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Marchi resuscitati ...

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piccardi
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Marchi resuscitati ...

Messaggio da piccardi »

In questo ultimo decennio (e nella fine del precedente) si è assisitito alla resurrezione di una serie di marchi storici usciti di produzione nei decenni del dopoguerra con la grande crisi dovuta al successo della penna a sfera e dell'usa e getta.

Quasi invariabilmente si è trattato di marchi resuscitati per dar vita a "produzioni esclusive" o di lusso. Nessuno si è lanciato nella produzione di penne per la scrittura ordinaria a un prezzo ragionevole.

Dico chiaramente che questo tipo di operazioni commerciali mi ha sempre lasciato molto perplesso, visti anche i risultati scadenti che han portato. Ma si sa che io sono un fan dell'antico per cui è naturale che sia scettico. Ora però pare che una di queste operazioni (quella della Conway Stewart) stia andando definitivamente male.

Che ne pensate ?

Simone
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vikingo60
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Re: Marchi resuscitati ...

Messaggio da vikingo60 »

Anche io sono molto scettico riguardo al risorgere di marchi estinti da tempo,anche se la cosa,sotto alcuni aspetti,mi affascina.E' sufficiente guardare gli attuali modelli Ancora(molto pacchiani),tanto per rimanere in Italia.Anche l'americana Conklin,dopo il fallimento nel secondo dopoguerra,è stata rifondata negli anni 2000 e ha riproposto,in serie limitata,il modello Nozac in celluloide,uno dei pochi,se non l'unico,ad avere il caricamento a stantuffo negli USA.Terminata quella serie,la Nozac,seppur in celluloide,è stata dotata di cartuccia/converter;terminata anche quella produzione,sono entrati sul mercato modelli che non hanno nulla di particolare,per non dire che sono decisamente brutti.Certo è che,a quanto ho potuto capire dall'articolo in inglese, la Conway Stewart,dopo essere tornata alla ribalta per gli omaggi a Capi di Stato come Bill Clinton,le prestigiose commissioni dalla Rolls Royce ed altro,non se la cava certo bene.Ma qui mi permetto di fare una piccola osservazione che vale anche per la nostra Omas,di cui sento molto la nostalgia.Anche questo marchio,passato prima ai Francesi di Louis Vuitton e poi ai cinesi,ha avuto una dirigenza che non ha mai sentito la necessità di far conoscere il prodotto sul mercato,standosene,per così dire,''sulle sue''.Tempo addietro chiesi al mio rivenditore modelli di Case che lui non aveva,e queste si sono precipitate a stabilire rapporti commerciali.Una di queste,per citarne una,è stata Visconti.Avendo invece insistito per ben 3 volte con Omas,i dirigenti hanno risposto che loro trattavano solo con le loro boutiques.Credo che al momento un tale atteggiamento possa permetterselo solo Mont Blanc,e neanche tanto.Tale errore è stato fatto anche da Conway Stewart,tanto che,almeno al Centro Italia dove io vivo sono introvabili.Ho visitato il sito della Casa più volte,trovando bei modelli come la serie 100 e la serie Churchill(a proposito di falsi miti,qualcuno diceva che le usava il Premier britannico durante la IIa guerra Mondiale,cosa rivelatasi non vera).Tali modelli hanno la particolarità di essere proposti,allo stesso prezzo,in versione con pulsante di fondo e in versione cartuccia/converter.
Credo quindi che se da una parte non si debba esagerare con la pubblicità,il cui costo viene alla fine posto a carico dei clienti,neppure si possa rendere un prodotto introvabile.Immagino che ciò non abbia certo giovato alla Conway Stewart.
Ma queste sono mie opinioni personali,che qualcuno potrà non condividere.
Cordiali saluti
Alessandro
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Re: Marchi resuscitati ...

