Ho visto con raccapriccio una moto anni '70 montata su un'edicola in località di mare, esposta alle intemperie, e - orrore! - chitarre elettriche e acustiche esposte sopra il bancone di un bar, insieme a copertine di LP (spero vuote). Senza senso: aggiustatele e usatele!Automedonte ha scritto: ↑mercoledì 17 novembre 2021, 10:50 Sarebbe come avere un'auto con le gomme crepate e che quindi posso tenere solo ferma nel box, non avrebbe senso.
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22 febbraio 2025 - Hotel Hilton, via Galvani 12
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il dubbio del collezionista (ovvero la ritrosia ad usare una stilografica)
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Luca
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il dubbio del collezionista (ovvero la ritrosia ad usare una stilografica)
Un'auto del 1900 nuova e con le gomme originali del 1900 non credo proprio sarebbe priva di qualsiasi valore. E avrebbe anche senso conservarla come tale. E allo stesso modo la CS di cui parlo resta non funzionante, ma identica a com'era uscita dalla fabbrica, cosa che per me ha un valore storico che l'uso della stessa non ripagherebbe affatto.Automedonte ha scritto: ↑mercoledì 17 novembre 2021, 10:50 Mi sorge anche un altro dubbio, avere una penna con gommino inutilizzabile significa avere una penna non funzionante. In altri ambiti (penso a quello motoristico) avere un oggetto non funzionante lo priva di qualsiasi valore. Sarebbe come avere un'auto con le gomme crepate e che quindi posso tenere solo ferma nel box, non avrebbe senso.
Continuo a pensare che in casi in cui c'è la irriproducibilità della condizione di partenza per un oggetto storico questa debba essere mantenuta anche se comporta di rinunciare all'uso dello stesso.
Poi uno delle auto (e delle penne) di sua proprietà ovviamente fa quel che vuole, anche schiacciarle sotto una pressa, ma nel caso in esempio anche se semplicemente la facesse "aggiustare" per poterla usare, per quanto mi riguarda non avrà certo il mio apprezzamento (considerato poi che non mi pare così improbabile farlo con un'altra che non parta da quelle condizioni).
Ma mi rifiuto di assimilare l'idea di mantenere le condizioni originali di un oggetto storico all'idea del collezionismo contemplativo. Io le penne antiche le uso, anche quelle più rare che ho, ma non ho l'ansia del devo usarle per forza tutte se no ... boh non saprei cosa.
Simone
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il dubbio del collezionista (ovvero la ritrosia ad usare una stilografica)
So di essere un po´ controcorrente, ma io appartengo alla categoria fra il 3 ed il 2, con qualche raro scivolone nella categoria 1.
Mi spiego. Io le mie penne non le espongo, ma le conservo gelosamente nei miei scrigni portapenne, chiuse, al riparo da occhi indiscreti e profani.
Quello che mi affascina di una stilografica é l´eleganza, la raffinatezza della fattura, la precisione dei dettagli, il fascino dei materiali che la compongono. Tutto questo fa si che la stilografica per me en bellissimo oggetto con cui si può scrivere, ma non necessariamente.
Quanto sopra fa capire che colleziono stilografiche piuttosto costose anche se mi sono autoimposto il limite dei mille euro. Oltre i mille euro ritengo che sopraggiungano degli scrupoli morali, almeno per quanto mi riguarda.
In parole povere non le uso. Le provo da nuove per intinzione per assaporare il piacere di scrivere con una penna così bella, poi la lavo l´asciugo, le chiedo scusa e la ripongo. Ciclicamente me la riguardo e godo della sua bellezza e perfezione.
Ma non é sempre cosí ... a volte non ce la faccio ... la bramosia di scrivere con una penna così sconvolgentemente bella pende il sopravvento.
Come una vestale destinata a essere sacrificata al dio che serve, a volte una di loro viene destinata alla scrittura a pieno titolo.
Se durate la prova ad intinzione il pennino risponde come desidero ed il tratto é quello che mi aspetto allora non c´é scampo per la povera stilografica, verrà utilizzata giorno dopo giorno fino allo sfinimento, che peró non arriva mai, sono fragili ma toste.
Un abbraccio a tutti voi dal profondo nord.
Flavio
Mi spiego. Io le mie penne non le espongo, ma le conservo gelosamente nei miei scrigni portapenne, chiuse, al riparo da occhi indiscreti e profani.
