Non serve spendere molto per avere un blu-nero eccellente; hai mai provato il Diamine Midnight o, se non piace sia troppo blu, il Diamine Blue-Black?VincenzoDG ha scritto: ↑venerdì 1 ottobre 2021, 10:40
Certo, non è un vero blue black (come ad esempio, a mio parere, può essere il Montblanc midnight blue che è molto più scuro e intenso come colore ma ... a ben altri costi) ma per quello che costa è sicuramente un possibile inchiostro semi permanente per uso quotidiano. Il calamaio da 30ml, infatti, si trova sui 5-6 euro ...
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Pelikan 4001 Brilliant Black e Blue Black: indelebilità all’acqua
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Pelikan 4001 Brilliant Black e Blue Black: indelebilità all’acqua
Questi mi mancano... Il mio cartolaio di fiducia è ormai convinto che me li bevo gli inchiostri bluMonet63 ha scritto: ↑venerdì 1 ottobre 2021, 13:52Non serve spendere molto per avere un blu-nero eccellente; hai mai provato il Diamine Midnight o, se non piace sia troppo blu, il Diamine Blue-Black?VincenzoDG ha scritto: ↑venerdì 1 ottobre 2021, 10:40
Certo, non è un vero blue black (come ad esempio, a mio parere, può essere il Montblanc midnight blue che è molto più scuro e intenso come colore ma ... a ben altri costi) ma per quello che costa è sicuramente un possibile inchiostro semi permanente per uso quotidiano. Il calamaio da 30ml, infatti, si trova sui 5-6 euro ...
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Pelikan 4001 Brilliant Black e Blue Black: indelebilità all’acqua
Il Tanzanite mi manca, non posso fornire prova di resistenzaVincenzoDG ha scritto: ↑giovedì 30 settembre 2021, 22:10 Non ho capito, tuttavia, se l’Edelstein Tanzanite è inchiostro resistente all’acqua e se, al contrario del 4001 Blue Black, non contenga una base ferrogallica per cui è da considerarsi assolutamente sicuro per alimentatori e pennini.
Però se lo scopo è trovare un'inchiostro resistente all'acqua, io andrei direttamente su quelli ufficialmente tali; se ne servono di economici ci sono i Koh-I-Noor in blu (imho bellissimo) e in nero (un po' grigino) che costano anche meno del 4001 (a meno di prendere il 4001 in bottiglia da litro).
C'è sempre il problema della manutenzione, per cui con tutti gli inchiostri resistenti all'acqua (a pigmento o ferrogallici) è meglio lavare la penna ogni tanto, ma non è che siano dannosi a prescindere.
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Pelikan 4001 Brilliant Black e Blue Black: indelebilità all’acqua
Certo Valhalla ma, in ogni caso, uso lavare le mie penne ogni volta che termino il serbatoio di inchiostro (anche se devo ricaricare lo stesso inchiostro). Diciamo che è una vecchia abitudine presa quando disegnavo a china coi rapidograph.valhalla ha scritto: ↑venerdì 1 ottobre 2021, 18:10
Il Tanzanite mi manca, non posso fornire prova di resistenza
Però se lo scopo è trovare un'inchiostro resistente all'acqua, io andrei direttamente su quelli ufficialmente tali; se ne servono di economici ci sono i Koh-I-Noor in blu (imho bellissimo) e in nero (un po' grigino) che costano anche meno del 4001 (a meno di prendere il 4001 in bottiglia da litro).
C'è sempre il problema della manutenzione, per cui con tutti gli inchiostri resistenti all'acqua (a pigmento o ferrogallici) è meglio lavare la penna ogni tanto, ma non è che siano dannosi a prescindere.
A proposito di china, la Pelikan fa due inchiostri: il Fount India e lo Sribtol, quest’ultimo un vero e proprio inchiostro di china.
Mentre per il primo ho tetto che ne è consentito l’utilizzo anche nelle stilografiche, a patto che se ne curi accuratamente la pulizia, il secondo è del tutto sconsigliato alle stilografiche (le intasa) e adatto solo a dip pen.
A parte quindi lo Scribtol, penso usato solo per scopi artistici e di scrittura calligrafica, il Fount India dovrebbe essere il vero inchiostro permanente per scrittura documentale ma leggo, anche su questo forum, molte riserve su tale affermazione della casa perché pare che pure intasi le penne.
