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30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Maiora ha rifatto la Dolce Vita
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Maiora ha rifatto la Dolce Vita
non ricordo con precisione neanch'io, secondo me è stato nello stesso periodo, per me c'era già qualcosa sotto... come se a Martemodena qualcuno avesse dato mandato di vuotare gli stock.
Se non erro la notizia ufficiale è circolata a metà 2017, ma già un anno prima Delta aveva problemi finanziari e non pagava i dipendenti, non è improbabile che all'interno ci fossero già piani e decisioni prese, trapelate solo a cose fatte.
Le mie sono ovviamnete speculazioni, ma per un periodo piuttosto lungo alle voci di possibile chiusura più volte rimbalzate seguivano smentite ufficiali, mentre le notizie preoccupanti arrivavano dai rappresentati e dai distributori, in diverse parti del mondo, ormai da tempo a corto di stock. Fino alla conferma definitiva.
Se non erro la notizia ufficiale è circolata a metà 2017, ma già un anno prima Delta aveva problemi finanziari e non pagava i dipendenti, non è improbabile che all'interno ci fossero già piani e decisioni prese, trapelate solo a cose fatte.
Le mie sono ovviamnete speculazioni, ma per un periodo piuttosto lungo alle voci di possibile chiusura più volte rimbalzate seguivano smentite ufficiali, mentre le notizie preoccupanti arrivavano dai rappresentati e dai distributori, in diverse parti del mondo, ormai da tempo a corto di stock. Fino alla conferma definitiva.
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Maiora ha rifatto la Dolce Vita
Si l' asta è stata vinta di recente.maylota ha scritto: ↑domenica 13 giugno 2021, 10:39L'acquisto del marchio Delta è una cosa molto recente?
Sul portale del Ministero della Giustizia ancora a Marzo 2021 si parla di Asta Deserta/offerta non conforme.
https://portalevenditepubbliche.giustiz ... tribunale=
PS: Trovo interessante il documento allegato alla procedura fallimentare con la stima del valore del Marchio Delta, che contiene anche dati e numeri interessanti https://portalevenditepubbliche.giustiz ... 2754ba.pdf
Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
Maiora ha rifatto la Dolce Vita
Allo stato "gli eredi" del know-how della Delta sono:
A) Leonardo
B) Maiora
C) Martemodena
Sbaglio ?
A) Leonardo
B) Maiora
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Maiora ha rifatto la Dolce Vita
Martemodena no, erano distributori di Delta.
Il fondatore di Leonardo è figlio del fondatore di Delta.
Maiora appartiene a uno dei tre ex soci di Delta.
Gioia appartiene a qualcuno che lavorava in Delta.
Maiora ha rifatto la Dolce Vita
Grazie !francoiacc ha scritto: ↑martedì 15 giugno 2021, 11:43Martemodena no, erano distributori di Delta.
Il fondatore di Leonardo è figlio del fondatore di Delta.
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Gioia appartiene a qualcuno che lavorava in Delta.
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Non lo so… ma mi sembra improbabile.
Vendere tutto lo stock e il magazzino ad un terzo subito prima di un fallimento è il classico sistema per distrarre asset da un fallimento (il terzo ovviamente la fattura non la paga )
Fosse stato così ci sarebbero state indagini credo….
Venceremos.
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Sarebbe interessante capire come abbia fato in un solo anno dal 2015 al 2016 a ridurre il fatturato del 60% da quasi 3.668.000 di euro a circa 1.600.000maylota ha scritto: ↑domenica 13 giugno 2021, 10:39
PS: Trovo interessante il documento allegato alla procedura fallimentare con la stima del valore del Marchio Delta, che contiene anche dati e numeri interessanti https://portalevenditepubbliche.giustiz ... 2754ba.pdf
Cesare Augusto
Maiora ha rifatto la Dolce Vita
Provate a vedere gli indici bilancio.
Un esempio, il rapporto di indebitamento nel 2015 è superiore a 5 (così nel 2014). Quando è superiore a 3 si parla di grave squilibrio finanziario. L’azienda era molto “sottocapitalizzata”.
Le banche cominciano a chiedere di rientrare, i fornitori utilizzano il sistema “dare moneta vedere cammello” ... .
Deve essere stato terribile per una ditta che fabbricava penne veramente belle.
Non ho fatto in tempo a comprare una Delta, ma il prossimo acquisto importante sarà una Leonardo. Mi piace chi non si arrende !
È come comprare un pezzo di storia della stilografica italiana.
Un esempio, il rapporto di indebitamento nel 2015 è superiore a 5 (così nel 2014). Quando è superiore a 3 si parla di grave squilibrio finanziario. L’azienda era molto “sottocapitalizzata”.
Le banche cominciano a chiedere di rientrare, i fornitori utilizzano il sistema “dare moneta vedere cammello” ... .
Deve essere stato terribile per una ditta che fabbricava penne veramente belle.
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Penso che vada citata anche la Marlen, storica azienda di Sant'Arpino in provincia di Caserta, tuttora esistentefrancoiacc ha scritto: ↑martedì 15 giugno 2021, 11:43Martemodena no, erano distributori di Delta.
Il fondatore di Leonardo è figlio del fondatore di Delta.
Maiora appartiene a uno dei tre ex soci di Delta.
