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22 febbraio 2025 - Hotel Hilton, via Galvani 12
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Golden Star e il fascino della vecchia ebanite
- Esme
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Golden Star e il fascino della vecchia ebanite
Non ho saputo resistere al richiamo dell'ebanite invecchiata.
Lo so che molti di voi invocheranno il nome dei s.s. Iosso e Fornet, ma se fosse lucidata a specchio e nerissima per me diventerebbe una penna nera tra tante.
Invece quella patina le dà morbide sfumature e una sensazione tattile molto fascinosa.
Mi sono limitata quindi a un velo di cera. Nonostante quello l'odore di ebanite è nitidissimo.
Il marchio, "Golden Star - made in England", è uno di quelli di cui si sa poco, anche perché lo stesso nome è stato usato in produzioni molto diverse. La linea e la clip, però, secondo me fanno pensare alla galassia Summit.
Ha una fattura semplice e rigorosa, caricamento a pulsante di fondo (con vite per il fondello in ottone e non in ebanite).
Non è leggera, ma è perfettamente bilanciata e trasmette una sensazione di grande solidità. Non ho dovuto fare molto: rimozione del sacchetto fossilizzato, solito lavaggio neanche troppo approfondito, e la penna ha ripreso a funzionare immediatamente.
L'ho trasformata (reversibilmente) in cartuccia, come faccio di solito, ma questo è stato l'unico intervento.
Il pennino in acciaio, la cui placcatura in oro come da marchio è quasi totalmente scomparsa, è molto reattivo e ha un tratto medio/largo. Scrive decisamente bene anche al contrario, con un tratto fine che gradisco molto. L'alimentatore, senza alette, è più lungo della sezione e pesca direttamente nel serbatoio. Credo che questa particolarità sia quella che garantisce un flusso decisamente abbondante che non ha problemi a seguire ogni velocità e ogni variazione di tratto.
L'ho lasciata ferma un paio di settimane e ha ripreso a scrivere subito.
La prova scrittura mostra i due tratti, quello generoso e reattivo in posizione normale e quello fine con pennino a rovescio. Le misure:
chiusa 12,5 cm
aperta 11,8 cm
calzata 15 cm
peso totale 17 g
peso senza cappuccio 12 g
Lo so che molti di voi invocheranno il nome dei s.s. Iosso e Fornet, ma se fosse lucidata a specchio e nerissima per me diventerebbe una penna nera tra tante.
Invece quella patina le dà morbide sfumature e una sensazione tattile molto fascinosa.
Mi sono limitata quindi a un velo di cera. Nonostante quello l'odore di ebanite è nitidissimo.
Il marchio, "Golden Star - made in England", è uno di quelli di cui si sa poco, anche perché lo stesso nome è stato usato in produzioni molto diverse. La linea e la clip, però, secondo me fanno pensare alla galassia Summit.
Ha una fattura semplice e rigorosa, caricamento a pulsante di fondo (con vite per il fondello in ottone e non in ebanite).
Non è leggera, ma è perfettamente bilanciata e trasmette una sensazione di grande solidità. Non ho dovuto fare molto: rimozione del sacchetto fossilizzato, solito lavaggio neanche troppo approfondito, e la penna ha ripreso a funzionare immediatamente.
L'ho trasformata (reversibilmente) in cartuccia, come faccio di solito, ma questo è stato l'unico intervento.
Il pennino in acciaio, la cui placcatura in oro come da marchio è quasi totalmente scomparsa, è molto reattivo e ha un tratto medio/largo. Scrive decisamente bene anche al contrario, con un tratto fine che gradisco molto. L'alimentatore, senza alette, è più lungo della sezione e pesca direttamente nel serbatoio. Credo che questa particolarità sia quella che garantisce un flusso decisamente abbondante che non ha problemi a seguire ogni velocità e ogni variazione di tratto.