A me pare strano che una casa seria come la Pelikan possa dire che un inchiostro è compatibile con l’uso nelle stilografiche e poi non esserlo al punto che si mantiene la penna caricata un paio di giorni con questo inchiostro si intasa.
Ma se invece così non è e fosse adatto solo alle dip pen, quale sarebbe la differenza con lo Scribtol?
Voi lo avete utilizzato mai? Commenti? Consigli sul tipo di penna da usare con questo inchiostro ? Ossia esistono dip pen per uso generico e cioè non dedicate a un particolare stile di scrittura?
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Pelikan 4001 Brilliant Black e Blue Black: indelebilità all’acqua
Il Tanzanite è un comune inchiostro ai coloranti: niente base ferrogallica, neanche blanda.
Io vedo in giro una certa confusione (e leggo molte inesattezze) per quanto riguarda la "meccanica di funzionamento" in base alla quale un inchiostro ai pigmenti lavora. Non starò a spiegarlo qui (magari lo farò in un topic ad hoc), ma posso dirti che, in questo caso, anche se Pelikan dichiara utilizzabile il suo Fount India sulle stilografiche, all'atto pratico questi non lo è, perché basta pochissimo per tappare la penna. L'unico vantaggio è che resterà tranquillamente lavabile, ma qualche residuo potrebbe ugualmente dare fastidio all'alimentatore.VincenzoDG ha scritto: ↑domenica 3 ottobre 2021, 9:54 A proposito di china, la Pelikan fa due inchiostri: il Fount India e lo Sribtol, quest’ultimo un vero e proprio inchiostro di china.
Mentre per il primo ho tetto che ne è consentito l’utilizzo anche nelle stilografiche, a patto che se ne curi accuratamente la pulizia, il secondo è del tutto sconsigliato alle stilografiche (le intasa) e adatto solo a dip pen.
A parte quindi lo Scribtol, penso usato solo per scopi artistici e di scrittura calligrafica, il Fount India dovrebbe essere il vero inchiostro permanente per scrittura documentale ma leggo, anche su questo forum, molte riserve su tale affermazione della casa perché pare che pure intasi le penne.
Pelikan non è l'unica a fare dichiarazioni di questo genere, e neanche la peggiore: esiste almeno un altro inchiostro a base acrilica in grado di fare danni irreparabili ma che il produttore - inspiegabilmente, visto il livello (è tra i maggiori produttori al mondo di belle arti e tra i più antichi al mondo) - indicava come adatto alle stilografiche: il Winsor&Newton Calligraphy. Ultimamente è cambiata la formulazione, e non so se sulla boccetta viene ancora indicata compatibilità con le stilografiche, ma sul sito si parla - finalmente - solo di "dip pen" e pennello; inoltre viene dato come riattivabile, cosa che prima non era possibile, segno che il legante è cambiato. Divagazioni a parte, evitate il Pelikan Fount India nelle stilografiche o, se non potete farne a meno, caricatelo in una stilografica da usare in giornata e lavare subito dopo, possibilmente che sia smontabile per un lavaggio accurato.VincenzoDG ha scritto: ↑domenica 3 ottobre 2021, 9:54 A me pare strano che una casa seria come la Pelikan possa dire che un inchiostro è compatibile con l’uso nelle stilografiche e poi non esserlo al punto che si mantiene la penna caricata un paio di giorni con questo inchiostro si intasa.
Non conosco la formulazione specifica dei due, ma se è un inchiostro di china tradizionale lo Scribtol contiene gommalacca, mentre il Fount India dovrebbe contenere un legante acrilico, vinilico, o miscela variabile dei due. In linea teorica il legante acrilico è più dannoso della gommalacca (parlo ovviamente delle stilografiche), ma la chiave è la percentuale di concentrazione della resina di base e anche, ovviamente, la stessa resina di base (ne esistono moltissime).VincenzoDG ha scritto: ↑domenica 3 ottobre 2021, 9:54 Ma se invece così non è e fosse adatto solo alle dip pen, quale sarebbe la differenza con lo Scribtol?
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Accidenti Monet63 sei stato davvero esaustivo. Grazie!
