembre 2021, 13:55 Bella recensione Francesco, ho solo una FC e convengo sul fatto che sono fatte bene e poi loro sono gentilissimi e veloci.
Non sapevo fossero perfettamente intercambiabili con i pennini jowo della Leonardo, ottima notizia.
Non sono sempre intercambiabili, i primi modelli Leonardo usavano Bock poi sono passati a JoWo, e comunque la compatibilità è con i gruppi scrittura in acciaio laddove Leonardo non ha montato i conduttori in ebanite. Io l'ho montato senza problema su una Messenger e la Momento Magico del Circolo.
(funziona anche sulla FP5000)

Grazie mille, confermo quanto detto da Riccardo, IVA più una decina di euro. Due giorni per la consegna
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Grazie mille. Per la frontiera purtroppo bisogna armarsi di pazienza.subottini ha scritto: ↑martedì 28 dicembre 2021, 14:54 Ciao Francesco, grazie per la recensione.
Le Franklin Christoph sono buone penne, molto ben fatte, e con una gamma di pennini che non mi risulta nessuna altra casa possa offrire.
Ne ho avute alcune, tutte ottime.
Per me, però, considerando anche che non vivo in Italia ma in Slovacchia, Paese UE ma probabilmente con una dogana molto pignola, ordinare le penne è stato, nelle tre o quattro volte in cui l'ho fatto, esperienza sfinente. Un mese di attesa dall'ordine, documenti da inviare in dogana per sbloccare la spedizione, formulari da riempire, fatture di acquisto da produrre, e infine sempre un bel salasso di oneri intorno al 20% minimo del valore effettivo dell'articolo. Forse ci riproverò in futuro, vedremo.
Diverso invece il discorso se si ordina un pennino di ricambio entro i 25 dollari, quello parte senza problemi e arriva con UPS o Fedex in due giorni..

Ecco questa cosa sulla filettatura mi sfuggiva, effettivamente devo dire che riparte subito... come tante altre penne che non hanno la filettatura sulla base della sezionemaylota ha scritto: ↑martedì 28 dicembre 2021, 15:12 Bella recensione grazie!
F-C ritiene che la filettatura alla base sia importante per ridurre al minimo il volume d'aria all'interno del tappo e quindi garantire sempre partenze pronte.francoiacc ha scritto: ↑martedì 28 dicembre 2021, 12:59 Inoltre trovo che la filettatura messa sulla base della sezione oltre che una ottima scelta funzionale sia anche perfettamente in sintonia con il design della penna aiutando a mantenere pulita la linea del fusto.
La trovo un'idea carina, forse si sono ispirati alla Vera del forum?![]()

