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22 febbraio 2025 - Hotel Hilton, via Galvani 12
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Il passato tradotto al presente: Kaweco Dia2
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Il passato tradotto al presente: Kaweco Dia2
La scelta di Kaweco di presentare, in chiave moderna, il modello Dia degli anni Trenta, seppure apparentemente del tutto analoga a quelle degli esempi citati, in realtà deriva anche da motivazioni leggermente diverse, legate alla rinascita del marchio. Il quale, dopo aver puntato sul celeberrimo modello Sport, si è ovviamente rivolto anche alla parte del mercato che apprezza maggiormente penne di dimensioni e proporzioni più classiche. Il revival del marchio necessitava, naturalmente, d’un richiamo al passato e la scelta cadde logicamente sulla Dia. Per creare un piacevole effetto di continuità, ma anche con onestà intellettuale, Kaweco ha scelto il nome di Dia2.
Naturalmente, la scelta relativa ai materiali ha privilegiato la resina ed il caricamento, anche al fine del contenimento dei costi, è quello ormai standard e molto pratico del doppio sistema (mi si perdoni il riferimento alla denominazione dell’omonimo modello scolastico Omas) cartuccia – converter. La scelta è stata quella di rimanere nel filone della strategia economica di Kaweco, tesa a proporre penne d’ottima qualità a prezzi non eccessivi.
E la qualità senza dubbio caratterizza la Kaweco Dia2. Dalla confezione, molto piacevole e realizzata con cura, alla resina, lucidata a dovere, alle dorature, molto ben realizzate, alle forme longitudinali, non strettamente lineari e quindi non tali da dar luogo ad un prodotto scontato dal punto di vista estetico. Per continuare con la filettatura in ottone sia sulla sezione sia nel cannello, scelta che garantisce senz’altro lunghissima durata all’accoppiamento fra le due parti ma che non viene applicata da tutti i produttori, neppure su prodotti ben più costosi. Molto piacevoli i due tasselli dorati con il logo del marchio inseriti nella corona del cappuccio e nel fondello, entrambi caratterizzati da una corona circolare zigrinata, a riprendere il meccanismo di caricamento a stantuffo di alcune varianti degli anni Trenta.
Azzeccata la scelta del fermaglio di foggia classica, così simile a quella utilizzata per le Dia, e molto belle e sostanziose le due verette del cappuccio, per le quali non si è certo andati al risparmio. La chiusura del cappuccio richiede poco più d’un giro.
Nel complesso, esteticamente la penna è decisamente coerente con alcune varianti storiche e cade in mano in modo molto convincente, con un buon peso. La resina è molto piacevole al tatto. La sensazione complessiva è quella di un’ottima solidità. Il cappuccio può essere calzato, ma la lunghezza del fusto non lo rende necessario.
Ed ecco le caratteristiche tecniche:
- Lunghezza chiusa: 133 mm
- Lunghezza aperta: 126 mm
- Lunghezza aperta con il cappuccio calzato: 159 mm
- Lunghezza del cappuccio: 60 mm
- Lunghezza della sezione: 21 mm
- Diametro del fusto (massimo): 12,5 mm
- Diametro del cappuccio (massimo): 14,2 mm
- Diametro della sezione (medio): 9,6 mm
- Peso: 27 gr
- Peso del cappuccio: 9 gr
- Materiali: cappuccio, fusto e sezione: resina; pennino: acciaio dorato; alimentatore: plastica; fermaglio, vere sul cappuccio e tasselli alle estremità del cappuccio e del fusto: metallo dorato.
Interessante il fatto che, rispetto ai lotti di produzione precedenti, sia stata rimossa la molla montata nel fondo del fusto, che causava qualche problema in caso d'uso del converter. Ma come scrive?
Qui il tema verte, come sempre per Kaweco, su un elemento: il pennino. Bella scoperta, direte voi, è sempre così! Già, ma in questo caso intendo riferirmi ad un argomento specifico: la distanza fra i due rebbi.
I pennini marchiati Kaweco sono prodotti da terzi, in grande quantità. Normalmente scrivono bene, o anche molto bene per quella che è la mia esperienza (posseggo 7 Kaweco Sport, oltre alla Dia2), ma quando capita il pennino con i rebbi troppo serrati non c’è verso: la penna non scrive a dovere. E’ vero, però, che basta passare fra i rebbi per alcune volte una sottile lamina d’ottone per risolvere il problema.