No, non pensavo di utilizzare il Pelikan Fount India in alcuna delle mie stilografiche. Figurarsi, già mi faccio il problema com il 4001 Blue Black...
Casomai userei la china con una dip pen decente. Questo si.
No, non pensavo di utilizzare il Pelikan Fount India in alcuna delle mie stilografiche. Figurarsi, già mi faccio il problema com il 4001 Blue Black...
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... e se china dev'essere, se ti piace disegnare o scrivere con quella, devi assolutamente provare la china di Herbin, che è splendida.VincenzoDG ha scritto: ↑domenica 3 ottobre 2021, 23:41 Accidenti Monet63 sei stato davvero esaustivo. Grazie!
No, non pensavo di utilizzare il Pelikan Fount India in alcuna delle mie stilografiche. Figurarsi, già mi faccio il problema com il 4001 Blue Black...
Casomai userei la china con una dip pen decente. Questo si.
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Sul "nero brillante" vi dirò che ho comprato pochi mesi fa una boccetta e, a mio avviso, la formulazione è nuovamente cambiata. In meglio, per fortuna.
Ai tempi del Liceo (anni '80 del secolo scorso) ricordo il nero Pelikan dal caratteristico e intenso odore chimico (forse formaldeide?).
A fine anni 2000, recuperando le stilografiche, scoprii che la formulazione del nero Pelikan era cambiata, l'odore quasi svanito, il colore molto meno brillante, e una tendenza ad intasare le penne piuttosto fastidiosa.
L'ultimo che ho comprato mi fa pensare che abbiano un po' rettificato le cose: è tornato ad avere un odore abbastanza caratteristico, il colore è decisamente più "nero" e brillante - anziché il grigio matita intenso che aveva quello mid-2000 - e intasa molto meno le penne: non provoca più false partenze una volta sì e l'altra pure, e neanche incrosta la penna se si lascia più di due giorni senza usarla.
Non ho però fatto la prova sulla resistenza all'acqua. Ricordo solo bene che quello degli anni '80 era chiaramente indicato come permanent black, a differenza del Blue Royal che era lavabile.
Ai tempi del Liceo (anni '80 del secolo scorso) ricordo il nero Pelikan dal caratteristico e intenso odore chimico (forse formaldeide?).
A fine anni 2000, recuperando le stilografiche, scoprii che la formulazione del nero Pelikan era cambiata, l'odore quasi svanito, il colore molto meno brillante, e una tendenza ad intasare le penne piuttosto fastidiosa.
L'ultimo che ho comprato mi fa pensare che abbiano un po' rettificato le cose: è tornato ad avere un odore abbastanza caratteristico, il colore è decisamente più "nero" e brillante - anziché il grigio matita intenso che aveva quello mid-2000 - e intasa molto meno le penne: non provoca più false partenze una volta sì e l'altra pure, e neanche incrosta la penna se si lascia più di due giorni senza usarla.
Non ho però fatto la prova sulla resistenza all'acqua. Ricordo solo bene che quello degli anni '80 era chiaramente indicato come permanent black, a differenza del Blue Royal che era lavabile.
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Omas Extra 620, Pelikan M250, Aleph n.79, Aurora... troppe
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La maggior parte dei pennini (dip pen) vintage era pensata per la scrittura quotidiana, non per la calligrafia, si trovano ancora abbastanza facilmente, e qualcuno viene anche prodotto tutt'ora.VincenzoDG ha scritto: ↑domenica 3 ottobre 2021, 9:54 Voi lo avete utilizzato mai? Commenti? Consigli sul tipo di penna da usare con questo inchiostro ? Ossia esistono dip pen per uso generico e cioè non dedicate a un particolare stile di scrittura?
Quanto al non essere dedicato ad un particolare stile di scrittura, più che altro è lo stile di scrittura che richiede il pennino giusto: non si può scrivere il corsivo inglese con un pennino a punta tronca, e non si può scrivere il gotico con un pennino flessibile extrafine¹; bisogna scegliersi un pennino adatto al proprio gusto di scrittura così come si fa con le stilografiche (oppure prendersi un po' di varietà e scegliere in base all'inchiostro e alla carta).