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La prova scrittura mostra i due tratti, quello generoso e reattivo in posizione normale e quello fine con pennino a rovescio. Le misure:
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"Nove decimi del cervello non vengono usati, e come la maggior parte dei fatti noti, è falso."
[sir Terry Pratchett]
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Golden Star e il fascino della vecchia ebanite
Anche a me piace l'ebanite "sfumata" dal tempo. 

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Bella, anche se io sono per quanto possibile al ripristino dell'ebanite al suo colore originario.
Questione di gusti, il mondo è bello perchè vario.
Questione di gusti, il mondo è bello perchè vario.
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Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
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Golden Star e il fascino della vecchia ebanite
Penna interessante, molto britannica nell'impostazione. La clip, la forma della sezione e l'architettura generale suggeriscono, con poco margine di dubbio, che sia stata fabbricata dalla Lang Pen Co. Ltd. di Liverpool, più famosa per la produzione delle penne a marchio Summit.
Con tutta probabilità, il pennino è stato sostituito.
Con tutta probabilità, il pennino è stato sostituito.
Alberto Casirati
"Just my two pence, of course"
“La penna è un po’ come la cravatta: una sola non basta” (Umberto Legnani)
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Ciao Esme
A parte la bella penna, sono interessato al passaggio nel quale riporti che hai trasformato reversibilmente la penna con carica a pulsante in una a cartuccia.
Potresti accennare come hai fatto?
A parte la bella penna, sono interessato al passaggio nel quale riporti che hai trasformato reversibilmente la penna con carica a pulsante in una a cartuccia.
Potresti accennare come hai fatto?
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Golden Star e il fascino della vecchia ebanite
Di metodi ce ne sono diversi, dipende dalle caratteristiche della penna.
In questo caso la discriminante era l'alimentatore che fuoriesce dal fondello della sezione.
Ho quindi optato per la realizzazione di un collarino di collegamento tra il colletto della sezione e la cartuccia.
Per farlo ho utilizato un tubicino di silicone, diametro interno di 4mm per una lunghezza di circa due centimetri.
Dato che questi tubicini hanno pareti relativamente spesse (1,5mm), per renderlo sufficientemente elastico e per non impedire l'inserimento nel fusto, ne ho ridotto lo spessore con un cutter, sfaccettandolo. Puó sembrare un'operazione rognosa, ma in realtà si fa in un attimo.
Fatto questo, il tubicino si inserisce sopra il collare della sezione esattamente come si fa con un sacchetto: resistendo alla tentazione di gettare tutto dalla finestra...
Grazie all'elevata elasticità non serve shellac.
All'altra estremità del tubicino si inserisce una qualsiasi cartuccia, in questo caso ho usato una pelikan.
Al primo innesto ci può essere un po' di resistenza, ma i sucessivi innesti/disinnesti non danno problemi e non c'è pericolo che la cartuccia si sfili accidentalmente.
Puó essere che dopo ripetute cariche il tubicino si deteriori, ma la sostituzione è facile e poco dispendiosa (io 2m di tubicino li ho pagati 5€).
Volendo esistono anche tubicini in lattice, di quelli per le fionde, ma se la penna è in celluloide non sono forse i più indicati.
In una penna sufficientemente lunga anziché una cartuccia ho collegato un converter.
Purtroppo questo si puó fare con le pulsante di fondo ma non con le levetta, perché l'innesto ad attrito tra sezione e fusto non rende raccomandabile il continuo apri/chiudi necessario per ricaricare la cartuccia.
Un'altra ipotesi è la Conway Stewart, dato che era collegata al marchio "Gold Star" poi diventato "Gold Starry", ma mi pare che le linee fossero un po' diverse.
Il fatto è che se si cercano informazioni i risultati portano alla "Golden Star" cinese!
Anche il pennino, marchiato "tempo", è sconosciuto.
Si trovano delle penne Tempo, a quanto pare austriache, ma la marchiatura sul pennino è con un corsivo con molte più grazie, quindi difficile dire se si tratta dello stesso produttore.