Personalmente, consiglio sempre anche un lavaggio in un bicchiere d’acqua con una goccia di sapone liquido per piatti, per eliminare completamente gli eventuali residui di lavorazione a macchina. Nel caso della Dia2 è particolarmente facile, perché, con ottima scelta, il gruppo pennino – alimentatore si svita facilmente. Caratteristica che consente di variare, con poca spesa, la punta della penna, fattore a mio parere non da poco.
Il pennino è giudicato da alcuni un po’ troppo piccolo, in termini estetici, per le dimensioni della stilografica. Se dal punto di vista delle proporzioni debbo dar loro ragione, in termini di scrittura trovo la combinazione sezione – pennino ideale per la mia mano.
La mia Dia2 scrive molto bene: il suo pennino B, ben arrotondato, rende la scrittura molto piacevole e pratica, anche in ufficio.
Le dimensioni di questa bella stilografica, non oversize ma neppure piccola, la rendono adatta ad una molteplicità d’occasioni ed il suo stile elegante e tradizionale, unito ad una qualità visibile, la fa ben figurare anche nelle circostanze più impegnative, consentendo di lasciare a casa al sicuro le stilografiche più costose o delicate. Ne sono molto soddisfatto. (continua...)
Ultima modifica di A Casirati il lunedì 1 novembre 2021, 21:48, modificato 7 volte in totale.
Alberto Casirati
"Just my two pence, of course"
“La penna è un po’ come la cravatta: una sola non basta” (Umberto Legnani)
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Ed ecco una prova di scrittura:
Per buona misura aggiungo un paio d'immagini della confezione, sobria, classica ed elegante.
Mi è anche sembrato interessante comparare, anche solo visivamente, la Dia2 con due stilografiche degli anni Trenta: una Summit S. 175 ed una Soennecken 510.
In questa fotografia è facile osservare le analogie dimensionali ed estetiche fra le tre penne; la Dia2 sembra davvero coeva delle altre due: una testimonianza concreta del risultato eccellente ottenuto dal centro stile della moderna Kaweco.Per buona misura aggiungo un paio d'immagini della confezione, sobria, classica ed elegante.
Ultima modifica di A Casirati il lunedì 1 novembre 2021, 18:35, modificato 3 volte in totale.
Alberto Casirati
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Molto ben presentata, grazie
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Grazie per la recensione, trovo questa penna molto bella ed interessante.
Stefano
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Grazie per l'accurata recensione.
Apprezzo questa penna per il suo design amorevolmente ispirato al vintage senza strafare, per la sua robustezza e sobrietà.
Riguardo il pennino, come più volte menzionato, il pennino montato è un Bock 060 marcato Kaweco, che può essere sostituito facilmente con il Bock 076, che ha la stessa filettatura, ma che per proporzioni a me sembra più adatto. Lo 076 è anche un filo meno rigido.
Peccato che di recente abbiano sotituito con una ordinaria scatola in cartone la precedente scatola in cartone pressato e rivestito con apertura a bottone, anche quella molto vintage...
Apprezzo questa penna per il suo design amorevolmente ispirato al vintage senza strafare, per la sua robustezza e sobrietà.
Riguardo il pennino, come più volte menzionato, il pennino montato è un Bock 060 marcato Kaweco, che può essere sostituito facilmente con il Bock 076, che ha la stessa filettatura, ma che per proporzioni a me sembra più adatto. Lo 076 è anche un filo meno rigido.
Peccato che di recente abbiano sotituito con una ordinaria scatola in cartone la precedente scatola in cartone pressato e rivestito con apertura a bottone, anche quella molto vintage...
- francoiacc
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Bellissima recensione, cosa a cui del resto ci hai abituato Alberto.
Io sono stato per lungo tempo indeciso sul comprare o me no questa penna, la trovo molto bella... fin quando le si toglie il cappuccio! Dal vivo è stato un vero shock, perché in foto non ero riuscito a cogliere veramente quanto sia sottodimensionato quel pennino. Per me la ragione è solo una, una bieca scelta commerciale per mantenere bassi i costi e avere un unico gruppo scrittura che viene utilizzato sulla maggior parte dei modelli Kaweco. Credo che un #6 sia stato molto più appropriato e, se non erro, in Kaweco viene utilizzato solo sulla Supra.
E' un vero peccato, perché sarebbe stata la sola Kaweco moderna che avrei considerato di acquistare, non ho alcun problema con il fatto che sia una penna a cartuccia piuttosto che a pistone come la sua antenata, è quel gruppo scrittura che non riesco proprio a perdonarle.