Quello che mi affascina di una stilografica é l´eleganza, la raffinatezza della fattura, la precisione dei dettagli, il fascino dei materiali che la compongono. Tutto questo fa si che la stilografica per me en bellissimo oggetto con cui si può scrivere, ma non necessariamente.
Quanto sopra fa capire che colleziono stilografiche piuttosto costose anche se mi sono autoimposto il limite dei mille euro. Oltre i mille euro ritengo che sopraggiungano degli scrupoli morali, almeno per quanto mi riguarda.
In parole povere non le uso. Le provo da nuove per intinzione per assaporare il piacere di scrivere con una penna così bella, poi la lavo l´asciugo, le chiedo scusa e la ripongo. Ciclicamente me la riguardo e godo della sua bellezza e perfezione.
Ma non é sempre cosí ... a volte non ce la faccio ... la bramosia di scrivere con una penna così sconvolgentemente bella pende il sopravvento.
Come una vestale destinata a essere sacrificata al dio che serve, a volte una di loro viene destinata alla scrittura a pieno titolo.
Se durate la prova ad intinzione il pennino risponde come desidero ed il tratto é quello che mi aspetto allora non c´é scampo per la povera stilografica, verrà utilizzata giorno dopo giorno fino allo sfinimento, che peró non arriva mai, sono fragili ma toste.
Un abbraccio a tutti voi dal profondo nord.
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il dubbio del collezionista (ovvero la ritrosia ad usare una stilografica)
Sono un collezionista, più correttamente accumulatore seriale, irrimediabilmente conservativo. Adoro le stilografiche, che pur essendo comuni, hanno comunque scritto la storia. Utilizzo le stilografiche con le quali trovo maggiore soddisfazione e spesso sono cinesi di infimo valore. Ma questo è un altro discorso...
http://www.goldpapier.com
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È un’ottima cosa, sicuramente ti rende molto più felice di chi perennemente insoddisfatto vaga alla ricerca della perfezione o dell’’ignoto

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Hey, bello questo thread!
Dunque,
personalmente sono abbastanza novizio al mondo delle stilografiche quindi l'esperienza che ho è necessariamente limitata.
Dovessi incasellarmi in una delle tre categorie, sceglierei senza dubbio la terza.
Infatti gli oggetti che ho, e non solo le penne, li ho "per usarli" e del loro valore collezionistico mi interessa poco o nulla.
Mi piace "tenere bene, con cura" tutti gli oggetti che acquisto ma, lasciando ovviamente da parte quelli indispensabili (per scrivere su carta sappiamo che basta una BIC a sfera da pochi centesimi), li prendo soprattutto per il "piacere" di usarli.
Le penne sono oggetti che mi hanno sempre affascinato, e da quando ho iniziato ad esplorare il mondo delle stilografiche, devo dire che l'interesse è cresciuto.
Per capire "come funziona" questo universo , per affiancare due Parker (IM ed Urban) che avevo in casa ho preso due TWSBI ECO (una fine ed una stub): molto divertenti e prestazionali (nulla da rimproverargli, quindi, anzi!), ma si tratta di oggetti "da battaglia".
Mi è quindi venuta voglia di esplorare le penne un po' più ricercate, pur senza eccedere nel prezzo.
Sto sperimentando una Leonardo Momento Magico con pennino in acciaio "F".
Mi ha intrigato la costruzione artigianale e l'italianità del prodotto.
Che sia artigianale si vede immediatamente: è un prodotto "piacevolmente imperfetto" (clip "impercettibilmente" non parallela al cappuccio, avvitatura cappuccio con fine corsa non troppo fluido, e cosette del genere).
Scrive benissimo e si impugna alla grande, regala un'esperienza d'uso senz'altro superiore alle TWSBI che ho, ma non "scrive meglio", grosso modo "scrive uguale" (bene) e le differenze reali nel risultato stanno ovviamente nell'accoppiata inchiostro-carta che si usa.
La Leonardo però è più piacevole da guardare, impugnare etc... (sto pensando se fare una recensione... ora vedo se la cosa può aver senso)
Ora, sempre nell'ottica da "collezionista gruppo 3", sto pensando ad una Santini Libra con pennino "flex", per esplorare anche questo ambiente, ma sempre "usandola" regolarmente, non per metterla in bacheca.