E oltretutto questa diversità di gusti deve essere il motivo per cui la penna aveva un costo relativamente molto basso.
(Comunque la resa fotografica esagera un po' la patina)
In questo caso la discriminante era l'alimentatore che fuoriesce dal fondello della sezione.
Ho quindi optato per la realizzazione di un collarino di collegamento tra il colletto della sezione e la cartuccia.
Per farlo ho utilizato un tubicino di silicone, diametro interno di 4mm per una lunghezza di circa due centimetri.
Dato che questi tubicini hanno pareti relativamente spesse (1,5mm), per renderlo sufficientemente elastico e per non impedire l'inserimento nel fusto, ne ho ridotto lo spessore con un cutter, sfaccettandolo. Puó sembrare un'operazione rognosa, ma in realtà si fa in un attimo.
Fatto questo, il tubicino si inserisce sopra il collare della sezione esattamente come si fa con un sacchetto: resistendo alla tentazione di gettare tutto dalla finestra...
Grazie all'elevata elasticità non serve shellac.
All'altra estremità del tubicino si inserisce una qualsiasi cartuccia, in questo caso ho usato una pelikan.
Al primo innesto ci può essere un po' di resistenza, ma i sucessivi innesti/disinnesti non danno problemi e non c'è pericolo che la cartuccia si sfili accidentalmente.
Puó essere che dopo ripetute cariche il tubicino si deteriori, ma la sostituzione è facile e poco dispendiosa (io 2m di tubicino li ho pagati 5€).
Volendo esistono anche tubicini in lattice, di quelli per le fionde, ma se la penna è in celluloide non sono forse i più indicati.
In una penna sufficientemente lunga anziché una cartuccia ho collegato un converter.
Purtroppo questo si puó fare con le pulsante di fondo ma non con le levetta, perché l'innesto ad attrito tra sezione e fusto non rende raccomandabile il continuo apri/chiudi necessario per ricaricare la cartuccia.
A noi ci hanno traviato Ruskin e Boito...
Confermi quindi l'impressione che avevo avuto.A Casirati ha scritto: ↑martedì 12 ottobre 2021, 18:41 Penna interessante, molto britannica nell'impostazione. La clip, la forma della sezione e l'architettura generale suggeriscono, con poco margine di dubbio, che sia stata fabbricata dalla Lang Pen Co. Ltd. di Liverpool, più famosa per la produzione delle penne a marchio Summit.
Con tutta probabilità, il pennino è stato sostituito.
Un'altra ipotesi è la Conway Stewart, dato che era collegata al marchio "Gold Star" poi diventato "Gold Starry", ma mi pare che le linee fossero un po' diverse.
Il fatto è che se si cercano informazioni i risultati portano alla "Golden Star" cinese!
Anche il pennino, marchiato "tempo", è sconosciuto.
Si trovano delle penne Tempo, a quanto pare austriache, ma la marchiatura sul pennino è con un corsivo con molte più grazie, quindi difficile dire se si tratta dello stesso produttore.
Concordo.
E oltretutto questa diversità di gusti deve essere il motivo per cui la penna aveva un costo relativamente molto basso.
(Comunque la resa fotografica esagera un po' la patina)
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Data la penna, intesa come forme e fattezze e come possibile data di produzione, fosse stata una Gold Starry, sarebbe stata già abbondantemente di realizzazione francese.Esme ha scritto: ↑mercoledì 13 ottobre 2021, 1:31Confermi quindi l'impressione che avevo avuto.A Casirati ha scritto: ↑martedì 12 ottobre 2021, 18:41 Penna interessante, molto britannica nell'impostazione. La clip, la forma della sezione e l'architettura generale suggeriscono, con poco margine di dubbio, che sia stata fabbricata dalla Lang Pen Co. Ltd. di Liverpool, più famosa per la produzione delle penne a marchio Summit.