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Franklin Christoph 46
grazie Francesco, per questa accurata recensione.
Posseggo un paio di FC e trovo calzanti i tuoi commenti, sia riguardo le loro caratteristiche linee essenziali che rendono le loro penne diverse da altro in giro, sia riguardo l'offerta dei pennini.
La 46 che mostri è particolarmente interessante per la linea semplice e senza clip.
La mia Pocket 66 in qualche modo vi assomiglia, almeno per la sezione, mentre il fusto della 46 e il fatto che possa contenere un converter mi sembra più interessante (la mia pocket 66 non porta più di una cartuccia corta, tipo Pelikan).
Quello che dici riguardo il gradino sezione-fusto è la vera nota dolente che limita l'uso della 66, che altrimenti sono certo userei molto di più.
Forse ne avevo parlato altrove, del fatto che la filettatura all'inizio della sezione è un idea meravigliosa (che tra l'altro si trova anche su altre penne, Aurora per esempio la propone sulla Optima Mini) che permetterebbe di eliminare qualsiasi disturbo all'impugnatura se fosse correttamente implementata. Come tu dici, non si spiega allora perchè lasciare quel benedetto gradino, che non so sulla 46, ma sulla 66 è seriamente spigoloso! e siccome la sezione è corta, ed io tengo le penne abbastanza indietro, ci finisco sempre sopra con le dita!
Temo sinceramente sia un sacrificio all'estetica, per dare alla penna un aspetto filante quando chiusa...
La mia Marietta 20 risolve il problema elegantemente con un sistema di chiusura senza filettatura, ma a pressione, e la mancanza di gradini si nota piacevolmente.
Sulla 20 avevo optato per uno stub medio, davvero molto interessante perchè produce variazione di tratto, ma il tratto resta fine e le lettere non si chiudono anche scrivendo normalmente in corsivo. Oltretutto ben eseguito, scorrevole e fluido, vale la spesa aggiuntiva.
Posseggo un paio di FC e trovo calzanti i tuoi commenti, sia riguardo le loro caratteristiche linee essenziali che rendono le loro penne diverse da altro in giro, sia riguardo l'offerta dei pennini.
La 46 che mostri è particolarmente interessante per la linea semplice e senza clip.
La mia Pocket 66 in qualche modo vi assomiglia, almeno per la sezione, mentre il fusto della 46 e il fatto che possa contenere un converter mi sembra più interessante (la mia pocket 66 non porta più di una cartuccia corta, tipo Pelikan).
Quello che dici riguardo il gradino sezione-fusto è la vera nota dolente che limita l'uso della 66, che altrimenti sono certo userei molto di più.
Forse ne avevo parlato altrove, del fatto che la filettatura all'inizio della sezione è un idea meravigliosa (che tra l'altro si trova anche su altre penne, Aurora per esempio la propone sulla Optima Mini) che permetterebbe di eliminare qualsiasi disturbo all'impugnatura se fosse correttamente implementata. Come tu dici, non si spiega allora perchè lasciare quel benedetto gradino, che non so sulla 46, ma sulla 66 è seriamente spigoloso! e siccome la sezione è corta, ed io tengo le penne abbastanza indietro, ci finisco sempre sopra con le dita!
Temo sinceramente sia un sacrificio all'estetica, per dare alla penna un aspetto filante quando chiusa...
La mia Marietta 20 risolve il problema elegantemente con un sistema di chiusura senza filettatura, ma a pressione, e la mancanza di gradini si nota piacevolmente.
Sulla 20 avevo optato per uno stub medio, davvero molto interessante perchè produce variazione di tratto, ma il tratto resta fine e le lettere non si chiudono anche scrivendo normalmente in corsivo. Oltretutto ben eseguito, scorrevole e fluido, vale la spesa aggiuntiva.
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Grazie mille a te per aver apprezzato il mio lavoro!sansenri ha scritto: ↑martedì 28 dicembre 2021, 16:46 grazie Francesco, per questa accurata recensione.
Posseggo un paio di FC e trovo calzanti i tuoi commenti, sia riguardo le loro caratteristiche linee essenziali che rendono le loro penne diverse da altro in giro, sia riguardo l'offerta dei pennini.
La 46 che mostri è particolarmente interessante per la linea semplice e senza clip.
La mia Pocket 66 in qualche modo vi assomiglia, almeno per la sezione, mentre il fusto della 46 e il fatto che possa contenere un converter mi sembra più interessante (la mia pocket 66 non porta più di una cartuccia corta, tipo Pelikan).
Quello che dici riguardo il gradino sezione-fusto è la vera nota dolente che limita l'uso della 66, che altrimenti sono certo userei molto di più.
Forse ne avevo parlato altrove, del fatto che la filettatura all'inizio della sezione è un idea meravigliosa (che tra l'altro si trova anche su altre penne, Aurora per esempio la propone sulla Optima Mini) che permetterebbe di eliminare qualsiasi disturbo all'impugnatura se fosse correttamente implementata. Come tu dici, non si spiega allora perchè lasciare quel benedetto gradino, che non so sulla 46, ma sulla 66 è seriamente spigoloso! e siccome la sezione è corta, ed io tengo le penne abbastanza indietro, ci finisco sempre sopra con le dita!
Temo sinceramente sia un sacrificio all'estetica, per dare alla penna un aspetto filante quando chiusa...
La mia Marietta 20 risolve il problema elegantemente con un sistema di chiusura senza filettatura, ma a pressione, e la mancanza di gradini si nota piacevolmente.
Sulla 20 avevo optato per uno stub medio, davvero molto interessante perchè produce variazione di tratto, ma il tratto resta fine e le lettere non si chiudono anche scrivendo normalmente in corsivo. Oltretutto ben eseguito, scorrevole e fluido, vale la spesa aggiuntiva.
Lo scalino qui non è eccessivamente pronunciato,e questo è l'aspetto più strano. Come dici avrebbe reso l'estetica della penna da chiusa meno lineare, ma giusto un pelino, a vantaggio di un migliore line da aperta e. soprattutto, un confort maggiore. Sulla 46 lo scalino non è scomodo, ma si sente quel tanto quanto basta da farmi chiedere "ma perché?".
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Ottima recensione Francesco!
A riguardo della filettatura all’altezza dell’inserimento del pennino, mi viene da considerare che sia una buona soluzione tecnica per stilo con caricamento a cartuccia
Se invece utilizzata con converter e quindi con immersione del pennino e parte della sezione nel calamaio, mi chiedo se non potrebbe dare dei problemi di pulizia dell’inchiostro e conseguente tendenza a sporcare le dita
Penso poi alla Aurora Optima mini che se non sbaglio carica a stantuffo

A riguardo della filettatura all’altezza dell’inserimento del pennino, mi viene da considerare che sia una buona soluzione tecnica per stilo con caricamento a cartuccia
Se invece utilizzata con converter e quindi con immersione del pennino e parte della sezione nel calamaio, mi chiedo se non potrebbe dare dei problemi di pulizia dell’inchiostro e conseguente tendenza a sporcare le dita
Penso poi alla Aurora Optima mini che se non sbaglio carica a stantuffo
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Grazie mille Paolo.Tribbo ha scritto: ↑martedì 28 dicembre 2021, 20:51 Ottima recensione Francesco!![]()
A riguardo della filettatura all’altezza dell’inserimento del pennino, mi viene da considerare che sia una buona soluzione tecnica per stilo con caricamento a cartuccia
Se invece utilizzata con converter e quindi con immersione del pennino e parte della sezione nel calamaio, mi chiedo se non potrebbe dare dei problemi di pulizia dell’inchiostro e conseguente tendenza a sporcare le dita
Penso poi alla Aurora Optima mini che se non sbaglio carica a stantuffo
La filettatura di questa penna ha un passo molto largo e non vedo il problema della pulitura sinceramente.