Non sono un tipo da MontBlanc o similari, quindi, pur ritenendole molto interessanti, proprio perché, da "gruppo C" voglio usare le mie penne, con garbo ed attenzione ma non metterle in bacheca. Con una penna troppo costosa mi verrebbe meno spontaneo.
Ciao!
Dunque,
personalmente sono abbastanza novizio al mondo delle stilografiche quindi l'esperienza che ho è necessariamente limitata.
Dovessi incasellarmi in una delle tre categorie, sceglierei senza dubbio la terza.
Infatti gli oggetti che ho, e non solo le penne, li ho "per usarli" e del loro valore collezionistico mi interessa poco o nulla.
Mi piace "tenere bene, con cura" tutti gli oggetti che acquisto ma, lasciando ovviamente da parte quelli indispensabili (per scrivere su carta sappiamo che basta una BIC a sfera da pochi centesimi), li prendo soprattutto per il "piacere" di usarli.
Le penne sono oggetti che mi hanno sempre affascinato, e da quando ho iniziato ad esplorare il mondo delle stilografiche, devo dire che l'interesse è cresciuto.
Per capire "come funziona" questo universo , per affiancare due Parker (IM ed Urban) che avevo in casa ho preso due TWSBI ECO (una fine ed una stub): molto divertenti e prestazionali (nulla da rimproverargli, quindi, anzi!), ma si tratta di oggetti "da battaglia".
Mi è quindi venuta voglia di esplorare le penne un po' più ricercate, pur senza eccedere nel prezzo.
Sto sperimentando una Leonardo Momento Magico con pennino in acciaio "F".
Mi ha intrigato la costruzione artigianale e l'italianità del prodotto.
Che sia artigianale si vede immediatamente: è un prodotto "piacevolmente imperfetto" (clip "impercettibilmente" non parallela al cappuccio, avvitatura cappuccio con fine corsa non troppo fluido, e cosette del genere).
Scrive benissimo e si impugna alla grande, regala un'esperienza d'uso senz'altro superiore alle TWSBI che ho, ma non "scrive meglio", grosso modo "scrive uguale" (bene) e le differenze reali nel risultato stanno ovviamente nell'accoppiata inchiostro-carta che si usa.
La Leonardo però è più piacevole da guardare, impugnare etc... (sto pensando se fare una recensione... ora vedo se la cosa può aver senso)
Ora, sempre nell'ottica da "collezionista gruppo 3", sto pensando ad una Santini Libra con pennino "flex", per esplorare anche questo ambiente, ma sempre "usandola" regolarmente, non per metterla in bacheca.
Non sono un tipo da MontBlanc o similari, quindi, pur ritenendole molto interessanti, proprio perché, da "gruppo C" voglio usare le mie penne, con garbo ed attenzione ma non metterle in bacheca. Con una penna troppo costosa mi verrebbe meno spontaneo.
Ciao!
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- Marsich
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il dubbio del collezionista (ovvero la ritrosia ad usare una stilografica)
Tempo fa lessi alcuni saggi sull'Asia Orientale, forse un Giapponese o un Vietnamita, avrebbe risposto che se la penna non la usi perde di valore..nel senso che più impieghi un oggetto, maggiormente gli "imprimi" la tua persona e la tua energia, e questo lo rende splendidamente unico 

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È da poco che mi sono appassionato a questo mondo, e anch'io mi sto interrogando su qesto.... ossia usare o non usare?
Sinceramente io sono per l usare.... anche se la penna è costosa...
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il dubbio del collezionista (ovvero la ritrosia ad usare una stilografica)
Penso che la mia firma parli da sola. 
Io appartengo agli utilizzatori.
Le uniche penne che ho intonse sono due, e sono penne particolari, entrambe regali.
Io appartengo agli utilizzatori.
Le uniche penne che ho intonse sono due, e sono penne particolari, entrambe regali.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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il dubbio del collezionista (ovvero la ritrosia ad usare una stilografica)
Ci trovo molta saggezza in questo.Marsich ha scritto: ↑venerdì 10 dicembre 2021, 15:50 Tempo fa lessi alcuni saggi sull'Asia Orientale, forse un Giapponese o un Vietnamita, avrebbe risposto che se la penna non la usi perde di valore..nel senso che più impieghi un oggetto, maggiormente gli "imprimi" la tua persona e la tua energia, e questo lo rende splendidamente unico![]()
Io le mie penne le ho usate quasi tutte comunque e quelle non ancora inchiostrate lo saranno ben presto.