Agli amanti del fantasy sconsiglio mestamente la saga “L’anello dello stregone” di Morgan Rice, attualmente al 17º volume. Con gli audiolibri si va veloce e sono riuscito ad ascoltare i primi 13 in un paio di mesi, ma già dal 6º si capiva che i rari punti di svolta della trama erano intervallati da una ripetitività, scarsità di contenuti e abbondanza di cliché senza precedenti (tanto per citarne un paio “tutti per uno e uno per tutti”, il protagonista inghiottito da una balena bianca o l’immersione in acqua come rito di ammissione a una società). Il tutto è corredato da una traduzione fatta veramente male, con espressioni inaudibili in italiano (“cadde in aria e atterrò a terra”, “qualcosa dentro di lei stava urlando qualcosa”, “Gwendolyn si sentiva piangere dentro”…) e, per chi fa uso di Audible, di un lettore (solo dopo il 5º libro) monotono, inespressivo, con difetti di pronuncia e che legge le parole inglesi esattamente come sono scritte (tra i personaggi principali c’è una Alistair, farebbe piacere sentir pronunciare “Alisteir”).
Una catastrofe praticamente. Sono arrivato alla fine degli audiolibri perché ormai avevo iniziato (tra l’altro devono essere anche poche pagine, perché si tratta di 6-7 ore di lettura a libro), ma non aspetterò trepidante l’uscita dei prossimi volumi. Ho scoperto solo dopo che non si arriva a conclusione della storia.
Irishtales ha scritto: ↑giovedì 16 dicembre 2021, 19:01
Sto aspettando con impazienza l'ultimo libro di Hervé Barmasse, "Cervino. La montagna leggendaria".
La speranza è che attenui la nostalgia della Valle, ma temo che finirà inevitabilmente per alimentarla.
Il richiamo delle montagne è forte in questo periodo. La poca neve fa desistere i camminatori e non è sufficiente per chi scia.
Sono stato a fare una “pellata” in Formazza settimana scorsa e abbiamo toccato 8ºC. Sembrava più sci nautico a un certo punto