Non ho mai provato né il Fount India né lo Sribtol, ma con le chine pelikan colorate (quelle nelle boccette a base quadrata da 10 ml) credo di aver usato un po' tutti i pennini che uso di solito, sia a punta tronca che EF estremamente flessibile che EF rigido e per scrivere (contrapposto a calligrafare) vanno bene tutti.
¹ cioé, si può, e magari ne esce anche qualcosa di bello, ma che probabilmente non è inglese né gotico
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Meglio, molto meglio (odore pungente a parte) di quella "mid-2000"; la sto centellinando (e io già uso poco il nero....)
Non è buono come quello vecchio, ma è buono
Ho "ritrovato" (non che l'avessi mai persa, realmente....) una boccetta coeva alla tua;Crononauta ha scritto: Ai tempi del Liceo (anni '80 del secolo scorso) ricordo il nero Pelikan dal caratteristico e intenso odore chimico (forse formaldeide?).
Meglio, molto meglio (odore pungente a parte) di quella "mid-2000"; la sto centellinando (e io già uso poco il nero....)
Concordo con te, una boccetta acquistata l'anno scorso mi concede un uso saltuario senza tappi e senza residui granulosi, un nero accettabile ed una buona fluidità (o resistenza all'asciugamento.... punti di vista).Crononauta ha scritto: Sul "nero brillante" vi dirò che ho comprato pochi mesi fa una boccetta e, a mio avviso, la formulazione è nuovamente cambiata. In meglio, per fortuna.
[CUT]
L'ultimo che ho comprato mi fa pensare che abbiano un po' rettificato le cose: è tornato ad avere un odore abbastanza caratteristico, il colore è decisamente più "nero" e brillante - anziché il grigio matita intenso che aveva quello mid-2000 - e intasa molto meno le penne: non provoca più false partenze una volta sì e l'altra pure, e neanche incrosta la penna se si lascia più di due giorni senza usarla.
Non è buono come quello vecchio, ma è buono
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la penna perfetta non esiste, quindi per essere felici bisogna avere tante penne (cit.)
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Document Proof Ink
"Does Pelikan offer document proof ink that doesn’t fade with time?
4001 blue-black: The least complicated ink which is still relatively light resistant, is the ink "4001 blue-black", our item no. 310 607. This ink contains iron gall...".
https://archive.pelikan.com/pulse/Pulsa ... -proof-ink
"Does Pelikan offer document proof ink that doesn’t fade with time?
4001 blue-black: The least complicated ink which is still relatively light resistant, is the ink "4001 blue-black", our item no. 310 607. This ink contains iron gall...".
https://archive.pelikan.com/pulse/Pulsa ... -proof-ink
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Pelikan 4001 Brilliant Black e Blue Black: indelebilità all’acqua
relatively è la parola chiave, quiPaoloGuido ha scritto: ↑lunedì 20 marzo 2023, 17:28 Document Proof Ink
"Does Pelikan offer document proof ink that doesn’t fade with time?
4001 blue-black: The least complicated ink which is still relatively light resistant, is the ink "4001 blue-black", our item no. 310 607. This ink contains iron gall...".
https://archive.pelikan.com/pulse/Pulsa ... -proof-ink
download/file.php?id=68199&mode=view
onestamente mi pare che il nero resista alla luce meglio del blu-nero, ma poi ovviamente non resiste all'acqua
comunque rimango dell'idea che se serve un'inchiostro resistente sia meglio usarne uno di quelli certificati o almeno dichiarati come tali
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Personalmente quando ho bisogno di resistenza all'acqua per documenti ufficiali particolari (non è che un Pelikan Black sia cosi facile da far sparire) utilizzo i Rohrer&Klingner, trovato sempre bene, non costano cari e non mi hanno mai dato problemi nemmeno con penne lasciate cariche.
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occhio che il Leipziger è veramente poco resistente all'acqua. ha altre ottime caratteristiche ma non certo l'indelibilitàKeplero ha scritto: ↑giovedì 23 marzo 2023, 14:24 Personalmente quando ho bisogno di resistenza all'acqua per documenti ufficiali particolari (non è che un Pelikan Black sia cosi facile da far sparire) utilizzo i Rohrer&Klingner, trovato sempre bene, non costano cari e non mi hanno mai dato problemi nemmeno con penne lasciate cariche.
cosa diversa per i ferrogallici della Rohrer ... ma sono da prendere un poco di più colle pinze