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e nella quale hanno mosso i primi passi i soci fondatori della Delta
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Maiora ha rifatto la Dolce Vita
Scusa la domanda forse palesemente scema, non capendoci nulla di 'ste cose, ma come fai a indebitarti se hai un'azienda che produce e vende benissimo?Polemarco ha scritto: ↑martedì 15 giugno 2021, 20:40 Provate a vedere gli indici bilancio.
Un esempio, il rapporto di indebitamento nel 2015 è superiore a 5 (così nel 2014). Quando è superiore a 3 si parla di grave squilibrio finanziario. L’azienda era molto “sottocapitalizzata”.
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Penso basti spendere più di quanto si guadagna o detta in termini più contabili aver più uscite che entrate... i modi credo sian parecchi ma di queste cose ne capisco ben poco anche io.
Simone
Questo è un forum in italiano, per pietà evitiamo certi obbrobri linguistici:
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e per aiutare chi non trova un termine:
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Forse oltre a produrre e vendere devi anche riuscire a farti pagare: negli indicatori di bilancio la durata media dei crediti è di 350gg. Ma i fornitori, i dipendenti, l'erario li devi pagare con "soldi veri" non con "crediti"
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La Delta è sempre stata autonoma, non c'entra nulla con la Marlen.NicolaGue ha scritto: ↑martedì 15 giugno 2021, 22:36Penso che vada citata anche la Marlen, storica azienda di Sant'Arpino in provincia di Caserta, tuttora esistentefrancoiacc ha scritto: ↑martedì 15 giugno 2021, 11:43
Martemodena no, erano distributori di Delta.
Il fondatore di Leonardo è figlio del fondatore di Delta.
Maiora appartiene a uno dei tre ex soci di Delta.
Gioia appartiene a qualcuno che lavorava in Delta.
e nella quale hanno mosso i primi passi i soci fondatori della Delta
L'unico legame è di parentela, sono cugini.
Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
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Maiora ha rifatto la Dolce Vita
In effetti la penna è molto bella e davvero ricorda la Dolce Vita.
Certo che il prezzo è bello altino.
Certo che il prezzo è bello altino.
Maiora ha rifatto la Dolce Vita
Ad oggi vedo che vengono prodotti/vednduti due modelli:
- Maiora Mitho Origine (anche in nero): converter a vite e pennino in acciaio JoWo #6, anello in argento.
- Maiora Mitho K Origine (anche in nero): caricamento a stantuffo con finistrella e pennino in oro 14 KT JoWo #6, anllo in argento dorato.
La 'cosa' che non capisco - se ne e' stato gia' discusso mi scuso - e' come sia giustificabile una differenza di 500 euro tra i due modelli...
======
Molte aziende italiane (Leonardo, Montegrappa etc etc) propongono sul mercato modelli accessibili (tra i 250 ed i 290 euro) con pennino in acciao, per poi dare la possibilita' di un upgrade con pennino in oro. Ad es ricordo la Montegrappa Montegrappa venduta con pennino in acciao a 295 e con quello 14k a 495..diciamo ci si puo' stare. E parliamo sempre di una penna a stantuffo.
La Mia pure ha un modello regular ed uno limited co differenza di 400 euro (ma qui il pennino pero' e' in 18kt, le metallerie in argento massiccio ed il caricamento a stantuffo).
La leonardo MZG passa dai 295 ai 495-595 (c'e' comunque da considerare il conduttore in ebanite). Soprattutto con la MGZ abbiamo sempre il pennino JoWo #6 in 14kt.
======
Tornando alla Maiora Mitho - a parita' di dimensioni e materiali - c'e' invece un balzo di 500 euro (240 --> 748), giustificato appunto da un pennino in oro JoWo e da un sistema di caricamento a stantuffo...Mi pare esagerato. Tutto qui.
- Maiora Mitho Origine (anche in nero): converter a vite e pennino in acciaio JoWo #6, anello in argento.
- Maiora Mitho K Origine (anche in nero): caricamento a stantuffo con finistrella e pennino in oro 14 KT JoWo #6, anllo in argento dorato.
La 'cosa' che non capisco - se ne e' stato gia' discusso mi scuso - e' come sia giustificabile una differenza di 500 euro tra i due modelli...
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Molte aziende italiane (Leonardo, Montegrappa etc etc) propongono sul mercato modelli accessibili (tra i 250 ed i 290 euro) con pennino in acciao, per poi dare la possibilita' di un upgrade con pennino in oro. Ad es ricordo la Montegrappa Montegrappa venduta con pennino in acciao a 295 e con quello 14k a 495..diciamo ci si puo' stare. E parliamo sempre di una penna a stantuffo.
La Mia pure ha un modello regular ed uno limited co differenza di 400 euro (ma qui il pennino pero' e' in 18kt, le metallerie in argento massiccio ed il caricamento a stantuffo).
La leonardo MZG passa dai 295 ai 495-595 (c'e' comunque da considerare il conduttore in ebanite). Soprattutto con la MGZ abbiamo sempre il pennino JoWo #6 in 14kt.
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Tornando alla Maiora Mitho - a parita' di dimensioni e materiali - c'e' invece un balzo di 500 euro (240 --> 748), giustificato appunto da un pennino in oro JoWo e da un sistema di caricamento a stantuffo...Mi pare esagerato. Tutto qui.