Io sono stato per lungo tempo indeciso sul comprare o me no questa penna, la trovo molto bella... fin quando le si toglie il cappuccio! Dal vivo è stato un vero shock, perché in foto non ero riuscito a cogliere veramente quanto sia sottodimensionato quel pennino. Per me la ragione è solo una, una bieca scelta commerciale per mantenere bassi i costi e avere un unico gruppo scrittura che viene utilizzato sulla maggior parte dei modelli Kaweco. Credo che un #6 sia stato molto più appropriato e, se non erro, in Kaweco viene utilizzato solo sulla Supra.
E' un vero peccato, perché sarebbe stata la sola Kaweco moderna che avrei considerato di acquistare, non ho alcun problema con il fatto che sia una penna a cartuccia piuttosto che a pistone come la sua antenata, è quel gruppo scrittura che non riesco proprio a perdonarle.
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Ho recentemente acquistato una Dia 2 in resina ambra che considero stupenda per la colorazione. Sembra una stilografica di ben altro valore. Confemo gli sforzi per l’elevata qualità del prodotto. Io ho optato per un pennino M in acciaio che supera di parecchio per scorrevolezza e flusso penne ben più blasonate. Funziona benissimo anche con inchiostri poco fluidi. Condivido in tutto la recensione. Una penna da avere.
Se fai un prova di scrittura la compri subito. Concordo con il fatto che il pennino é sproporzionato. A me piacciono i pennini stile 149 ma questa Kaweco scrive proprio bene, si pulisce in un attimo, ha una bella varietà di pennini che si possono sostituire rapidamente. Cosa chiedere di più? Forse una proporzione estetica migliore?francoiacc ha scritto: ↑lunedì 1 novembre 2021, 19:21 Bellissima recensione, cosa a cui del resto ci hai abituato Alberto.
Io sono stato per lungo tempo indeciso sul comprare o me no questa penna, la trovo molto bella... fin quando le si toglie il cappuccio! Dal vivo è stato un vero shock, perché in foto non ero riuscito a cogliere veramente quanto sia sottodimensionato quel pennino. Per me la ragione è solo una, una bieca scelta commerciale per mantenere bassi i costi e avere un unico gruppo scrittura che viene utilizzato sulla maggior parte dei modelli Kaweco. Credo che un #6 sia stato molto più appropriato e, se non erro, in Kaweco viene utilizzato solo sulla Supra.
E' un vero peccato, perché sarebbe stata la sola Kaweco moderna che avrei considerato di acquistare, non ho alcun problema con il fatto che sia una penna a cartuccia piuttosto che a pistone come la sua antenata, è quel gruppo scrittura che non riesco proprio a perdonarle.![]()
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concordo con entrambi...Sealion ha scritto: ↑lunedì 1 novembre 2021, 19:29Se fai un prova di scrittura la compri subito. Concordo con il fatto che il pennino é sproporzionato. A me piacciono i pennini stile 149 ma questa Kaweco scrive proprio bene, si pulisce in un attimo, ha una bella varietà di pennini che si possono sostituire rapidamente. Cosa chiedere di più? Forse una proporzione estetica migliore?francoiacc ha scritto: ↑lunedì 1 novembre 2021, 19:21 Bellissima recensione, cosa a cui del resto ci hai abituato Alberto.
Io sono stato per lungo tempo indeciso sul comprare o me no questa penna, la trovo molto bella... fin quando le si toglie il cappuccio! Dal vivo è stato un vero shock, perché in foto non ero riuscito a cogliere veramente quanto sia sottodimensionato quel pennino. Per me la ragione è solo una, una bieca scelta commerciale per mantenere bassi i costi e avere un unico gruppo scrittura che viene utilizzato sulla maggior parte dei modelli Kaweco. Credo che un #6 sia stato molto più appropriato e, se non erro, in Kaweco viene utilizzato solo sulla Supra.
E' un vero peccato, perché sarebbe stata la sola Kaweco moderna che avrei considerato di acquistare, non ho alcun problema con il fatto che sia una penna a cartuccia piuttosto che a pistone come la sua antenata, è quel gruppo scrittura che non riesco proprio a perdonarle.![]()
ho avuto e usato la Dia II con il pennino 060 per alcuni anni. Nulla da dire sul pennino, il classico Kaweco (Bock060) montato sulle Sport, che, salvo qualche caso di rebbi troppo stretti, scrive piacevolmente bene. Pur tuttavia l'ho sempre considerato sottodimensionato per la penna. Quando ho scoperto la possibilità di montare il 076 (Bock) non ci ho pensato un attimo (la spesa per quello in acciaio non è drammatica).
