Mi scuso, perché non mi sono espresso bene: intendevo parlare del numero d'innovazioni tecniche introdotte nel campo della stilografica e della qualità dell'innovazione (in termini d'impatto e d'evoluzione dello strumento). Ad esempio, i meccanismi d'alimentazione a leva (Sheaffer'S), a pulsante di fondo (Parker), snorkel (Sheaffer'S) ed a cartuccia / converter (Parker 45), oppure innovazioni stilistiche come la Sheaffer's Balance, la Wahl Eversharp Doric o la Parker 51, oppure il pennino intarsiato, sempre di Sheaffer'S...Ottorino ha scritto: ↑giovedì 16 dicembre 2021, 8:31Qualità non saprei rispondertiA Casirati ha scritto: ↑giovedì 16 dicembre 2021, 6:28 per quantità e qualità, la palma del migliore spetti agli statunitensi. Sbaglio?
I confronti quantitativi con gli USA mi lasciano sempre perplesso per semplici motivi di superfici, censo e demografici.
Secondo me non ha senso un confronto tra un semicontinente e una penisola.
Ma non parlo delle sole penne.
Mi sembra che il numero e l'impatto pratico delle innovazioni più significative (se si eccettuano il sistema d'alimentazione a siringa rovesciata di Onoto, il primato d'Aurora relativamente alla cartuccia in materiale plastico e quello di Pelikan circa l'alimentazione a stantuffo) penda a favore degli statunitensi, indipendentemente dal numero delle penne prodotte e dalla qualità di queste ultime.