Messaggio da apollinare »

Ciao Simone,ciao Alessandro,
come sapete sono un fan dei modelli attuali e soprattutto...dei modelli che scrivono.
Per questo motivo,legato anche al discorso assistenza clienti e via dicendo non posso che essere d'accordo con voi.
Probabilmente dietro le scelte commerciali assai discutibili,(ripeto, concordo con voi) vi sono esclusivamente delle pure operazioni finanziarie,almeno credo.Non si spiegherebbero diversamente alcune inspiegabili (scusate la ripetizione)
scelte,scarsa copertura dei punti vendita,chi riposa sugli allori,chi vende "solo" nelle sue boutique,chi diffonde largamente falsa pubblicita'.......
Pero' mi sa tanto che con l'aria che tira i tempi stiano cambiando...........
ciao buona serata apollinare
giulvero
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Re: Marchi resuscitati ...

Messaggio da giulvero »

Dico la mia anche se non sono un esperto del settore ma solo appassionato. Anche a me non piacciono queste operazioni, tra l'altro è una pratica che è diffusa anche in altre categorie (vedi le moto e la rinascita di marchi estinti da tempo). Il fascino di un marchio è dato anche dalla sua storia e dalla sua continuità nel tempo. La storia di ogni cosa ha però un percorso che può essersi anche fermato e farla rivivere è un po' falsare le cose. Avere in mano qualcosa di sostanzialmente finto e costruito unicamente con lo scopo di fare marketing (e spesso molto costoso) a me non piace. E' significativo del mondo di oggi dove l'apparenza e il "marchietto" fanno la differenza. Per alcuni, probabilmente, possedere qualcosa di sostanzialmente falso ma "di tendenza" (e costosa) è solo un modo per mostrare il proprio benessere economico. La cosa è ancora più fastidiosa se riferita alle stilografiche perchè "l'oggetto" è qualcosa di "antico" (come concetto) che funziona nella sua arcaicità perchè è fatto bene cioè è di qualità (i materiali, la tecnica, la cura artigianale ...). E questa qualità è accresciuta dal fatto che dietro c'è esperienza, c'è una storia. E' come un valore aggiunto.
Scusate lo sproloquio ... :roll:

Giuliano
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Re: Marchi resuscitati ...

Messaggio da Pupa »

Mi dispiace molto che la Conway Stewart non navighi in buone acque,
perché a mio modesto parere, pur diffidando delle resuscitazioni ,
trovo che questo marchio abbia conservato il suo spirito di stilografica vintage o retrò,
senza cadere nelle "pacchianate",
Quasi tutti i modelli sono rifacimenti discreti di vintage,
o molto in linea con lo stile, non trovate?
Immagine

ps. da quanto ho capito io la Churchill è a lui dedicata, perché le usava (per forza, erano di casa..)
croissant

Re: Marchi resuscitati ...

Messaggio da croissant »

Non potrei essere più d'accordo con tutti voi.
Vorrei solo aggiungere che il fatto di mantenere alti i prezzi delle penne "resuscitate" o "finte vintage", fa solo sì che la diffusione sia limitata e si rischi di far rimanere le penne stilografiche nella categoria "da collezione" e non penne da uso quotidiano. Certo le biro sono magari più comode ma non scrivono bene come le stilografiche.
Il costo alto e il giusto marketing ne fanno oggetto del desiderio ma non oggetto d'uso, almeno nella maggiorparte dei casi, come la moda di regalare Montblanc alla laurea anche a chi non è minimamente interessato a queste. Il nome è tutto e alla fine è un gran peccato perchè si perde la consapevolezza che le penne stilografiche sono state fino all'avvento della biro una penna per scrivere prima e una penna da collezione poi.

Lola

P.S. Spero di non essere andata troppo fuori tema.
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piccardi
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Re: Marchi resuscitati ...

Messaggio da piccardi »

Pupa ha scritto: ps. da quanto ho capito io la Churchill è a lui dedicata, perché le usava (per forza, erano di casa..)
Sul fatto che la usasse non ci sono dati certi. Forse ma da lì a darlo per certo ce ne passa.

Gli unici dati che paiono essere certi è che usava le Onoto, come risulta da una sua corrispondenza, almeno se il tizio che scrive da onoto.com non si è inventato proprio tutto (ma cita fonti verificabili, quindi dubito):

Il riferimento (in Inglese) è qui:
http://www.fountainpennetwork.com/forum ... and-onoto/

Riguardo le penne sono della Conway Stewart resuscitata sono comunque riedizioni di penne storiche, quindi brutte o pacchiane non sono come non lo erano gli originali (da questo punto di vista ha seguito la strada della Tibaldi).