Con tutta probabilità, il pennino è stato sostituito.
Un'altra ipotesi è la Conway Stewart, dato che era collegata al marchio "Gold Star" poi diventato "Gold Starry", ma mi pare che le linee fossero un po' diverse.
Il fatto è che se si cercano informazioni i risultati portano alla "Golden Star" cinese!![]()
Anche il pennino, marchiato "tempo", è sconosciuto.
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Vero, non avevo ragionato sulle date.
Rimarrà un marchio sconosciuto come tanti (magari era promozionale), l'importante è godersi la penna.
La distanza tra sezione e cartuccia è per lasciare spazio all'alimentatore, altrimenti le avrei messe a contatto.
Decisamente si puó rifinire meglio, carteggiando di più, ma l'avevo fatto al volo nella fretta di provare la penna...
Rimarrà un marchio sconosciuto come tanti (magari era promozionale), l'importante è godersi la penna.
Foto, rende meglio di quello che ho spiegato a parole.
La distanza tra sezione e cartuccia è per lasciare spazio all'alimentatore, altrimenti le avrei messe a contatto.
Decisamente si puó rifinire meglio, carteggiando di più, ma l'avevo fatto al volo nella fretta di provare la penna...
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Bella penna, ma sull'origine (almeno a livello di produttore) credo ci siano pochi dubbi sull'analisi di Alberto, la penna dice Lang Pen Company in tutti gli aspetti, tranne il pennino (che è stato probabilmente sostituito). Il nome purtroppo, come tanti altri, mi risulta totalmente sconosciuto, andrà aggiunto all'elenco dei marchi sconosciuti.
Simone
Simone
Questo è un forum in italiano, per pietà evitiamo certi obbrobri linguistici:
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e per aiutare chi non trova un termine:
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Ed è una cosa che mi fa piacere, perché la Lang produceva penne di buona qualità anche nelle fasce più economiche.
Sicuramente l'alimentatore è stato estratto per qualche motivo, forse proprio per sostituire il pennino, perché non coincide benissimo con il foro di innesto che è ovalizzato. Nonostante questo funziona molto bene, così come il pennino (nonostante un disallineamento infinitesimale), quindi non tocco nulla!

Sicuramente l'alimentatore è stato estratto per qualche motivo, forse proprio per sostituire il pennino, perché non coincide benissimo con il foro di innesto che è ovalizzato. Nonostante questo funziona molto bene, così come il pennino (nonostante un disallineamento infinitesimale), quindi non tocco nulla!
Fatto.piccardi ha scritto: ↑mercoledì 13 ottobre 2021, 10:33andrà aggiunto all'elenco dei marchi sconosciuti.
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Grande!Esme ha scritto: ↑mercoledì 13 ottobre 2021, 13:58Fatto.piccardi ha scritto: ↑mercoledì 13 ottobre 2021, 10:33andrà aggiunto all'elenco dei marchi sconosciuti.![]()
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Molto bella, io sono tra quelli che preferisce lasciare la penna in ebanite con la sua patina di ossido. 

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Stilografica interessante. Come interessante (a mio avviso) è la patina lasciata dal tempo, trovo che dia alla penna un tocco "misterioso"...
Chissà quante pagine ha scritto, quante parole messe lì "nero su bianco" e a quante persone avrà donato felicità attraverso delle belle frasi... Mi piace sempre fantasticare sulle storie che le stilografiche hanno alle spalle e pensare che avranno ancora tanto da raccontare.
Grazie per averla presentata.
Chissà quante pagine ha scritto, quante parole messe lì "nero su bianco" e a quante persone avrà donato felicità attraverso delle belle frasi... Mi piace sempre fantasticare sulle storie che le stilografiche hanno alle spalle e pensare che avranno ancora tanto da raccontare.
Grazie per averla presentata.
"Riconosci le persone speciali perché tu dai loro le chiavi, ma loro bussano lo stesso."
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