Si mantiene la piacevolezza del pennino e le proporzioni finalmente appagano.
Il 076, per size è un #5, ma è la dimensione del pennino esterna alla sezione che aumenta, senza comunque problemi di ingombro nel cappuccio.
E' lo stesso montato sulla Visconti Van Gogh.
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Ottima recensione, come sempre del resto. Ho avuto modo di provare la penna in negozio, e la trovo molto piacevole, una penna di sostanza ma non eccessivamente pesante. Fra quella con finiture dorate, più elegante, e quella con finiture color argento, forse più vintageggiante, davvero non so quale mi piace di più
Il pennino poi, che volendo può essere sostituito ad un costo contenuto con uno della Sport, o con uno di altra grandezza della Bock per me è anche un plus, se si ha in casa una Sport magari si può cambiare tratto in poco tempo.
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Gran penna, anch' io ho montato il pennino Bock 076 e ora è veramente perfetta!
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Che il pennino sia sottodimensionato concordo con te, ma in mano si fa perdonare. Come ti hanno detto altri forumisti un Bock 076 sarebbe stato più adatto e più di una volta ho pensato di procurarmelo.francoiacc ha scritto: ↑lunedì 1 novembre 2021, 19:21 Io sono stato per lungo tempo indeciso sul comprare o me no questa penna, la trovo molto bella... fin quando le si toglie il cappuccio! Dal vivo è stato un vero shock, perché in foto non ero riuscito a cogliere veramente quanto sia sottodimensionato quel pennino. Per me la ragione è solo una, una bieca scelta commerciale per mantenere bassi i costi e avere un unico gruppo scrittura che viene utilizzato sulla maggior parte dei modelli Kaweco. Credo che un #6 sia stato molto più appropriato e, se non erro, in Kaweco viene utilizzato solo sulla Supra.
E' un vero peccato, perché sarebbe stata la sola Kaweco moderna che avrei considerato di acquistare, non ho alcun problema con il fatto che sia una penna a cartuccia piuttosto che a pistone come la sua antenata, è quel gruppo scrittura che non riesco proprio a perdonarle.![]()
Un #6 sarebbe sproporzionato ed oltretutto non si potrebbe montare per via del diametro inferiore. Il #6 oltre che sulla Supra viene montato sulla Elite, penna a mia giudizio sottovalutata immeritatamente.
Massimo
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Concordo con te. E' il problema delle Kaweco di foggia tradizionale. Sono ottime penne (più uso la Dia2 più mi convinco che possa rivaleggiare tranquillamente con ogni altra stilografica del suo segmento, uscendone vincitrice spesso, sia per la qualità di scrittura sia esteticamente, dove ha una marcia in più), ma sembra che il pubblico preferisca le stilografiche "particolari", per materiali, forme o colori...francoiacc ha scritto: ↑lunedì 1 novembre 2021, 19:21 Il #6 oltre che sulla Supra viene montato sulla Elite, penna a mia giudizio sottovalutata immeritatamente.
Concordo al 100%Sealion ha scritto: ↑lunedì 1 novembre 2021, 19:25 Ho recentemente acquistato una Dia 2 in resina ambra che considero stupenda per la colorazione. Sembra una stilografica di ben altro valore. Confemo gli sforzi per l’elevata qualità del prodotto. Io ho optato per un pennino M in acciaio che supera di parecchio per scorrevolezza e flusso penne ben più blasonate. Funziona benissimo anche con inchiostri poco fluidi. Condivido in tutto la recensione. Una penna da avere.
Concordo...
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Alberto Casirati
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Il passato tradotto al presente: Kaweco Dia2
Grazie per la recensione precisa. 
Trovo che la Kaweco Dia2 sia una stilografica bella, elegante e sobria. Mi piace soprattutto la versione con i dettagli dorati, donano alla penna una certa raffinatezza.
Trovo che la Kaweco Dia2 sia una stilografica bella, elegante e sobria. Mi piace soprattutto la versione con i dettagli dorati, donano alla penna una certa raffinatezza.
"Riconosci le persone speciali perché tu dai loro le chiavi, ma loro bussano lo stesso."