SImone
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Re: Marchi resuscitati ...

Messaggio da vikingo60 »

Infatti ho citato i modelli 100 e Churchill per le Conway Stewart proprio perchè hanno fascino,a differenza delle Ancora e delle Tibaldi.Come ho scritto nel precedente messaggio,non c'è alcuna certezza che Churchill usasse le Conway Stewart.Anche la Parker Duofold ha avuto la fama di essere usata dal premier britannico,ma pure qui non ci sono dati certi.
Tornando al tema dei marchi resuscitati,non sono affatto contrario se le penne sono belle,scrivono bene e dispongono di una efficiente rete di assistenza;ma,come già detto(e qui ha pienamente ragione Lola)il più delle volte sono brutte,hanno prezzi esorbitanti e scrivono in modo mediocre.Quindi mirano solo ad attrarre clienti per il nome che degnamente meritavano negli scorsi decenni.Ma purtroppo ciò avviene anche con marchi ancora oggi attivi,come Parker e Waterman,che hanno negli ultimi anni subito solo passaggi di mano,producendo modelli scadenti.
Saluti a tutti
Alessandro
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Re: Marchi resuscitati ...

Messaggio da piccardi »

Temo purtroppo che gli unici marchi storici di rilevanza rimasti attivi sul mercato senza cambi di mano significativi, mi pare siano ormai solo Aurora, Lamy, Pilot e Sailor. Montblanc venne comprata dalla Dunhill negli anni '70 (ora gruppo Richemont) che la orientò verso la fascia di lusso. Pelikan è stata comprata/partecipata dai cinesi pure lei, ma a differenza di Omas ha saputo mantenere una buona rete di distribuzione ed una ottima qualità costruttiva. Le americane storiche (Waterman, Parker e Sheaffer) han passato di mano non so quante volte e quanto pare ormai son tutte prodotte in mano alla Sanford e in Francia negli stabilimenti della Jif-Waterman.

Simone
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Re: Marchi resuscitati ...

Messaggio da Pupa »

Anche Montegrappa ha venduto alla Richemont,
poi l'ha ricomprata...
Il sig. Aquila, pare che sia proprietario anche della Tibaldi, ora?


Premetto che NON compro e NON leggo questo "giornaletto" di propaganda...(Il Giornale, e mi assumo tutte le
responsabilità nei confronti di chi la pensasse diversamente)
però a questo proposito, di passaggi di proprietà di marchi storici di penne,
avevo letto l'intervista fatta a tal proposito a Gianfranco Aquila,
che seppur zeppa di insulti razzisti, e luoghi comuni offensivi, qualche spunto di riflessione lo dava (ad esempio
io non sapevo che anche le Lalex fossero sue)

vah beh, giudicate voi:
http://www.ilgiornale.it/interni/e_terr ... comments=1
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Re: Marchi resuscitati ...

Messaggio da piccardi »

La montegrappa non è la prima fabbrica di stilografiche italiana.

Nel 1912 faceva pennini, non stilografiche (e sta scritto nella sua ragione sociale originaria). Mi sa che toccherà aggiungere anche questa alla lista delle bufale.

Non è la prima neanche nelle pretese, viene prima la Nettuno, che si proclama del 1911...

Simone
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Re: Marchi resuscitati ...

Messaggio da Pupa »

piccardi ha scritto:La montegrappa non è la prima fabbrica di stilografiche italiana.

Nel 1912 faceva pennini, non stilografiche (e sta scritto nella sua ragione sociale originaria). Mi sa che toccherà aggiungere anche questa alla lista delle bufale.

Non è la prima neanche nelle pretese, viene prima la Nettuno, che si proclama del 1911...

Simone
beh, l'ho detto anche in altri forum che questa intervista suonava "pompata",
oltre che zeppa di fastidioso razzismo,
se poi spaccia pure vere buffale.. :mrgreen:

lavoro da fare ne hai parecchio in giro.. :mrgreen: :mrgreen:
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